Gianmarco Tamberi e Olimpiadi, la dieta da non imitare

Gianmarco Tamberi è uno degli atleti italiani più attesi alle Olimpiadi. Ma anche quello la cui dieta, decisamente estrema, non è da imitare. Lo dice lui stesso. E lo dicono anche gli esperti.

Lo sforzo di Gianmarco Tamberi

In particolare quella seguita in questo periodo di tempo. Ricercata principalmente per poter, realmente, volare sulla pista del salto in alto di Parigi 2024.  Ma completamente condotta sotto controllo medico.  I chili persi sono stati molti ma non si tratta ovviamente di qualcosa legato all’estetica.

Come atleta del salto in alto, Gianmarco Tamberi ha bisogno di avere un fisico asciutto. Il più possibile. Per le Olimpiadi di Parigi 2024 si può dire senza aver paura di sbagliare, che abbia esagerato. E ovviamente gli esperti, in tal senso, sottolineano che il suo regime alimentare non va imitato.

Non solo è restrittivo ma è anche altamente personalizzato in base ai suoi bisogni e si basa su una colazione leggera, un pranzo altrettanto leggero, uno spuntino a metà pomeriggio e una cena magra. Abbiamo visto tra le altre cose, come il suo fisico si sia così asciugato che è bastato un movimento troppo esultante alla Cerimonia di apertura dei giochi per far si che Gianmarco Tamberi perdesse la fede.

Il suo fisico è magro e tonico. Anche troppo secondo alcuni. E si tratta di qualcosa che tutti abbiamo potuto verificare con la foto pubblicata a inizio luglio sui social. In questa Gimbo mostra addominali davvero molto scolpiti. Ma ancora più rilevante, la tabella che mostra come la sua massa grassa sia pari al 3,3 percento.  “Non è il corpo che vorrei“, ha scritto in accompagnamento alla foto, “ma quello di cui ho assolutamente bisogno. Sono dieci mesi che lavoro senza sosta per realizzare il mio sogno“.

Effettivamente l’oro olimpico è l’unico riconoscimento che davvero gli manca. Sottolineiamo che agli ultimi mondiali di qualche mese fa pesava 73,9 kg per 192 cm.

La dieta nello specifico

Ma quale è effettivamente la dieta di Gianmarco Tamberi? A colazione mangia fette biscottate integrali con marmellata senza zuccheri e ricotta light, insieme a un cappuccino di latte scremato. A pranzo 120 grammi di pasta in bianco, per spuntino 40 grammi di parmigiano o un toast integrale con prosciutto e formaggio senza grassi.  Per quel che riguarda la cena ancora proteine, di solito di carne magra. Alla sera si concede un cioccolatino. Al quale aggiunge, per gratificazione, pane e Nutella o un cornetto il giorno della gara. Il gelato di solito, fa la comparsa una settimana prima del suo gareggiare.

Gli esperti sottolineano che queste diete così restrittive vanno bene se contestualizzate agli obiettivi che si vogliono raggiungere. E sono completamente seguite da professionisti che lavorano per adattare tali regimi alimentari al bisogno fisico e agonistico dell’atleta. Gimbo non ha fatto mistero di faticare ogni tanto nel rispettare tale regime. Che fermerà appena finita l’Olimpiade.

 

 

Spuntino pre workout, come regolarsi?

Parlando di spuntino pre workout è meglio puntare a mangiare carboidrati o proteine? Non è una domanda dalla risposta scontata. Soprattutto se pensiamo al tipo di attività fisica che stiamo per fare.

Perché è importante lo spuntino pre workout

È inutile girarci intorno: se iniziamo a fare delle attività fisica a livello agonistico più focalizzata sullo sforzo abbiamo bisogno di energia. Ma ne abbiamo necessità in tipologia differente in base a quello che ci apprestiamo a fare.

Lo spuntino è più importante di quel che pensiamo. Soprattutto se abbiamo deciso di allenarci con costanza e in modo serio. Dobbiamo infatti pensare a quale possa essere il sostegno più importante e valido in base alla fatica.

