Vi immaginate come la mimosa? Attenzione all’effetto yo-yo

 

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Originaria dell’Australia, la mimosa si diffonde ben 250 milioni di anni. In Europa arrivò alla fine dei ‘700, con le navi dell’esploratore inglese Cook. Il suo nome botanico, Mimosa pudica, è legato al fatto che si comporta come una persona timida e paurosa, facendo supporre che possieda un rudimentale sistema nervoso. Se si tocca la pianta, infatti, le sue foglie si accartocciano e pendono dal picciolo come morte, per tornare normali solo quando ci si è allontanati.

Un meccanismo di difesa contro gli animali, che vedendo l’aspetto “Secco” dell’alberello sono indotti a evitarlo. E’ una delle poche piante che fioriscono d’inverno, il che l’ha resa simbolo di rinascita. La donna che si sente come una mimosa si chiude in se stessa di fronte alle emozioni forti e agli istinti. Ma se continua a rifiutarsi di vivere le passioni, la donna mimosa corre un grosso rischio: quello di esprimere la quota di istinto represso nel cibo, che non a caso divora voracemente e spesso di nascosto, diventando poi vittima dei sensi di colpa. Questo stile alimentare si riflette a livello fisico con un’alternanza di dimagrimenti e ingrassamenti che alla lunga sfibrano l’organismo e rendono flaccidi i tessuti.

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La dieta per idratare la pelle

dieta per idratare

La disidratazione, indotta dal caldo unito all’aria secca, è uno dei maggiori nemici della pelle; soprattutto in estate quando ci si espone più volentieri al calore dei raggi solari mitigato dalla brezza marina, il rischio di perdere molta acqua attraverso l’epidermide diventa importante, e il miglior modo per scongiurarlo è curare l’alimentazione con una dieta in grado di apportare elevate quantità di liquidi: passati verdure, minestroni, insalate miste e frutta fresca devono diventare una costante a pranzo e a cena, integrati da centrifugata e sorbetti durante il giorno.

In questo modo l’organismo viene inondato di acqua viva, ricca di preziosissime vitamine, di sali minerali e di enzimi, tutte sostanze indispensabili per la salute della cute. Basti pensare alla vitamina C, l’antinfiammatorio per eccellenza, oppure alla vitamina E, che funziona da antiossidante nei confronti dei grassi, piuttosto che alla vitamina A, protettrice diretta della pelle e delle mucose, o alla B12 che contribuisce al nutrimento dei tessuti.

Senza dimenticare che, introducendo acqua con i cibi, si fa anche scorta di potassio, capace di favorire il mantenimento della giusta pressione sanguigna e migliorare la funzionalità muscolare. Infine, un consumo abbondante di alimenti idratanti aiuta a mantenere fluida la circolazione del sangue, migliorando l’irrogazione dei capillari fino alle zone più periferiche, quelle che interessano le cute.

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Il Menu della donna incinta

menù in gravidanza

Secondo la mia gine­cologa, le donne in­cinte dovrebbero consumare circa 2.200 calorie al giorno, tra le 200 e le 500 in più del solito. Ma come è ovvio si tratta di una approssi­mazione, dipendendo anche l’ali­mentazione dallo stadio della gravidanza e dal vostro peso. In­fatti è sempre bene consultare sia il vostro medico e se serve anche un nutrizionista, perché qualche chilo in più lo accumulerete fisiolo­gicamente, ma è sempre meglio essere rigorose durante i 9 mesi per non dover poi faticare a parto avvenuto, quando tra allattamento e notti insonni riuscirà difficile, per non dire impossibile, mettersi a re­gime.

Tuttavia, la salute del vostro bambino dipende soprattutto dal tipo di alimenti da cui prendete le calorie che consumate e dal fatto che assumiate tutte le vitamine ed i minerali necessari. Accertatevi di consumare abbastanza dei nu­trienti che vi elenchiamo qui di se­guito, tutti i giorni.

