Le lenticchie sono le protagoniste indiscusse del cenone di Capodanno, ricche di fibre, vitamine e sali minerali, sono un toccasana per la salute. Non a caso, infatti, sono considerate, sin dai tempi antichi, la carne dei poveri. Tuttavia, come rende noto la Coldiretti, 9 volte su 10, i legumi che portiamo a tavola sono stranieri, per lo più provenienti da Canada, Stati Uniti, Cina e Turchia.
Calorie e valori nutrizionali delle lenticchie (per 100 g di prodotto)
- Calorie: 291 kcal
- Acqua: 11,2 g
- Carboidrati: 51,1 g
- Grassi: 1,0 g
- Proteine: 22,7 g
- Fibre: 13,8 g
- Vitamina A: 2 RAE
- Beta-carotene: 23 mcg
- Vitamina E: 0.49 mg
- Vitamina K: 5 mcg
- Vitamina C: 4.4 mg
- Vitamina B1: 0.873 mg
- Vitamina B2: 0.211 mg
- Vitamina B3 o PP: 2.605 mg
- Acido pantotenico: 2.14 mg
- Folati totali: 479 mcg
- Calcio: 56 mg
- Ferro: 7.54 mg
- Fosforo: 451 mg
- Magnesio: 122 mg
- Manganese: 1.33 mg
- Potassio: 955 mg
- Rame: 0.519 mg
- Selenio: 8.3 mcg
- Sodio: 6 mg
- Zinco: 4.78 mg
Proprietà delle lenticchie
Le lenticchie sono i legumi più digeribili, grazie alla presenza degli isoflavoni, sostanze che puliscono l’organismo. Sono ricche di fibre, vitamine, fosforo e ferro, hanno un alto contenuto proteico e una scarsa quantità di grassi. Sono particolarmente indicate nella prevenzione dell’arteriosclerosi grazie alla presenza dei grassi insaturi. La grande quantità di fibre rende le lenticchie un alimento molto utile per il funzionamento dell’apparato intestinale.
I nutrizionisti consigliano di consumare le lenticchie soprattutto in virtù delle loro proprietà antiossidanti che agiscono contrastando i radicali liberi e gli inquinanti a cui tutti siamo soggetti. Essendo molto ricche di tiamina, aiutano a migliorare i processi di memorizzazione, mentre il contenuto consistente di vitamina PP funge da potente equilibratore del sistema nervoso, con azione antidepressiva e antipsicotica. Infine, sono molto indicate per tutti coloro che necessitano di ferro, mentre sono assolutamente controindicate nei soggetti che soffrono di iperuricemia (accumulo patologico di acido urico nel sangue).
Il consiglio della Coldiretti per garantirsi un prodotto veramente nostrano è quello di rivolgersi direttamente agli agricoltori in azienda o nei mercati e botteghe di campagna, ma anche di scegliere quelle inserite nell’elenco delle specialità tradizionali censite dalle Regioni. In Italia, la principale regione di produzione è l’Umbria, seguita da Sicilia, Puglia, Calabria, Marche, Toscana e Sardegna.
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