La più recente tradizione vuole che la colomba, il tradizionale dolce di Pasqua, sia stata inventata da Angelo Motta, il celebre industriale milanese dei panettoni, con la collaborazione di Dino Villani, uno dei fondatori dell’Accademia Italiana della Cucina, che si ispirò a propria volta alle cronache medioevali della “Historia Longobardorum” di Paolo Diacono, per concepire la colomba pasquale così come la conosciamo oggi.
Come ben sappiamo, si tratta di un dolce del tutto simile al panettone e al pandoro; questo almeno nella ricetta tradizionale la vede preparata “solo” con farina, tuorlo d’uova, zucchero, burro, scorze di agrumi canditi, lievito naturale, aromi naturali, bacche di vaniglia e miele e farcita con una glassa di amaretto. Tuttavia, già da diversi anni a questa parte le aziende produttrici di dolci natalizi e pasquali hanno proposto, in aggiunta e in alternativa alla colomba tradizionale, prodotti farciti con varie creme e comunemente glassati al cioccolato.
Per quanto riguarda i valori nutrizionali della colomba tradizionale, questi sono del tutto simili a quelli del panettone e le calorie apportate da 100 grammi di prodotto vanno da poco meno di 400 ad oltre 450. Inutile dire che, a prescindere dal contenuto calorico, si tratta di un dolce estremamente ricco di grassi e zuccheri con le cui porzioni è meglio non esagerare; questo anche a causa della presenza di uova e burro che lo rendono assolutamente sconsigliato in caso di ipercolesterolemia.
Questo è tanto più vero per le nuove ricette farcite con creme: si tratta infatti di preparati meno sani della colomba tradizionale, non solo perchè molto più calorici, ma anche, anzi soprattutto, perché contenenti oli o grassi vegetali o addirittura i tanto nocivi grassi idrogenati. Se volete restare in forma e in salute quindi dite si alla colomba solo se preparata secondo la ricetta tradizionale e consumata in quantità modeste.