Consigli pratici per abbassare colesterolo e trigliceridi in poco tempo!

ridurre trigliceridi

Correggendo la dieta per una  sola settimana e assumendo gli estratti di gemme che “sgrassano” il circolo, inizi a dimagrire e ti sgonfi subito. Nel nostro corpo, i trigliceridi rappresentano la principale componente del tessuto adiposo. Questo tessuto costituisce un importante riserva di energia e agisce come una barriera pro­tettiva nei confronti (per esempio) delle elevate temperature. I trigliceridi o derivano da cibi ricchi di trigliceridi o sono sintetizzati dal fegato a partire da aminoacidi e glucosio; se sono in eccesso ci sentiamo pesanti e gonfi.

Ridurre i trigliceridi nel sangue è un obiettivo semplice da raggiungere, poi­ché i trigliceridi alti dipendono spesso dal tipo di alimentazione e quindi posso­no essere “corretti” rivedendo la dieta, con importanti benefici su linea e salute. Gli alimenti a più elevato contenuto di trigliceridi sono rappresentati da: margarina, burro, strutto (contenuto anche in molti prodotti del panificio), lardo, salumi e carni, latte intero e formaggi stagionati. Per ridurre i trigliceridi non bisogna mangiare questi alimenti più di 2 volte alla settimana. Per una cura d’urto, eliminali del tutto per 7 giorni.

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Sali di Schlusser, i 12 sali fondamentali

sali_schusslerCome abbiamo già avuto occasione di dirvi, sotto il nome di sali di Schlusser vanno alcuni preparati omeopatici messi a punto nell’800 dal medico tedesco Wilhelm Heinrich Schlusser allo scopo di ripristinare la corretta concentrazione di sali minerali nelle cellule e, di conseguenza, il corretto funzionamento dell’organismo e ottenere così il superamento di taluni stati di malessere fisici e/o psichici e il miglioramento dello stato di salute generale, il quale, secondo Schlusser, è determinato proprio dalla presenza e corretta distribuzione di sali minerali nell’organismo stesso.

Come accennato, i sali sono 24 in tutto: 12 fondamentali individuati dallo stesso Schlusser e 12 complementari individuati dopo la sua scomparsa dai suoi collaboratori. Oggi vi forniremo l’elenco completo dei 12 sali fondamentali con le relative indicazioni:

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Contro la fame nervosa usa willow

 

Diffuso nelle zone umide, lungo i corsi d’acqua e vicino alle paludi, il salice giallo e un albero alto ed elegante dalla crescita rapidissima. Con le sue piccole foglie strette e lanceolate, che ondeggiano sui rami lunghi e flessibili dal tipico colore giallo-uovo, questa pianta trasmette un’impressione di continuo movimento ed energia. Un’a­naloga carica di energia è attivata da Willow, il fiore di Bach preparato con i fiori del salice.

Il rimedio preparato con le infiorescenze del salice giallo scioglie la collera che spesso cerchiamo di compensare con le abbuffate. Riattivando anche stomaco e intestino. Non  c’è niente di più dannoso per la linea che sedersi a tavola arrabbiati o nervosi. Quando si è di malumore, infatti, il cibo rischia di diventare una “valvola di sfogo” del risentimento, che spinge a mangiare in modo esagerato quasi a voler scaricare tutta la frustrazione accumulata.

A questa forma di “fame rabbiosa” vanno soggette, in particolare, certe persone permalose, che si offendono e “se la legano al dito” per qualunque osservazione o giudizio nei loro confronti. E quando qualcosa va storto nella loro vita quotidiana se la prendono eccessivamente, rimuginando in silenzio e sentendosi vittime della sfortuna. Il rischio, in questa casi, non è solo quello di cercare un ingannevole “risarcimento” alimentare ma anche e  somatizzare l’amarezza e il rancore sullo stomaco e sul fegato.

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Tisane depurative per i bambini

bambini e tisane

Le bevande a base di estratti vegetali (infusi o ti­sane) si rivelano non solo un gradevole modo per dissetarsi soprattutto nei mesi invernali, ma anche un vero e proprio supporto terapeutico, utile a prevenire l’accumulo di tossine e problemi intestinali e metabolici di varia natura. Il principio di base è sempre lo stesso: quel­lo di estrarre i principi attivi di alcune parti di vegetali (foglie, fiori, frutti, semi) per mezzo di acqua bollente. Nel caso di bambini, però, bisogna scegliere con attenzione la composizione della bevanda, evitando le piante che possono avere effetti troppo marcati sull’organismo dei piccoli.

