Esagerare con la dieta mette a rischio le ossa

Tutte le donne che pur di perdere peso e poter vantare linea perfetta sono disposte a sottoporsi a regimi alimentari troppo rigidi devono stare molto attente. Sembra che seguire una dieta troppo rigorosa aumenta il rischio di osteoporosi. Uno studio realizzato da un team di ricercatori dell’organizzazione non governativa inglese National Osteoporosis Society ha recentemente dimostrato come le diete troppo restrittive mettano a rischio la salute e la fragilità delle ossa, aprendo la strada all’osteoporosi.

La ricerca ha evidenziato che la fragilità delle ossa è direttamente collegata al tipo di alimentazione, alla quantità di cibo che si assume e all’equilibrio dei pasti. Una donna su sei che segue una dieta molto stretta, senza saperlo, corre il rischio di fratturarsi un’anca. I ricercatori hanno inoltre intervistato molte donne affette da osteoporosi, scoprendo che oltre il 54% delle donne intervistate ha livelli di vitamina D nel sangue inferiori rispetto alla norma, mentre il 95% ha confessato di consumare una quantità di latte e latticini inferiori alle dosi giornaliere raccomandate dai nutrizionisti. 

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Ancora benefici dalle spezie: la curcuma proteggerebbe il fegato

curcuma e fegato

Torniamo a parlare degli effetti benefici che hanno le spezie sul nostro organismo; sotto la lente di ingrandimento oggi c’è la curcuma, e in particolare la sostanza che contiene, ovvero la curcumina. Da sempre considerata un toccasana dalla medicina ayurvedica, questa spezia è stata anche oggetto di studio scientifico grazie al progetto di un gruppo di ricercatori austriaci della Facoltà di Medicina dell’Università di Graz.

Lo studio, coordinato dal Dottor Michael Trauner, professore di medicina interna, e pubblicato sulla rivista scientifica “Gut” è stato condotto su un gruppo di topo geneticamente modificati per sviluppare un’infiammazione del fegato di tipo cronico. I roditori sono stati divisi in due gruppi: al primo gruppo è stata aggiunta alla dieta della curcumina, mentre il secondo gruppo ha seguito una dieta normale, ovvero senza integrazioni.

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Endometriosi, una dieta ricca di grassi buoni ridurrebbe il rischio

L’endometriosi è una patologia ancora poco nota ma che affligge in Italia il 10% delle donne in età fertile; è una patologia che nelle sue forme più gravi può risultare invalidante e comporta in ogni caso un notevole abbassamento della qualità della vita delle donne che ne sono affette. Essa consiste infatti nella crescita del tessuto che riveste l’utero (l’endometrio) in sedi anomale quali vagina, tube, ovaie, peritoneo, vescica e intestino con la conseguente formazione di cisti e aderenze. Fra i sintomi dell’endometriosi troviamo dolore pelvico cronico, dismenorrea, durante durante i rapporti sessuali, stanchezza cronica e, nel 40% dei casi, infertilità.

Ad oggi non esiste una cura risolutiva, ma secondo uno studio pubblicato su Human Reproduction e condotto da un team di ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti, una speranza arriva dalla prevenzione; sembra infatti che un consumo regolare di alimenti ricchi di acidi grassi omega3 aiuti a ridurre il rischio di insorgenza dell’endometriosi, mentre, al contrario, una dieta a base di grassi “cattivi”, soprattutto quelli trans, lo fa aumentare.

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Mangiare riso rosso fermentato riduce il colesterolo

Il riso rosso fermentato, il cui nome scientifico è Monascus purpureus,  contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo. Da un recente studio condotto da un team di ricercatori della School of Medicine americana è infatti emerso che questo particolare tipo di riso aiuta l’organismo a ridurre il livello di colesterolo ed inoltre, anche se consumato in elevate quantità, non danneggia né i reni né il fegato.

Utilizzato in Cina da oltre mille anni ed alimento base in molti Paesi asiatici, il riso rosso fermentato si sta diffondendo nell’alimentazione occidentale come integratore alimentare. Nella medicina tradizionale cinese, il riso rosso fermentato era noto per la sua capacità di migliorare la circolazione sanguigna e la digestione, infatti, veniva spesso utilizzato  come spezia, conservante e colorante per il cibo.

