Come perdere 3 chili in una settimana: mangiare di più a colazione

prima colazione per perdere peso

Non fare la prima colazione è come mettersi alla guida di un’automobile con il serbatoio vuoto: non serve a fare più strada né tanto meno ad ottimizzare i consumi o a mantenere il veicolo in buono stato. Eppure, secondo i dati statistici, fino a qualche anno fa ben più della metà degli italiani si limitava a iniziare la giornata con un caffè 0 al massimo un cappuccino: esattamente come met­tersi in macchina con la spia del carbu­rante in riserva.

Oggi la situazione è decisamente migliorata,almeno dal punto di vista numerico: la percentuale di coloro che saltano drasticamente il primo ap­puntamento con il cibo sarebbe limitata al 17% circa, ma rimane un solido 15% che non va oltre la tazza di caffè, mentre il 18% esce di casa a digiuno per infilarsi poi frettolosamente dentro un bar dove mettere a tacere in qualche modo gli sti­moli della fame o gratificarsi davanti al bancone cercando un incoraggiamento alimentare per affrontare la giornata, meglio se con una brioche iper­calorica e un cappuccino. Una colazione «saltata», ridotta o mal fatta espone il nostro organismo a una serie di rischi:

  1. Aumenta la fame. Lo stomaco vuoto (o semi­vuoto) scatena la fame nervosa e la voglia di man­giucchiare già verso le 10 del mattino.
  2. Il metabolismo rallenta: non ricevendo la giusta dose di carburante sotto forma di cibo, si blocca.
  3. I succhi gastrici “eccitati” dall’assunzione di un caffè da solo scatenano fenomeni in­fiammatori che alla lunga irritano tutto il tratto di­gerente e appesantiscono la digestione.

Scopri di più

La dieta dell’uva

dieta dell'uva

L’uva agisce sul nostro corpo come antiossidante, regola i ritmi sonno-veglia, grazie alla melatonina contenuta nelle bucce e, per la natura degli zuccheri che non affatica l’apparato digerente, ma soprattutto, svolge azioni positive su intestino e fegato grazie al suo potere disintossicante.

L’uva viene considerata anche una grande amica della bellezza; sono infatti molti cosmetici che la utilizzano per combattere l’invecchiamento della pelle; la polpa viene impiegata in prodotti specifici per massaggi anticellulite o in maschere per donare morbidezza al viso; con l’olio dei semi degli acini si ottengono cosmetici adatti a combatter la lucidità delle pelli grasse.

L’uva deve essere acquistata in autunno, quando giungono a piena maturazione le varietà coltivate in Italia; nei mesi precedenti si trovano quelle provenienti dal Cile e dall’Argentina che, a causa del trasporto di possono danneggiare; gli acini sono, infatti, assai fragili: è bene controllare che siano saldamente attaccati al grappolo e che non presentino imperfezioni. L’uva va conservata in frigorifero e va lavata soltanto al momento del consumo.

Scopri di più

Settembre: il mese giusto per correggere la dieta

settembre mese della dieta

I dietologi concordano: il momento migliore per mettersi a dieta è proprio settembre. L’autunno infatti è la stagione ideale per il dimagrimento, quella che già naturalmente ci predi­spone ad “asciugarci” e a bruciare di più. Perché allora non approfittarne? La trappola più insidiosa è però la tentazione che ci fa rimandare a un “momento ideale” la dieta che nell’attesa si carica di aspettative an­goscianti che allontanano sempre più il mo­mento fatidico e nel frattempo aumenta il peso che dovremo smaltire.

Hai intenzione di modificare il tuo modo di mangiare, inserendo nella dieta cibi salutari e snellenti? Allora comincia oggi. E se non te la senti di fare da solo o hai difficoltà a iniziare consulta un dietologo, chiamalo oggi stesso. A settembre simbolicamente si ricomincia dac­capo: nei primi giorni di lavoro o di ritorno in città ci sentiamo “diversi“, facciamo fatica a ri­prendere le solite abitudini e lo stacco estivo ci renderebbe inclini al cambiamento e restii alla routine.