Ognuno di noi ovviamente ha esigenze diverse. Possiamo però affrontare il discorso da un punto di vista generale, sostenendo che se facciamo attività aerobica necessitiamo di energia che possa essere sfruttata sul lungo periodo. E in questo caso i carboidrati devono essere la scelta di elezione. Nuoto, ciclismo, corsa e qualsiasi altra tipologia di attività che coinvolga un lavoro aerobico richiede che il nostro spuntino pre workout sia principalmente a base di carboidrati che possano essere consumati in modo semplice.

E che siano capaci di fornire glicogeno immagazzinato dai muscoli e dal fegato per poi essere bruciato pian piano. Pane integrale, banana, avena: diciamo che tutto ciò che è cereale e frutta può essere considerato il top da questo punto di vista.

Regoliamoci in base alle nostre esigenze

Se invece dobbiamo lavorare sui pesi o su tipologia di allenamento simile sono le proteine a doverla far da padrona. Che si tratti di pollo alla piastra o qualsiasi altro alimento in grado di darci sostegno in tal senso.

Ovviamente lo spuntino pre workout dovrà essere misto se allo stesso modo anche il lavoro in palestra sarà di tipologia differente. Come già anticipato quindi è importante verificare bene quali sono le nostre esigenze di sostegno e seguire la via più adatta.

Avere ben presente la tipologia di lavoro che bisogna fare rende possibile scegliere lo spuntino pre workout più adatto. Se dobbiamo svolgere delle attività agonistica, va sottolineato, saremo anche seguiti da specialisti. Sia che si tratti di nutrizionisti che di personal trainer.

Due professionisti, quindi in grado, di valutare al meglio ciò di cui possiamo avere bisogno per allenarci. In generale, lo ripetiamo, se abbiamo bisogno di carboidrati è meglio dare spazio a cereali integrali e frutta che maggiormente riescono a rispondere al nostro bisogno di energia.

In caso di lavoro con i pesi non deve mai mancare una importante parte proteica.

L’importanza del personal trainer per perdere peso

Fare attività fisica regolare è fondamentale per il benessere di corpo e mente, e, in caso di sovrappeso, può aiutare a perdere peso e rimettersi in forma.

Sebbene sia possibile fare esercizio anche da soli, svolgendo attività semplici e poco impegnative, come lunghe passeggiate o giri in bicicletta, per raggiungere dei risultati duraturi risulta molto utile ricorrere alla figura di un personal trainer. Per dimagrire, in particolare, si può fare affidamento su professionisti di questo specifico settore come Gabriella Vico, esperta in perdita di peso per le donne.

In questo articolo andremo a scoprire perché è così importante, per perdere il peso in eccesso, rivolgersi a un personal trainer.

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Dieta Pritikin: molti carboidrati, pochi grassi

Dieta Pritikin: è adatta a tutti? Parliamo di un regime alimentare prettamente vegetale che sta diventando nuovamente virale. Nonostante si tratti di un approccio all’alimentazione abbastanza anziano.

Quando nasce la dieta Pritikin

La dieta Pritikin è stata ideata infatti nel 1976 e da qualche tempo è rientrata nelle grazie di molte persone. Sebbene non sia il classico regime alimentare seguito da chi negli ultimi anni ha fatto della dieta chetogenica e di quelle iperproteica uno stile di vita da seguire.
Perché diciamo questo? Perché è composta per il 70% da carboidrati, dal 15% di grassi e dal 15% di proteine. Abbiamo specificato che si tratta di un’alimentazione di tipo principalmente vegetale. Essa si basa su alimenti go, che è possibile consumare senza problemi e alimenti stop che sarebbe meglio evitare.

Alla prima classe appartengono legumi, verdura e frutta. Alla seconda oli vegetali e carni lavorate. Esistono poi gli alimenti cautela come dolcificanti raffinati e i cereali, da consumare con parsimonia. Nonostante abbia quasi 50 anni la dieta Pritikin è già rientrata per US news and World tra le migliori diete del 2024. Ideata da Nathan Pritikin, questa dieta si associa essenzialmente a uno stile di vita che prevede attività fisica quotidiana per sei giorni su 7 per almeno 30 minuti e per un massimo di 90.