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La pizza? E’ buona e protegge dal cancro

Da oggi tutte le persone che amano pizza e seguono una dieta dimagrante possono gustare il loro spuntino preferito senza avere alcun rimorso, perchè prevengono il rischio di cancro. La pizza, infatti, sembra ridurre il rischio della formazione di cellule cancerogene nell’organismo. Incredibile, ma vero. Lo dimostra uno studio italiano, da poco pubblicato sulla versione online della rivista scientifica International Journal of Cancer, secondo il quale al consumo di pizza è associato un ridotto rischio di tumori all’apparato digerente.

Un team di ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha notato che tra i pazienti affetti da tumori al cavo orale, alla faringe, all’esofago, alla laringe, al colon e al retto vi era una percentuale molto più alta di persone che non mangiavano pizza, rispetto ai soggetti senza tumore. I dati emersi dalla ricerca sono inequivocabili. Mentre circa il 37% dei controlli, ovvero delle persone senza tumore, erano consumatori di pizza, quasi il 58% dei pazienti con tumore dell’esofago non la mangiavano.

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Le diete iperproteiche provocano danni al cuore

Attenzione alle diete iperproteiche e ricche di grassi, in quanto sono regimi alimentari estremamente dannosi per il cuore e per tutto il sistema cardiaco. Il monito arriva da una ricerca del Royal Victoria Hospital di Belfast, in Irlanda, diretta dal dottor Steven Hunter e pubblicato sulla rivista scientifica The Medical News.

Il team di esperti guidato dal Dottor Hunter ha effettuato la ricerca dividendo in due gruppi alcuni malati affetti da obesità e in pre-diabete; al primo gruppo è stata imposta una dieta ricca di fibre e carboidrati e povera di grassi, e al secondo una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati.

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Con l’età le donne assumono più peso degli uomini

Anche se le donne e gli uomini d’oggi sono più longevi e più dinamici rispetto ai tempi passati, tutti in vecchiaia tendono ad avere una composizione corporea diversa, costituita più di grasso che di massa magra. La donna, in particolare, in 40 anni, ovvero dai 20 ai 60 anni, assume mediamente 11 chili di grasso .

“Questo aumento di peso è dovuto alla trasformazione del corpo, alla gravidanza affrontata nel corso della vita che fa accumulare grasso e alle modificazioni ormonali che si subiscono in menopausa“.

Lo ha sottolineato il professor Carlo Cannella, insegnante di scienza dell’alimentazione all’Università La Sapienza di Roma, e coordinatore dei diplomi di dietista, analizzando insieme ad un team di ricercatori le motivazioni che spingono molte donne, dopo le festività, a riprendere con più energia l‘attività fisica sottoponendosi a diete strette per arrivare in forma all’estate.

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Bacche e frutti di bosco per ridurre i rischi di malattie metaboliche

Chi soffre di malattie metaboliche ha una speranza in più: secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Clinic Nutrition, un maggiore consumo di frutti di bosco e di bacche, proteggerebbe dal rischio di malattie del fegato e dalla sindrome metabolica. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Biochimica e Chimica alimentare dell’università di Turku, i quali hanno osservato come un consumo quotidiano di mirtilli, ribes e olivello spinoso, riducesse del 23% i livelli dell’enzima responsabile della steatosi epatica non alcolica.

I ricercatori hanno condotto lo studio su 31 donne con un’età media di 43 anni, che poi sono state divise in due gruppi casuali; ad un gruppo è stato dato un supplemento di 163 g., sotto forma di snack, di mirtillo rosso, mirtillo, ribes nero e bacche di olivello spinoso, mentre all’altro gruppo solo una piccola quantità di questi frutti di bosco.