Scopri di più

Omotossicologia, ovvero come perdere peso senza fatica

omotossicologia

Perdere qualche chilo di troppo senza fatica e senza rinunciare ai piaceri della buona tavola è un sogno? Forse no, se ci si affida alla omotossicologia, l’evoluzione dell’omeopatia classica, che mira a potenziare il sistema immunitario per espellere le tossine dal nostro corpo.

Nata negli anni 50 grazie al medico berlinese Hans Heinrich Reckwerg, l’omotossicologia aiuta a ritrovare una perfetta forma fisica senza ricorrere a terapie costose, farmaci e interventi chirurgici; infatti, poiché l’intolleranza alimentare è una delle cause principali del soprappeso, basterà individuare il cibo incriminato ed eliminarlo dalla dieta per ottenere in breve tempo una significativa riduzione di peso, il tutto accompagnato da una cura a base di prodotti omeopatici, necessari per aiutare l’organismo in questa delicata fase di autoriparazione.

Secondo la moderna scienza dell’omotossicologia ciò che determina il sovrappeso è uno squilibrio nel rapporto tra massa magra e massa grassa dovuto ad un elemento tossico; in atre parole, le malattie cui il nostro organismo è soggetto si devono considerare come una naturale quanto violenta reazione del nostro sistema immunitario all’aggressione di un agente tossico esterno, l’omotossina, che avvelena i tessuti e il nostro corpo.

Scopri di più

In forma dopo le vacanze: quali alimenti scegliere

in forma dopo le vacanze

Se per tutta l’estate vi siete date alla pazza gioia con gelati e cocktail rinfrescanti ma ricchi di calorie, ora è venuto il momento di riempire il frigo di frutta e verdura di stagione: vi aiuteranno senz’altro a tornare in forma e a buttare giù quei due chiletti ricordo delle vacanze.

Scopriamo insieme quali sono i benefici dei prodotti autunnali.

Mele: le mele sono ritenute da molti studiosi un valido aiuto contro il rischio di tumori, disturbi cardiovascolari, asma e diabete; sono piene di fibre e possiedono pochissime calorie: semplicemente perfette!
Pere: aiutano la funzionalità polmonare riducendo il rischio di asma; inoltre combattono, grazie ai flavonoidi e agli acidi organici deboli, l’azione acidificante di alcuni alimenti di origine animale.

Fichi: sono una vera e propria mamma contro la stitichezza e sono d’aiuto anche contro le bronchiti. Sono più calorici di altra frutta, ma sono sempre più nutrienti di una merendina.
Uva: ricca di antiossidanti, possiede proprietà antitumorali, antinfiammatorie e protettive dell’apparato cardiovascolare. Ha anch’essa un effetto anti stipsi, grazie alla presenza di fibre e acido tartarico.

Scopri di più

Gli additivi negli alimenti possono causare ansia

Bando ai cibi pronti, ridurre gli alimenti più eccitanti (caffè, alcol e sale), maggio­re impegno nell’attività fisica e tanto relax. Ecco la ricetta per vincere l’ansia! Per quanto riguarda l’alimentazione, è necessario limitare l’assunzione di cibi che contengono additivi, quelli che au­mentano la quantità di istamina nell’orga­nismo (cioccolato, crostacei, vino bianco ecc.) e gli alimenti stimolanti perché con­tengono caffeina (caffè,tè, bevande a ba­se di cola). Vanno evitati, in particolare, i cibi ricchi di glutammato (un aminoacido che danneg­gia il sistema nervoso), come gran parte dei piatti pronti industriali che, tra l’altro, contengono anche sale modificato, non percepito dal palato ma di sicuro impatto sul sistema nervoso (utilizzato per creare maggior piacere e quindi “dipendenza”).

Da preferire, invece, cibi dall’azione “calmante” sul sistema nervoso, come le verdure e i carboidrati integrali. Le proteine della carne e del pesce non vanno assolu­tamente eliminate, perché giocano un ruo­lo fondamentale nell’equilibrio biochimico delle persone ansiose. Naturalmente si sceglieranno carni bianche, che affatica­no meno l’organismo perché più povere di tossine, e i pesci ricchi di acidi grassi essenziali (pesce azzurro, salmone ecc.) che proteggono nervi e cervello. Alti o bassi che siano, i picchi di glicemia nel sangue provocano vere e pro­prie modificazioni nel tono dell’umore.

