Che bello godersi il mare e la spiaggia. Tra i piaceri delle vacanze, c’è anche mangiare sotto l’ombrellone. Molti vacanzieri organizzano veri e propri pranzi al sacco oppure ci sono persone che preferiscono qualcosa di leggero e veloce, per non perdersi neanche un minuto di sole. È necessario fare però molta attenzione, perché il cosiddetto street food da spiaggia in realtà è tutto, fuorché leggero e nasconde moltissime calorie.
Insomma, le insidie per la linea si nascondono dietro a un piatto di bucatini alla carbonara, proprio come dietro a un gelato o a un pezzo di cocco. Come ci è capitato spesso di dire, è giusto mangiare di tutto e spesso concedersi anche qualche strappo alla regola, ciò che conta è essere consapevoli. Solo così si potranno fare delle scelte bilanciate.
La prima cosa cui fare attenzione sono i cibi venduti dai venditori ambulanti, che devono essere possibilmente confezionati o nel caso del cocco devono rispettare norme igieniche e di sicurezza (deve essere lavato e conservato nel ghiaccio). Soprattutto la frutta, tutto il giorno sotto il sole, è esposta a germi e batteri. Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana delle scienze dell’alimentazione, ha commentato:
Gli alimenti dei venditori ambulanti in spiaggia, complici le alte temperature rappresentano un rischio. Nessuno conosce la provenienza di questi alimenti e soprattutto come vengono lavati e trattati.
Bisogna poi prestare attenzione alle calorie. Per esempio, un pezzetto di cocco contiene circa 50 calorie (è davvero light), mentre una pannocchia arriva tranquillamente 200 calorie per 100 grammi. Molto meglio una bella granita fresca e dissetante che contiene circa 50 calorie. Il gelato artigianale al fior di latte, che piace tanto ai bambini, ha circa 200 calorie per 100 grammi, cui bisogna aggiungere quelle del cono o della brioches, come si usa nel Sud d’Italia. Se poi a pranzo, preferite un panino veloce al classico piatto di pasta, preparato a casa, sappiate che quello farcito con pomodoro e mozzarella ha circa 300 calorie. Fate i vostri conti.
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