La dieta paleolitica e paleodieta si rifà al modello Paleolitico, quando i cavernicoli cacciavano le prede e soprattutto raccoglievano bacche e noci. Questo vuol dire escludere dalla propria alimentazione gli zuccheri, quasi totalmente (tranne il fruttosio), i legumi e i latticini.
Secondo un articolo pubblicato da Scientific American, la dieta paleolitica è non solo del tutto sbagliata, ma anche impossibile da seguire per davvero perché nel corso dei secoli le specie animali e i vegetali si sono modificati, il che significa che è materialmente impossibile consumare gli stessi prodotti.
Gli inventori di questa dieta sostengono che 10 mila anni fa l’uomo fosse in armonia con l’ambiente e soprattutto non soffrisse di obesità, tumori e malattie cardiovascolari. Sull’obesità hanno sicuramente ragione, mentre sui tumori e le malattie cardiovascolari ci si chiede come siano arrivati a questa deduzione. Ai tempi l’uomo cacciava e si nutriva di bacche selvatiche. Come spesso abbiamo detto, l’alimentazione a chilometro zero è quella più adatta al nostro corpo per sopravvivere in modo ottimale all’ambiente in cui si vive. È ovvio che non possiamo pensare all’ambiente del Paleolitico, ma quello attuale.
Di buono la paleodieta ha il fatto di eliminare i cibi spazzatura, che di certo non fanno bene all’organismo e fanno ingrassare rapidamente, ma eliminare anche i legumi… è davvero troppo, anche perché non dimentichiamo che fagioli, lenticchie e co. oltre ad avere un ottimo apporto proteico, riducono l’assorbimento dei grassi e favoriscono la motilità intestinale. Anche l’eliminazione dei carboidrati non è salutare come si crede.
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