Scopri di più

Latte e latticini bio per i bambini

latte e latticini biologici

L’ossatura di bambini e adolescenti è in continuo sviluppo e ha quindi bisogno ogni giorno di un’adeguata quantità di mi­nerali, soprattutto di calcio, il principale nutrimento delle ossa. Secondo alcuni studi, passando dall’infanzia all’adolescenza, quasi la metà dei ragazzi salta un pasto importante e appena il 50% dei maschi e il 41% delle femmine beve a colazione latte (la principale fonte di calcio).

I bambini con un’età compresa tra i 4 e gli 8 anni necessitano di 800 mg di calcio al giorno, mentre la quantità necessaria ai ragazzi nella fascia di età che va dai 9 ai 18 anni è di 1.300 mg al giorno. Un bicchiere di latte biologico (privo di ormoni sintetici, antibiotici e additivi vari) apporta circa 300 mg di calcio ed è un modo intelligente per far assumere ai bambini la dose necessaria di questo minerale. Anche lo yogurt e i for­maggi biologici sono alimenti adatti per fare scorta di questo prezioso minerale.

Scopri di più

Digestione: i consigli per stare meglio

digestione

Da tempo la scienza ha evidenziato un legame tra lo stomaco e il cervello, i quali riescono a stare in contatto attraverso dei mediatori chimici, cioè delle sostanze che hanno il compito di trasmettergli impulsi nervosi.

In alcune persone questo legame è molto stretto e può bastare un contrattempo o una giornata particolarmente stressante per far sì che le tensioni arrivino alla pancia e diano il via ad una serie fastidi: digestione difficile, gonfiore o dolore nella parte superiore dell’addome, bruciore alla  bocca dello stomaco, eruttazioni, nausea e mal di testa.

Questi disturbi, però, possono anche essere causati da cattive abitudini alimentari, come consumare pasti abbondanti o ricchi di grassi, cenare tardi o andare a letto subito dopo mangiato. Se il problema si manifesta solo occasionalmente ed è legato allo stress, può essere sufficiente adottare dei trucchi antiansia.

Scopri di più

Per utero e ovaie infiammate oli vegetali, di pesce, zenzero e pepe nero

alimenti durante il ciclo

Pesce, enotera, borragine e lino sono gli oli indicati in caso di sindrome premestruale (SPM), perché apportano acidi grassi es­senziali antinfiammatori. Uno studio danese ha messo in evidenza che le donne che assumono integratori a base di Omega 3 (ac­compagnati da vitamina B12) hanno cicli mestruali meno dolorosi. Numerose ricerche, inoltre, suggeriscono che una dieta integrata con 40 mg di GLA (acido gamma-linolenico, nell’olio di borragine e di enotera) alla settimana può ridurre sensibilmente i tipici sintomi della SPM.

Assumi l’olio di pesce, di borragine o di enotera come integratore, mentre puoi usare l’olio di lino come condimento, purché a freddo. Lo zenzero è un antinfiammatorio generale molto efficace. La radi­ce polverizzata (ne basta mezzo cucchiaino al giorno), in infusione o miscelata al miele, contiene molecole antistaminiche e sostanze sedative naturali che diminuiscono la percezione del dolore. Una volta assorbiti, i principi attivi dello zenzero presentano una buo­na attività antidolorifica grazie all’inibizione delle ciclossigenasi e lipossigenasi, due sostanze che aumentano il numero delle cellule infiammatorie.

Scopri di più

Fame notturna: ecco le cause

fame notturna

Tra i disturbi del comportamento alimentare c’è anche la fame notturna, cioè quell’incontrollabile languorino che assale nelle ore notturne. Anche chi non ha mai seguito una dieta sa benissimo che a cena è meglio mangiare leggero perché nel sonno si bruciano pochissime calorie, e quindi, tutto il cibo accumulato diventa grasso, sono, quindi, assolutamente vietati gli spuntini notturni.

