Dieta macrobiotica, preparazione e cottura dei cibi

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Nella dieta macrobiotica, della quale vi abbiamo già illustrato i principi, anche la manipolazione, preparazione e cottura dei cibi rivestono un’importanza fondamentale per il mantenimento del loro equilibrio energetico, necessario per un buono stato di salute. Anche la scelta dei cibi che vengono consumati si fonda sul principio dello yin e dello yang: nelle stagioni e nelle zone climatiche calde, dominate dall’energia yang, è preferibile consumare alimenti vegetali, soprattutto quelli recanti energia yin, mentre è consigliabile il contrario nei periodi dell’anno e nelle regioni fredde (energia yin).

Quanto alla loro preparazione, i cibi macrobiotici, quali cereali integrali, ortaggi, legumi e alghe, vanno lavati molto accuratamente con semplice acqua prima di essere manipolati, mentre le radici e i vegetali che crescono per terra vanno  sfregati delicatamente con uno spazzolino di setole naturali appena prima di essere cucinati. Gli ortaggi si consumano lontano dai pasti e interi, ossia senza privarli di bucce, radici e semi.

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Dieta macrobiotica, i cibi permessi

Vi abbiamo già illustrato per sommi capi i principi e le regole su cui si fonda la cosiddetta dieta macrobiotica. Oggi ci occuperemo di vedere nel dettaglio quali cibi sono permessi e quali vengono invece esclusi in un regime alimentare di questo tipo.

Come abbiamo già visto, la dieta macrobiotica esclude i cibi sottoposti a processi di raffinazione e sofisticazione industriale e prevede il consumo preponderante di alimenti quali legumi, cereali integrali (frumento, riso, orzo, avena, miglio, grano saraceno, segale, mais, kokoh e arrowroot), frutta e verdura di stagione e biologica, semi oleosi (zucca, sesamo e girasole). Il consumo di carni e pesce è ammesso, seppure con molta parsimonia. Per questo motivo l’alimentazione macrobiotica non rientra nel novero delle diete vegetariane.

Unici condimenti permessi sono il sale marino integrale, la salsa di soia, l’olio di semi solo se spremuti a freddo e l’olio di oliva. Non sono ammessi i dolcificanti fatta eccezione per zucchero di canna e sciroppo d’acero o di riso cui si ricorre comunque con molta moderazione.

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Iodio, ecco perché è importante la sua presenza nell’organismo

iodio

Per gran parte della gente il mare è sinonimo di vacanza, divertimento e relax, ma forse non tutti sanno che offre gratis la “iodioterapia”. L’acqua di mare, infatti, come l’aria delle località balneari, è ricca di questo minerale prezioso per la salute: controlla il metabolismo, lo sviluppo e i processi mentali, la crescita di capelli e unghie ed è fondamentale per la produzione degli ormoni della tiroide; una sua carenza può causare seri problemi non solo a questa ghiandola, ma a tutto l’organismo.

Quando i livelli di iodio nel sangue sono bassi, la tiroide lavora di più per cercare di mantenere le corrette percentuali di ormoni nel sangue; per questo aumenta di volume, formando il cosiddetto gozzo. Oltre a costituire un problema estetico, l’ingrossamento può comprimere gli organi vicini e, nei casi più seri, può provocare difficoltà a deglutire, a parlare e respirare.

Un’alimentazione varia ed equilibrata è in grado di soddisfare i fabbisogni di iodio nell’organismo e può essere d’aiuto nell’impedire la comparsa di alcuni lievi disturbi che si possono manifestare in seguito ad un’alterata attività della tiroide.

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L’aperitivo con stuzzichini: piccole porzioni ma grandi calorie

aperitivo e calorie

Se nella vita di tutti i giorni l’happy hour rappresenta un momento di svago e di relax dopo una lunga giornata di lavoro ma è al contempo un vero campo minato diete­tico, ancora più rischioso è da questo punto di vista il periodo estivo: nelle giornate lunghe e  piacevoli aumentano anche le occasioni per socializzare e stare in compa­gnia. Inoltre, se per colpa del caldo il pranzo si ridu­ce a uno spuntino, ecco che quando arriva sera l’appetito si fa sentire con prepotenza e il rischio di compromettere con pochi aperitivi la perdita di peso ottenuta nel corso di un intero anno è concreto.

