Ortaggi, verdure a foglia verde, insieme a yogurt e formaggi freschi fermentati sono un vero toccasana per il diabete. È quanto emerso nel corso del meeting Easd 2013 che si è tenuto in questi giorni a Barcellona. Ad illustrare il potere “curativo” degli alimenti contro questa malattia è stata Rosalba Giacco, primo ricercatore presso l’Unità di nutrizione umana e metabolismo dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione Cnr di Avellino e membro del Consiglio Direttivo della Società italiana di diabetologia (Sid).
La dottoressa, è partita da alcuni dei risultati di InterAct, uno studio osservazionale che coinvolge oltre 24mila persone in 8 nazioni europee, con l’obiettivo di capire in che modo i fattori genetici e lo stile di vita, in modo particolare dieta e attività fisica, possono incidere sullo sviluppo del diabete tipo 2 detto anche mellito, che rappresenta la forma più comune di diabete che insorge nelle persone in sovrappeso e obese). Come ha spiegato la Giacco:
Prima di parlare di qualità della dieta e degli alimenti occorre sottolineare l’importanza di non esagerare nel consumo di calorie. Meglio preferire alimenti a basso contenuto calorico, rispetto a quelli ad alta densità di calorie. Nessun cibo va demonizzato, ma di certo quelli più energetici vanno assunti con molta moderazione. La dieta ha una grande importanza nella prevenzione del diabete, che non è affidata ad un singolo alimento, ma alla costruzione di un pattern alimentare corretto; e la dieta mediterranea resta ancora il modello di maggior successo.
Secondo i risultati di uno degli studi dell’InterAct, per prevenire la comparsa del diabete di tipo 2 bisogna preferire i vegetali a foglia verde come spinaci, cardi, indivia, ecc. e gli ortaggi a radice come le carote, il radicchio, le barbabietole, ecc. è altrettanto importante seguire la stagionalità di frutta e verdura. In autunno-inverno portiamo a tavola cavoli, broccoli e funghi, mentre in primavera-estate zucchine, melanzane, peperoni e carciofi, tutti alimenti ricchi di fibre, che rallentano la digestione e l’assorbimento degli zuccheri, riducendo in questo modo i picchi glicemici dopo i pasti. Le uova, pur essendo un alimento ad elevato valore biologico, vanno consumate con moderazione (1-2 volte a settimana), le bibite e gli alcolici sono da evitare o comunque da limitare. Tè e caffè sì, ma a patto di non esagerare.
Photo Credit| Thinkstock