Ma perché la fame assale all’improvviso e spinge ad assalire il frigo partendo dallo yogurt fino ad arrivare alla pizza surgelata? Tutto questo, poi, per tornare a letto pieni di sensi di colpa e di insoddisfazione. Da una ricerca è emerso che nel mondo occidentale due persone su 100 soffrono di questo disturbo, chiamato più propriamente N.E.D., Night Eating Disorder, cioè disordine alimentare notturno.

Affinché si possa parlare di affezione, l’attacco deve presentarsi almeno un paio di volte alla settimana, per almeno tre mesi consecutivi e può avere tanti motivi: da quelli semplici legati alla dieta, a quelli più complessi,di ordine patologico-fisico, o puramenti psicologici. Il più delle volte, però, lo spuntino notturno è legato ad un’abitudine acquisita nel tempo dalla quale è difficile staccarsi se non con volontà e disciplina.

Scopri di più

Menù contro la sindrome premestruale

menù per la sindrome premestruale

I segni sono inconfondibili: turgore e tensione al seno, associati spesso a viso, gambe, mani e addome gonfi. Mal di testa, fame smodata di carboidrati, in particolare di cioccolato, e poi irritabilità, stanchezza, facilità al pianto e a prendere peso…sono alcuni dei principale sintomi della sindrome premestruale che affligge la maggior parte delle donne in età fertile. Le cause non sono ancora del tutto note, anche se recenti studi la collegano a ridotti livelli di serotonina, un neurotrasmettitore la  cui carenza spiegherebbe la comparsa di sintomi legati alla sfera emotiva (irritabilità, ansia, depressione….).

L’alimentazione in questi casi, è parte integrante della cura, se non addirittura l’unica terapia da adottare ( salvo diversa indicazione del medico). Evitare o ridurre i sintomi della sindrome premestruale (SPM) è possibile se assumiamo le sostanze giuste, prima di tutto con la dieta e poi, se necessario, anche con un’eventuale integrazione. Eccole le principali:

Gli acidi grassi essenziali Omega 3 e Omega 6 (GLA) sono precursori di importanti eicosanoidi, sostanze con potente azione ormonale. Un loro apporto adeguato nella dieta può favorire il mantenimento dell’equilibrio ormonale e ha effetti antinfiammatori. Questi acidi grassi si trovano nel pesce e nei semi oleosi.

Scopri di più

Dieta Bircher Benner, agli albori del crudismo

dieta bircher-benner

La dieta Bircher-Benner si basa sul consumo di alimenti, per lo più frutta e cereali, crudi. Fu ideata alla fine dell’800  dal medico svizzero Maximilian Bircher-Benner, che possiamo definire un pioniere della terapia nutrizionale dei disturbi fisici e che la praticava costantemente nella sua famosa clinica. Secondo Bircher-Benner infatti la cottura altera inevitabilmente ed irrimediabilmente la qualità nutrizionale dei cibi con conseguenze notevoli sul nostro stato di salute.

E’ d’altra parte è vero che il calore degrada in gran parte tanto le vitamine, presenti infatti soprattutto negli alimenti vegetali crudi, quanto i sali minerali e gli enzimi, responsabili del processo digestivo, presenti nei cibi mentre i vegetali crudi e freschi mantengono inalterato il loro contenuto di questi nutrienti. Come accennato, questo tipo di dieta è basato sul consumo di frutta, verdura e cereali insieme a legumi freschi, semi, frutta secca, erbe, funghi e alcuni tipi di formaggi. Questi ultimi però sono esclusi nelle forme più estreme di dieta crudista, insieme alla carne e alle uova.

Scopri di più

Come prevenire il mal di stomaco a tavola

prevenire il mal di stomaco

Gastriti, difficoltà digestive, sonnolenza postprandiale e altri disturbi dello stomaco affliggono molte persone. Di solito si dà la colpa allo stress, o si ricercano cause complesse. Eppure la scienza ha scoperto da vent’anni il principale responsabile: l’helicobacter pylori, un batterio a forma di spirale che vive nel­lo stomaco. Secondo recenti statistiche, sarebbero 20 milioni gli italiani che ne sono affetti. E allora, che fare?