Solo per restare nell’ambito dei bebè, un ruolo di primo piano spetta ad esempio alle tisa­ne e agli infusi di finocchio, che possono  alleviare i disturbi derivanti dalle coliche gassose, assai frequenti nei bambini di primi mesi di vita, e a riattivare l’intestino nei bimbi più grandi . Spesso si parla indistintamente di tisana e infuso ma ciò è errato; anche se questi due termini vengono utilizzati come sinonimi, infusi e tisane sono due preparati con caratteristiche distinte.

Nella tisana si usano sia le parti tenere che quelle più dure della pianta, che vengono immerse in acqua bollente e lasciate in infusione per non più di 5 minuti. Nell’infuso si usano invece solo i fiori e le foglie finemente sminuzzati, sopra i quali viene versata l’acqua bollente. Il tempo di infusione arriva ai 10 minuti, dopo i quali si filtra la bevanda. In questo post indichiamo dunque le erbe da utilizzare per il benessere dei più piccoli.

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Piante contro cellulite e ristagni linfatici: pino, visco e pungitopo

A gennaio le basse temperature del periodo invernale affaticano la circolazione e ren­dono più evidenti ristagni, cedimenti e cellulite. E non è tutto: perché un «grosso colpo» alla funzionalità del circolo e alla linea è dato anche dalla dieta ricca di grassi e zuccheri che ha caratterizzato tutto il mese di dicembre, quando – complici le feste – risulta estrema­mente difficile sottrarsi alle “trappole” alimentari, che fra l’altro caricano anche il sangue di grassi, colesterolo e tossine. Questo complesso di fattori ha una serie di im­portanti conseguenze a livello estetico: un cuore che pompa a rilento e una cattiva circolazione ren­dono opaca e grigia la cute, ossigenano male i tes­suti e li espongono all’aggressione dei radicali libe­ri, aprendo col tempo la strada a disturbi come ri­tenzione idrica e depositi adiposi.

Per dare una mano al sistema circolatorio, in questo periodo l’ideale sarebbe tenere il più possibile il corpo libero, non costretto da calze, pantaloni o altri indumenti pesanti, in modo da velocizzare i flussi sanguigni e garantire una buona traspirazione cutanea. Ma visto che d’in­verno stare scoperti è impossibile, è più semplice mettere in atto una cura basata su quattro piante tipicamente invernali e sempreverdi: il pino, il vischio, la thuja e il pungitopo. Conosciamole meglio.

La thuja:  L’estratto omeopatico in granuli di questa generosa conifera è adatto soprattutto se arrivi a gennaio, dopo le feste, con il corpo appesantito e intossicato da dieta grassa e sovraccarico di stress. In genere, la parte superiore del tuo corpo è snella e i chili di troppo (spesso con cellulite) sono concentrati su fianchi e cosce. Sei freddolosa, detesti il brutto tempo e per questo a gennaio tendi a mangiare dolci fuori pasto per “tamponare” il disagio? Thuja ti aiuta a dísintossìcarti e a riattivare il drenaggio linfatico; per un mese prendine 5 granuli al giorno per riequilibrare i disordini metabolici causati da stanchezza e dieta squilibrata.

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Contro il colesterolo, più frutti rossi!

E’ italiana  la nuova ricerca che conferma le virtù degli antociani, antiossidanti naturali  presenti in molti vegetali ai quali conferiscono la tipica colorazione che va dal rosso al blu. Secondo questo studio condotto da Chiara Tonelli, del Dipartimento di Scienze biomolecolari dell’Università di Milano, e presentato a Venezia al quinto Convegno Mondiale sul Futuro della Scienza, gli antociani non solo sono in grado di contrastare malattie cardiovascolari e tumori, ma anche obesità e diabete; questi antiossidanti della famiglia dei flavonoidi infatti, sono in grado di abbassare i livelli di infiammazione che sono spesso alla base di una serie di malattie, tra cui quelle metaboliche.

Sa­rebbero più di 600 i geni influenzati e modificati  dall’azione degli antociani, molti dei quali implicati nello sviluppo di obesità e diabete. Tra gli alimenti più ricchi di queste preziose so­stanze si possono citare mirtilli, arance rosse, ciliegie e melagrana. Quest’ultima in particolare, è già conosciuta per le sue proprietà anti-aterosclerosi, in quanto in grado di contrastare l’accumulo nell’organismo di colesterolo LDL (quello cattivo) e anti diabete, poiché i suoi zuccheri, secondo numerosi studi, non sembrano in­fluire negativamente sulla malattia diabetica.

