Per molti di noi i primi mesi freddi corrispondono ad un periodo di letargo, ma al contrario degli orsi che quando arriva l’inverno dormono semplicemente, noi abbiamo spesso l’abitudine per recuperare le forze bruciate durante l’anno, di infilarci dentro ad un tunnel che si chiama peccati di gola, massimamente nel periodo di Natale. Inutile elencare tutte le cose da fare e non fare, rispiegare che i dolci (troppi e di tutti i tipi) fanno male, che fare pranzi completi quando il nostro stomaco è abituato diversamente può provocare sconquassi.
Durante le feste certe cose preferiamo non sentircele dire proprio. I nutrizionisti più avveduti, infatti non pongono barriere insormontabili, lasciano parecchie vie di uscita. Consigliano magari di mangiare tutto, ma con alcune accortezze. Vediamole:
- Non rinunciate ai gustosi manicaretti che trovate in tavola, ma se possibile cercate di evitare i grassi contenuti nei condimenti, nelle carni grasse, nei salumi e in altri cibi (salse, maionese); sono i principali colpevoli del vostro superlavoro ‘festivo’. Se ci riuscite usate per condire l’olio extravergine di oliva, è salutare e molto più sicuro di burro, strutto o lardo.
- Per cuocere la carne, immancabile commensale del dì di festa, preferite alla cottura con condimenti quella ai ferri per braciole e bistecche o arrosto per filetto, carré, cosciotto o stinco. Le parti magre come fesa, spalla, petto di pollo sono buonissime anche in umido, usando come condimenti i tanti sapori delle spezie, delle erbe aromatiche oppure dell’ottimo aceto balsamico. Tenete presente che i tempi di permanenza nello stomaco e quindi di digestione di un secondo di carne grassa, condita con maionese o un qualsiasi altro intingolo, superano le cinque ore. Chi ha palato fine non vorrà rinunciare alle carni impanate e fritte, di solito non facilmente digeribili, dunque moderazione. A proposito di carne ricordatevi che pur essendo funzionali al buon funzionamento dell’organismo, le proteine assimilabili ad ogni pasto sono al massimo 30-35 grammi pari a circa 150-200 grammi di carne o di pesce. Se si superano questi tetti l’eccedente viene “immagazzinato” come grasso o in parte eliminato.