Quando si decide di intraprendere una dieta, a chi bisogna rivolgersi, ad un dietista, ad un nutrizionista, o ad un dietologo? Eh si, perché le diete “fai da te”, non sempre sono salutari e spesso non permettono di raggiungere risultati apprezzabili.
Queste figure professionali, sebbene condividano l’ambito d’interesse, hanno ruoli ben diversi. Il nutrizionista, ad esempio è generalmente un laureato in biologia, che ha frequentato la specializzazione in scienze dell’alimentazione, ma non può prescrivere farmaci, fare diagnosi o analisi.
Secondo la legge, formano oggetto della professione di biologo, e quindi anche del nutrizionista: la classificazione e la biologia degli animali e delle piante, la valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo, degli animali e delle piante e i problemi di genetica dell’uomo, degli animali e delle piante.
Il dietologo è un medico, laureato in in medicina e chirurgia, che ha concluso la specializzazione in dietologia o in scienze dell’alimentazione umana. Il dietologo, che si occupa anche degli aspetti relativi all’effetto del sovrappeso e dell’obesità sulla salute, può prescrivere una dieta, così come i farmaci per i suoi pazienti.
Il dietista, invece, non è un medico, ma ha conseguito una laurea in dietistica e quindi è uno specialista dell’alimentazione. Al pari del nutrizionista, il dietista non può prescrivere farmaci o fare diagnosi.
Secondo la legge, infatti, è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all’attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente.
Conoscere le differenze tra queste figure, è fondamentale quando si decide di intraprendere una dieta e di essere seguiti da uno specialista, che spesso rappresenta anche uno stimolo al raggiungimento dell’obiettivo finale, ovvero dimagrire per stare prima di tutto meglio, e in secondo luogo per avere un rapporto più equilibrato con lo specchio.