La Francia ha detto stop alle classiche terapie antigrasso, ovvero i trattamenti di medicina estetica per il dimagrimento localizzato. Dal 12 aprile, in territorio francese, non è più possibile combattere la cellulite con la mesoterapia, ultrasuoni, laser, infrarossi e radiofrequenza perché pericolosi per la salute. Una decisione che sta facendo molto discutere, soprattutto noi italiani.
Sono state vietate quelle tecniche di distruzione delle cellule di stoccaggio dei lipidi a fini estetici e quelle che usano agenti esterni per ottenere un effetto snellente. Il motivo? Le troppe segnalazioni al ministero della Salute di pazienti con gravi conseguenze dopo i trattamenti. Ma se sono così dannosi come mai in Italia non si fa nulla, perchè anche qui non vengono vietati? A chiederlo è la Codacons. Il problema principale è la poca chiarezza diffusa tra medicina estetica e la semplice estetica.
Il ministero della Salute ha risposto in modo tempestivo:
Avvieremo un’indagine con l’Istituto superiore di sanità per verificare la sicurezza delle pratiche di lipolisi, e se ci sia anche in Italia una casistica relativa alle complicanze collegate a tali trattamenti che ci possa portare a seguire la via decisa dalla Francia.
I medici invece sono rimasti abbastanza basiti perché si sta andando a vietare tecniche, come il laser, che per anni hanno dato ottimi risultati. Come detto prima, il vero problema – almeno in Italia – non è la terapia ma chi la esegue: spesso in centri estetici vengono effettuati trattamenti invasivi senza le reali competenze. Ma quali sono queste tecniche:
Mesoterapia: consiste nell’iniezione sottocutanea, in dosi minime, di un cocktail di farmaci diluiti con soluzione fisiologica.
Cavitazione, un trattamento che prevede l’utilizzo di ultrasuoni e radiofrequenza e non serve solo per ridurre la cellulite ma anche per contrastare le zone di grasso: è molto usata anche degli uomini per la classica pancetta.
Laserterapia: è l’utilizzo del laser in associazione con la mesoterapia poiché in grado di potenziarne l’efficacia, ma a differenza di questa non comporta né l’utilizzo di aghi, né quello di sostanze farmacologiche.
Carbossiterapia: prevede la somministrazione, per via cutanea o sottocutanea, di anidride carbonica allo stato gassoso. Questa tecnica favorisce la vasodilatazione dei tessuti con un conseguente miglioramento della circolazione.