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Tosse? Si calma con la cioccolata

cioccolata contro la tosse

Odiata dai cultori della dieta ma amata dai bambini di tutto il mondo, e anche dalle mamme, la cioccolata è da molti anni oggetto di dibattito tra i nutrizionisti di tutto il mondo. Già nota per varie proprietà benefiche, tra le quali quelle antidepressive, la cioccolata sembra essere un ottimo rimedio per combattere la tosse. Infatti, come ha dimostrato uno studio condotto dai ricercatori dell’Imperial College of London (ICL) e pubblicato sul giornale telematico FASEB Journal, la teobromina, uno degli ingredienti psicoattivi del cacao, è un efficace sedativo della tosse persistente.

La sua azione supera anche quella della codeina, che attualmente è considerato il farmaco migliore contro la tosse. Come afferma il dott. Peter Barnes, medico che ha diretto la ricerca, durante la sua intervista per la rivista scientifica Federation of American Societies
for Experimental Biology Journal

“A seguito di questo studio, potrebbe nascere un nuovo farmaco per combattere soprattutto la tosse causata da un’infezione virale, solitamente difficile da curare senza l’utilizzo di farmaci in grandi dosi.”

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Aspetti positivi del cibo sano

E un dato di fatto che un’alimentazione sana sia parte integrante di un programma di prevenzione generale. Dati recenti confermano che una dieta equilibrata può davvero avere un ruolo fondamentale di difesa: dai disturbi cardiovascolari, da quelli che coinvolgono il fegato e, soprattutto, da alcuni tipi di tumori. Una ricerca del Catalan Institute of Oncology, per esempio, ha dimostrato che chi segue un’alimentazione di tipo mediterraneo (55% carboidrati, 30% lipidi. 20% proteine) ha addirittura il 33% in meno di probabilità di ammalarsi di cancro allo stomaco.

Ma non solo: dare più spazio a frutta e verdura, cibi ricchi di sostanze antiossidanti, antinfiammatorie e con proprietà alcalinizzanti, protegge meglio le donne dai danni legati all’osteoporosi. Detto questo, le regole generali da seguire sono (e rimangono) semplici accorgimenti, non serve certo rivoluzionare le proprie abitudini, fare drastiche rinunce o cedere al salutismo estremo, dove la ricerca e la preparazione del cibo diventa una fissazione.

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Fibre solubili per rafforzare il sistema immunitario

rafforzare sistema immunitario

Le fibre alimentari sono costituite da residui di cellule vegetali resistenti agli enzimi digestivi umani; in altre parole, si tratta di sostanze nutritive che il nostro organismo non è in grado di digerire e quindi utilizzare come fonte di energia. Nonostante questo esse sono di fondamentale importanza per il mantenimento di uno stato di benessere generale poichè migliorano la funzionalità intestinale, contribuiscono all’eliminazione del colesterolo, rallentano l’assorbimento di grassi e carboidrati e abbassano la glicemia. In particolare, le fibre solubili, provenienti soprattutto da frutta e legumi, favoriscono il controllo di glicemia e colesterolemia, mentre le fibre insolubili, contenute soprattutto in cereali e ortaggi, svolgono una funzione regolatrice delle funzioni intestinali e avrebbero proprietà anti-tumorali.

Sembra però che i benefici effetti delle fibre solubili non si esauriscano nel breve elenco appena fornito: infatti, secondo i risultati di una ricerca dell’Università dell’Illinois, pubblicati dalla rivista sceintifica Brain Behavior and Immunity, assumere fibre solubili, in particolare quelle della frutta, è utile per rafforzare il sistema immunitario e aiuta a guarire prima dalle infezioni.

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Dieta di marzo per cominciare a rimettersi in forma!

Approfitta del cambio di stagione per cambiare ritmo alla tua vita e forma al tuo corpo: ti aiutano i nuovi sapori e un atteggiamento concreto e pratico nei confronti del sovrappeso. Ecco come fare:

Peperoncino per tutto il mese: se ami la cucina saporita, questo mese arricchisci i tuoi cibi con un pizzico di peperoncino (soprattutto quello rosso), che fluidifica la circolazione e ha una notevole attività termogenica che aiuta a smaltire i cuscinetti. Aggiungilo ai piatti poco prima di completare la cottura, alternando quello in polvere a quello fresco, da affettare finissimo e da aggiungere a sughi, contorni, carne, pesce e anche alla macedonia…

Prova la bomba anticellulite: trita un pezzetto di peperoncino con qualche foglia di basilico, origano, 3 capperi e miscela il battuto con un cucchiaino di aceto di mele e uno di olio d’oliva. Usa il composto per condire: è depurativo e anticellulite.   