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Tornare in forma dopo le feste con le tisane depurative

Finalmente terminato il periodo di eccessi alimentari inevitabilmente legati alle feste, si fa strada in molti il proposito di buttare giù quei due-tre chiletti di troppo messi su a causa di tutti i cibi ipercalorici che nelle scorse settimane hanno fatto la propria comparsa sulle nostre tavole.

Spesso però più che perdere peso, dopo le festività si rende necessario “sgonfiarsi” e purificarsi; obiettivo questo facilmente raggiungibile sia attraverso il ritorno ad un’alimentazione più equilibrata, sia attraverso il consumo della bevanda benefica per eccellenza, ovvero la tisana. Per questo motivo oggi vogliamo darvi la ricetta per realizzarne ben tre: una depurativa, una diuretica e una digestiva. Vediamole:

Tisana depurativa all’ortica (utile per eliminare le tossine)

Ingredienti

5 g di foglie d’ortica;

5 g di foglie di carciofo;

5 g di foglie di piantaggine;

1 litro di acqua.

Procedimento

Mettere tutte le foglie a bollire dentro l’acqua per un paio di minuti, quindi lasciate intiepidire e filtrate.

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Succo di grano germogliato per dimagrire senza fatica

succo di grano germogliato

L’ultima novità in fatto di dimagrimento è il succo grano germogliato, un integratore naturale conosciuto come Wheat grass juice che non ha effetti collaterali né controindicazioni, insomma: un sistema perfetto per perdere quei chiletti accumulati con pranzi e cenoni delle feste. Il succo di grano germogliato contiene minerali, oligoelementi e vitamine utili per il benessere e la salute dell’organismo; inoltre racchiude aminoacidi essenziali e ben il 70% di clorofilla, tutte sostanze che il corpo riesce a riconoscere e ad assimilare.

Pare che ne bastino 30 ml al giorno per assumere l’equivalente di nutrienti di un chilo di verdure, e che ciò permetta di perdere peso senza patire la fame; il succo di grano germogliato è utile per chi vuole dimagrire perché è in grado di ridurre l’appetito, fornendo comunque tutti nutrienti di cui ha bisogno il corpo, e per chi è in sovrappeso dovuto a carenze di vitamine e minerali, in quanto riesce a mantenere attiva la produzione di enzimi atti alla digestione da parte del pancreas, infatti se questi enzimi non ci sono o sono insufficienti interviene una forma di malnutrizione che porta alla formazione di adipe.

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Come contrastare l’acidità di stomaco

acidità di stomaco

L’acidità di stomaco è spesso dovuta all’esofagite, un’infiammazione delle mucose dell’esofago che provoca un reflusso acido causato dalla cattiva digestione e dall’iperacidità di stomaco; in questo caso è assolutamente sconsigliata una dieta ricca di grassi e di cibi fritti, ma è anche meglio evitare di assumere caffè, tè cioccolato e agrumi, e potenziare l’alimentazione con cereali e verdure.

La cattiva digestione può essere contrastata anche con le erbe; se le causa è lo stress si può ricorrere all’aiuto della melissa e della camomilla, da assumere sotto forma di tisana tre volte al giorno; contro il nervosismo e l’irrequietezza va bene la passiflora in infuso. Per contrastare il reflusso si può ricorrere al calamo aromatico o all’angelica, che sono in grado di stimolare la digestione. Per assorbire i succhi gastrici è valido il carbone vegetale ottenuto dalla corteccia di tiglio, pioppo e salice, da prendere sotto forma di tavolette da prendere con l’acqua.

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Il tè verde biologico brucia l’adipe

tè verde dimagrante

Tra i vari tipi di tè, quello verde è sicuramente il migliore alleato del peso forma. Il merito è della sua ricchezza in antios­sidanti (catechine e flavonoidi), sostanze che tonificano la circolazione e prevengono la formazione dei radicali liberi responsabili dei fenomeni infiammatori che rallentano le attività metaboliche, favorendo l’accumulo di adipe e ritenzione. Per fare del un alleato per la silhouette è ne­cessario sceglierlo di tipo biologico (evitando i tè aromatizzati con additivi di sintesi) e venire a patti con il suo sapore naturale, che per natura è leggermente amaro: non bisogna correggerlo con lo zucchero (è ammesso un cuc­chiaino di miele) ma si può usare un po’ di latte (con l’aggiunta di una goccia di latte par­zialmente scremato si arriva a circa 15 calorie) o di limone.

