Frutta secca, quante calorie?

La frutta secca comprende una classe piuttosto variegata di alimenti, accomunati da un elevato potere energetico, la disidratazione di cibi, infatti, permette di concentrane le sostanze nutritive. Quasi tutta la frutta fresca si presta ad essere essiccata, ma nell’immaginario comune, quando si parla di frutta secca, si pensa subito agli alimenti più ricchi di grassi come le nocciole, le mandorle, i pistacchi o le noci.

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Torrone, calorie e valori nutrizionali di una ghiottoneria natalizia

Il torrone, un dolce natalizio tipico di molte regioni italiane, vanta una storia antichissima, anche se le sue origini non sono facilmente rintracciabili. Nella sua ricetta classica è un impasto di di albume d’uovo, miele e zucchero, farcito con mandorle e nocciole e ricoperto da due ostie, vale a dire un attentato alla nostra linea!

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Le tendenze fitness dell’autunno 2011

L’autunno è la stagione propizia per le palestre: i centri fitness e le piscine registrano picchi di iscrizioni ai corsi; il perché è presto detto: dopo il rientro dalle vacanze, si iniziano a fare i buoni propositi per l’inverno, tra i quali c’è sicuramente quello di combattere gli odiati cuscinetti di cellulite e di tonificare i muscoli.

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I cibi portafortuna per l’anno nuovo

Ci siamo: oggi è l’ultimo giorno dell’anno e da domani arriverà finalmente il 2011; cogliendo l’occasione per augurarvi un nuovo anno ricco di soddisfazioni, vi vogliamo parlare di quali sono i cibi che, generalmente, vengono considerati dei portafortuna e che, per tradizione vengono consumati in occasione del cenone di Capodanno.

Il podio nella classifica dei cibi portafortuna va senz’altro alle lenticchie, che devono essere consumate in occasione del Capodanno, in quanto simbolo di ricchezza e prosperità: più semplicemente si dice che mangiare le lenticchie porta soldi!

L’usanza di accumunare le lenticchie ai soldi risale all’antichità, a causa della tradizione di regalare, alla fine dell’anno, una borsa di quelle in cui si conservavano le monete, piena di lenticchie con l’augurio che ogni lenticchia si trasformasse in soldi. La scelta delle lenticchie è dovuta proprio alla forma di questi legumi che ricordano le monete; in seguito si è unita la tradizione di consumare le lenticchie durante il cenone di Capodanno insieme al cotechino o allo zampone.

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Quanto fa bene la verdura di giugno

L’estate, complice il caldo e l’allentamento dei ritmi frenetici che caratterizzano l’inverno, è il momento migliore per pranzare portando in tavola unicamente piatti freschi come insalate e macedonie a patto che questi vengano preparati esclusivamente con frutta e verdura di stagione. Mentre vi abbiamo già descritto tutte le virtù della frutta di giugno oggi faremo altrettanto con le verdure che possiamo consumare in questo periodo per fare il pieno di salute.

Bietole

Le bietole non sono altro che le foglie della barbabietola. Ricche di sostanze anti-ossidanti e nitrati, cui devono il proprio effetto ipotensivo, le biete apportano solo 17 calorie per 100 grammi. Sono ricche di potassio, di conseguenza hanno effetto diuretico, e di vitamine A e C.

Cetrioli

I cetrioli hanno il pregio di essere poco calorici (solo 12 calorie per 100 grammi di prodotto) e ricchi di acqua a fronte di un modesto contenuto di sostanze nutritive; è notevole però il loro contenuto di vitamine K e C concentrate soprattutto nella buccia che non sempre viene consumata.

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L’alimentazione per avere un’abbronzatura perfetta

Con i primi week end al mare arriva anche la prima tintarella che, si sa, vorremmo far durare tutti più a lungo; escludendo creme e lozioni che promettono di mantenere la pelle dorata, ecco che un valido aiuto ci può venire dall’alimentazione, e in particolare dai cibi con proprietà abbronzanti.