Dal punto di vista della linea, inol­tre, l’happy hour diventa ancora di più “ad alto rischio” perché spesso è organizzato in modo tale da permettere di allungare la mano e man­giare una quantità quasi illimitata di vari cibi, molti dei quali esageratamente ricchi dal punto di vista calorico. La prima mossa sta nell’essere consapevoli che gli aperitivi, con i loro stuzzichini e le bevande al­coliche, rappresentano davvero un terreno scivolo­so per la linea: ma non è necessario rinunciarvi del tutto.

Si tratta di decidere in anticipo quanto e che cosa mangiare, badando poi a rispettare l’impegno preso verso se stessi, e anche verso gli altri: è bello passare un momento con amici che concentra­no la loro attenzione e le energie più sulle persone con cui si trovano in quel momento piuttosto che sul cibo e le bibite che hanno davanti a sé. La prima cosa da fare è selezionare i cibi con cura, sia quando l’happy hour si svolge al bar sia quando si tratta di un’occasione casalinga.

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Dieta macrobiotica, principi e regole

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La dieta macrobiotica rappresenta un modello alimentare ideato agli inizi del ‘900 dal giapponese Nyoiti Sakurazawa (meglio noto con lo pseudonimo di George Oshawa) in base al concetto, proprio della filosofia orientale, di yin e yang che individua le due energie opposte e complementari che governano l’universo, incluso l’uomo e ciò di cui si nutre.

Secondo questo modello infatti ciascun alimento reca in sè un’energia che lo riconduce a uno dei suddetti principi: la giusta combinazione fra l’energia yin e l’energia yang degli alimenti introdotti nell’organismo garantisce al corpo il medesimo equilibrio che regna nell’universo ed evita squilibri energetici causa di malessere e patologia. In base a questo assunto dunque chi osserva una dieta di tipo macrobiotico avrebbe garantita (il condizionale è d’obbligo) una vita lunga e sana.

Ciò detto è facile intuire come più che di dieta nel caso dell’alimentazione macrobiotica è opportuno parlare di stile di vita, alimentare e non solo. Il suo ideatore la definì infatti “l’applicazione alla vita giornaliera dei principi della filosofia orientale”. Ma come si traduce tutto questo in pratica?

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Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei

dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei

Alzi la mano chi non ha mai sentito pronunciare la frase “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”. Rivisitata e riadattata in una moltitudine di varianti non sempre azzeccate (dimmi come mangi e ti dirò chi sei, dimmi con chi mangi e ti dirò chi sei e persino dimmi come mangi il gelato e ti dirò chi sei) questa massima fu pronunciata per la prima volta dal politico e “intellettuale gastronomo” francese Jean Anthelme Brillat-Savarin (1755-1826) che la incluse, insieme a molte altre, nel suo libro “La fisiologia del gusto”, una raccolta di riflessioni, consigli, aneddotti e massime, appunto, sul cibo e sui suoi aspetti gastronomici e sociali.

Questa “semplice” battuta è giunta noi attraverso i secoli  e si mantiene a mio avviso più attuale che mai. Torna infatti a farsi viva la coscienza, un tempo salda ma già da un po’ intorpidita da logiche di mercato non sempre rispettose della nostra salute, che davvero “noi siamo ciò che mangiamo”, nella misura in cui proprio dai cibi di cui ci nutriamo dipende non solo la nostra stessa sopravvivenza, ma anche il nostro stato di benessere psico-fisico.

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Frutta e verdura di stagione, perchè preferirla

frutta e verdura di stagione

Quanti di noi posseggono un calendario della frutta e verdura di stagione? Quanti rimangono stupiti se il giorno di Natale sulla tavola riccamente imbandita troneggiano le fragole e se ad Agosto le arance finiscono nella macedonia di frutta? Nessuno, o quasi. Mangiare prodotti ortofrutticoli fuori stagione infatti è una consuetudine talmente diffusa che ormai davvero in pochi si curano della questione della stagionalità dei vegetali che arrivano sulle nostre tavole. E’ questo uno degli effetti del progresso delle moderne tecniche di coltivazione che spesso ci allontanano dalla madre terra e ci portano a non curarci più della nostra salute, soprattutto quando questa è legata a ciò che mangiamo.

Molti infatti non sanno che mangiare solo frutta e verdura stagione, oltre a permetterci di risparmiare un pò sulla spesa, assicura benefici nutrizionali molto maggiori rispetto al consumo delle cosiddette primizie: per cominciare, mentre il prodotto locale e di stagione mantiene inalterate le proprie caratteristiche nutrizionali, lo stesso non può dirsi di frutta e verdura importate e/o coltivate in serra, le prime infatti provengono spesso dall’altro capo del mondo e viaggiano a lungo prima di arrivare nel nostro paese con il risultato che il loro contenuto vitaminico, che inizia a calare rapidamente subito dopo la raccolta, è notevolmente inferiore rispetto a quello dei prodotti stagionali.