Cosi si rispetterà uno dei maggiori pregi di questa bevanda: essere del tutto priva di calorie.Il tè si ottiene lasciando a bagno le foglie in acqua calda o bollente dai 2 ai 7 minuti. Per evitare che diventi troppo  amaro e “carico”, non va lasciato infusione a lungo e non va fatto bollire. Una tazza di tè leggero contiene comunque una quantità inferiore di teina ri­spetto alla caffeina di una normale tazzina di caffè: la proporzione è circa di 30-35 mg di teina contro 160-120 mg di caffeina.

Sono tante le tipologie di tè (oltre al tè verde) e derivano dalle foglie della stessa pianta, la Camelia sinensis, coltivata in Cina, India, Sri Lanka, Giap­pone e Kenya.  Il tè nero è un efficace antifame, cresce in India, Africa e Cina (nello Yunnan e nel Fujian). La lavorazione si svolge in quattro fasi: appassimento, arrotolamento, fermentazione e essiccazione, che blocca i processi di decomposizione del tè e lo scurisce. Migliora i processi digestivi e aiuta a controllare l’appetito.

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Churna e spezie secondo l’ayurveda

churna ayurveda

Nella medicina ayurvedica spezie, erbe aromatiche, semi e fiori sono molto importanti; in particolare le spezie sono considerate dotate di particolari proprietà in grado di irrobustire le ghiandole e gli organi del sistema digerente. Secondo l’ayurveda le spezie contengono una capacità digestiva, chiamata agni concentrato, estremamente forte; essendo la maggior parte delle spezie piccanti, esse fungerebbero da combustibile per accendere la digestione.

Secondo l’ayurveda esistono speciali miscele di erbe aromatiche e spezie chiamate churna in grado di regolare le tre costituzioni dosha e tenerle sotto controllo, in quanto il senso del gusto sarebbe in comunicazione con esse. I churna possono essere usati in vari modi: come condimento durante la cottura dei cibi, mescolati alle insalate, tostati in olio per formare una specie pasta, utilizzati come ingredienti negli infusi, oppure aggiunti al tè caldo.

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Con buttercup eviti le abbuffate dei cenoni e aperitivi

buttercup contro cenoni natalizi e aperitivi

Dicembre è il mese più pericoloso perla linea, visto il gran numero di occasioni conviviali in cui si è coinvolti: brindisi con amici e colleghi, pranzi natalizi in famiglia, cenoni di Capodanno, con relative offerte di panettone e bevande ipercaloriche. Il rischio è quello di accumulare 3-4 chili in pochi giorni, specialmente se non si sa dire di “no” all’insistenza altrui e si prova imba­razzo all’idea di rinunciare a mangiare mentre si sta in compagnia. Questo problema è particolarmente sentito da certe persone insicure e timorose del giudizio degli altri, che tendono ad adeguarsi alle abitudini o alle mode del momento.

Un ottimo rimedio in questi casi è costituito da Buttercup un fiore californiano indicato per attivare la fiducia e la forza di volontà, evitando di cedere a inutili lusinghe dannose per il peso forma. Il fiore è utile:

  • nei soggetti insicuri che non sanno dire di no e si fanno sempre convincere dagli altri
  • in caso di scarsa autostima e complessi di inferiorità
  • se si mangia troppo per adeguarsi a mode o all’insistenza altrui
  • per chi si sente diverso a causa del soprappeso e si abbuffa per tamponare il disagio
  • per placare la fame nervosa che tende ad aumentare durante le feste

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Tè kapha, il tè per la terza costituzione dell’ayurveda

tè kapha

Secondo l’ayurveda la fisionomia delle persone viene distinta secondo tre costituzioni dosha: pitta, vata e kapha, ognuna delle quali prevede determinate caratteristiche fisiche e psicologiche e per le quali è studiata un’apposita alimentazione.

In questa situazione si inserisce il tè kapha, ossia il tè destinato alle persone dalla costituzione dosha kapha. Prima di scoprire cos’è il tè kapha nel dettaglio, vi illustreremo brevemente quali sono le peculiarità delle tre costituzioni dosha.

Le caratteristiche fisiche del dosha pitta sono capelli chiari e costituzione media, mentre quelle personali sono l’intelligenza, la determinazione, l’organizzazione, il coraggio e la tendenza alla leadership; le malattie che colpiscono più frequentemente i pitta sono l’ulcera, l’acne e l’emorroidi, e, inoltre, sono soggetti ad attacchi di collera e aggressività. I dosha vata possiedono un fisico snello e la pelle secca, sono persone molto attive, vivaci, creative e flessibili, ma soffrono di insonnia, disturbi nervosi, problemi digestivi e stati d’ansia.