Anche l’alimentazione può essere d’aiuto. Il mal di stomaco di per sé è un sintomo, che può essere accompa­gnato da digestione difficile, gonfiore addominale, reflusso gastroe­sofageo e mal di gola e d’orecchi. Spesso un leggero dolore di stomaco può essere solo il segnale di cattiva digestione, magari collegata a “stress” o eccesso di cibo. Quando però il mal di stomaco, sia esso dolore o bruciore, non scompare mai del tutto, o quando si ripresenta sempre in alcuni periodi dell’anno (primavera e autunno), non va sottovalutato. Anche se innescato dallo stress o dalla cattiva digestione, infatti, il mal di stomaco con il tempo può non essere riferibile solamente a un malessere passeggero, ma diventare il sintomo della presenza di Helicobacter pylori, di una gastrite grave, di reflusso gastroesofageo o di un forte disturbo della motilità gastrica.

Scopri di più

Regole pratiche per contrastare i bruciori di stomaco a tavola

prevenire bruciori di stomaco

Mangiate lentamente: la triturazione del cibo durante la masticazione facilita l’attività gastrica. Mangiare un panino, ingurgitando interi bocconi per la fretta, favorisce il reflusso in quanto allunga il tempo di permanenza del cibo nello stomaco. Per questo motivo è essenziale che la masticazione sia lenta e che la dieta preveda l’assunzione di quattro o cinque piccoli pasti anziché una o due grandi abbuffate giornaliere.

Controllate il peso corporeo: con il sovrappeso, l’au­mento della pressione intraddominale, premendo contro le pa­reti dello stomaco, favorisce la risalita del contenuto gastrico. Tale pressione può aumentare anche in gravidanza.

Bevete di più: la saliva e i liquidi proteggono le mucose esofagee dai succhi gastrici. Tuttavia, non bevete (e non man­giate) subito prima di andare a dormire. Nel momento in cui compare il mal di stomaco, il primo pen­siero, di solito, riguarda il tipo di cibo ingerito durante l’ultimo casto. A tal proposito occorre distinguere due diversi tipi di alimenti che, se presenti nella dieta, possono favorire l’acidità gastrica: gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco aumentando le possibilità che si verifichi una risalita di succhi acidi. Per evitare il reflusso è infatti importante che lo stomaco si svuoti rapidamente. Di conseguen­za la dieta dovrà essere povera di tutti quei cibi che si fermano a lungo nello stomaco, come quelli ricchi di grassi (formaggi stagionati, insaccati e fritture).

Scopri di più

Cistite da stress: curiamola a colazione

cistite e succo di mirtilli

Il 20-30% delle donne tra i 20 e i 50 anni, almeno una volta all’anno, soffre di cistite. Questa problema è causato dall’indebolimento dei sistema immunitario, che può avvenire, tra le altre cause, anche a seguito di uno stress eccessivo, con affaticamento fisico e mentale. In ogni caso, anche quando non ne è la causa, lo stress può ag­gravare i sintomi della cistite e provocarne il peggioramento.

 In tali situazioni, il cibo può giocare un ruolo fondamentale per risolvere il problema, a partire dalla colazione. Oltre alle nostre indicazioni alimentari, se soffrite spesso di cistite, sarà utile valutare con un esperto l’eventuale presenza di intolleranze alimentari, che “stres­sano” l’organismo, predisponendolo all’indebolimento delle difese. Potete farlo assaporando il succo di mirtilli rossi (lo trovate nei negozi bio): è davvero insostitui­bile per trattare la cistite.

Ricco di tannini che combattono le infezioni delle vie urinarie, per essere efficace deve essere preparato con frutti coltivati biologicamente e dolcificato con concentrato d’agave (che non “nutre” i batteri). Ne basta mezzo bicchiere diluito con acqua, da assumere per 15 giorni, ripetendo il trattamento più volte nel corso dell’anno. Numerosi studi clinici ne hanno attestato l’efficacia, dimostrando che un uso regolare nelle persone con cistiti ricorrenti riduce l’assunzione di antibiotici.