Come già sottolineato sono tre le categorie di alimenti previste da questa dieta. Da quella dalla quale possiamo prendere praticamente senza problemi vi sono legumi e cereali integrali, pesce e proteine magre come il pollo senza pelle e latticini senza grassi. Tra quelli che dobbiamo evitare vi sono invece le carni lavorate, tuorli d’uovo, i cibi ricchi di grassi saturi e le frattaglie.

Pochissimi grassi e poche carne

Questa dieta spinge per il consumo di carboidrati complessi come il riso, pasta e pane integrale mentre vengono esclusi quasi tutti gli elementi di origine animale. Appare essere di successo perché alla ricchezza di carboidrati e alla povertà di grassi unisce una buona dose di esercizio fisico.

Se si vuole seguire la dieta Pritikin bisogna accettare di dover fare 5 pasti al giorno e una sessione di allenamento. Generalmente la colazione prevede un paio di gallette di riso, un tè al limone e una spremuta di pompelmo. A metà mattinata è prevista sempre una galletta di riso che può essere alternata a merenda con un frullato di frutta. Il pranzo è generalmente composto da risotto o pasta integrale poco condita, circa 50 grammi, insalata e petto di pollo alla griglia con un frutto. La cena prevede sempre il consumo di un carboidrato complesso alternativo a quello della pranzo con verdura e in alcuni casi pesce.

Sylvester Stallone, allenamento e dieta a 76 anni

Qual è la dieta di Sylvester Stallone? Come fa a mantenere quella forma fisica invidiabile alla veneranda eta di 76 anni? La risposta in realtà sta nella sua capacità di mantenere un livello di attività fisica importante nonostante non sia più un giovincello.

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Dieta di Federica Pellegrini, gusto e poca carne

Federica Pellegrini è una delle atlete del nuoto italiane più famose del mondo e quest’anno tenterà di conquistare nuovi record a Tokyo 2020: Qual è la sua dieta? Cosa mangia l’atleta italiana per rimanere in forma ed avere la giusta energia per gareggiare? Scopriamolo insieme.

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Europei 2020, la dieta degli azzurri

Gli azzurri oggi scenderanno in campo per la loro prima partita degli Europei 2020 e come ogni volta che una competizione entra nel vivo ci si chiede sempre: cosa mangiano i nostri giocatori prima di entrare in campo nel corso della loro preparazione atletica? Scopriamolo insieme.

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Esercizi per il mal di schiena: i migliori per ridurre il dolore

Ricerche e statistiche ci dicono che il mal di schiena è uno dei disturbi più diffusi tra la popolazione adulta, al di sopra dei 45 anni di età. Quello che può presentarsi come un semplice fastidio in una o più zone del busto si può tradurre, in breve tempo, in un dolore cronico, molto fastidioso, a volte invalidante, se non si corre prontamente ai ripari. Inoltre, la schiena è uno dei punti del nostro organismo più soggetti a traumi, contusioni, contratture; cervicale, lombalgia e colpo della strega alla schiena sono condizioni patologiche molto più frequenti di quanto si pensi.

mal di schiena

Qualsiasi sia l’entità e la frequenza del mal di schiena, in ogni caso, questo disturbo deve essere considerato un vero e proprio campanello d’allarme lanciato dal nostro corpo, segnale che qualcosa nella nostra colonna vertebrale non funziona come dovrebbe. Per questo, in tali casi, è sempre bene rivolgersi al parere di un professionista, che potrà formulare una corretta diagnosi e prescrivere la terapia giusta per ciascun paziente.

In punto è, infatti, che non esiste una sola identica terapia per ogni tipo di mal di schiena (e per ogni individuo): il modo in cui il dolore viene curato dipende dalla causa del dolore stesso. E purtroppo per noi, all’origine del dolore alla schiena ci sono una serie piuttosto lunga di circostanze, che riguardano fattori di tipo non solo esclusivamente fisico, ma anche psicologico o sociale. Si pensi ad esempio ai dolori muscolari che derivano da un alto livello di stress o ansia, che tendono a irrigidire nervi e muscolatura, causando contratture e conseguente dolore. Ma anche uno stile di vita basato su abitudini scorrette, come ad esempio passare molte ore seduti alla scrivania o alla guida in auto, possono essere un fattore determinante nell’insorgere del dolore alla schiena.