  • Vitamina C: è essenziale perché aiuta la formazione del collageno, una proteina che interviene nella formazione delle ossa, della carti­lagine, dei muscoli e dei vasi san­guigni del bambino. E’ inoltre un antiossidante e aiuta quindi a pre­venire le malattie. Dove trovarla: succo di arancia e di pompelmo, arance, broccoli, cavolfiori, pomodori e cavoli.
  • Calcio: è importantissimo per la formazione di ossa e denti del vo­stro bambino. Dove trovarlo: latte, formaggio, yogurt e verdura (broccoli, insa­lata, spinaci, verza).
  • Ferro: è fondamentale per l’emo­globina, che trasporta ossigeno nel sangue. Durante la gravidanza, sarà necessaria più emoglobina per fornire ossigeno al bambino. Inoltre il feto usa il ferro per co­struirsi la sua scorta di sangue. Se avrete bisogno di parecchi mg. al giorno, probabilmente il vostro me­dico vi prescriverà un integratore che contenga ferro. Dove trovarlo: frutta secca, carne rossa magra, fagioli, pasta, pane integrale e verdura.

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Come controllare gli sbalzi d’umore con il cibo

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Gli sbalzi dell’u­more si manifestano assai più fre­quentemente di quanto si pensi, soprattutto in alcuni periodi dell’anno come durante l’estate o nei cambi di stagione. Caldo, escursioni termiche e tasso di umidità sono gli ingredienti che mettono in moto anche l’umore. Aumenta la frequenza cardiaca e la respi­razione, la pressione sistolica si abbassa e tutto ciò è causa di irri­tabilità. L’umore è condizionato anche dal sistema endocrino: ad esempio nervosismo ed aumentata eccitabilità accompagnano l’iper­tiroidismo, mentre l’ipotiroidismo sollecita sonnolenza e torpore.

 Ognuno ha un tono dell’u­more che tende a manifestare con maggiore frequenza. Quindi che fare per ritrovare l’equilibrio? Quando la situazione rimane solo oscillante, non cronica, già a tavola è possibile renderla più sta­bile. Anche se l’umore di fondo è una caratteristica della personalità ed è relativamente indipendente dagli stimoli ambientali, va distinto appunto dal “tono dell’umore“, che invece è variabile ed influenzabile. E’ proprio sul tono dell’umore che i componenti alimentari possono esercitare un influsso positivo. 

In piena estate, ad esempio, c’è bisogno di cibi tonificanti, per su­perare i cali di energia, di alimenti anti ansia e apatia, in grado di farci superare serenamente l’ultimo mese di lavoro prima delle ferie. È necessario quindi pianificare una dieta quanto più possibile varia che tenga conto dei bisogni del nostro sistema nervoso. Banane contro la stanchezza: questo frutto è ricco di zuccheri e sali minerali, in particolare potassio e magnesio. Frutti di mare anti-apatia: chi si sente privo di grinta e di spirito di iniziativa, dovrebbe provare i cibi che contengono tirosina, un aminoacido che aiuta a migliorare le capacità di resistenza allo stress.

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Le proteine giuste per avere ossa sane

dieta per ossa sane

Di nuovo una ricerca che mette fortemente in dubbio i benefici di un’alimentazione troppo ricca in formaggi e carni. I ricercatori dell’Università della California di San Francisco, diretti da Deborah Sellmeyer, hanno stabilito, con uno studio pubblicato sull’American Journal of Cli­nical Nutrition, che le donne adulte che consumano più proteine animali che ve­getali generalmente corrono maggiori rischi di frattura dell’anca e di indebolimento delle ossa.

 La spiegazione della studiosa è semplice:

“Mangiamo troppa carne, troppo formaggio e troppi pane e pasta. Tutto ciò avvia una acidosi metabolica. In più, si tratta di cibi ricchi di fosforo, che il corpo trasforma in acido fosforico. Negli ultimi quarant’anni abbiamo aumentato del 50% l’assunzione di proteine produttrici di acido. Anche nostri antenati mangiavano una enorme quantità di carne, ma la controbilanciavano con quantità altrettanto grandi di frutta e verdura, che noi in­vece ignoriamo”.

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Un mix di integratori per spermatozoi stressati

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Oltre ai tanti danni conosciuti, i radicali liberi possono anche in­fluire sulla capacità fecondante della coppia, specialmente se l’uomo soffre di stress ossidativi, cioè alterazioni causate diret­tamente allo spermatozoo che è privo di quei meccanismi di­fensivi che caratterizzano le altre specie cellulari. In pratica ad essere colpiti sono i gameti maschili e tutto questo si traduce in una ridotta capacità fecondante dell’uomo, in aborti precoci e, raramente, in mutazioni genetiche dell’embrione.