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Contro la ritenzione idrica mele e orthosiphon

ortosiphon

Collocati nella parte posteriore dell’ addome poco sopra i fianchi, i reni sono gli organi che filtrano il sangue e lo ripuliscono dalle scorie che in esso si trovano in conseguenza dei processi metabolici che av­vengono a livello cellulare. Quando l’ali­mentazione è ricca di proteine animali e di cibi salati, oppure quando assumiamo ali­menti o bevande ricchi di additivi, i reni sono costretti a un superlavoro che può favo­rire uno stato di intossicazione e un conse­guente aumento di peso.

Uno dei primi sintomi di intossicazione renale è l’emissione di urine scarse, molto concentrate, acide (come si può verificare semplicemente con uno stick urinario). Segnali successivi sono la ritenzione idrica, che si manifesta con gonfiori (edemi) solitamente periferici. In particolare, i liquidi ritenuti tendono ad accumularsi secondo la forza di gravità a livello di piedi, caviglie, dita delle mani e basso addome, provocando anche un aumento della circonferenza dei fianchi.

Alla lunga la ritenzione idrica può favorire processi infiammatori locali che portano a sovrappeso, flaccidità e cellulite soprattutto su cosce e glutei. Orthosiphon (Ortosiphonis aristatus, spicatus, stamineus), noto anche come tè di Giava, è una pianta originaria del Sud-est asiatico e dell’Australia tropicale. Favorisce l’eliminazione renale dei liquidi in eccesso nell’organismo ed è perciò indicato nella ritenzione idrica e per il trattamento della cellulite.

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Sali di Schussler, come possono aiutarci a star bene

sali di Schlusser

I sali di Schlusser sono preparati omeopatici utilizzati non solo per la cura di un gran numero di stati di malessere quali raffreddori, mal di testa, congiuntiviti, dolori articolari e cattiva digestione, ma anche per condizioni di disagio quali insonnia psicogena e stati d’ansia. A “crearli” è stato il medico tedesco Wilhelm Heinrich Schlusser, vissuto a metà dell’Ottocento, che per prepararli si basò su due punti fermi dell’omeopatia: il primo è che porre il preparato sotto la lingua lo rende più efficace, poichè questo passa nell’organismo attraverso le mucose, il secondo è che la diluizione infinitesimale delle sostanze stimola le reazioni organiche.

Ma in che modo agiscono esattamente i sali di Schlusser? La terapia di Schlusser consiste nel ripristinare la concentrazione ottimale di sali minerali nelle cellule assicurando la normale attività dei tessuti e, quindi, il nostro benessere; Schlusser infatti era convinto che il funzionamento ottimale del nostro organismo fosse garantito dalla presenza e corretta distribuzione al suo interno di precise sostanze minerali e per questo motivo i sali, al contrario di quanto accade normalmente in omeopatia, non vengono prescritti in base al principio di similitudine, ma in base alle reali carenze di minerali.

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Come togliere 2 taglie in 4 settimane

massaggio alle gambe e caviglie

Come si fa  togliere 2 taglie in 4 settimane? Semplice, basta seguire un programma che prevede quattro semplici operazioni da fare giorno per giorno almeno per quattro settimane: tisana, fango, bagno e massaggio che assorbono i ristagni e rimodellano la silhouette.

  1. Prima applica il fango: procurati in farmacia o erboristeria del fango d’alghe e, dopo la doccia, applicalo su cosce e glutei; avvolgi accuratamente le parti trattate con una pellicola trasparente e infila i pantaloni della tuta. Il fango deve restare in posa 45 minuti per svolgere nel modo migliore la sua azione contro le adiposità localizzate.
  2. Mentre il fango agisce, occupati della tisana. Fai preparare dall’erborista una miscela composta da 40g di spirea ulmaria, 40 g di equiseto, 20 g di tarassaco e 20 g di verga d’oro; metti un cucchiaino di questa miscela in infusione  per 15 minuti in una tazza di acqua filtra e dolcifica con il miele. Lasciala intiepidire e bevila prima di coricarti: spazza via le scorie che ristagano a livello intracellulare che  favoriscono la cellulite.
  3. Immergiti nel bagno: prima che scada il tempo di posa del fango, sciogli nella vasca un chilo di sale iodato, che asciuga le zone anticellulite. Con una doccia elimina i residui di fango e immergiti nella vasca per 10 minuti.
  4. Infine fai il massaggio: dopo il bagno, applica su addome, glutei e cosce un unguento così preparato: in 2 cucchiai di olio di jojoba diluisci 2 gocce di macerato glicemico di cipresso e 4 gocce di olio essenziale di ginepro. Massaggia partendo dalle caviglie e risalendo verso l’alto fino ad assorbimento

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