Prima di elencare alcuni semplici esercizi che possono dare un po’ di sollievo nella fase post-acuta del mal di schiena, è doveroso parlare di prevenzione: per ridurre i fattori di rischio e non incorrere in gravi crisi di dolore è bene agire quando ancora il dolore non si è manifestato. In particolare, suggeriamo di prestare attenzione nei seguenti casi:

  • alzare carichi pesanti da terra (piegando le ginocchia e mantenendo la schiena dritta);
  • restare a lungo nella stessa posizione (anche quando si è seduti alla scrivania, fare alcune piccole pause per sgranchire muscoli e articolazioni);
  • indossare tacchi alti o scarpe scomode (limitandone l’uso solo ad alcune occasioni);
  • sedentarietà (praticare una leggera ma costante attività fisica è di grande aiuto nel gestire il mal di schiena);
  • generale condizione fisica (in generale, se godiamo di buona salute, evitando fumo e alcool e mantenendo il peso adatto alla nostra corporatura, è più facile risolvere i problemi di mal di schiena).

Mal di schiena: gli esercizi per attenuare il dolore

La tipologia di esercizi che qui vi proponiamo è rivolta ad alleviare le tensioni e aumentare l’elasticità della muscolatura, fattori che possono migliorare i vari sintomi del mal di schiena. Questo breve allenamento si basa quindi prevalentemente su esercizi di stretching muscolare, e può essere praticato pressoché da chiunque. È bene, però, smettere immediatamente la pratica motoria se si avverte un peggioramento del dolore o se si fa troppa fatica; in ogni caso, questi esercizi sono sconsigliati nella fase acuta del dolore, durante la quale è meglio rivolgersi al medico o a una figura competente. Lo stretching può aiutare molto in fase di remissione, o all’insorgere dei primi segni di dolore, per evitare peggioramenti. Inutile precisare che questi consigli non sostituiscono il parere di un fisioterapista o di un medico specializzato.

Esercizio 1

  • Sdraiarsi a terra, pancia rivolta in alto e gambe e braccia stese a terra.
  • Portare le ginocchia al petto e afferrarle con le mani o le braccia, spingendole il più possibile contro il petto.
  • Mantenere la posizione per 30 secondi, tornare alla posizione di partenza per qualche secondo e ripetere.

Esercizio 2

  • Ginocchia e mani a terra, carponi.
  • Espirando, incurvare la schiena verso l’alto, disegnando un arco che tende al soffitto.
  • Inspirando, incurvare la schiena verso il basso, disegnando un arco che tende al pavimento.
  • Ripetere 5 volte e rilassare la schiena per qualche secondo; poi fare un’altra serie di ripetizioni.

Esercizio 3

  • Inginocchiarsi per terra e appoggiare i glutei sui talloni.
  • Espirando, allungare la schiena e le braccia in avanti, senza spostare il bacino ma, se possibile, toccando il pavimento.
  • Ispirando, tornare con cautela nella posizione di partenza.
  • Ripetere per altre 3 volte. Volendo, si può praticare l’allungamento anche lateralmente, volgendo le braccia prima verso destra, tornando alla posizione centrale e poi verso sinistra.

Esercizio 4

  • Per la posizione di partenza, sedersi dritti su una sedia con le gambe divaricate.
  • Piegare il busto in avanti, cercando di toccarsi i piedi e abbandonando la testa verso il pavimento.
  • Tornare lentamente alla posizione di partenza e ripetere altre 4 volte.

Cosa mangiare quando si fa palestra

Cosa mangiare quando si fa palestra? Quando ci si allena e si ha quindi un forte dispendio di energie e di nutrienti è importante calibrare la propria alimentazione in maniera tale da non sviluppare carenza e rimanere sempre idratati.

allenamento in palestra

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Menopausa: consigli per tornare in forma

Ecco alcune semplici strategie per ritrovare la linea (e il proprio benessere) nei primi difficili anni della menopausa, quando sembra di aver perso il controllo sul proprio corpo.