State tranquilli, la classifica degli alimenti amici dell’abbronzatura non è improvvisata, è stata stilata dalla Coldiretti nell’ambito di “Bio sotto casa”, una manifestazione tenutasi a Roma per sensibilizzare il pubblico sul tema dell’agricoltura biologica. Gli esperti della Coldiretti ha evidenziato come, certi alimenti, oltre ad essere salutari, possono essere utili per dare un po’ di colorito alla pelle.

I cibi presenti nella classifica della Coldiretti sono quelli ricchi di vitamina A, in grado di favorire la produzione della melanina, il pigmento in grado di donare colore alla pelle; al primo posto della lista figurano le carote, che contengono ben 1.200 mcg. di vitamina A ogni 100 grammi, il secondo posto va agli spinaci, che ne possiedono quasi la metà, e poi, a ruota, cicoria, lattuga, melone giallo, sedano, pomodori, peperoni, pesche gialle, fragole, ciliegie e cocomero.

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Le virtù degli ingredienti esotici

Curry

Il curry, masala in India, suo paese d’origine, è una miscela di pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, curcuma, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco e peperoncino pestate nel mortaio. Alcune ricerche scientifiche ne avrebbero dimostrato la capacità di prevenire le malattie degenerative del sistema nervoso.

Alghe marine

Le alghe marine, verdi, rosse e brune, sono molto apprezzate in cosmesi, dietetica e medicina. La loro grande virtù è rappresentata dal notevole contenuto di iodio, minerale del quale la nostra dieta è molto povera. Vengono utilizzate in cucina per preparare sushi, la zuppa di miso, il tofu e il pane di riso.

Guava

La guaiava, o guava, (spesso chiamata con il nome spagnolo Guayaba) è il frutto commestibile prodotto dall’omonima pianta (Psidium guajava L.). Contiene cinque volte più vitamina C delle arance ed un’ottima fonte di vitamina A.

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Nuova dieta mediterranea: i cibi consigliati

nuova dieta mediterranea

Come abbiamo già detto a proposito della nuova piramide alimentare, la dieta mediterranea è considerata dagli esperti la più equilibrata, perché povera di grassi saturi e ricca di fibre e di vitamine che aiutano a rimanere sia in buona forma fisica che in buona salute, senza sottoporsi a un regime dietetico da fame

La dieta mediterranea predilige gli alimenti di provenienza locale, come i cereali coltivati in tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto nella versione integrale per poter godere appieno delle proprietà delle fibre; i cereali integrali sono molto digeribili e aumentano la sensazione di sazietà: durante la cottura trattengono molta acqua, aumentano il loro volume e con una porzione di circa 40 o 50 grammi sono in gradi di apportare le giuste calorie. I cereali consigliati dalla dieta mediterranea sono il riso, l‘avena, l’orzo e il farro.

Anche i legumi sono molto utilizzati nella dieta mediterranea, soprattutto quelli secchi, perché sono poveri di acqua e ricchi di sostanze nutritive come amidi, fibre, sali minerali e proteine, mentre sono poveri di grassi. I legumi da privilegiare sono i ceci, le lenticchie e i fagioli in versione integrale e provenienti da coltivazioni biologiche.

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Succo di grano germogliato per dimagrire senza fatica

succo di grano germogliato

L’ultima novità in fatto di dimagrimento è il succo grano germogliato, un integratore naturale conosciuto come Wheat grass juice che non ha effetti collaterali né controindicazioni, insomma: un sistema perfetto per perdere quei chiletti accumulati con pranzi e cenoni delle feste. Il succo di grano germogliato contiene minerali, oligoelementi e vitamine utili per il benessere e la salute dell’organismo; inoltre racchiude aminoacidi essenziali e ben il 70% di clorofilla, tutte sostanze che il corpo riesce a riconoscere e ad assimilare.

Pare che ne bastino 30 ml al giorno per assumere l’equivalente di nutrienti di un chilo di verdure, e che ciò permetta di perdere peso senza patire la fame; il succo di grano germogliato è utile per chi vuole dimagrire perché è in grado di ridurre l’appetito, fornendo comunque tutti nutrienti di cui ha bisogno il corpo, e per chi è in sovrappeso dovuto a carenze di vitamine e minerali, in quanto riesce a mantenere attiva la produzione di enzimi atti alla digestione da parte del pancreas, infatti se questi enzimi non ci sono o sono insufficienti interviene una forma di malnutrizione che porta alla formazione di adipe.