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Bambini, aiutiamoli a mangiar bene sin da piccoli

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Il profondo cambiamento dei ritmi di vita quotidiani occorso soprattutto in questi ultimi anni ha comportato modificazioni delle abitudini alimentari tali da generare un pericoloso aumento dell’incidenza di obesità e sovrappeso e tutte le conseguenze sul nostro stato di salute ad essi legate (ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari). Questo dato riguarda purtroppo anche i bambini: un’alimentazione scorretta caratterizzata da un apporto calorico giornaliero eccessivo rispetto alle reali necessità nutrizionali, una dieta monotona con un elevato introito di proteine di origine animale e grassi saturi a fronte di una carenza di carboidrati complessi, vitamine, fibre e sali minerali cui va ad aggiungersi uno stile di vita sempre più sedentario hanno infatti portato alla diffusione di obesità e sovrappeso presso la popolazione infantile.

Appare dunque evidente quanto sia necessario educare i bambini a mangiare sano sin dalla più tenera infanzia, sia per promuovere un corretto sviluppo, che per prevenire l’insorgenza di patologie, come quelle su indicate, in età adulta. Compito questo che spetta senza ombra di dubbio alla famiglia, prima che alle istituzioni scolastiche. Ma quali accorgimenti occorre mettere in atto per raggiungere lo scopo?

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La dieta contro il fegato grasso

dieta contro fegato grasso

Spiega Antonio Picciotto, del dipartimento di Medicina interna e Specialità mediche dell’Università di Genova

” Tra ciò che mettiamo in tavola e la salute del fegato c’è un legame molto stretto e questo riguarda la qualità di ciò che mangiamo, ma soprattutto la quantità”

Ci sono alimenti che possono essere dannosi se assunti in grandi quantità e con continuità, come i grassi di origine animale (burro, strutto, lardo). Si possono accumulare nell’organo e sviluppare, nel tempo, una patologia epatica: il cosiddetto fegato grasso. Sottolinea l’esperto:

“Il problema più importante è la quanti­tà di calorie che ingeriarno”

Una quantità difficile da calcolare a tavolino, perché va commisurata al tipo di vita che si segue:

 “Chi si muove molto, per lavoro o per hobby, brucia molte più calorie di un sedentario e quindi ne deve assumere di più”

Te­nere d’occhio il girovita è quindi il primo passo da compiere. È stato dimostrato che un eccesso di peso, oltre a ripercuotersi sulla salute delle arterie, incide anche sul fegato.Puntua­lizza Picciotto:

“È un organo di riser­va dei grassi e quelli in eccesso si accumulano anche qui”

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Eritema solare: come curarlo con le erbe

tintarella

L’eritema è un’infiammazione della pelle caratterizzata da un arrossamento a chiazze con zone in rilievo, ed è spesso accompagnato da una sensazione di bruciore mista a prurito, che prende il nome medico di “cociore”; di solito questa dermatite colpisce le persone più predisposte e si presenta dopo le prime esposizioni al sole.

A provocare l’eritema è il calore dei raggi solari, e quindi il primo consiglio è quello di non esporsi nelle ore più calde della giornata, cioè dalle 12 alle 16,30.

Contro il rossore giovano le proprietà della calendula, pianta preziosa per i suoi pigmenti flavonici e per l’azione sinergica dei suoi principi attivi dall’effetto antinfiammatorio; è un rimedio a cui si può ricorrere in pomata ma anche per uso interno: 20 gocce due volte al giorno. In alternativa, una pianta utile e dalle proprietà curative può essere la bardana: 20 gocce due volte al giorno, oppure le proprietà rinfrescanti e antirossore di malva e menta, efficaci per infusi da bere due volte al giorno.

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La dieta dell’anguria e del cetriolo

dieta dell'anguria

Un fisico asciutto e una pelle morbida e soffice: sono gli obiettivi di una dieta fresca e allegra, che aiuta a combattere il caldo e la disidratazione, ma anche a dimagrire. Sì, perché gli alimenti più ricchi di acqua, come l’anguria e il cetriolo, hanno un ottimo effetto drenante e depurativo, ideale per contrastare i gonfiori e le infiammazioni che favoriscono la cellulite.
 