Il cambiamento del proprio corpo al sopraggiungere della menopausa è uno dei pensieri che preoccupano maggiormente le donne che giungono al limite del periodo fertile: tra i vari disagi che questa nuova fase biologica comporta, sicuramente l’aumento della massa corporea e soprattutto del grasso addominale è quello che spesso risulta particolarmente sgradito: da una parte perché si tratta di uno dei sintomi della menopausa più diffusi, dall’altra perché, dopo i 50 anni, all’aumento del peso è collegata una serie di altri disturbi e patologie (aumento di trigliceridi e colesterolo, dolore alle articolazioni, stanchezza e affanno…).

tornare in forma menopausa

Ma, per quanto difficile, dimagrire in menopausa si può: bastano alcune semplici accortezze per mantenere il proprio peso ideale oppure per ritrovare la forma fisica più consona alla propria corporatura, nel caso in cui si fosse preso qualche chilo di troppo. Per dimagrire in modo sano, non stressante e duraturo ci sono poche semplici regole, che però andrebbero rispettate alla lettera per garantire un risultato funzionale alle proprie aspettative. Vediamo quali sono i primi passi per tornare in forma e godersi la menopausa con serenità e buonumore.

Semplificando di molto il complesso funzionamento dell’organismo, che varia anche in base alle esigenze personali, alle circostanze, all’ambiente in cui si vive (e molto altro), possiamo innanzitutto fare chiarezza sulle motivazioni che inducono l’organismo femminile a ingrassare più facilmente dopo i cinquant’anni:

  1. in menopausa rallenta il metabolismo basale, ovvero quello che ci permette di bruciare calorie “a riposo” (semplicemente svolgendo quelle funzioni indispensabili a tenere in vita il nostro corpo)
  2. cambia drasticamente l’assetto ormonale, a causa della cessazione dell’attività delle ovaie.

A loro volta, ciascuna di queste situazioni è alla base di alcune problematiche associate all’alimentazione:

  1. se il metabolismo basale è lento, il corpo è in grado di gestire meno calorie alla volta: tutte quelle in eccesso vengono immagazzinate in riserve di grasso, che quindi si accumula più facilmente, in particolare su fianchi, pancia e cosce.
  2. una minore presenza di estrogeni, legata alla fine dell’attività ovarica, determina un incremento del grasso corporeo, specialmente quello viscerale addominale: una situazione piuttosto pericolosa dal punto di vista della salute, specialmente se non bilanciata da una dieta sana ed equilibrata.

A partire da queste considerazioni appare chiaro come la prima cosa da fare sia mettere ordine nel proprio stile di vita, acquistando ritmi regolari e un giusto ritmo nell’alternanza sonno veglia, stabilendo almeno cinque pasti quotidiani, leggeri e nutrienti, e dedicando parte del proprio tempo alla cura del proprio corpo, a partire dalla pratica di una buona dose di attività fisica. Ma procediamo con ordine:

  1. Contenere le calorie immesse nell’organismo con l’alimentazione. Durante la menopausa – e in particolar modo all’inizio, quando il corpo non ha ancora trovato un equilibrio nella nuova fase biologica – è necessario prestare attenzione alla quantità di calorie che si introducono nell’organismo attraverso l’alimentazione. Per qualcuno sarà una piccola forzatura, altre donne, invece, sono già abituate a contare le calorie di ciascun pasto ma, senza essere troppo puntigliosi e soprattutto senza che diventi una vera e propria ossessione, bisogna prendere consapevolezza della “pesantezza” di ciascun piatto. Una buona regola è diminuire le porzioni, senza troppe rinunce; è consigliato prendere l’abitudine di pesare gli alimenti, invece che andare “ad occhio” e invece di affidarsi alla capienza di recipienti e piatti, che spesso possono trarre in inganno.
  1. Distribuire bene le calorie durante il giorno. Un’altra buona abitudine consiste nel programmare, all’interno delle ventiquattr’ore, cinque pasti diversi: introdurre uno spuntino dopo la prima colazione e una merenda tra i due pasti principali ci assicura l’energia necessaria a sostenere gli impegni della giornata, mantiene costante il livello di zuccheri nel sangue, evitando fastidiosi picchi glicemici e soprattutto fa desistere dal mangiare troppo durante i pasti principali. Con uno snack a base di frutta, ad esempio, si può evitare di arrivare al pranzo affamate e senza energia. Non sottovalutate, inoltre, la colazione: sebbene la maggior parte degli italiani sia abituata al caffè con il classico cornetto, prendete in considerazione anche qualcosa di più nutriente e meno calorico, come uno yogurt magro con della frutta secca e un frutto fresco di stagione.
  1. Seguire una dieta povera di grassi e ricca di vitamine. Ormai sarà chiaro: è bene limitare il consumo di grassi di origine animale (burro e formaggi, carni grasse e insaccati), perché favoriscono l’aumento del colesterolo cattivo, e allo stesso tempo privilegiare quelli di origine vegetale, come olio di oliva e olio di semi, alcuni tipi di frutta (avocado, cocco, mango) e il cacao. Via libera, invece, al pesce, che è ricco di omega 3 e protegge il cuore dai rischi cardiovascolari. Per stimolare l’intestino e accelerare il metabolismo è consigliabile seguire una dieta ricca di fibre (cereali integrali e verdure); mentre tassativamente da evitare sono le bibite zuccherate e gassate.
  1. Fare attività fisica. Anche se leggera, un po’ di attività fisica costante e quotidiana può sicuramente giovare al proprio organismo, in particolare a quello della donna in menopausa. Le soluzioni sono moltissime e varie: dalla semplice camminata a passo veloce (almeno 30 minuti) ai corsi di danza e agli sport di gruppo, dal nuoto in piscina alla corsa leggera. Fare attività fisica, dopotutto, non vuol dire esclusivamente praticare uno sport: per stare meglio basta adottare alcune semplici buone abitudini, come scegliere di lasciare l’auto a casa per camminare di più, fare le scale invece di prendere l’ascensore, ecc.
  1. Non fare troppa attività fisica. Può sembrare in contrasto con il punto precedente, ma non è affatto così: con l’entrata in menopausa diventa necessario limitare ogni fonte di stress, anche quella che può derivare da un eccesso di attività fisica. È bene controllare sempre di non sforzare troppo l’organismo, specie se si sceglie di praticare uno sport che sforza le articolazioni, particolarmente sensibili in questa fase biologica e indebolite naturalmente dall’età.
  1. Dormire. Un riposo di almeno 8 ore al giorno, se abbinato a ritmi più lenti e regolari, può sicuramente contribuire ad alleviare i sintomi della menopausa. Per aiutare il riposo, che sopra i cinquant’anni è spesso troppo leggero e poco duraturo, esistono vari rimedi: dalla tisana a base di camomilla agli integratori di melatonina, dalla pratica della meditazione alle tecniche di rilassamento prima di dormire.

Dieta dello Sportivo per rimanere in forma

Rimanere in forma con la dieta dello sportivo non è un obiettivo difficile da perseguire se si ha la perseveranza di sottostare a qualche piccola attenzione nel mangiare: sebbene effettivamente questo tipo di regime sia organizzato in modo da introdurre più proteine nel corpo, se accompagnato dalla giusta attività fisica può rivelarsi un toccasana per il proprio corpo.

deita dello sportivo

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Dieta Cristiano Ronaldo: cosa si mangia

La dieta “Cristiano Ronaldo” è così definita, ovviamente, perché seguita dal famoso calciatore: si parla di un regime alimentare severo ma completo che consente di avere un fisico asciutto e muscoloso a patto di unire dell’attività fisica all’intero approccio.

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Fare cyclette per dimagrire in tempo per l’estate!