In caso di dif­ficoltà evidenti della coppia è opportuno monitorare il livello di ra­dicali liberi nel liquido seminale. Nel caso che gli spermatozoi siano “stressati” occorre somministrare delle sostanze antiossi­danti. Hanno dato buoni risultati integratori come glutatione, vi­tamina E, licopene, carotene, vitamina C, astaxantina.

 Molte delle cause eziologiche dello stress dei gameti maschili derivano da errati stili di vita e sarebbe più semplice cercare di evitarli piuttosto che ricorrere ai ripari. L’alimentazione gioca un ruolo predominante non solo nell’ambito della prevenzione, ma anche in quello della terapia. Vale la pena sottolineare il ruolo essenziale della nostra dieta mediterranea, uno stile che tutto il mondo ci invidia e che ci consente di combattere lo stress ossidativo ricorrendo semplicemente ai piaceri della tavola.

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La dieta anti afa

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In vacanza o in città, durante i mesi estivi si avverte naturalmente l’esigenza di nutrirsi in modo più leggero per ritrovare il peso forma, ma anche per far fronte agli inevitabili fastidi che provoca  la temperatura elevata: gonfiore e pesantezza agli arti inferiori, pelle asfittica e segnata ed infine stanchezza e apatia.

La dieta che vi proponiamo oggi si propone come efficace strategia anti afa non soltanto da intendersi come calura e umidità, ma anche come acronimo di acqua, foto invecchiamento e astenia (cioè stanchezza). L’obiettivo di questo regime alimentare è favorire il dimagrimento ma anche proteggere la pelle dall’azione dei raggi solari, contrastare gonfiori e ritenzione idrica e assicurare vitalità ed energia.

I protagonisti della dieta anti afa sono frutta e verdura di stagione, cibi ricchi di acqua nutritiva, cioè naturalmente ricca di sali minerali, in grado di combattere efficacemente gonfiori e ritenzione idrica e, al tempo stesso, scongiurare la perdita di oligoelementi preziosi come magnesio e potassio, e di vitamine A , C ed E.

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Carotenoidi, benefici e fonti alimentari

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I carotenoidi sono una classe di pigmenti contenuti nelle piante e in altri organismi fotosensibili come le alghe e alcuni funghi. Attualmente ne sono stati classificati circa 600, suddivisi in due categorie: le xantofille e i più noti caroteni. Mentre le prime contengono atomi di ossigeno, i secondi, tra cui troviamo licopene e carotene, ne sono privi.

Il colore dei carotenoidi varia dal giallo pallido al rosso acceso ed essi sono rinvenibili soprattutto in alimenti quali zucche, carote, angurie, peperoni, pomodori, ananas e, in generale, negli agrumi. Tutti alimenti, come vedete, il cui colore spazia appunto dal giallo al rosso. Questo però non deve far pensare che i carotenoidi siano contenuti solo in frutta e ortaggi di colore giallo, rosa o rosso-arancione, infatti ne sono ricchi anche vegetali a foglia verde come broccoli e prezzemolo.

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Cibi fritti e grassi: ecco perché servono in un’alimentazione equilibrata

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I grassi non sono sempre demoni da cui stare alla larga, al contrario, possiamo considerarli amici, un po’ ingombranti ma necessari, dato che svolgono funzioni importanti per l’organismo, come permettere l’assimilazione delle vitamine liposolubili A, D, E e K che vengono appunto assorbite insieme ai lipidi.

In un’alimentazione sana ed equilibrata i grassi devono rappresentare il 25% dell’apporto energetico quotidiano: praticamente pari a circa 375 calorie se la dieta è da 1.500. Non tutti i grassi però sono uguali: i più “buoni” sono gli insaturi, che comprendono anche i famosi omega 3, benefici per cuore e circolazione, che si trovano negli oli vegetali e nei pesci; meno buoni sono invece i grassi saturi, presenti nei cibi di origine animale, soprattutto in carne formaggi e burro. Una dieta troppo ricca di questi alimenti, oltre a far aumentare il peso, può favorire la comparsa di problemi cardiovascolari.

Per quanto riguarda i tanto demonizzati cibi fritti, bisogna dire innanzi tutto, che la frittura ha il potere di esaltare il sapore persino degli alimenti più insipidi e rendere le pietanze più appetitose, ma i grassi cotti non sono salutari. Il calore modifica la composizione di olio e burro che diventano poco digeribili, e se si frigge a temperature troppo elevate, superando il punto di fumo, cioè quando il grasso inizia a bruciare, si sviluppano l’acroleina e gli acidi grassi liberi, che sono sostanze cancerogene.

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La dieta per abbronzarsi di più ed evitare le scottature

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E’ arrivata la tanto sospirata estate e adesso l’obiettivo principale per molte signore (ma anche tanti signori!) è quello di avere una bella tintarella, uniforme, dorata e senza screpolature o peggio macchie antiestetiche. Sempre più spesso si ricorre ad unguenti, spray, olii protettivi e creme specifiche per raggiungere il bel risultato. Ma non solo! Per avere una bella abbronzatura è importate un utilizzo costante di frutta e verdura  ricca in carotenoidi (antecedenti della vitamina A), che, stimolando la produzione di melanina, favoriscono la pigmentazione della pelle.

Oltre a questo, mangiare regolarmente frutta e verdura di colore giallo-arancio ci aiuta a difendere il nostro organismo dai raggi del sole. Abbiamo fatto una classifica degli alimenti con più vitamina A e al primo posto ci sono le immancabili carote con 1200 microgrammi ogni 100gr. Seguono gli spinaci e il radicchio che contengono circa 700 milligrammi di vitamina A; poi le albicocche e ancora la lattuga, il melone giallo, peperoni , pomodori, sedano, fragole, pesche gialle e ciliegie, che hanno anche’essi alti livelli di carotenoidi.

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La dieta anti jet lag

jet-lagAnnullare gli effetti negativi del cambiamento di fuso orario e ritrovare benessere e vitalità: è l’obiettivo del menù contro il jet leg, la “trappola” che attente i viaggiatori dopo aver trascorso molte ore in aereo e che si manifesta con insonnia, mal di testa, gonfiori alla gambe e problemi digestivi.

La dieta anti jet leg va iniziata due giorni prima del viaggio, in modo da preparare l’organismo all’imbarco quindi va proseguita durante il volo e il giorno successivo all’arrivo. Il menù di questi quattro giorni è piuttosto proteico, a base soprattutto di carne e abbastanza controllato a livello calorico, soprattutto nella giornata di viaggio.

Il menù anti jet lag offre il vantaggio di essere al meglio della propria forma psicofisica già all’inizio della vacanza, regalando anche tanta energia grazie all’alto contenuto proteico, infatti  i primi due giorni si seguono dei menù a base di carne da circa 1.000 calorie al giorno, mentre il giorno della partenza si differenzia perchè le calorie si riducono a 700-800, in quanto seduti in aereo il fabbisogno energetico è molto basso; nella giornata successiva si ritorna allo schema originario da 1.000 calorie.

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Come difendersi dalle insidie alimentari estive

supermercato

Le invitanti tartine dell’aperitivo, le olive verdi snocciolate, il piatto di carpaccio, l’insalata di pasta fredda: tutti invitanti piatti estivi che possono nascondere più di un’insidia. Il caldo dell’ambiente esterno e la preparazione a crudo favoriscono infatti la proliferazione dei batteri che possono causare spiacevoli tossinfezioni.

Le infezioni alimentari sono in agguato tutto l’anno ma d’estate aumentano e non c’è bisogno di soggiornare in paesi esotici: anche i piatti preparati in casa richiedono uno sguardo più attento, perché le conseguenze di una tossinfezione sono spiacevoli: nausea, mal di pancia, brividi e addirittura febbre. Sono numerosi i batteri nocivi che possono contaminare i cibi: dalla salmonella, che predilige le carni animali, le uova, il latte, la verdura, l’acqua ad altri bacilli che si annidano nelle verdure e nei frutti di mare.

Tutto incomincia al momento di fare la spesa, dove bisogna prestare particolare attenzione agli alimenti che comperiamo, soprattutto per quanto riguarda gli ortaggi, che devono essere interi e non ancora soggetti a processi di deterioramento; evitate l’acquisto di pesci e carni esposti su banchi non refrigerati o non tenuti nel ghiaccio, non comprate uova con gusci incrinati e per quanto riguarda i frutti di mare scegliete solo quelli avvolti in reticelle con l’etichetta che riporti la provenienza e i controlli effettuati. Anche la conservazione ha la importanza: tutti gli alimenti acquistati devono essere conservati nel frigorifero o nel congelatore e consumati entro pochi giorni per evitare le alterazioni.

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Alimenti probiotici per la cura della pelle e dell’organismo

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Molto spesso i problemi di pelle sono le manifestazioni esteriori di disturbi che riguardano la funzione intestinale; a questo proposito, meritano un’attenzione speciale gli alimenti arricchiti con microrganismi probiotici. Si tratta di batteri che quando vengono ingeriti esercitano funzioni benefiche e ci aiutano a vivere in buona salute. Per estensione, si chiamano “probiotici” anche quegli alimenti che, rispetto agli equivalenti tradizionali, vengono integrati con un alto numero di questi stessi batteri, vivi e attivi.

L’intestino dell’uomo ospita naturalmente una vasta popolazione di microrganismi, la cosiddetta “microflora intestinale”, composta da centinaia di specie batteriche diverse; che svolgono un ruolo fondamentale per la salute del nostro organismo. I batteri, infatti, si stratificano a miliardi nella mucosa dell’intestino e stimolano il sistema immunitario, formando un’importante barriera contro lo sviluppo di virus e germi nocivi provenienti dall’esterno, e contro il passaggio di sostanze responsabili di allergie.

Inoltre, alcuni batteri della flora intestinale svolgono anche un’utile funzione nutritiva, producendo vitamine e degradando eventuali sostanze tossiche. I probiotici che vengono aggiunti agli alimenti sono dei microrganismi dello stesso tipo di quelli che abitano naturalmente il nostro intestino.

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La dieta per l’acne: alimenti si e alimenti no

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Nel regno Unito si è stimato che circa l’80% dei giovani è affetto da acne, per molti di loro questa patologia significa anche problemi psicologici! E’ ormai risaputo che un alimentazione sbagliata non causa l’acne ma sicuramente la può far peggiorare. Durante la pubertà i giovani sono bombardati da vere e proprie tempeste ormonali, date da un aumento degli androgeni cioè gli ormoni sessuali. Gli ormoni sessuali hanno lo scopo di stimolare le ghiandole sebacee presenti sul volto, sulla schiena e sul torace e questo può determinare acne.

Per mantenere una pelle sana e senza acne ovviamente il consiglio migliore è quello di rivolgersi ad un buon dermatologo o in alternativa per le ragazze anche il ginecologo può a volte aiutarvi, tuttavia anche i dietologi si sono dati da fare per stilare una alimentazione che possa aiutarvi nel mantenere una pelle sana e senza imperfezioni; Dunque provate a mangiare:

  • Vitamina C (aumenta la resistenza alle infezioni ed aiuta a guarire le ferite): una dose giornaliera di frutta e verdura sarà sufficiente
  • Vitamina B (promuove la crescita e la divisione cellulare) è presente nella verdura a foglia verde, patate, carne di maiale e di legumi secchi.
  • Vitamina E (aiuta a guarire la pelle) si trova nelle uova, soia, olio di oliva , avocado e germe di grano.
  • Vitamina A (aiuta a mantenere una pelle sana) si trova nelle uova, fegato, carote, peperoni rossi o gialli e gli spinaci.
  • Zinco (aumenta la capacità di guarigione della pelle) ottime fonti sono la carne, il pollame e il  pesce.

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I centrifugati veri e propri programmi di bellezza

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In estate non ci va proprio di metterci ai fornelli e cucinare per ore, ed ecco quindi che ci vengono in aiuto delle validissime insalate, dei frullati o ancora meglio dei centrifugati. Questi ultimi tra l’altro sono delle vere e proprie cure di bellezza! Infatti attraverso i centrifugati riusciamo ad eliminare tossine e contemporaneamente assimilare vitamine, enzimi e minerali. Gli ingredienti base sono sicuramente la frutta, le verdure o perché no?abbinate anche  insieme.

