Preferite un piatto casereccio o qualcosa di già pronto? Secondo i risultati di uno studio di ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society B, il cibo ha un sapore migliore, è molto più gustoso, se è lavorato per ottenerlo. Per gli autori questa scoperta sarà molto importante se applicata per migliorare le diete, facendo apprezzare di più i cibi più sani e aiutando le persone obese.
L’indagine è stata svolta sulle cavie. In un esperimento i topi hanno dovuto superare l’ostacolo leve per ottenere uno snack di ricompensa. Una volta dato loro libero accesso ai cibi, i topetti hanno preferito quello per cui avevano lavorato di più. Nel secondo test, invece, entrambe le leve davano accesso a cibi a basso contenuto di calorie, e ancora una volta gli animali hanno preferito quello per cui avevano lavorato di più.
Alexander Johnson, autore e coordinatore, della ricerca ha così commentato il risultato dello studio:
Al momento non sappiamo come mai gli sforzi sembrano dare un sapore migliore al cibo ma l’effetto c’è, e dura almeno 24 ore. Questo implica che gli individui obesi potrebbero essere in grado di cambiare le proprie abitudini alimentari in modo da preferire alimenti sani e a basso contenuto calorico manipolando la quantità di lavoro necessaria per ottenere il cibo.
Inoltre, è anche un modo per tenere sotto controllo le calorie. Purtroppo con i cibi pronti è difficile fare un calcolo preciso e chi sta a dieta lo sa bene. In un sugo in scatola, per esempio ci sono tanti elementi in più rispetto a un classico sughetto preparato a casa con passata e olio. Il problema principale è culturale: la società contemporanea ha ritmi frenetici e spesso questo stile di vita comporta anche dei sacrifici in termine di salute. Chissà che i ricercatori non abbiano davvero ragione e che affrontare un percorso a ostacoli per arrivare a un semplice piatto di carote, faccia si che siano più gustose di un pacchetto di patatine.