Perdere qualche chiletto prima delle vacanze o mostrarsi in splendida forma per la bella stagione: sono questi i motivi per cui a inizio primavera moltissime persone cominciano una dieta ipocalorica o un’intensa attività fisica. Per rendere più efficace la dieta, o anche semplicemente per tornare in forma con una certa rapidità, uno tra gli attrezzi per il fitness più utili è certamente la cyclette. Le cyclette però non sono tutte uguali, in commercio si trovano diversi modelli di cyclette, più o meno adatti a seconda delle specifiche esigenze.

Con la cyclette si possono iniziare dei veri e propri programmi di allenamento, perfetti per chi vuole perdere peso, ma anche per chi desidera aumentare la muscolatura e la tonicità di cosce e fianchi.

Come utilizzare la cyclette

Ce lo dicono tutti: fare attività fisica regolare aiuta a stimolare il metabolismo, a bruciare le calorie in eccesso e a perdere peso, senza troppa fatica e senza rinunce. Certo, questo non significa che ci si può abbuffare a piacimento; per dimagrire, soprattutto se lo si vuole fare rapidamente, è importante seguire una dieta bilanciata e modificare le proprie abitudini quotidiane, aumentando l’attività fisica. In questo la cyclette ci aiuta, ma conviene fare qualche riflessione su come utilizzare questo attrezzo. Qualche minuto di pedalata a ritmo basso ci porterà esclusivamente ad avere più fame, a bruciare poche calorie e nulla più. Per rendere effettivamente efficace l’utilizzo della cyclette è importante prevedere un programma di allenamento aerobico, che stimoli il cuore e attivi l’intera muscolatura delle gambe. Le cyclette sono munite di un modulatore della resistenza che l’attrezzo fa alla pedalata, agire su questa resistenza ci consente di modificare ampiamente la “fatica” che facciamo mentre siamo sull’attrezzo.

Quali cyclette

Per l’acquisto e la scelta della cyclette è ovviamente importante valutare anche il prezzo di questi attrezzi e l’utilizzo che se ne intende fare. Parlandoci chiaramente: se si vuole usare l’attrezzo solo saltuariamente per perdere qualche chiletto, allora è meglio evitare le spese pazze; se invece si ritiene che si utilizzerà la cyclette anche in futuro, per allenamenti complessi, allora è meglio scegliere un prodotto che abbia una certa solidità. Le cyclette tradizionali sono perfette per un utilizzo sporadico; se ci si vuole spingere un poco più in là e si ritiene che questo attrezzo possa essere utile anche per allenamenti avanzati, o da usare per tutta la famiglia, allora meglio guardare i modelli di cyclette orizzontale, più robusta e più comoda da utilizzare per lunghi allenamenti. Se poi si vuole avere un passo in più, allora le cyclette da spinning sono quelle più adatte.

Che tipo di allenamento

Nell’immaginario collettivo l’attività sulla cyclette consiste in qualche minuto di pedalata; c’è anche chi misura lo spazio da “percorrere”. Un vero allenamento con la cyclette dovrebbe invece cominciare con qualche minuto di riscaldamento, con pedalate a minima resistenza; in seguito dovremo prevedere almeno 20 minuti di pedalata con una resistenza maggiore, senza esagerare, cui faremo seguire dei blocchi costituiti da 1 minuto di pedalata alla massima resistenza e 30 secondi di defaticamento a ritmo blando, il tutto per circa 15 minuti. Alla fine qualche minuto di defaticamento a minima resistenza. Questo tipo di programma ci consente di riscaldare adeguatamente i muscoli e di effettuare un buon allenamento aerobico, quello che effettivamente tonifica i muscoli e fa bruciare i grassi.

MESSI, NEYMAR, PIQUÉ: I SEGRETI DELLA DIETA DELLE STELLE DEL BARCELLONA

Uno degli aspetti fondamentali da curare per garantire prestazioni di alto livello e longevità sportiva nel mondo del calcio è quello dell’alimentazione. Le squadre più forti del mondo investono importanti risorse nella ricerca dei migliori nutrizionisti per i calciatori fino ad arrivare, nei casi più estremi, ad assegnare programmi e figure personalizzate agli atleti più rappresentativi. Oggi vedremo i segreti dei regimi alimentari di tre stelle del Barcellona: Messi, Neymar e Piqué.