Ogni centrifugato per ogni occasione: se siete alla ricerca di una bella tintarella, un centrifugato che sappia proteggere la pelle dai raggi del sole, è bene scegliere tutti prodotti freschi, di prima qualità e soprattutto di colore giallo-arancio: quindi via libera a melone, mango, papaia, carota e  albicocca, ricchi di beta carotene! Invece per migliorare la circolazione sono necessari vegetali e frutti di colore blu-viola, ricchi di antociani che rafforzano le pareti dei vasu sanguigni; quindi via libera a uva, mirtilli, prugne, more, melanzane e susine.

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8 miti da sfatare sulle diete!

Quante volte tra le amiche, i parenti e sulle varie riviste più o meno specializzate abbiamo visto o sentito consigli su come dimagrire! Mangia solo questo, bevi quest’altro, fai la dieta del minestrone, del gelato ecc…; e ogni anno la storia si ripete sempre. Siamo sempre alla ricerca di perdere quei chiletti di troppo, senza mai sforzarci più di tanto e magari aggrappandoci anche a false dicerie. Quest’oggi vogliamo sfatarvi alcuni miti sull’aumento di peso e sulle diete in generale. Pronti?

  1. Mangiando solo frutta e verdura non si ingrassa: a parte guardate bene uno dei miei ultimi post sul fallimento delle diete, inoltre ricordatevi che la frutta è richissima di zuccheri semplici e se ingeriti in abbondanza possono far ingrassare. Attenzione poi ai succhi di frutta che ci fanno perdere la concezione di quanta frutta stiamo mangiando.
  2. Sono in soprappeso perché è un eredità familiare: ma chi l’ha detto? Sicuramente possiamo ereditare la costituzione e anche la capacità di ingrassare ma non il soprappeso o addirittura l’obesità; queste ultime dipendono esclusivamente dal numero di calorie che introduciamo!
  3. Se mangiamo dopo le 10 di sera ingrassiamo di più: dobbiamo sempre ricordare che non è quando ma quanto mangiamo; è sempre bene iniziare la giornata con una colazione completa e la sera con una cena leggera, ma questo perché abbiamo tutta la giornata per smaltire le calorie ingerite
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Maschio o femmina? Dipende da quello che mangiamo

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Molte sono le credenze popolari su quest’argomento e altrettanto  le leggende metropolitane, tuttavia sono sempre di più gli studiosi e i medici che sostengono come il sesso del futuro nascituro possa essere seriamente influenzato da quello che mangia la mamma. Infatti una ricerca eseguita nel lontano 1992 ad opera del prof. Joseph Stolkowski, docente onorario all’ Univesità Pierre-et-Marie-Curie di Parigi, evidenziò infatti come il ph vaginale possa essere influenzato da quello che la donna mangia e, di conseguenza, la sua acidità possa influenzare il sesso del bambino.

In particolare, mangiando più alimenti alcalini e ricchi di potassio e iodio aumenterebbero sensibilmente le possibilità che venga un maschio, al contrario invece mangiando più magnesio e alimenti ricchi di calcio si dovrebbe concepire una femminuccia. Secondo il professore la prima dieta sarebbe di tipo alcalina, la seconda invece sarebbe un alimentazione di tipo alcalino-terroso. Ma in che modo è possibile ottenere i risultati sperati?

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Dieta ingrassante, cos’è, chi ne ha bisogno

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La cosiddetta dieta ingrassante o ipercalorica è un regime alimentare spesso seguito da persone affette da magrezza costituzionale accertata. Ciò vuol dire che, prima di cominciare una dieta di questo tipo, è necessario assicurarsi, mediante i necessari accertamenti clinici, che la magrezza eccessiva non sia causata da patologie fisiche o psichiche.

Ne consegue che seguire una dieta ipercalorica implica necessariamente la supervisione di un medico e non consiste assolutamente nell’assunzione illimitata di cibi grassi e ipercalorici. In genere, una dieta ingrassante dovrebbe fornire tra le 2800 e le 3500 calorie al giorno (naturalmente questo dato può variare in funzione di fattori quali età, sesso, peso, altezza e così via) ripartite in almeno 5 pasti quotidiani. Le calorie giornaliere dovrebbero essere assicurate al 50% da carboidrati, al 20-25% da proteine e al 20-25% da grassi.

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