Scopri di più

Rientro a scuola: i consigli alimentari per affrontarlo al meglio

dieta scuola

Se gli adulti si sentono un po’ spossati e hanno difficoltà a riprendere il solito tran tran quotidiano, figuriamoci i bambini! Dopo tre mesi trascorsi in piena libertà, si trovano ora a dover affrontare un nuovo anno scolastico; quindi è bene iniziare a prepararli subito ai nuovi ritmi.

Cominciando dal regolare ciclo del sonno; per prima cosa, niente più ore piccole, e poi, per il nuovo ritmo è importantissima l’alimentazione, che deve essere varia, nutriente e fornire loro circa 2.800 calorie. Per affrontare meglio lo studio e soprattutto favorire la concentrazione sui banchi di scuola, sarebbe meglio non saltare la prima colazione, o consumare solo una tazza di latte in fretta.

Cercate di svegliare i ragazzi almeno un’ora prima di uscire di casa: in questo modo potranno sedersi a tavola e consumare con calma la colazione, nella quale non devono mancare latte o yogurt, fette biscottate con marmellata o biscotti, alimenti non pesanti per lo stomaco e ricchi di energia; se gradito ai piccoli, cercate anche di inserire nella colazione un piccolo frutto.

Scopri di più

Alimentazione dei bambini: mangiando pesce non ingrassano

alimentazione dei bambini. il pesce

 

Le acciughe, le sardine, le ricciole e gli sgombri, così come il tonno e il pesce spada, sono solo alcuni dei cosiddetti “pesci azzurri” che, nonostante non appartengano a una specie scientificamente definita, sono tutti caratterizzati dalla colorazione blu-argentea del dorso, si trovano numerosi nei nostri mari e fanno parte della tradizione gastronomica italiana.

I pesci azzurri sono buoni ed economici, ma non solo: molti nutrizioni­sti, infatti, sostengo­no che il pesce azzurro sia un’ottima risorsa alimentare, ricca di sostanze nutritive preziose soprattutto per la crescita e in grado di far funzionare a regime il metabolismo evitando, in futuro, il rischio di sovrappeso. Ideale dunque per bambini e adolescenti, il pesce azzurro è fonte primaria di proteine ad alto valore biologico: basti pensare che un etto di acciughe e di sardine contiene rispettivamente 16,8 e 20,8 g a di proteine, una  quantità decisamente elevata e paragonabile a quella presente nella carne bovina.

Altre caratteristiche del pesce azzurro sono la straordinaria ricchezza da un punto di vista nutri­zionale e la sua estrema digeribilità. Ecco altre qualità che lo rendono particolarmente adat­to a conservare in linea bambini e ragazzi. La presenza di vitamine del gruppo B lo ren­de un alimento molto saziante e tonificante, visto che proprio le vitamine del gruppo B nutrono pelle, muscoli e sistema nervoso. Il pesce azzurro è una miniera di sali minera­li, fra cui spiccano il calcio (utile per la salute delle ossa ma anche per tenere sotto controllo il senso di fame), il fluoro (che protegge  la dentatura), il ferro (anti anemico) e il fosforo (un autentico «carburante” per il sistema nervoso).

Scopri di più

La dieta yogica

dieta yogica

La dieta yogica, o alimentazione yogica, è quella seguita dai cosiddetti yogin, ovvero coloro che osservano la filosofia induista dello yoga. Analogamente a quanto detto a proposito della dieta macrobiotica, la dieta yogica è quindi da considerarsi uno stile di vita, piuttosto che uno stile alimentare puro e semplice e certamente non rientra fra le comuni diete seguite allo scopo di dimagrire.

Piuttosto, si tratta di una dieta vegetariana basata anch’essa sul consumo di frutta e verdura locale e di stagione e vegetali come foglie, radici, tuberi, erbe aromatiche, cereali integrali, semi e frutti oleosi tutti consumati ad uno stato quanto più possibile grezzo e naturale. Più precisamente, gli alimenti nella dieta yogica sono suddivisi in tre grandi gruppi: Satva (senziente), Raja (mutativo), e Tama (statico). Vediamoli uno per uno:

Scopri di più