Perdendo 6 chili eviti diabete, cardiopatie e cancro

Il problema del sovrappeso e dell’obesità non si limita a provocare danni immediati sulla qualità della vita ma, può essere causa di svariate patologie serie come il diabete di tipo 2, le cardiopatie e alcuni tipi di cancro. In più l’azione deleteria sul sistema immunitario provoca un’infiammazione delle cellule che stanno dietro proprio a queste malattie. L’unica soluzione è rientrare in un peso forma, anche se in molti casi non è così facile.

Tuttavia, un nuovo studio australiano suggerisce che per le persone obese è sufficiente perdere 6 chili di peso per potersi mettere già al riparo dal rischio. Perdere circa 6 chili ha un’azione antinfiammatoria sulle cellule responsabili di molte cardiopatie e altre patologie collegate all’obesità. E’ importante notare inoltre una volta perso un pò di peso che le cellule coinvolte nel processo infiammatorio ritornano a essere come quelle che si riscontrano nelle persone magre.

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Problemi con la memoria? Un aiuto dallo zafferano

Lo zafferano, la nota spezia usata sin dall’antichità per dare sapore a molte pietanze, sembra racchiudere in sè proprietà terapeutiche che potrebbero rivelarsi efficaci nella lotta contro varie malattie cerebrali, tra le quali il morbo di Alzheimer.

Le proprietà antiossidanti dello zafferano, il cui nome scientifico è Crocus sativus, pianta appartenente alla famiglia delle iridacee, sono conosciute da molto tempo come pure è nota l’azione che la crocina, carotenoide che dona allo zafferano il suo caratteristico colore arancione, e il safranale, spezia che dona allo zafferano il suo inonfondibile aroma, svolgono per proteggere l’organismo dall’azione dei radicali liberi che provocano in un primo momento danni cellulari ed in un secondo tempo possono generare varie malattie. Le sue proprietà benefiche per la salute del cervello sono state oggetto di dibattito tra decine di studiosi greci e stranieri di fama mondiale durante un incontro recentemente organizzato ad Atene.

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Al via il progetto “Meno sale nel pane” per proteggere la salute

Il nuovo programma del Ministero della Salute si chiama “Guadagnare salute”, e ha iniziato il suo percorso con il progetto “Con meno sale nel pane c’è più gusto e guadagni in salute”, in virtù del quale 150 panificatori della Lombardia per un mese sperimenteranno la produzione di pane con un ridotto contenuto di sale, ovvero l’1,8% sul totale della farina anziché il 2% com’era fino ad adesso.

La dottoressa Daniela Galeone, direttore dell’Ufficio 2/o del Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero della Salute, spiega:

L’intento è quello di contribuire a combattere tutta una serie di malattie cardiovascolari, ma anche l’obesità e le patologie renali. Questo perché gli italiani consumano troppo sale.

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Cancro al seno, eredità di una dieta sbagliata

Seguire una dieta scorretta in gravidanza fa aumentare il rischio di cancro al seno corso non solo del nascituro, o meglio della nascitura, ma anche della sua prole. Questo è quanto emerso da una ricerca condotta presso il Georgetown Lombardi Comprehensive Cancer Center di Washington i cui risultati saranno presentati al 101° AACR Annual Meeting che si terrà a Washington DC dal 17 al 21 Aprile 2010.

Lo studio però è stato condotto su un campione animale e non ha mostrato esattamente quale sia il meccanismo attraverso il quale una dieta ricca di grassi in gravidanza espone al rischio di sviluppare il tumore della mammella addirittura due generazioni successive di donne. I ricercatori ipotizzano si tratti di una mutazione genetica, che al momento non è ancora stata individuata, dalla quale origina un ingrossamento dei boccioli terminali del tessuto mammario.

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La limonata previene i calcoli renali

limonataUn team di ricercatori del Comprehensive Kidney Stone Center, a San Diego, ha condotto un interessante studio che suggerisce come una piacevole bevanda quale è la limonata possa essere un ottimo preventivo per i calcoli renali. Il dott. Roger L. Sur e colleghi hanno fatto notare che, in linea generale, bere molti liquidi riducendo l’assunzione di sale, di calcio e proteine è già un possibile passo per limitare la formazione di calcoli renali. Tuttavia la limonata sfrutta in sinergia il contenuto di citrato del limone che è un inibitore naturale della formazione delle pietre.

In questo studio si è valutato l’impatto sul tasso di formazione dei calcoli renali a seguito di una terapia a base di limoni. In due litri d’acqua sono stati disciolti circa 113 grammi di succo di limone ricostituito. La limonata è stata fatta bere ogni giorno a un gruppo di pazienti nei quali si è mostrata una riduzione del tasso di formazione dei calcoli renali da 1,00 a 0,13.

