Le diete, nei libri, sulle riviste e in internet se ne trovano a mazzi. Alcune sono dettagliate, con tipi di cibo, orari e dosi. Quasi fossero farmaci. Altre sono invece schemi generali, consigli e indicazioni, da interpretare e adattare alle proprie esigenze. Commenta il nutrizionista dott. Ciappellano:
«La maggioranza delle diete, più o meno salutari, o quelle spacciate per miracolose, sono derivate da quella che viene comunemente chiamata dieta mediterranea»
Prodotti poveri, della tradizione contadina, ricchi di vitamine e minerali antiossidanti, poca carne, tanto pesce e tanta pasta: è questa in linea di massima la dieta del Mare Nostrum. Precisa:
«Dal punto di vista concettuale la dieta mediterranea potrà apparire vecchia e fuori moda, ma di sicuro è ancora quella che ad oggi garantisce una riduzione del rischio di tantissime malattie»
In particolare infarto e ictus: è stato dimostrato in numerose ricerche scientifiche che seguire i precetti di questa impostazione abbassa di parecchio il rischio di patologie cardiovascolari. Il perché è facile da intuire: i cibi privilegiati sono poveri di colesterolo e altri grassi, e nel contempo contengono alte concentrazioni di fibra alimentare, vitamine antiossidanti e sali minerali. Il bello poi è che nella dieta mediterranea praticamente non esistono alimenti proibiti, ma soltanto cibi che devono essere mangiati meno di frequente rispetto agli altri.
Quelli da mettere nel piatto tutti i giorni sono i cereali, la frutta e la verdura, l’olio di oliva extravergine. Accompagnati, questa volta con discrezione, da latte e yogurt. I legumi vanno mangiati non tutti i giorni, ma almeno qualche volta alla settimana, così come il pesce e le carni bianche. Con molta parsimonia, invece, vanno assunte le carni rosse e le uova.
La pasta è un pilastro della dieta mediterranea, ma nel contempo è anche parecchio calorica. Di sicuro è meglio evitare di condirla con sughi particolarmente grassi e, soprattutto, non eccedere con la quantità di maccheroni che si buttano nell’acqua bollente. Un modo utile e sano per usarla è sotto forma di contorno, così come il riso, e pietanze prive di carboidrati, come la carne o il formaggio. In questi casi, così come quando è condita con sughi “ricchi” tipo il ragù, va considerata un piatto unico perché contiene tutti i nutrienti necessari.