Credete che sia possibile dimagrire mangiando tutto quello che ci pare e piace? Non saltate sulla sedia e aspettate un momento a dire: “Si. Magari!”. Sembra infatti che la risposta al quesito che vi ho appena posto sia contenuta nel libro, che a onor del vero non ancora letto, dal titolo “La dieta paradossale-Sciogliere i blocchi psicologici che impediscono di dimagrire e mantenersi in forma”, dello psicoterapeuta Giorgio Nardone.
Da quanto ho potuto apprendere leggendo diverse recensioni, Nardone, nel testo, da un lato analizza il nostro rapporto con il cibo illustrando le sette “soluzioni disfunzionali” che conducono inevitabilmente verso l’insuccesso anche chi si mette a dieta seriamente intenzionato a perdere peso, dall’altro fornisce a coloro che non riescono a raggiungere l’obiettivo un’unica regola utile: mangiare solo e unicamente ciò che piace di più purchè esclusivamente nei tre pasti principali, pranzo, colazione e cena. Un paradosso, appunto!
Il metodo proposto da Nardone, che forse definire di dimagrimento è piuttosto limitante, è frutto della sua ventennale esperienza clinica nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare nell’ambito della quale è stato utilizzato con successo nel 91% dei casi. Rappresenta un approccio paradossale al cibo e alla dieta, funzionale al raggiungimento di una migliore capacità di gestione del nostro rapporto con essi e, più in generale, con le sfide che la vita ci impone. Giorgio Nardone, psicologo, psicoterapeuta è direttore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo.
Il testo, che contiene anche alcuni indicazioni pratiche per trasformare il pasto in un momento di piacevole presa in carico di se stessi verso il raggiungimento di un completo benessere psicofisico, è pubblicato dalla casa editrice Ponte alle Grazie e non è l’unico che Nardone ha dedicato all’argomento (Al di là dell’amore e dell’odio per il cibo).
Spero quanto prima di avere anche io il tempo di leggerlo.