Il numero dei vegetariani in tutto il mondo è in costante aumento ed è difficile riuscire a quantificarne il numero esatto.
All’interno di chi si definisce vegetariano dobbiamo annoverare anche i cosiddetti flexitariani; si tratta di un termine coniato negli anni ’90 e può essere considerato come uno stile di vita alimentare piuttosto che una dieta.
In sostanza chi decide di seguire una “dieta flexitariana” al consumo preminente di frutta e verdura, abbina sporadicamente (circa una volta alla settimana) carne o pesce . Quindi mangiare flexitariano significa essere flessibili. Questo termine, stando a quanto riportato nel web, fu coniato per la prima volta nel “lontano” 1992 da Helga Morath e fu usato per descrivere un menu particolare ed eclettico, servito in un ristorante del Texas.
Sappiamo bene che introdurre delle proteine animali nel nostro regime alimentare non può che essere positivo: permette infatti di migliorare il sistema immunitario e aiuta a mantenere il peso forma. Quindi lo stile alimentare flexitariano permette di sopperire ad alcune mancanze causate dall’assenza (totale o quasi) di ferro, zinco ma anche di vitamine A e D tipiche di chi segue una dieta vegetariana nel senso più “classico” del termine.
In ogni caso chi adotta questo tipo di dieta, che potremmo definire semi-vegetariana, consuma preferibilmente cibi biologici. Se volete saperne di più vi segnaliamo un libro, scritto dallo chef americano Peter Barley dal titolo “Flexitarian Table”. Potete trovarlo on line sul sito amazon.
Inoltre, a cura della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana avranno luogo dei corsi di aggiornamento dal titolo “Alimentazione vegetariana: aspetti generali“. A questi incontri prenderanno parte medici, biologi, dietisti ma sono aperti anche al pubblico; un’occasione utile per chiarire eventuali dubbi (perchè no, magari proprio relativi alla dieta flexitariana). I prossimi incontri, stando a quanto riportato all’interno del sito, si terranno a Venezia in data 23 – 24 aprile 2009.