A proposito di cibo e di alimentazione non si può non parlare dell’affumicatura dei cibi, un metodo di conservazione degli alimenti noto fin dall’antichità; l’affumicatura può essere a caldo oppure a freddo e, spesso, viene preceduta dalla salatura che è in grado di aumentare la disidratazione dei cibi e di aumentarne il sapore.
Possono essere affumicati diversi cibi: la carne, il pesce, gli insaccati e, addirittura alcuni tipi di formaggi; il processo di affumicatura regala un sapore molto particolare ai cibi e, poiché sono più asciutti, i loro principi nutritivi sono più concentrati rispetto ai cibi freschi.
L’affumicatura degli alimenti è un argomento molto controverso: mangiare cibi affumicati fa bene oppure no? La scienza propende per il no, soprattutto alla luce di recenti studi che attribuirebbero ai cibi affumicati un’azione cancerogena a causa degli aromi artificiali usati per giungere più velocemente all’affumicatura.
A sostenerlo è l’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che ha condotto una ricerca sugli aromi usati per il processo di affumicatura, i cui risultati non sono stati proprio incoraggianti: su undici aromi, solo due sono risultati innocui, otto addirittura tossici e per uno sono in corso altre analisi.
Gli otto aromi considerati tossici sono derivati da un estratto di legno, le cui sostanze sarebbero in grado di agire sul dna delle cellule umane e, quindi, sarebbero potenzialmente cancerogeni. Ciò non avverrebbe se i cibi fossero affumicati in maniera naturale e senza l’apporto di aromi artificiali, ma senza di essi il processo di affumicatura sarebbe piuttosto lungo e, si sa, per le aziende alimentari il tempo è denaro.
Tuttavia, niente fobia degli alimenti affumicati; a tranquillizzare i consumatori ci pensa Klaus-Dieter Jany, il presidente Panel Efsa, che ha dichiarato:
Il gruppo ha basato le sue conclusioni sui dati limitati attualmente disponibili e sulle stime di apporto di queste sostanze. In generale, inoltre, le preoccupazioni riguardano quegli aromi per cui questo apporto potrebbe avvicinarsi a livelli nocivi per la salute. Tuttavia, ciò non significa necessariamente che le persone che consumano questi alimenti siano a rischio, poiché si prendono in considerazione stime superiori al reale consumo.
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