Spesso è la durezza con noi stessi che ci trascina verso i peccati di gola e il sovrappeso. Se nonostante gli sforzi non riesci a dimagrire non dipende dal fatto che sei debole: è l’eccesso di rigidità che ti mantiene “pesante”. E la dolcezza che non ti concedi, il tuo corpo la cercherà nei dolci, negli spuntini, nei fuoripasto. Se per comodità sei abituata a riempire il freezer o la dispensa di piatti pronti come pizze, risotti in busta, paste precotte, sformati o zuppe precucinate, questo mese evita di acquistarli o di mangiarli;

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Mania per il cibo salutare: ortoressia

I segnali d’allarme sono tanti: rifiutarsi di mangiare un’insalata con le foglie tagliate perché ha perso proprietà nutritive. Considerare il formaggio un cibo pericolosamente malsano. Sentirsi intossicati se si è ceduto di fronte a una barretta di cioccolato. A volte “mangiare sano” diventa una vera e propria ossessione. Peggio: uno scudo dietro cui si nasconde un disturbo alimentare subdolo: l’ortoressia.

Chi ne soffre si impone una dieta fatta di regole ferree: si comincia con una scelta maniacale dei cibi ritenuti “puri” per arrivare poi, gradualmente, a limitare anche quelli. Alla fine nel piatto resteranno pochissimi alimenti, tanto da causare conseguenze gravi per la sopravvivenza stessa, proprio come succede con l’anoressia e la bulimia. La scorsa estate, i dati di un’indagine sociologica hanno costretto il National Health Servite britannico a lanciare l’allarme, perché non si tratta più di qualche caso isolato.

 C’è chi arriva perfino a rifiutare frutta e verdura colti da più di 15 minuti. Per non parlare della carne, di solito tra i primi alimenti a finire nella lista dei sospettati. La cosa grave è che chi soffre di ortolessia si “mimetizza” facilmente. La scusa è quella di preoccuparsi della propria salute, scegliendo alimenti sani: obiettivo politicamente corretto e soprattutto socialmente accettato. Peccato che invece nasconda un comportamento ossessivo, una mania, un disturbo:

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Mangiare soia protegge la prostata

soia prostata

Un team di scienziati ha recentemente dimostrato che una molecola poco nota, creata nell’intestino quando viene digerita la soia, è un potente inibitore naturale di un ormone maschile coinvolto nel tumore della prostata. Questa molecola, l’Equol, ha la capacità di arrestare completamente l’azione dell’ormone deidrotestosterone (DHT), che normalmente stimola la crescita della prostata aumentando la possibilità dell’insorgenza di questo tipo di tumore. Come afferma Kenneth Setchell, ricercatore che per primo ha identificato la molecola dell’Equol negli esseri umani alcuni anni fa

“Questa scoperta è molto importante dal punto di vista clinico, in quanto bloccare l’azione del potente androgeno DHT è un’ottima strategia per curare il cancro alla prostata. Questo metabolita naturale prodotto dagli isoflavoni della soia, che si trovano in gran quantità nei semi di soia, lo fa con notevole efficacia“.

I risultati della ricerca del dr. Serchell hanno dato vita ad altre numerose ricerche circa le proprietà dell’Equol e il suo reale coinvolgimento nella lotta contro il cancro alla prostata.

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Più magre con le prugne secche

Perché le prugne ti aiutano a perdere peso? Un etto di prugne secche (circa 10 frutti) apportano tra 159 e 230 calorie. Contengono circa il 35% di zuccheri come glucosio e fruttosio, che danno subito energia e contribuiscono a far avvertire in fretta il senso di sazietà. Le prugne secche hanno anche una funzione diuretica, utile per liberare l’organismo dalle tossine d’origine alimentare. Inoltre sono ricche di fibre: ne contengono circa 10-16 grammi per etto. Ne bastano 3-4 al giorno per prevenire la stipsi.

