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L’alimentazione è la benzina del corpo umano e proprio come per le macchina, fare il pieno di un carburante di bassa qualità può danneggiare l’auto. Che cos’è una dieta di bassa qualità? Ovviamente i cibi confezionati e molto grassi. Pensate che tra i tanti disturbi o effetti collaterali, c’è la perdita dell’olfatto.
Non sentire più gli odori causa non solo la mancanza di percezione dell’olfatto, ma influenza anche il gusto. Non è solo una condizione di disagio, ma può avere anche ripercussioni sulla propria salute: per esempio, non percepire un cattivo odore emesso da un cibo può far rischiare un’intossicazione. A sostenere questa tesi è dottor Nicolas Thiebaud e il team di ricercatori con cui ha testato questa tesi.
Dopo aver analizzato la dieta di alcune persone, l’impatto che questa ha sul peso corporeo, i ricercatori hanno valutato se l’esercizio fisico potesse ridurre l’impatto di una dieta ricca di grassi sulla capacità di percepire gli odori e l’olfatto in genere. E poi hanno anche considerato se una dieta ricca di zuccheri può produrre gli stessi risultati negativi sull’olfatto di una dieta ricca di grassi. Quali sono stati i risultati?
Una dieta ricca di grassi ha causato – sulle cavie – una perdita di neuroni sensoriali olfattivi e loro proiezioni assonali dopo un’esposizione a una dieta grassa, con una concomitante riduzione dell’ampiezza nell’elettro-olfattogramma. Purtroppo il danno è permanente. Lo studio infatti ha dimostrato che correggere la dieta, significa perdere peso ma non recuperare i danni all’olfatto. C’è una morale? Ovviamente sì, fate attenzione alla dieta fin da subito.
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