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Le calorie del panettone e del pandoro

panettone e pandoro

Con le feste di Natale ormai alle porte l’acquisto dei dolci natalizi è d’obbligo; considerando che sono tutti piuttosto calorici, una domanda sorge però spontanea: fa ingrassare di più il panettone o il pandoro? Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e i valori nutrizionali dei due dolci natalizi per antonomasia.

Il panettone, pur non essendo molto saziante, è piuttosto calorico, infatti fornisce circa 400 calorie ogni 100 grammi di prodotto; se a questo si aggiunge che di solito viene proposto alla fine di un pasto già abbondante si capisce perché i nutrizionisti consigliano di mangiarlo in quantità limitate, e comunque lontano dai pasti principali, magari a colazione intingendolo nel latte, in modo da far aumentare il senso di sazietà. Ovviamente, e questo vale anche per il pandoro, la versione farcita con cioccolato, creme e glasse varie, è molto più calorica di quella tradizionale e anche meno salutare perché contiene grassi vegetali, a volte idrogenati.

Il pandoro possiede caratteristiche nutrizionali simili al panettone e per questo va consumato con moderazione e preferibilmente lontano dai pasti; il pandoro contiene più burro e uova del panettone, ma le differenze non sono sostanziali.

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Churna e spezie secondo l’ayurveda

churna ayurveda

Nella medicina ayurvedica spezie, erbe aromatiche, semi e fiori sono molto importanti; in particolare le spezie sono considerate dotate di particolari proprietà in grado di irrobustire le ghiandole e gli organi del sistema digerente. Secondo l’ayurveda le spezie contengono una capacità digestiva, chiamata agni concentrato, estremamente forte; essendo la maggior parte delle spezie piccanti, esse fungerebbero da combustibile per accendere la digestione.

Secondo l’ayurveda esistono speciali miscele di erbe aromatiche e spezie chiamate churna in grado di regolare le tre costituzioni dosha e tenerle sotto controllo, in quanto il senso del gusto sarebbe in comunicazione con esse. I churna possono essere usati in vari modi: come condimento durante la cottura dei cibi, mescolati alle insalate, tostati in olio per formare una specie pasta, utilizzati come ingredienti negli infusi, oppure aggiunti al tè caldo.

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Le alternative alla carne nella dieta vegetariana

alternative alla carne nella dieta vegetariana

Qualche giorno fa vi abbiamo illustrato i benefici depurativi e disintossicanti della dieta vegetariana, che, pur prevedendo latte e uova, esclude la carne dal menù; quindi, come sostituire al meglio le proteine della carne? Una valida alternativa sono gli alimenti a base di legumi e cereali come soia e grano, due ingredienti dalla cui lavorazione, con l’aggiunta di altri prodotti, si possono ricavare bistecche, cotolette, ragù rigorosamente senza carne e privi di colesterolo e grassi saturi.

Vediamo insieme quali sono le migliori alternative alla carne. Innanzi tutto il tempeh, ottenuto dalla fermentazione dei fagioli di soia gialla, che per gusto assomiglia ad un mix di funghi e noci e che contiene proteine vegetali, fibre, calcio, ferro, acidi grassi e vitamina B. Poi c’è il tofu, ovvero un formaggio vegetale che si ottiene cagliando il latte di soia; il tofu è estremamente light: apporta solo 80 calorie ogni 100 grammi, e contiene proteine, vitamine e ferro, mentre è privo di colesterolo e grassi saturi.

Il seitan è un alimento di origine cinese che si ottiene dalla lavorazione della farina di grano dalla quale viene estratto e concentrato il glutine; il seitan possiede valori simili a quelli della carne ma è privo di grassi saturi e colesterolo.

