Non lasciatevi ingannare dal nome: la dieta dell’astronauta non ha niente a che vedere con voli nello spazio né con l’alimentazione degli astronauti. Si tratta di una dieta low carb molto spesso indicata come iperproteica ma in realtà non propriamente tale. Quel che è sicuro è che si tratta di una dieta dove il consumo di carboidrati è altamente sconsigliata.
La dieta dell’astronauta, come la Atkins o la Blackburn, fa parte delle cosiddette diete a basso consumo di carboidrati; molto spesso annoverata anche tra le diete iperproteiche, la dieta dell’astronauta è in realtà un regime dimagrante dieta iperlipidica e ipoglucidica, ovvero low carb.
Dal punto di vista nutrizionale, la dieta dell’astronauta è composta dal 45% di grassi, dal 25% di proteine e dal 30% di carboidrati; gli alimenti consigliati sono quelli proteici e ricchi di grassi, mentre sono assolutamente banditi i carboidrati come pane, pasta, cereali, dolci e zuccheri, considerati i principali nemici della linea.
Per quanto riguarda le quantità, la dieta dell’astronauta assegna un punteggio a ogni cibo e, ovviamente i cibi proteici hanno valori più bassi, mentre i carboidrati hanno quelli più alti. Proprio come per la dieta a punti, con la quale viene spesso confusa, durante la giornata non bisogna superare un punteggio massimo.
A differenza di molte diete, quella dell’astronauta non prevede un periodo di mantenimento dopo la dieta vera e propria e, per questo, non è molto efficace: al dimagrimento della durata della dieta segue la ripresa dei chili persi e, pertanto, non può essere considerata un metodo efficace per garantirsi una perdita di peso duratura nel tempo. Un altro punto a sfavore di questa dieta è il fatto che non dà importanza all’attività fisica che, si sa, è fondamentale in un percorso di dimagrimento sano ed equilibrato.
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Una dieta senza carboidrati fa male al cuore
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