Celiachia, il nuovo test salivare

Per individuare la celiachia, un gruppo di pediatri dell’università di Roma “La Sapienza” guidati dalla responsabile del Centro Celiachia Margherita Bonamico, ha messo a punto un nuovo test salivare, semplice e non invasivo per individuare l’intolleranza.

Il 90% delle persone che soffrono di celiachia, infatti, non sa di esserlo, con problemi anche maggiori quando si tratta di bambini. Per il test, è stata raccolta una piccola quantità di saliva, che è stata analizzata per individuare la presenza degli anticorpi anti-transglutaminasi tipici della celiachia. I bambini che risultavano positivi, hanno fatto un’endoscopia di conferma, e una volta avuta la diagnosi, hanno cominciato a seguire una dieta priva di glutine. I bambini sono stati tenuti sotto osservazione per 3 anni per capire se la dieta fosse ben tollerata e se avesse ripercussioni sul loro sviluppo.

Come spiegano i ricercatori:

Il test salivare è ben accetto dai bambini e anche dai loro genitori: oltre il 90% dei piccoli che abbiamo invitato si sono sottoposti al test. Si tratta di un test semplice ma riproducibile e sensibile, che potrebbe aiutare a individuare i piccoli celiaci: i bambini diagnosticati, che sono stati sottoposti a una dieta priva di glutine, in tre anni hanno avuto un significativo miglioramento nella crescita, senza complicazioni e con un buon grado di aderenza alla dieta.

Il test salivare, perciò, potrebbe essere un’arma efficace per individuare i casi non diagnosticati, anche quelli meno sospetti. Inoltre, trattandosi di un problema in continuo aumento, sebbene spesso sottovalutato e scambiato per cattiva digestione, gli studiosi pensano sia utile provvedere a screening generali della popolazione, o almeno per la popolazione ad alto rischio rappresentata dai familiari dei celiaci. Secondo una ricerca condotta dal dipartimento di gastroenterologia dell’università di Tampere, i soggetti positivi ai marcatori di celiachia, ma asintomatici, hanno tratto notevole vantaggio dalla dieta priva di glutine. Dunque, gli screening con test non invasivi, può essere un valido strumento soprattutto per la popolazione a rischio.

Condividi l'articolo: