Esagerare con la dieta mette a rischio le ossa

Tutte le donne che pur di perdere peso e poter vantare linea perfetta sono disposte a sottoporsi a regimi alimentari troppo rigidi devono stare molto attente. Sembra che seguire una dieta troppo rigorosa aumenta il rischio di osteoporosi. Uno studio realizzato da un team di ricercatori dell’organizzazione non governativa inglese National Osteoporosis Society ha recentemente dimostrato come le diete troppo restrittive mettano a rischio la salute e la fragilità delle ossa, aprendo la strada all’osteoporosi.

La ricerca ha evidenziato che la fragilità delle ossa è direttamente collegata al tipo di alimentazione, alla quantità di cibo che si assume e all’equilibrio dei pasti. Una donna su sei che segue una dieta molto stretta, senza saperlo, corre il rischio di fratturarsi un’anca. I ricercatori hanno inoltre intervistato molte donne affette da osteoporosi, scoprendo che oltre il 54% delle donne intervistate ha livelli di vitamina D nel sangue inferiori rispetto alla norma, mentre il 95% ha confessato di consumare una quantità di latte e latticini inferiori alle dosi giornaliere raccomandate dai nutrizionisti. 

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Cavoli e spinaci proteggono la vista

Per proteggere la vista è sufficiente fare un bel pasto a base di cavoli e spinaci. Lo ha dimostrato uno studio condotto dalla dott.sa Joanne Seddon, ricercatrice presso la Harvard University, in Massachussets, sulla proprietà antiossidante di queste verdure che, è stato scoperto, aiuta a proteggere la retina dalle radiazioni nocive. Il merito è della luteina, un pigmento naturale che si trova negli ortaggi a foglia verde, che oltre ad essere un antiossidante è in grado di filtrare la luce blu, che sembra indurre lo stress ossidativo e il danneggiamento degli organi più esposti alla luce, quali cute e occhi.

Negli individui che quotidianamente consumano 6 mg di luteina, che corrispondono ad un’abbondante porzione di spinaci, è stata riscontrata una riduzione del  57% circa del rischio di sviluppare la degenerazione maculare senile, una patologia frequente fra le persone anziane che può portare alla cecità, rispetto a chi ne consuma soltanto 0,5 mg circa. E’ importante sapere che i cavoli e gli spinaci possiedono massima concentrazione di questa sostanza. Introdurre i cavoli e gli spinaci nella dieta può quindi incidere positivamente sulla salute della vista.

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Endometriosi, una dieta ricca di grassi buoni ridurrebbe il rischio

L’endometriosi è una patologia ancora poco nota ma che affligge in Italia il 10% delle donne in età fertile; è una patologia che nelle sue forme più gravi può risultare invalidante e comporta in ogni caso un notevole abbassamento della qualità della vita delle donne che ne sono affette. Essa consiste infatti nella crescita del tessuto che riveste l’utero (l’endometrio) in sedi anomale quali vagina, tube, ovaie, peritoneo, vescica e intestino con la conseguente formazione di cisti e aderenze. Fra i sintomi dell’endometriosi troviamo dolore pelvico cronico, dismenorrea, durante durante i rapporti sessuali, stanchezza cronica e, nel 40% dei casi, infertilità.

Ad oggi non esiste una cura risolutiva, ma secondo uno studio pubblicato su Human Reproduction e condotto da un team di ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti, una speranza arriva dalla prevenzione; sembra infatti che un consumo regolare di alimenti ricchi di acidi grassi omega3 aiuti a ridurre il rischio di insorgenza dell’endometriosi, mentre, al contrario, una dieta a base di grassi “cattivi”, soprattutto quelli trans, lo fa aumentare.

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Prevenire i tumori, ecco le dieci regole fondamentali

Condurre uno stile di vita sano e attivo è davvero il modo migliore per prevenire l’insorgenza di un buon numero di patologie fra le quali tumori e malattie cardiovascolari (che da sole rappresentano il 71% della cause di mortalità evitabile). Ma qual è il modo migliore per tutelare la nostra salute e il nostro stato di benessere generale?

Per rispondere a questa domanda viene in nostro aiuto il decalogo della prevenzione oncologica stilato dal World cancer research fund che aiuta a prevenire non solo i tumori, ma anche patologie vascolari (infarti e ictus), diabete, demenza senile, malattie respiratorie, osteoporosi e stipsi.

Mantenersi magri tutta la vita

Chi ha un’indice di massa corporea compreso tra 21 e 23 ha minori probabilità di ammalarsi rispetto a chi supera questo intervallo. Peccato però che, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, un italiano su cinque sia obeso o in sovrappeso.

Mantenersi fisicamente attivi

Per raggiungere questo obiettivo non è neppure necessario iscriversi in palestra; basta camminare a passo spedito per trenta minuti al giorno.

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Il miele: ad ognuna il suo!

tipi di miele

Mal di pancia? Raffreddore? Difficoltà a prendere sonno? Un paio di cucchiai al giorno di miele possono aiutare a risolvere numerosi piccoli disturbi. E importante è saper scegliere quello giusto. Perché ne esistono davvero tantissime va­rietà, ottenute dalle api a partire dai fiori ma anche dalle gemme o dalle foglie di alcune piante un vero e proprio integratore alimentare naturale consigliato anche a chi è a dieta.

 Se infatti non può essere considerato un alimento light (10g equivalgono a 30 calorie) grazie all’elevato contenuto di fruttosio è più dolce dello zucchero: ne occorre quindi di meno per ottenere lo stesso sapore gradevole. E non fornisce calorie vuote, ma tante sostanze preziose. Ecco una mini-guida che riassume le proprietà tera­peutiche dei nettari dell’alveare, da consumare da solo, sciolto nelle bevande, spalmato sul pane, aggiun­to allo yogurt.

Miele di acacia:  Ha colore chiaro, quasi trasparente, è liqui­do, leggero e delicato. Lievemen­te lassativo, è utile per le irritazioni della gola, per disintossicare il fe­gato, per combattere l’acidità di stomaco.

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Più fertili con la dieta mediterranea

dieta e fertilità

La dieta mediterranea nuova panacea di tutti i mali? Sembra proprio di si, se è vero che, secondo quanto sostiene uno studio condotto presso l’Erasmus University Medical Center di Rotterdam e pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility, questa ha anche il potere di aumentare la possibilità di concepire un bambino, soprattutto in quelle donne si sono sottoposte a trattamenti specifici per aumentare la fertilità femminile.

Lo studio olandese si è basato sull’osservazione delle abitudini alimentari di 161 coppie sottoposte a trattamento per la gravidanza assistita scoprendo così che le donne che seguivano la dieta mediterranea hanno il 40% di probabilità in più di avere una gravidanza rispetto a quelle che seguivano regimi dietetici completamente diversi; questo sia in seguito a fecondazione in vitro che dopo l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo.

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La cottura alla griglia

cottura alla griglia

Con l’arrivo della primavera e l’aumento delle belle giornate vi verrà senz’altro la tentazione di andare con gli amici a fare un bel barbecue all’aperto, magari approfittando del vicino week end di Pasqua. Il barbecue non è altro che una cottura alla griglia: vediamo quindi di scoprire tutti i segreti di questo metodo di cottura.

La cottura alla griglia è quella per cui l’alimento viene cotto su una graticola riscaldata da una sorgente molto potente che può essere il gas, la pietra lavica o le braci prodotte dalla combustione del legno; la trasmissione del calore nella cottura alla griglia avviene per irraggiamento e, solo nel punto di contatto tra cibo e graticola per conduzione.

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I chiodi di garofano sono ottimi antiossidanti naturali

Che le spezie avessero tante proprietà benefiche ve lo avevamo già detto, tanto che erano diventate protagoniste di una dieta, la dieta delle spezie, appunto; ma adesso la ricerca scientifica ha fatto un ulteriore passo in aventi stabilendo quale, tra tutte le spezie, è quella migliore.

I ricercatori dell’ Università Miguel Hernandez in Spagna hanno osservato le proprietà organolettiche di cinque spezie comunemente usate nella dieta mediterranea, ovvero timo, rosmarino, salvia, origano e chiodi di garofano, e hanno scoperto che, pur avendo tutte cinque delle proprietà salutari, quella che ne aveva di più erano i chiodi di garofano. I chiodi di garofano sono i boccioli di una pianta sempreverde, originaria di alcune isole dell’Indonesia, ma diffusa in tutte le regioni tropicali e in special modo nell’isola di Zanzibar.

Secondo gli studiosi i chiodi di garofano sono la miglior spezia contro l’invecchiamento, in quanto contengono importanti quantità di polifenoli, ossia di antiossidanti naturali che combattono l’invecchiamento cellulare, arrestando l’azione dei radicali liberi; inoltre, rispetto alle altre spezie, i chiodi di garofano si sono dimostrati ottimi alleati contro l’ipertensione, l’obesità e il colesterolo.

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La pizza? E’ buona e protegge dal cancro

Da oggi tutte le persone che amano pizza e seguono una dieta dimagrante possono gustare il loro spuntino preferito senza avere alcun rimorso, perchè prevengono il rischio di cancro. La pizza, infatti, sembra ridurre il rischio della formazione di cellule cancerogene nell’organismo. Incredibile, ma vero. Lo dimostra uno studio italiano, da poco pubblicato sulla versione online della rivista scientifica International Journal of Cancer, secondo il quale al consumo di pizza è associato un ridotto rischio di tumori all’apparato digerente.

Un team di ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha notato che tra i pazienti affetti da tumori al cavo orale, alla faringe, all’esofago, alla laringe, al colon e al retto vi era una percentuale molto più alta di persone che non mangiavano pizza, rispetto ai soggetti senza tumore. I dati emersi dalla ricerca sono inequivocabili. Mentre circa il 37% dei controlli, ovvero delle persone senza tumore, erano consumatori di pizza, quasi il 58% dei pazienti con tumore dell’esofago non la mangiavano.

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Le diete iperproteiche provocano danni al cuore

Attenzione alle diete iperproteiche e ricche di grassi, in quanto sono regimi alimentari estremamente dannosi per il cuore e per tutto il sistema cardiaco. Il monito arriva da una ricerca del Royal Victoria Hospital di Belfast, in Irlanda, diretta dal dottor Steven Hunter e pubblicato sulla rivista scientifica The Medical News.

Il team di esperti guidato dal Dottor Hunter ha effettuato la ricerca dividendo in due gruppi alcuni malati affetti da obesità e in pre-diabete; al primo gruppo è stata imposta una dieta ricca di fibre e carboidrati e povera di grassi, e al secondo una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati.

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La dieta della nicchia ecologica a basso indice glicemico

indice glicemico

Oggi tutti gli amidi raffinati e gli zuccheri aggiunti contenuti nei prodotti alimentari commerciali, come il saccarosio presente in dolci e bevande, fanno sì che il glucosio, che è lo zucchero pre­sente nel nostro sangue, au­menti troppo come quantità, troppo in fretta e per un periodo di tempo troppo breve per poi crollare bruscamente nella fa­mosa “crisi ipoglicernica” che scatena la fame. Quindi non so­lo l’eccesso di glucosio nel san­gue fa ingrassare, ma paradossalmente aumenta anche la sensazione di fame. Questi cibi con farine raffinate e con troppi zuccheri aggiunti non sono mai stati presenti nella nic­chia ecologica alimentare naturale dell’uomo.

Per questo dovrebbero essere eliminati e so­stituiti da cibi che fanno alzare il tasso di glucosio nei sangue in quantità moderata, lentamente e per lungo tempo, come verdu­ra (da mangiare in grande quan­tità), frutta, legumi e cereali inte­grali (questi ultimi, invece, da consumare in quantità limitata). Questi cibi vengono detti ‘a basso indice glicemico’. Una dieta a basso indice glice­mico, come è appunto la DNE, favorisce una glicemia né trop­po alta né troppo bassa, rallenta il tempo di assorbimento intesti­nale, prolunga il senso di sazie­tà e nello stesso tempo permet­te di bruciare la massa grassa in eccesso.

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Sei a dieta? Via libera al chewingum

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Masticare il chewing-gum aiuta a rimanere in linea. Incredibile, ma vero. Lo rivela uno studio condotto dalla dott.sa Kathleen Melanson, ricercatrice dell’University of Rhode Island, a Washington, presentato al congresso dell’Obesity Society americana, dove ha fatto scalpore, secondo il quale masticare il chewing–gum ridurrebbe le calorie introdotte ai pasti e aumenterebbe il consumo di energia. La ricerca, infatti, dimostra che basta masticare una gomma al mattino per introdurre 68 calorie in meno a mezzogiorno.

Inoltre, nonostante si faccia un pranzo più leggero, nel pomeriggio non si viene presi dai morsi della fame né vien voglia di rimpinzarsi di snack o altri cibi fuori orario, molto dannosi per la linea. Masticando chewing-gum si ha semplicemente meno fame. Si parla principalmente di chewing-gum senza zucchero naturalmente, specifica la dott.sa Melanson. Che rincara la dose osservando come pure il dispendio energetico aumenti nei veri e propri masticatori di gomme. Infatti quando si mastica la gomma prima e dopo mangiato si spende un 5 per cento di energia in più rispetto a quando non si mette in bocca un chewing-gum.

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Dieta di marzo per cominciare a rimettersi in forma!

Approfitta del cambio di stagione per cambiare ritmo alla tua vita e forma al tuo corpo: ti aiutano i nuovi sapori e un atteggiamento concreto e pratico nei confronti del sovrappeso. Ecco come fare:

Peperoncino per tutto il mese: se ami la cucina saporita, questo mese arricchisci i tuoi cibi con un pizzico di peperoncino (soprattutto quello rosso), che fluidifica la circolazione e ha una notevole attività termogenica che aiuta a smaltire i cuscinetti. Aggiungilo ai piatti poco prima di completare la cottura, alternando quello in polvere a quello fresco, da affettare finissimo e da aggiungere a sughi, contorni, carne, pesce e anche alla macedonia…

Prova la bomba anticellulite: trita un pezzetto di peperoncino con qualche foglia di basilico, origano, 3 capperi e miscela il battuto con un cucchiaino di aceto di mele e uno di olio d’oliva. Usa il composto per condire: è depurativo e anticellulite.   

Spesso è la durezza con noi stessi che ci trascina verso i peccati di gola e il sovrappeso. Se nonostante gli sforzi non riesci a dimagrire non dipende dal fatto che sei debole: è l’eccesso di rigidità che ti mantiene “pesante”. E la dolcezza che non ti concedi, il tuo corpo la cercherà nei dolci, negli spuntini, nei fuoripasto. Se per comodità sei abituata a riempire il freezer o la dispensa di piatti pronti come pizze, risotti in busta, paste precotte, sformati o zuppe precucinate, questo mese evita di acquistarli o di mangiarli;

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La dieta per prepararsi alla primavera

Fra poco più di due settimane arriverà la primavera e con essa anche le giornate miglioreranno, fino a che i grigiori dell’inverno non saranno che un ricordo. E se la natura si prepara a questo risveglio, anche noi abbiamo il dovere di preparare il nostro organismo liberandolo dalle tossine accumulate durante la stagione fredda.

La dieta per prepararsi alla primavera si avvale di cibi a smaltire le calorie accumulate dalla sedentarietà dell’inverno, come latte di soia, fiocchi d’avena, frutta secca che dà energia, pesce azzurro, che è ricco di sali minerali, acidi grassi e rafforza il sistema nervoso, magari accompagnato da verdure.

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Calcio e vitamina D non servono contro il colesterolo

Secondo i risultati di uno studio effettuato dai medici dell’Albert Einstein College of Medicine di New York e pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition, aggiungere più calcio e vitamina D alla dieta non basta a tenere sotto controllo il colesterolo LDL (ovvero il cosiddetto colesterolo cattivo); piuttosto, per raggiungere questo obiettivo, è più opportuno osservare, per tutto l’arco della vita, uno stile alimentare sano e bilanciato e, soprattutto, povero di grassi.

Sappiamo tutti molto bene che l’ipercolesterolemia rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari ed esistono numerose teorie circa le sostanze che possono intervenire sulla colesterolemia modulandola positivamente; fra queste quella secondo la quale calcio e la vitamina D possono intervenire nel metabolismo lipidico con modulazione dei livelli di colesterolo.

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Il peperoncino, termosifone naturale del corpo

Siamo quasi in primavera è vero, ma il clima è ancora freddo. Per combattere le conseguenze dell’esposizione a pioggia, vento e in alcune regioni di Italia anche alla neve, o ad una temperatura molto bassa, ed evitare di prendere raffreddori ed influenze, o semplicemente di infreddolirsi, è necessario migliorare le abitudini alimentari, facendo un più ampio uso di peperoncino.

Lo suggerisce il risultato di uno studio condotto da un team di ricercatori guidati dal dott. Yasser Ahmed Mahmmoud dell’Università di Aarhus, in Danimarca, che dimostra come il peperoncino piccante sia l’unico composto alimentare in grado di attivare in maniera diretta la termogenesi, un particolare processo metabolico che consiste nella produzione di calore da parte dell’organismo, soprattutto nel tessuto adiposo e muscolare, ottenuto attraverso il consumo di grassi, che serve a determinare la temperatura corporea.

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Una dieta senza carboidrati fa male al cuore

In genere, quando si inizia a seguire una dieta, la prima cosa che si tende a fare è eliminare o ridurre in modo drastico i carboidrati, nella convinzione che siano loro i principali responsabili degli accumuli di grasso.

In realtà, eliminare i carboidrati dalla dieta è sbagliato, prima di tutto perché potreste mettere a rischio la salute con le diete fai da te, e poi perché le diete low carb fanno innalzare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, provocando danni al cuore e alla circolazione. Le diete low carb sono quelle che riducono drasticamente i carboidrati dai pasti.

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Riattivare il metabolismo con le prugne secche

Un alto contenuto di minerali, tra cui potassio, magnesio e zinco, rende le prugne secche particolarmente indicate per mantenere il delica­to bilancio dell’equilibrio idroelettrolitico dell’or­ganismo, con benefici effetti sul metabolismo. In più, le prugne secche aiutano a conservare tonici e sodi i tessuti per via delle loro proprietà antiossi­danti dovute alla concentrazione di vitamina A (circa 19 mcg per etto), betacarotene e zinco. Grazie a una nuova tecnica di misurazione chiama­ta ORAC, che determina la capacità di tutte le so­stanze presenti negli alimenti di bloccare i radicali liberi è possibile individuiare le proprietà antiossi­danti di frutta e verdura, ed è inoltre consigliato consumare circa 3000-3500 unità al giorno.

Ebbene: la prugna secca raggiunge ben 5770 unità di ORAC ogni etto. Ne bastano quindi una decina al giorno per evitare smagliature e flaccidità. Per sfruttare al meglio le proprietà lassative delle prugne secche, provate a metterne a bagno 3-4 la sera prima di andare a dormire, per poi mangiarle a digiuno. Il mattino successivo bevendo sia l’acqua di ammollo sia un altro bicchiere di acqua. Attenzione comunque a non esagerare con il consumo di prugne secche, che possono causare effetti indesiderati come diarrea, meteorismo e flatulenza, dovute alla fermentazione zuccherina a livello intestinale.

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