Sui giornali e in televisione sempre più spesso si sente parlare di dieta flexitariana; forse vi sarete chiesti quale strana dieta possa celarsi dietro un nome così particolare, ebbene il mistero è risolto: la dieta flexitarian, o flexitariana è una dieta vegetariana elastica, nel senso che un paio di volte a settimana è consentito mangiare carne o pasce.
Certamente una dieta “vegetariana ma con elasticità” farà storcere il naso ai vegetariani convinti, per non dire ai vegani, eppure questo regime alimentare, nato negli Stati Uniti, sta facendo sempre più proseliti. La base di questa dieta è sempre la frutta e la verdura, pur non disdegnando bistecche e filetti di merluzzo, almeno ogni tanto.
Il punto di forza di questa dieta, ovviamente dal punto di vista alimentare, è che non si rischiano carenze nutritive; è una dieta ricca di vegetali e quindi utile per prevenire malattie come ipertensione, colesterolo alto, diabete e sovrappeso, oltre a regolare le funzioni dell’intestino grazie alle fibre.
Inoltre, non escludendo del tutto gli alimenti di origine animale, non di si rischiano carenze di nutrienti, soprattutto di vitamina B12, una sostanza indispensabile nella sintesi dell’emoglobina presente nella carne, nel pesce, nelle uova e nel latte. Nella dieta flexitariana gli alimenti di origine animale non sono esclusi ma consumati saltuariamente e in piccole porzioni.
La dieta fleixitariana è, dunque, varia ed equilibrata e anche abbastanza ipocalorica, in quanto apporta circa 1.400 calorie al giorno; se viene seguita come dieta dimagrante permette di perdere tre o quattro chili in un mese; questa dieta privilegia alimenti vegetali ma non esclude le proteine animali fornite dalle uova, dal latte e dai latticini e, due volte a settimana, si può sostituire un pasto vegetariano con uno a base di carne o pesce.
Inoltre, in questa dieta le proteine, che di solito risultano essere il nutriente più penalizzato nelle alimentazioni vegetariane, oltre ad essere fornite dagli alimenti di origine animale, vengono fornite dai legumi ed associate ai carboidrati grazie a piatti come farro e legumi oppure pasta e ceci.