Composto per il 95,3% del suo peso da acqua l’anguria è il frutto idratante per eccellenza, ed è anche una buona fonte di vitamine del gruppo B, C e betacarotene, in grado di proteggere la pelle e i capillari e di favorire lo smaltimento del grasso. Grazie al contenuto di potassio e di magnesio, aiuta a combattere la spossatezza dovuta al caldo e a drenare liquidi e tossine, stimolando la diuresi e svolgendo una buona azione di ricambio dell’acqua.

Fresco e dissetante, il cetriolo è composto dal 96% di acqua e fornisce appena 14 calorie per etto. Grazie al suo buon contenuto di minerali è ottimo per reintegrare i liquidi e i sali dispersi con il sudore, ma anche per mantenere costante la temperatura corporea. Noto anche per i suoi benefici effetti sulla salute, questo ortaggio è un valido alleato della linea: le sue proprietà depurative, antinfiammatorie e diuretiche, contribuiscono a drenare contrastando le cellulite.

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Il caldo può far accumulare più chili: vediamo come!

chili in più d'estate

Durante i mesi caldi, c’è una ghiandola che può rallentare il metabolismo: è l’ipotalamo. Situato nell’area più profonda del cervello, è la centralina che regola le funzioni primarie dell’orga­nismo (temperatura corporea, fame, sete ecc.) e, at­traverso l’ipofisi, governa le ghiandole endocrine del corpo (tiroide, pancreas endocrino, surreni ecc.). In condizioni di elevata temperatura ambientale, l’i­potalamo segnala alla tiroide di diminuire il metabolismo basale, allo scopo di ridurre la produzione di calore da parte dell’organismo.

Di conseguenza il metabolismo inizia a rallentare e quello che mangi viene più rapidamente trasformato in grasso. Le attività dell’ipotalamo sono regolate secondo un ritmo giornaliero (o “circadiano“) ben determinato. Ba­stano variazioni modeste nell’orario dei pasti o nelle ore di sonno, per provocare ricadute fisiologiche rilevanti, come stitichezza, digestione lenta, stasi metabolica. In generale il livello di tutte queste attività è massimo al mattino, tende a diminuire nel tardo pomeriggio-sera e rallenta la notte.

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La dieta per quando siamo in vacanza

dieta in vacanza

Quando le giornate si allungano, specialmente  se siamo in vacanza, tutti, nessuno escluso, veniamo assaliti dalla voglia di fare sport. Dai più pigri, quelli che in città vanno in macchina anche da casa all’edicola (200 metri?) che improvvisamente decidono di camminare, fino ai più preparati, che durante l’anno corrono un paio di volte alla settimana e che invece, attratti dal lungomare o dal percorso che si infila tra i bo­schi delle Dolomiti, decidono di alzarsi all’alba e corrono tutti i giorni.

In entrambi i casi bisogna fare i conti col caldo, con la su­dorazione a volte copiosa e stu­diare un’alimentazione equilibrata e varia che aiuti il corpo a … so­pravvivere a questo improvviso impulso sportivo. Nella dieta giornaliera non devono mai mancare le proteine (fornite da cibi magri, come carni bianche e pesce), la verdura e la frutta. I vegetali crudi sono indispensa­bili in estate per la loro ricchezza di acqua, sali minerali e vitamine. Usate sempre grassi di origine vegetale come l’olio extravergine d’oliva per condire le pietanze e integrate con gli acidi grassi es­senziali Omega 3.

Una cosa da evitare è l’assun­zione di bevande alcoliche, che influiscono negativamente sulla regolazione della temperatura corporea. Facendo sport (anche la partita di pallavolo sulla spiaggia, per capirci) in presenza di temperature elevate, occorre rei­dratarsi senza cercare di fare i superuomini o le superwoman. Il processo fisiologico chiamato sudorazione se dà benessere perché ci consente di eliminare tossine e disperdere il calore in eccesso attraverso la cute va te­nuto sotto controllo. Una perdita di liquidi corporei eccessiva o prolungata può portare anche alla disidratazione.