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Il the verde aiuta a mantenere la salute dei denti

Antiossidante, anticolesterolo, anticancro… quanti sono i termini con cui è stato definito il the verde? Molti, davvero molti. Anche più di quelli appena citati. Ma gli effetti benefici del the verde non sono solo questi. Secondo un recente studio pubblicato sulle pagine della rivista scientifica Preventive Medicine, infatti, il the verde sarebbe meglio di molti collutori utilizzati per tenere a bada i batteri responsabili della carie dentale.

La scoperta di queste rivoluzionarie proprietà del the verde è dovuta ai ricercatori giapponesi della Graduate School of Medicine di Tohoku che, coordinati dal dott. Yasushi Koyama, hanno esaminato più di 25.000 soggetti, uomini e donne, di età compresa tra i 40 e i 64 anni. Durante la ricerca gli scienziati hanno scoperto che gli uomini che solitamente bevono almeno una tazza di the verde al giorno mostrano una riduzione del 19% del rischio di avere meno di venti denti in bocca in età avanzata, rispetto a quelli che non bevono il the verde. E’ stato rilevato che nelle donne, invece, questo rischio si riduce del 13%.

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Pranzare con lo yogurt fa bene!

E soprattutto, fa dimagrire! Basta scegliere lo yogurt giusto e arricchirlo ogni giorno con frutta, ortaggi, cereali e proteine che saziano, “bruciano” e rimodellano. Inserire lo yogurt abbinato ad altri ingredienti tra le possibili scelte per la pausa pranzo è una buona iniziativa non solo sul piano nutrizionale (in particolare per coloro che desiderano dimagrire) ma anche per la gradevolezza, il gusto, la praticità, l’economicità e la digeribilità, che evita il problema della sonnolenza post­prandiale pomeridiana dello yogurt.

Lo yogurt sgonfia: volendo analizzare quali sono i principi snellenti di questo alimento, bi­sogna ricordare prima di tutto che i probiotici, ovvero i batteri “buoni” (principalmente il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus ter­mophilus) contenuti nello yogurt favoriscono la crescita della flora batterica intestinale. Quindi lo yogurt, oltre ad avere ere un valore nutritivo pari a quello del latte, ha in più una migliore digeribilità, un maggiore potere saziante dovuto alla sua densità e una decisa azione disintossicante, antinfiammatoria e pro­tettiva nei confronti delle difese immunitarie.

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Il vino rosso riduce i danni dell’ictus

stk73326corE’ risaputo che i danni dell’ictus possono essere più o meno gravi a seconda dell’intensità dell’attacco stesso e variano da soggetto a soggetto. È tuttavia indubbio che un danno cerebrale, più o meno evidente si verifica quasi sempre. Un aiuto nel limitare questi danni e proteggere il cervello sembra arrivare dal vino rosso, o meglio, dal suo ormai famoso componente, il resveratrolo. Il resveratrolo è molto noto per la sua attività antiossidante, antinvecchiamento e preventiva verso alcune forme di tumore.

Secondo un recente studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine, negli Usa, l’assunzione di resveratrolo prima di un ictus protegge il cervello dai danni ad esso conseguenti. Durante il test gli scienziati hanno somministrato dopo un normale pasto una singola e modesta dose di resveratrolo a un gruppo di topi, mentre a un altro gruppo di topi non è stato somministrato nulla. A questi animali poi è stato indotto un ictus ischemico mediante un taglio dell’afflusso del sangue al cervello.

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Perdere peso nei punti critici

Per farcela devi per prima cosa disintossicarti e poi usare gli integratori naturali che sgonfiano e tolgono l’adipe solo dove serve. Lasciando curve e rotondità nei posti giusti. Gli accumuli di adipe e di liquidi in genere prediligono alcune zone del corpo, spesso  e risparmiandone altre in modo quasi completo. Così ci si ritrova con la pancia gonfia e le braccia snelle oppure col tronco esile ma gambe troppo pesanti, o ancora con l’addome piatto e fianchi debordanti: sono solo alcune delle tipologie più frequentemente riscontrate.

 È come se i depositi individuassero nel corpo dei punti di “fragilità” e si insinuassero in essi, come se conoscessero i nostri punti deboli. Ma allora: è possibile dima­grire in modo “mirato”, cioè andando a snellire soltanto o prevalentemente queste zone critiche? Chi ha praticato diete rigorose sa perfetta­mente che, quando si perdo­no tanti chili o comunque quando si dimagrisce oltre una certa soglia individuale, l’estetica ne può risentire. Molte persone, per esempio, non vogliono dimagrire più di un certo numero di chili, altrimenti poi il volto apparirà troppo scavato, il seno (nel caso delle donne) diven­terà cadente oppure compariranno flaccidità indesiderate e smagliature.

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I mirtilli aiutano a proteggere l’intestino

I mirtilli sembrano svolgere un’azione antinfiammatoria si notevole efficacia contro colite ulcerosa e altre infiammazioni dellintestino, oltre ad avere un effetto preventivo nei confronti del cancro al colon-retto. Ad affermarlo è un recente studio condotto da un team di ricercatori della Lund University, in Svezia.

