Oggi continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle proprietà dei metodi di cottura più diffusi analizzando la cottura saltata o “al salto”. La cottura al salto è quella per cui un alimento di piccolo spessore viene cotto a fuoco vivo con del grasso riscaldato; la cottura saltata viene usata soprattutto per il pesce, le verdure e la carne.
La cottura saltata avviene per concentrazione, e la trasmissione del calore si verifica per conduzione e grazie al contatto con il grasso di cottura. I recipienti ideali per la cottura al salto sono le padelle con il fondo piatto e i bordi più o meno bassi.
Il difetto della cottura al salto è che spesso vengono usati troppi grassi per il fondo di cottura, aumentando, così, le calorie del cibo preparato, ma non solo; quando il grasso del fondo di cottura viene portato a temperature troppo elevate, queste degenerano producendo sostanze tossiche. La temperatura di cottura, pertanto, dovrebbe essere sufficiente a brunire leggermente i cibi senza produrre zone annerite.
Per limitare i grassi, basta usare una padella antiaderente di alluminio che permetterà di saltare con una quantità modesta di grassi e di non far attaccare i cibi alla padella e di bruciarsi.