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Come eliminare le abitudini estive più dannose alla linea!

dimagrire in vacanza

Per molti la vacanza è sinonimo di relax, ma anche di trasgressione e può rivelarsi un’occasione irripetibile per scoprire aspetti di noi che nella vita di tutti i giorni non trovano mai spazio. E che fatalmente si trasformano in fame. Vediamo allora come smantellare le abitudini estive più dannose alla linea. Pensi sempre prima agli altri e poi a te stessa? Ad agosto prova a ribaltare le priorità e a mettere davanti a tutto le tue esigenze. Sono gli altri che dovranno adattarsi a te! Di solito approfitti di agosto per fare le grandi pulizie o lavoretti i manutenzione alla casa? Quest’anno rinuncia alla fatica e dedicati agli hobby per cui non trovi mai tempo.

Consideri i divertimenti un privilegio di giovani e single? Smonta questo pregiudizio e lanciati in ciò che ti attrae: una serata in discoteca sazia più di una prelibatezza e ti fa riscoprire tutta l’energia che hai dentro di te.  L’abbiamo sognato tutto l’anno: un viaggio è sempre un’occasione preziosa… anche per perdere peso. Non ci riferiamo solo ai viaggi faticosi o avventurosi, che implicano un grosso di­spendio di energie, ma anche a quelli che ci porta­no in scenari meno esotici, dove tutto è prevedibile e “compreso nel prezzo“. Da un viaggio però spesso si torna delusi, stanchi, con la sensazione di aver in­vestito male denaro ed energie, e spesso si rientra anche più  “in carne”.

Tutta colpa di trappole e tra­bocchetti che noi stessi ci tendiamo o in cui inge­nuamente cadiamo. Ecco quali sono i più comuni e come evitarli per tornare a casa arricchiti nell’ani­mo … e alleggeriti nel corpo. La pensione completa sembra la soluzione più co­moda e spesso la più vantaggiosa sotto il profilo economico, ma è un disastro per la linea; l’albergo si trasforma in un punto di riferimento costante per pranzo e cena, spesso si mangia al buffet con un’avidità esagerata. Allora, opta per la mezza pensione e almeno una volta al giorno scegli tu cosa mangiare o decidi di risolvere un pasto con frutta, insa­lata e frullati.

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Vi immaginate come la mimosa? Attenzione all’effetto yo-yo

 

donna-mimosa

Originaria dell’Australia, la mimosa si diffonde ben 250 milioni di anni. In Europa arrivò alla fine dei ‘700, con le navi dell’esploratore inglese Cook. Il suo nome botanico, Mimosa pudica, è legato al fatto che si comporta come una persona timida e paurosa, facendo supporre che possieda un rudimentale sistema nervoso. Se si tocca la pianta, infatti, le sue foglie si accartocciano e pendono dal picciolo come morte, per tornare normali solo quando ci si è allontanati.

Un meccanismo di difesa contro gli animali, che vedendo l’aspetto “Secco” dell’alberello sono indotti a evitarlo. E’ una delle poche piante che fioriscono d’inverno, il che l’ha resa simbolo di rinascita. La donna che si sente come una mimosa si chiude in se stessa di fronte alle emozioni forti e agli istinti. Ma se continua a rifiutarsi di vivere le passioni, la donna mimosa corre un grosso rischio: quello di esprimere la quota di istinto represso nel cibo, che non a caso divora voracemente e spesso di nascosto, diventando poi vittima dei sensi di colpa. Questo stile alimentare si riflette a livello fisico con un’alternanza di dimagrimenti e ingrassamenti che alla lunga sfibrano l’organismo e rendono flaccidi i tessuti.

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La dieta per idratare la pelle

dieta per idratare

La disidratazione, indotta dal caldo unito all’aria secca, è uno dei maggiori nemici della pelle; soprattutto in estate quando ci si espone più volentieri al calore dei raggi solari mitigato dalla brezza marina, il rischio di perdere molta acqua attraverso l’epidermide diventa importante, e il miglior modo per scongiurarlo è curare l’alimentazione con una dieta in grado di apportare elevate quantità di liquidi: passati verdure, minestroni, insalate miste e frutta fresca devono diventare una costante a pranzo e a cena, integrati da centrifugata e sorbetti durante il giorno.

In questo modo l’organismo viene inondato di acqua viva, ricca di preziosissime vitamine, di sali minerali e di enzimi, tutte sostanze indispensabili per la salute della cute. Basti pensare alla vitamina C, l’antinfiammatorio per eccellenza, oppure alla vitamina E, che funziona da antiossidante nei confronti dei grassi, piuttosto che alla vitamina A, protettrice diretta della pelle e delle mucose, o alla B12 che contribuisce al nutrimento dei tessuti.

