Meglio due fette di pane e prosciutto o una merendina? Dipende. Perché oltre alla qualità a fare la differenza dello spuntino di metà mattina è la quantità, presupposto base per evitare il sovrappeso nei bambini, sempre più diffuso. Altrimenti le tanto incriminate merendine diventano lo snack ideale, quello suggerito dai nutrizionisti per mantenere l’apporto calorico giornaliero corretto.
Alle mamme perplesse o confuse su cosa è preferibile mettere nello zainetto del proprio bambino per la colazione da portare a scuola, un orientamento arriva dai consigli del dottor Andrea Ghiselli, dell’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Avverte Ghiselli
“La cosa migliore è non dare nessuna merendina ai ragazzi laddove viene fornita dalla scuola, pratica attuata in molti comuni d’Italia. Questa la cosa migliore da fare perché, anche se perfettibile e migliorabile la scuola dovrebbe farsi carico dell’ alimentazione completa quotidiana. Fornendo ai bambini, ad esempio, il pranzo di mezzogiorno (dove si fa il tempo pieno ed è attivo il servizio mensa) l’istituto dovrebbe dare loro anche la merenda di metà mattina: sapendo cosa è previsto per pranzo, i dietisti possono prevedere lo spuntino ideale da inserire in una dieta equilibrata, secondo le esigenze dei piccoli”.
Ma sempre più spesso dallo zainetto spunta di tutto, dai cracker (che poi si frantumano sempre in mille pezzi), alla pizzetta rossa (avvolta nella carta intrisa d’olio) alle merendine tipiche del reparto frigo (che invece rimangono conservate negli armadietti).