Con la pressione alta non si scherza. È molto importante in caso di ipertensione fare attenzione alla dieta e soprattutto a tutte le fonti di sodio. È stato dimostrato che lo stile di vita, l’eccesso di alcol, una dieta piena di grassi, il sale, lo stress, la mancanza di fibre, di esercizio e il sovrappeso siano alla base di questo disturbo.
Solo, infatti, nel 10 percento dei casi, l’origine del problema sta in un disturbo fisico. Mettiamola così: siamo artefici del nostro male, ma al tempo stesso possiamo lavorare per curarlo. Quali sono quindi i cibi da evitare? Come abbiamo detto il pericolo numero uno è il sodio, che provoca l’aumento della pressione arteriosa.
Il nostro corpo ha bisogno di circa 500mg di sodio al giorno, per capirci circa un quarto. Ne ingeriamo molto di più (in alcuni casi anche 4000 mg). Come mai? Perché si trova ovunque. Non basta quindi non aggiungerlo alla pietanza che si sta mangiando.
Il sale si usa per dare sapore, ma anche per conservare. È quindi presente nei formaggi, soprattutto quelli molto stagionati, nel pane (una fetta copre il 15% del limite massimo consentito), nei dolci, nella frutta secca, nel gelato e nei cereali. Si trova sotto forma di glutammato monosodico, nei condimenti come il brodo e in quasi tutti gli ingredienti confezionati.
Come si usa per fare lievitare? Tra i diversi agenti, c’è anche il bicarbonato di sodio. Dito puntato anche verso la carne, gli insaccati e diversi derivati. In questo caso, trionfa il nitrito di sodio si trova in insaccati. È poi fondamentale stare alla larga da tutti quei prodotti ormai definiti junk food, come il cibo del fast food.
Patatine fritte, hamburger, salatini, pizzette (una margherita ha circa 700 mg di sodio), panzerotti, focacce e simili. Infine, sono messe all’indice anche le zuppe già pronte. Possono sembrarvi salutare e ottime per dimagrire? Ok, ma non sono adatte in caso di ipertensione.
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