Vi è mai capitato di mangiare i cibi industriali e di sentire dei fastidi gastrointestinali? Secondo uno studio condotto recentemente, ciò potrebbe dipendere da alcune fibre che vengono aggiunte a questi preparati.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of the American Dietetic Association e ha analizzato soprattutto la presenza di inulina all’interno dei cibi industriali; l’inulina è un a fibra solubile che si trova naturalmente in molto cibi, ma che viene utilizzata anche come additivo nella preparazione di cibi confezionati. Proprio per il fatto che è così diffusa, un team di ricercatori americani ha deciso di studiare la tollerabilità di questa fibra nell’organismo e di stabilire le dosi consigliate per non incorrere in controindicazioni.
La ricerca è stata condotta con l’ausilio di un gruppo di ventisei volontari di età compresa tra i 18 e i 60 anni, che sono stati tenuti una notte a digiuno e poi fornito loro, una volta a settimana per cinque settimane, una colazione a base di taralli con crema di formaggio, succo d’arancia nel quale era stato aggiunto un integrazione di inulina o un placebo. In entrambi i casi, l’inulina ha favorito lo sviluppo di sintomi di disturbi gastrointestinali come gonfiore e flatulenza, e sulle basi di questi fastidi i medici hanno fissato i limiti di tollerabilità di questa fibra, ovvero dai 5 ai 10 grammi al giorno; superate queste dosi ci sono alte possibilità di sviluppare disturbi intestinali.
Il problema è che spesso l’inulina “si nasconde” all’interno dei cibi industriali, in quanto a volte è indicata nell’etichetta con nomi diversi come oligosaccaridi, oligofruttosio oppure estratto di radice di cicoria, e quindi è facile superare la dose consigliata senza rendersene conto. Il direttore del Centro di studio e ricerca sull’obesità dell’Università di Milano, il dottor Michele Carruba, ha confermato i risultati della ricerca americana e ha spiegato:
È tutta una questione di equilibrio: ad alte dosi l’inulina può causare qualche disturbo gastrointestinale, ma nelle giuste quantità può fare bene. In linea generale se si segue una dieta equilibrata è difficile un sovradosaggio, ma non è da escludere, soprattutto se si esagera con i cibi preparati industrialmente. In ogni caso i disturbi sono in genere lievi e comunque transitori.
L’inulina, comunque, non è del tutto negativa: se viene assunta correttamente aumenta la presenza dei fermenti lattici nell’intestino, fa diminuire il numero dei batteri nocivi e regola il transito intestinale.
[Fonte: corriere.it/salute]