Senza dimenticare che, introducendo acqua con i cibi, si fa anche scorta di potassio, capace di favorire il mantenimento della giusta pressione sanguigna e migliorare la funzionalità muscolare. Infine, un consumo abbondante di alimenti idratanti aiuta a mantenere fluida la circolazione del sangue, migliorando l’irrogazione dei capillari fino alle zone più periferiche, quelle che interessano le cute.

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Il Menu della donna incinta

menù in gravidanza

Secondo la mia gine­cologa, le donne in­cinte dovrebbero consumare circa 2.200 calorie al giorno, tra le 200 e le 500 in più del solito. Ma come è ovvio si tratta di una approssi­mazione, dipendendo anche l’ali­mentazione dallo stadio della gravidanza e dal vostro peso. In­fatti è sempre bene consultare sia il vostro medico e se serve anche un nutrizionista, perché qualche chilo in più lo accumulerete fisiolo­gicamente, ma è sempre meglio essere rigorose durante i 9 mesi per non dover poi faticare a parto avvenuto, quando tra allattamento e notti insonni riuscirà difficile, per non dire impossibile, mettersi a re­gime.

Tuttavia, la salute del vostro bambino dipende soprattutto dal tipo di alimenti da cui prendete le calorie che consumate e dal fatto che assumiate tutte le vitamine ed i minerali necessari. Accertatevi di consumare abbastanza dei nu­trienti che vi elenchiamo qui di se­guito, tutti i giorni.

  • Vitamina C: è essenziale perché aiuta la formazione del collageno, una proteina che interviene nella formazione delle ossa, della carti­lagine, dei muscoli e dei vasi san­guigni del bambino. E’ inoltre un antiossidante e aiuta quindi a pre­venire le malattie. Dove trovarla: succo di arancia e di pompelmo, arance, broccoli, cavolfiori, pomodori e cavoli.
  • Calcio: è importantissimo per la formazione di ossa e denti del vo­stro bambino. Dove trovarlo: latte, formaggio, yogurt e verdura (broccoli, insa­lata, spinaci, verza).
  • Ferro: è fondamentale per l’emo­globina, che trasporta ossigeno nel sangue. Durante la gravidanza, sarà necessaria più emoglobina per fornire ossigeno al bambino. Inoltre il feto usa il ferro per co­struirsi la sua scorta di sangue. Se avrete bisogno di parecchi mg. al giorno, probabilmente il vostro me­dico vi prescriverà un integratore che contenga ferro. Dove trovarlo: frutta secca, carne rossa magra, fagioli, pasta, pane integrale e verdura.

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Come controllare gli sbalzi d’umore con il cibo

alimenti anti ansia

Gli sbalzi dell’u­more si manifestano assai più fre­quentemente di quanto si pensi, soprattutto in alcuni periodi dell’anno come durante l’estate o nei cambi di stagione. Caldo, escursioni termiche e tasso di umidità sono gli ingredienti che mettono in moto anche l’umore. Aumenta la frequenza cardiaca e la respi­razione, la pressione sistolica si abbassa e tutto ciò è causa di irri­tabilità. L’umore è condizionato anche dal sistema endocrino: ad esempio nervosismo ed aumentata eccitabilità accompagnano l’iper­tiroidismo, mentre l’ipotiroidismo sollecita sonnolenza e torpore.

 Ognuno ha un tono dell’u­more che tende a manifestare con maggiore frequenza. Quindi che fare per ritrovare l’equilibrio? Quando la situazione rimane solo oscillante, non cronica, già a tavola è possibile renderla più sta­bile. Anche se l’umore di fondo è una caratteristica della personalità ed è relativamente indipendente dagli stimoli ambientali, va distinto appunto dal “tono dell’umore“, che invece è variabile ed influenzabile. E’ proprio sul tono dell’umore che i componenti alimentari possono esercitare un influsso positivo. 

In piena estate, ad esempio, c’è bisogno di cibi tonificanti, per su­perare i cali di energia, di alimenti anti ansia e apatia, in grado di farci superare serenamente l’ultimo mese di lavoro prima delle ferie. È necessario quindi pianificare una dieta quanto più possibile varia che tenga conto dei bisogni del nostro sistema nervoso. Banane contro la stanchezza: questo frutto è ricco di zuccheri e sali minerali, in particolare potassio e magnesio. Frutti di mare anti-apatia: chi si sente privo di grinta e di spirito di iniziativa, dovrebbe provare i cibi che contengono tirosina, un aminoacido che aiuta a migliorare le capacità di resistenza allo stress.

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