Dopo un pasto iper calorico o un periodo di stravizi alimentari, basta consumare una decina di prugne secche al giorno per 3-4 giorni e l’organismo si depura e si alleggerisce. Nonostante siano spesso sottovalutate a livello nutrizionale, le prugne secche d’origine bio­logica, oltre ad avere un gusto e una consi­stenza accattivanti, hanno interessanti proprietà per chi intende smaltire qualche chilo. Innanzirutto sono energetiche ma senza essere troppo caloriche: infatti, un etto di prugne secche (che corrisponde più o meno a una decina di frut­ti) può apportare tra le 150 e le 230 calorie.

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Differenze tra cioccolato fondente e al latte!

Cioccolato si o no? Spesso è un vero dilemma dover decidere se cedere o meno alla tentazione di gustare questo divino ali­mento (il nome ufficiale della pianta del cacao è theobroma, ovvero dal greco theos, Dio,  e broma, bevanda, e quindi “bevanda degli dei“), che però è molto nutriente e calorico. Il problema non sta tanto nel cacao in sé, quanto nella lavorazione e in tutto quanto viene aggiunto (mandorle, nocciole, aromi, frutta ecc.) per trasformare i semi dei frutti di questa pianta tropicale in tavolette o praline.

 La differenza tra cioccolato fondente e al latte dal punto di vista calorico non è così marcata. Infatti, se 100 grammi di cioccolato al latte ap­portano in media 560 calorie, una tavoletta fondente di pari peso ne fornisce circa 540. Però, mentre il primo è più ricco di proteine per via del latte (8% contro 5% circa) e ha più grassi (37% contro 34%), il fondente non ha colesterolo, presente invece nella versione al latte in misura del 16% circa, e contiene più fibre (fino al 14%, contro le 0-2% di quello al latte).

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Cipolla, rimedio naturale contro l’alopecia aerata

Adesso è possibile combattere l’alopecia aerata grazie ad un rimedio naturale: la cipolla. L’alopecia aerata, è una forma di calvizie particolare e piuttosto diffusa; consiste nella rapida caduta dei capelli da aree ben delimitate della testa, spesso circolari e dai limiti piuttosto netti ma può interessare, oltre che la testa, anche la barba e altre superfici pelose. L’alopecia insorge improvvisamente ed ha un andamento imprevedibile; a causarla possono essere fattori diversi, dall’effetto collaterale di determinati trattamenti farmacologici al forte stress o ancora può insorgere come conseguenza di malattie infettive.

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Caffè, rimedio naturale contro il tumore al seno

Arriva dall’Università di Toronto un’importante novità in materia di prevenzione: il caffè, già noto per la sua azione stimolante sul sistema nervoso e sul muscolo cardiaco, potrebbe rivelarsi un valido aiuto per combattere l’insorgenza del tumore al seno. E’ stato infatti dimostrato che i fitoprogesteroni contenuti nella caffeina riducono il rischio di mutazione dei geni BRCAI e BRCA 2, che espongono le donne ad un alto rischio di ammalarsi di cancro al seno. Lo studio, diretto dal dottor Steve Narod e dal suo team di ricercatori, ha preso in esame il rapporto tra il consumo di caffè e il rischio di insorgenza del carcinoma mammario.

La ricerca ha coinvolto 1690 donne ad altro rischio, provenienti da 40 centri ospedalieri diversi, di cui sono state analizzate le abitudini in relazione al consumo di caffè durante la giornata attraverso un questionario. Così si è scoperto che la probabilità di ammalarsi, fra le donne con mutazioni genetiche a rischio che bevono da 1 a 3 tazze di caffè ogni giorno, è ridotta del 10% rispetto alle non bevitrici. Lo stesso rischio si riduce del 25% per le donne che bevono 4 o 5 tazzine di  caffè al dì, e addirittura del 69% per le vere e proprie estimatrici della caffeina che ne bevono più di 6 tazzine.

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