Sono sempre affannati, al telefono, in riunione, divisi tra mille impegni e, a volte, anche con la famiglia: la vita dei manager è frenetica, veloce e, soprattutto, non permette errori, l’attenzione deve essere alta durante tutte le fasi della giornata. Essendo sempre di corsa, spesso, l’alimentazione dei manager non è delle migliori: panini consumati in piedi al bar, snack presi alla macchinetta dell’ufficio o pranzi frugali davanti al pc.
Si sa, l’alimentazione dei manager, è spesso lasciata al caso: costretti a districarsi tra un appuntamento e l’altro, la dieta inevitabilmente ne risente. Purtroppo, però, c’è niente di più sbagliato, come chiarisce il nutrizionista Giorgio Calabrese:
Il legame fra performance intellettive e alimentazione è forte. Immaginiamo una macchina che deve fare tanta strada: l’autista sa che deve mettere il carburante, il liquido dei freni, l’olio del motore, e ancora non può dimenticare l’acqua del radiatore, deve avere ottime ruote e una buona guida. Lo stesso succede con l’alimentazione. Serve una differenziazione di pasti che devono essere almeno 5 al giorno, ma io difendo anche il sesto pasto.
In pratica, secondo l’esperto, per mantenere alte le prestazioni intellettuali del manager, il segreto è distribuire l’apporto calorico durante tutta la giornata, ovvero effettuare di piccoli pasti in grado di assicurare tutta l’energia necessaria.
Qual è, dunque, la dieta ideale per i manager? Secondo i nutrizionisti non ci sono dubbi: la dieta mediterranea si conferma la migliore; via libera, quindi, a una colazione che fornisca la giusta dose di carboidrati e di grassi a base di pane e marmellata oppure miele o crema alla nocciola insieme a una tazza di latte e caffè.
A pranzo è consigliato un piatto unico, come riso e piselli, seguendo la logica di un primo accompagnato da verdure e poi da un frutto; sì anche a un bicchiere di vino. A cena sono consigliate le proteine e, quindi, carne rossa o bianca, pesce, uova o formaggi freschi, il tutto accompagnato da verdure e da una fetta di pane.
Veniamo agli spuntini che, secondo i nutrizionisti, sono essenziali nella giornata dei manager, perché permettono di arrivare ai pasti principali senza troppa fame. I fuori pasto della mattina devono essere a base di cereali e latte accompagnati da una spremuta di frutta, quelli del pomeriggio possono essere più dolci, come ad esempio una tazza di cioccolata calda o un tè accompagnato da una fetta biscottata con un po’ di marmellata o di crema spalmabile alla nocciola.
Infine, dopo la cena, gli esperti consigliano di concedersi qualcosa di buono, come un pezzetto di cioccolato fondente, in modo da concludere la giornata in modo dolce ma senza appesantirsi.
Decisamente una dieta dove non mancano gli zuccheri e i grassi sia polinsaturi che monoinsaturi ma anche saturi, ma del resto i manager hanno un’attività intellettuale molto intensa e il cervello ha bisogno di zuccheri.
Niente diete iperproteiche, quindi, come chiarisce il professor Calabrese:
No alla lotta agli zuccheri con le diete iperproteiche, che per i manager sono veramente deleterie. Bisogna tenere i carboidrati, i cereali, il fruttosio nella dieta. Le proteine devono essere assunte in giusta dose. Il consiglio è non superare quota 15%.
Oltre a evitare le diete iperproteiche, i manager dovrebbero anche eludere errori alimentari, quali, ad esempio, la colazione salata, il cornetto pieno di grassi consumato in fretta al bar, oppure esagerare con alcool e superalcolici; in particolare, non devono saltare i pasti, neanche durante la giornata più frenetica e convulsa: i cinque pasti al giorni servono a combattere la fame e soprattutto per fornire all’organismo le energie necessarie per essere sempre al top, sia mentalmente che fisicamente.
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