Crostacei: istruzioni per l’uso durante la dieta

I crostacei, come l’astice, i gamberetti e l’aragosta, sono considerati un cibo leggero, che favorisce la sazietà e contiene i grassi buoni.
Sono gustosi, facili da cucinare e poco calorici, ma sono anche ricchi di colesterolo, non molto a buon mercato e a volte allergizzanti. La famiglia dei crostacei comprende gamberi e gamberetti, le pregiatissime aragoste, gli scampi, gli astici, i granchi e le granseole: piccoli animali marini, e in alcuni casi anche di acqua dolce, che hanno carni bianche dal sapore delicato, e quindi molto gradevoli.

Dal punto di vista degli apporti calorici occorre fare un pò di ordine dal momento che non tutti i crostacei hanno lo stesso rapporto calorico.

I gamberi, i meno calorici

Con questo nome generico si indicano parecchi crostacei, di media dimensione, che possono essere di mare o di fiume. Il loro apporto calorico è di circa 70 calorie all’etto, con una percentuale di proteine del 13% e di 0,6% di grassi.  Sgusciati e sbollentati, con riso integrale, zucchine a tocchetti appena lessate e un pizzico di zenzero, i gamberi si trasformano in un ricco piatto unico.

L’aragosta, leggermente più grassa

È il crostaceo più prelibato, e va acquistato facendo attenzione al colore (che dovrà tendere al vinaccia), e alle antenne, che non devono essere spezzate. L’aragosta apporta 85 calorie l’etto, e contiene il 16% di proteine e il 2% di grassi. Secondo la medicina tradizionale cinese, l’aragosta è un cibo xian (cioè “salato”), con proprietà depurative e leggermente lassative.

Granchio e granseola, i super sazianti

La seconda è più pregiata del primo, un po’ come l’aragosta sta all’astice. Anche in questo caso, ci sono esemplari di mare e altri di fiume, e come tutti i crostacei, vanno cotti per tempi brevi. Le calorie sono 87 per etto, le proteine il 16%, i grassi il 2%.  Sono entrambi crostacei a basso contenuto di grassi e dunque sono una fonte proteica ideale per chi vuole perdere peso. Abbinati a 80 g di orzo sotto forma di zuppa, magari condita con alghe liofilizzate, costituiscono un primo buono e saziante.

L’astice, ottima fonte di Omega 3

Quello italiano è di color marrone o beige, mentre se ha sfumature bluastre sul dorso è di provenienza francese. In cucina è molto versatile: ottimo con il melone, con broccoletti e carciofi, oppure in insalata. Dà circa 90 calorie ogni 100 grammi, il 16% di proteine, e circa il 2% di grassi. L’astice è una miniera di acidi grassi polinsaturi Omega 3, sostanze che migliorano l’attività cardiocircolatoria ed evitano il deposito del colesterolo sulle pareti delle arterie. Non solo: gli Omega 3, agendo sul microcircolo, evitano la formazione di edemi e aiutano a scongiurare la ritenzione.

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