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Come togliere 2 taglie in 4 settimane

massaggio alle gambe e caviglie

Come si fa  togliere 2 taglie in 4 settimane? Semplice, basta seguire un programma che prevede quattro semplici operazioni da fare giorno per giorno almeno per quattro settimane: tisana, fango, bagno e massaggio che assorbono i ristagni e rimodellano la silhouette.

  1. Prima applica il fango: procurati in farmacia o erboristeria del fango d’alghe e, dopo la doccia, applicalo su cosce e glutei; avvolgi accuratamente le parti trattate con una pellicola trasparente e infila i pantaloni della tuta. Il fango deve restare in posa 45 minuti per svolgere nel modo migliore la sua azione contro le adiposità localizzate.
  2. Mentre il fango agisce, occupati della tisana. Fai preparare dall’erborista una miscela composta da 40g di spirea ulmaria, 40 g di equiseto, 20 g di tarassaco e 20 g di verga d’oro; metti un cucchiaino di questa miscela in infusione  per 15 minuti in una tazza di acqua filtra e dolcifica con il miele. Lasciala intiepidire e bevila prima di coricarti: spazza via le scorie che ristagano a livello intracellulare che  favoriscono la cellulite.
  3. Immergiti nel bagno: prima che scada il tempo di posa del fango, sciogli nella vasca un chilo di sale iodato, che asciuga le zone anticellulite. Con una doccia elimina i residui di fango e immergiti nella vasca per 10 minuti.
  4. Infine fai il massaggio: dopo il bagno, applica su addome, glutei e cosce un unguento così preparato: in 2 cucchiai di olio di jojoba diluisci 2 gocce di macerato glicemico di cipresso e 4 gocce di olio essenziale di ginepro. Massaggia partendo dalle caviglie e risalendo verso l’alto fino ad assorbimento

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Riso, le virtù di uno dei cereali più diffusi al mondo

riso

Il riso è il cereale più diffuso al mondo dopo il grano, soprattutto nei paesi asiatici dove si concentra l’80% della produzione mondiale; si tratta di un alimento altamente nutritivo poichè, oltre ad essere ricco di carboidrati, ha un discreto contenuto di proteine, sali minerali, soprattutto fosforo e potassio, e fibre a fronte di un ridotto contenuto di sodio. Inoltre, grazie all’assenza di glutine, può essere consumato in tutta tranquillità dalle persone affette da celiachia. In media 100 grammi apportano 360 calorie.

Nonostante le varietà di riso attualmente conosciute siano circa un centinaio solo una dozzina di esse vengono impiegate a scopi alimentari in Italia e in Europa; tutte provengono da due sole sottospecie della varietà Oryza sativa: Oryza japonica (dalla quale derivano le varietà coltivate in Italia) e Indica (coltivata nei paesi tropicali).

Nel nostro paese il riso viene suddiviso in quattro gruppi: riso comune, riso fino, riso semifino e riso superfino; tale classificazione però non ha nulla a che vedere con le caratteristiche nutrizionali delle diverse varietà di riso quanto piuttosto con la forma del chicco. Vediamola brevemente:

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Dessert extra light: Crêpes con le pere

crepes alle pere

Le feste di Natale sono quasi alle porte e l’obiettivo di tutte è mettersi a dieta per prepararsi alle abbuffate natalizie; ma come resistere alla tentazione di mangiare qualcosa di dolce? Semplice, preparando uno estremamente leggero. Vi starete domandando se esistono dolci così, ebbene la risposta è sì; ne è un esempio la ricetta che vi stiamo per illustrare, e cioè quella delle crêpes con le pere, che pensate, contengono solo 95 calorie a porzione! Insomma: un ottimo compromesso tra linea e voglia di dolci.

Crêpes con le pere

Ingredienti

Tre pere molto mature, 125 grammi di yogurt intero cremoso, 20 grammi di miele, 130 grammi di farina, un uovo, 250 ml di latte, 10 grammi di olio extravergine, limone, un pizzico di sale, cannella in polvere.

