Diabulimia, il disturbo alimentare che colpisce le ragazze con diabete tipo I

diabete e bulimiaSono numerosi i disturbi alimentari e nella maggior parte dei casi hanno un’origine psicologica. La diabulimia purtroppo è scatenata dal diabete di tipo 1 ed è in aumento tra le ragazze adolescenti con questa malattia. In che cosa consiste? Le giovani pazienti saltano volontariamente le dosi di insulina per controllare meglio il peso.

Quando si arriva alla prima diagnosi di diabete di tipo 1, le persone sono di frequente magrissime, troppo magre. Per quale motivo? Il loro corpo non assorbe il glucosio. Ricominciano quindi a prendere peso, proprio, attraverso l’insulina. Parliamo di un peso normale, che le adolescenti però tendono a rifiutare, probabilmente a causa della malattia. Si vedono grasse e desiderano continuare a essere pelle e ossa. Una situazione pericolosa, perché porta al catabolismo.

Mangiare male e non seguire la terapia ormonale mette a rischio di cheto acidosi, che può avere ripercussioni gravissime, come neuropatia, cardiopatia, osteoporosi, danni alla funzionalità renale fino alla morte improvvisa. Sul tema è intervenuta Alessandra Bosetti, dietista della Clinica pediatrica dell’Università di Milano Luigi Sacco:

Si stima che una ragazza su quattro in terapia con insulina, di età compresa tra i 13 e i 18 anni, si auto riduca, fino a omettere, sia le iniezioni di insulina, che le prove di glicemia capillare che quotidianamente devono essere effettuate per monitorare l’andamento glicemico della giornata. Quando si scopre un problema di questo genere la paziente viene sottoposta anche a un sostegno psicologico e, nei casi più critici, a una valutazione da parte di un neuropsichiatra infantile. Ma il nostro obiettivo è la prevenzione.

Come aiutare queste ragazze? Non è facile far capire a una giovane che può avere una vita normale anche con una malattia cronica, diventa ancor più complicato fargli capire che il peso iniziale non era sano. È necessario quindi parlarne, in famiglia ma soprattutto con l’aiuto di un terapeuta che sia in grado di dare supporto anche ai genitori.

Photo Credit | ThinkStock

[Fonte]

 

 

 

Condividi l'articolo: