Questo è il momento del cipollotto, la cipolla raccolta quando è ancora immatura e di sapore più delicato. Poco calorico (basti pensare che 100 grammi danno meno di 40 Kcal), il cipollotto fornisce una buona quantità di potassio, di calcio e di fosforo, senza dimenticare l’apporto significativo di niacina, la vitamina PP che aiuta a mantenere in buona saluta l’apparato circolatorio e i sistema nervoso.
Al di là del suo valore nutritivo, il cipollotto contiene, inoltre, degli oli essenziali e delle sostanze aromatiche che gli dannò delle virtù quasi medicinali. In primo luogo agisce come un antibiotico naturale, aiutando a combattere i germi nocivi nell’intestino e a ridurre le fermentazioni: basti pensare che il potere antibiotico del cipollotto è così forte che il succo, applicato esternamente, risulta efficace per diverse infezioni della pelle.
Inoltre, quest’ortaggio esercita un’azione espettorante: il succo mescolato con un po’ di miele,è un rimedio ideale per combattere i piccoli malanni respiratori, frequenti in questo periodo.
Il cipollotto si rivela anche un buon diuretico, utile per depurare l’organismo. Infine, diversi studi hanno dimostrato che contiene una particolare sostanza detta glucochinina, cioè un ormone vegetale capace di abbassare il livello di glucosio nel sangue; per questa sua azione ipoglicemizzante, il cipollotto si rivela un ottimo ortaggio per chi soffre di diabete.
Rispetto al gusto si può scegliere tra il cipollotto bianco, dal sapore più forte, che si mantiene bene anche con la cottura, e quello rosso, con un gusto più dolce, particolarmente gradevole da crudo. L’importante, comunque, è che il cipollotto sia bello sodo, senza macchie né parti molli; non deve avere troppa terra attaccata ed è preferibile che il gambo verde sia tagliato di fresco.
Bisogna stare attenti perché il cipollotto si rovina facilmente, l’ideale sarebbe consumarlo fresco entro due o tre giorni ma, se proprio si deve conservare a lungo, è necessario metterlo in un luogo ben areato, asciutto e buio, sistemando i bulbi in uno strato sottile per far circolare l’aria. Seccandolo diminuisce l’attività benefica, ma se si decide di farlo è meglio realizzare dei mazzetti da appendere in un luogo secco e areato.