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Intestino pigro, pancia gonfia e rimedi: come sbloccarlo subito

programma per intestino pigro

La stipsi (o stitichezza) consiste nel passaggio difficile o irregolare delle feci, le quali spesso si presentano di consistenza asciutta o dura. La stipsi può essere associata a una sensazione di evacuazione incompleta e di gonfiore. Le definizioni non sono univoche, anche per­ché le abitudini intestinali variano da persona a persona e sono influenzate dall’età, dall’ali­mentazione, dallo stile di vita e dall’atteggia­mento mentale individuale. Stando alla medicina ufficiale, anche una evacuazione alla settimana potrebbe ancora essere ritenuta normale.

Ragionevolmente possiamo però affermare che una persona è stitica quan­do ha meno di 3 evacuazioni alla settimana. La stipsi si differenzia in cronica, acuta e occa­sionale. La forma cronica è quella che dura più di due mesi o da più anni. La forma acuta può rappresentare un peggioramento di quella cro­nica o essere un evento occasionale in persone che hanno scariche regolari e normali. Le cause di stipsi occasionale possono essere diverse: periodi di stress, viaggi, errori alimentari, cambiamenti climatici, trasferimenti ecc.

Ecco le cause della stitichezza:

  • Dieta a basso contenuto di fibre
  • Scarsa o insufficiente assunzione di liquidi
  • Sedentarietà
  • Malattie croniche intestinali (diverticolite, ragadi, emorroidi, colite spastica, malattie neurologiche che riducono i movimenti dell’intestino, spasmi della muscolatura pelvica ecc)
  •  Patologie croniche generali (ipotiroidismo, diabete, neuropatie, depressione ecc.)
  • Consumo eccessivo di farmaci (antinfiammatori, antibiotici, lassativi ecc.)

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La dieta dei cinque colori

dieta dei 5 colori

La cosiddetta dieta dei 5 colori detta anche cromo dieta è caratterizzata dal consumo di 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura. Secondo le più recenti raccomandazioni dei nutrizionisti di tutto il mondo infatti portare in tavola tutti i giorni almeno 5 porzioni di vegetali (la regola del five a day) è di fondamentale importanza non solo per mantenersi in linea ma anche, e soprattutto, per rimanere in salute. Più precisamente, la dieta dei colori si basa sul principio che variare il consumo giornaliero di frutta e verdura in base al loro colore permette di assumere nutrienti importantissimi per la nostra salute e bellezza.

Il colore di ogni ortaggio infatti non è casuale ma è dovuto a sostanze precise, i cosiddetti fitochimici (composti organici vegetali) che svolgono una funzione di protezione del nostro organismo tanto rinforzando il sistema immunitario, quanto contrastando l’azione dei radicali liberi; combattono quindi l’invecchiamento precoce e riducono il rischio di insorgenza di alcune patologie quali tumori, diabete e patologie cardiovascolari.

Ma quali sono esattamente i colori della salute? Vediamoli uno per uno:

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Prugne, calorie e valori nutrizionali

prugne

Le prugne sono i frutti di un albero coltivato in tutta Europa e negli Stati Uniti, e si trovano in commercio sia fresche che secche, in particolare sono famose quelle californiane. Nelle prugne secche la concentrazione dei nutrienti è molto superiore, rispetto a quelle fresche.

Le prugne sono conosciute per la loro azione lassativa, che funziona già con un dose minima: è, infatti, garantita con l’assunzione di soli 50 o 100 grammi di prodotto; questa effetto è dovuto alla presenza di alcuni acidi organici, zuccheri e altre sostanze che, grazie alle loro proprietà, sono utilizzare anche nella realizzazione dei farmaci lassativi. Se le prugne secche vengono acquistate come evacuanti devono essere lasciate in ammollo per un notte e consumate il mattino seguente insieme all’acqua rimasta; se volete esaltarne l’effetto lassativo assumetele insieme ad altri complementi naturali come i semi di lino o di psillio.

Attenzione, però, a non esagerare con il consumo di prugne, perché può causare effetti indesiderati come diarrea e meteorismo a causa della fermentazione dello zucchero a livello intestinale. Mangiatele con moderazione anche nel caso in cui soffriate di colite spastica perché potrebbero ampliare gonfiori e spasmi.

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