Dieta alleata della chemioterapia

Dieta alleata chemioterpaia

Il legame tra alimentazione e chemioterapia è noto già da tempo. Molte ricerche, infatti, hanno dimostrato come il digiuno possa agire efficacemente contro le cellule cancerose. Come dimostra anche uno studio condotto recentemente, la mancanza di cibo può influenzare non soltanto gli esiti della terapia, ma anche la vulnerabilità delle cellule tumorali e la progressione della malattia.

Da molti anni il gruppo di ricerca della Sapienza di Roma, coordinato dal direttore del dipartimento di Medicina clinica Filippo Rossi Fanelli, è impegnato nello studio del rapporto tra alimentazione e tumore.

Come spiega Fanelli:

Le cellule normali e quelle neoplastiche differiscono fra di loro per la diversa capacità di rispondere a stimoli esterni. In assenza di nutrienti disponibili, le cellule normali attivano delle vie metaboliche di protezione, mentre quelle tumorali non ne sono capaci per l’azione inibitoria degli oncogeni.

Questa differenza, dunque, potrebbe essere sfruttata per rendere più sensibili le cellule cancerose agli effetti della chemioterapia, e per aumentare la resistenza delle cellule normai agli effetti tossici della cura, quali nausea, calo ponderale, vomito, ecc.

Secondo il team di Fanelli, il digiuno, per quanto sia efficace è difficilmente applicabile, quanti medici, infatti, sarebbero pronti a prescriverlo ai propri malati, e quanti pazienti sarebbero altrettanto pronti a seguirlo? La strategia indicata dai ricercatori della Sapienza è quella della manipolazione nutrizionale della cellula neoplastica.

Di cosa si tratta? Prima di iniziare la chemioterapia si segue una dieta ricca di carboidrati, per stimolare la crescita delle cellule tumorali, a questo punto la cura diventa più efficace perché può colpire un numero maggiore di cellule. A ciclo finito, invece, si segue una dieta ricca di grassi, che le cellule cancerose sopravvissute utilizzano poco e male, al contrario di quelle sane, che invece se ne servono per svilupparsi e difendersi. Se confermata, questa strategia potrebbe avere enormi potenzialità.

Photo Credits|ThinkStock

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