Lionel Messi

Source: flickr.com/photos/121483302@N02/15748884358/sizes/o/

“Una dieta senza zuccheri e con molta frutta e verdura biologiche”. È quanto ha rivelato il medico italiano di fiducia della stella argentina, Giuliano Poser. “Messi limita il sale e mangia poca carne, con misura. Lo zucchero è la cosa peggiore per i suoi muscoli”. Una collaborazione, quella tra il nutrizionista italiano esperto di kinesiologia applicata e l’attaccante blaugrana che va avanti da qualche anno e che ha portato indubbi benefici al calciatore.

La base della dieta di Messi si fonda sullo studio della forza dei muscoli dell’atleta i cui risultati sono utili per decidere il trattamento personalizzato e stabilire il regime alimentare. Risultati che hanno portato all’assunzione di alimenti come acqua, un buon olio di oliva, cereali integrali, frutta fresca e verdura biologica (non contaminate da pesticidi perché creano danno al corpo), noci e semi. Bandito completamente lo zucchero, la cosa peggiore per i muscoli dell’argentino, insieme alla farine raffinate. Consumo ridotto e sotto controllo, invece, per la carne, molto difficile da digerire per l’organismo ma comunque necessaria al corretto sviluppo della muscolatura corporea.

Neymar Jr

Source: Wikimedia

Tabella di marcia personalizzata anche per l’altra stella della squadra, il brasiliano Neymar, a cui il Barcellona ha programmato un piano speciale per aumentare la massa muscolare con una dieta a base di vitamine e proteine. La nuova dieta, preparata con un nutrizionista personale, è basata su carne rossa, pollame, pesce, lenticchie, cereali e spinaci a cui si aggiunge un frullato al gusto di vaniglia ricco di proteine e vitamine che il giocatore deve bere dopo le partite e gli allenamenti.

Il brasiliano manterrà questo trattamento alimentare per tutta la stagione per una dieta che a quanto pare gli tiene molto attiva anche la mente, non solo sul campo da gioco. Neymar si è dimostrato attivo e concentrato anche quando si dedica, ad una delle sue ultime passioni, il poker sportivo, in cui per vincere è fondamentale l’abilità del giocatore. Neymar, brillante al tavolo da poker quasi quanto sui campi di gioco, si è meritato l’ingresso nel team SportStars di PokerStars, dove gioca in tornei di poker sportivo, in alcuni casi anche con scopi di beneficenza. Oltre a Neymar, fa parte di questo team il suo rivale Cristiano Ronaldo, stella del Real Madrid.

Gerard Piqué

Source: wikipedia

Non importa quanto un calciatore si alleni bene se non ha un regime di alimentazione adeguato. Una lezione che il difensore Gerard Piqué ha imparato molto bene. Basti pensare che la sua tabella prevede sei pasti al giorno, compresi i principali e gli spuntini per una dieta di base che prevede quantità limitate di alimenti ma ben distribuite su tutto l’arco della giornata. Dopo una buona dormita ecco una colazione che comprende pane integrale, latte, uova e frutta fresca. Il pranzo è leggero e spesso include pasta, pollo e insalata. La dieta è ricca di sostanze nutritive e di carboidrati, ma a basso contenuto di calorie.

Piqué, come detto in precedenza, li assume in varie forme e le distribuisce su tutto l’arco della giornata. Oltre al regime standard, la tabella prevede l’assunzione di barrette energetiche prima di una partita di calcio e la rinuncia a bevande e alimenti ad alto contenuto di zucchero. Una pianificazione accurata che riguarda anche la distribuzione delle varie sostanze nutritive, per cui ogni giorno il difensore spagnolo assume il 15% di proteine, il 60 di carboidrati ed il 30% di grassi.

 

La dieta brasiliana per veri sportivi

Le olimpiadi di Rio 2016 hanno messo in luce le abitudini alimentari della popolazione brasiliana. Ecco quindi i 10 punti riassuntivi della Fao e del ministero della Salute brasiliano per essere davvero sani e in forma, proprio come gli atleti che partecipano alle gare. Le regole per seguire la dieta brasiliana.

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