Meglio la frittura o la bollitura per la dieta? Una domanda che all’apparenza sembra essere di facile soluzione la cui risposta non è però così scontata come si pensa. Vediamo insieme pregi e vizi di questi due metodi di cottura.
Metodo di cottura da non sottovalutare
La frittura è uno dei metodi di cottura più antichi esistenti e uno dei più diffusi: si ha notizia di alimenti fritti già al tempo dei romani, che prediligevano l’olio di oliva in tal senso. Quel che ci si chiede: è davvero necessario rinunciare totalmente agli alimenti fritti nel corso di una dieta? la risposta sta ovviamene nelle regole da seguire per far si che questo metodo di cottura non metta a repentaglio la salute e gli sforzi fatti.
Per prima cosa il fritto deve essere evitato il più possibile se si soffre di problemi al fegato o al pancreas: se consumati non in eccesso i cibi fritti possono in qualche modo anche stimolare l’attività epatica accelerando di conseguenza il metabolismo. Ma deve essere sottolineato ancora, questo è valido sel la frittura viene eseguita secondo fattori precisi. In quel caso potrebbe addirittura essere considerata migliore della bollitura.
Affidiamoci al sapere dei nutrizionisti per capire come questo possa avvenire. Sono in molti a sostenere, proprio come anticipato prima, che il fritto è in grado di riattivare il fegato, organo che è basilare per la digestione dei grassi, dato che produce la bile, utilizzando il colesterolo. Il fegato usa i lipidi per produrre sia quello buono che quello cattivo e il consumo di grassi insaturi aiuta nella produzione di quello buono (HDL) che ci aiuta nella pulizia dei vasi sanguigni da quello cattivo (LDL).
Come ottenere una frittura che fa bene
Come può essere la frittura benefica? Se condotta secondo metodi che consentono di preservare le sue peculiarità. Esempio: non è salutare se fatta con olio scadente, se gli alimenti risultano inzuppati di olio o se sono troppo scuri, diventando potenzialmente cancerogeni e soprattutto se il fritto non è bilanciato all’interno della dieta.
Quello che si ignora è poi che la frittura è una cottura capace di preservare antiossidanti e vitamine che spesso vengono degradati con altre cotture perché idrosolubili. In questo caso, riuscendo a preservare anche le vitamine B, note per il loro apporto che possono dare al dimagrimento per via del loro effetto sul metabolismo, la frittura può addirittura aiutare a non ingrassare.
Il miglior olio per una frittura sana? Quello di girasole alto oleico perché non sviluppa sostanze tossiche. Cibi impanati? Meglio con la quinoa o quello “normale” con l’aggiunta di un 3% di tè verde. La temperatura? Meglio se a 170 ° C.