Sembra, infatti, che mangiare mirtilli favorisca il benessere dell’intestino e, inoltre, se i mirtilli vengono consumati insieme allo yogurt o ai probiotici, sembra che ne aumentino le proprietà benefiche per l’organismo. Come affermano la dott.sa Camilla Branning e la dott.sa Asa Hakansson, che sono state a capo di questa ricerca,

“Negli ultimi anni il mondo della ricerca si è reso conto che il buon funzionamento dell’organismo è influenzato in gran parte da ciò che accade nell’intestino crasso”.

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Una tisana di karkadè per abbassare la pressione sanguigna

Bere una tisana di karkadè può contribuire a fare abbassare la pressione sanguigna. Secondo un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori della Tufts University, a Medford, negli USA, e pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Nutrition, tre assunzioni al giorno di una tisana di karkadè, di circa 240 ml cadauna, possono ridurre di 7,2 mmHg la pressione sanguigna sistolica e di 3,1 mmHg la pressione diastolica.

Questi sono i risultati di una serie di test effettuati su un gruppo di 65 adulti, alcuni dei quali affetti da pre-ipertensione e i restanti affetti da lieve ipertensione, di età compresa tra i 30 e i 70 anni. I ricercatori del Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging ritengono questi dati molto significativi, soprattutto se confrontati con quelli ottenuti da un secondo  gruppo di controllo a cui è stato somministrato solo un placebo. Nei soggetti appartenenti a questo gruppo, infatti, si è registrato un calo della pressione sanguigna solamente nella misura del 1,3 e del 0,5 mmHg.

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Educazione alimentare, prima arma contro l’obesità

Quando negli anni ’60 il miracolo economico portò la televisione nelle nostre case e le automobili nelle nostre strade, il problema dell’obesità infantile riguardava solo il 6% della popolazione. Con il diffondersi lento ma inarrestabile di modelli alimentari e stili di vita ispirati a quelli provenienti da oltreoceano tale percentuale è giunta nel 2000 al 25% e si aggira attualmente intorno al 30-35%.

Un’ascesa preoccupante che rende i bambini italiani fra i più obesi in Europa e che li candida a un futuro difficile date, da un lato l’elevata percentuale di insuccessi del trattamento dell’obesità in età adulta, dall’altro le complicanze legate a questa condizione che può essere considerata già di per sè uno stato di patologia.

Infatti una volta che nell’organismo si sono instaurate anomalie delle cellule adipose dovute ad iperalimentazione come l’aumento del loro numero (iperplasia) e del loro volume (ipertrofia) è piuttosto difficile “neutralizzarle” con la conseguenza che un bambino obeso rimarrà predisposto all’obesità, o resterà obeso, per tutto l’arco della vita con una notevole riduzione della qualità e dell’aspettativa di vita stessa.

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Gli effetti collaterali del chewing-gum

bubble-gumCome abbiamo visto qualche tempo fa, masticare il chewing-gum aiuta a mantenere la linea. Sembra però che il chewing-gum abbia alcuni effetti negativi per l’organismo a causa del sorbitolo, un edulcorante che può causare svariati danni all’intestino con relativo calo ponderale, ovvero un calo di peso eccessivo in poco tempo.

A rivelarlo è uno studio condotto dal British Medical Journal, che ha indagato su alcuni pazienti affetti da diarrea cronica e perdita severa di peso. Tra questi è emerso il caso di una giovane donna che in otto mesi aveva perso ben 11 kg  a causa di una diarrea cronica, con conseguente ipovitaminosi e con altri disturbi tipici delle malattie da malassorbimento e poco sensibile ai farmaci utilizzati per bloccare il disturbo, che procuravano nella paziente una risposta dell’intestino anomala, ovvero rendeva l’azione del farmaco molto simile a quella dei lassativi.

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Soia e prebiotici per la salute del cuore

Da un recente studio canadese è emerso che combinando soia e prebiotici è possibile abbassare efficacemente il livello di colesterolo cattivo e promuovere così la salute e il benessere del cuore e di tutto l’apparato cardiocircolatorio. Bisogna però stare attenti perchè se soia e prebiotici vengono assunti separatamente, non vi è alcun effetto benefico  per l’organismo.

Il lavoro di ricerca svolto da un team di ricercatori dell’University of Toronto ha portato alla scoperta che la riduzione dei livelli di colesterolo LDL, nome scientifico del colesterolo cattivo, si è riscontrata unicamente quando soia e prebiotici sono ingeriti insieme. Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori hanno preparato un alimento a base di soia, al quale hanno aggiunto 10 g di oligofruttosio combinato con inulina, una fibra solubile contenuta nei tuberi e nota per le sue proprietà benefiche. In seguito hanno sottoposto a test alcuni volontari suddividendoli in tre gruppi.

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Evitare le diete yo-yo, per dimagrire una taglia

Se continui ad alternare scorpacciate e digiuni, nel cervello si attiva un gene che ti spingerà a mangiare… il doppio! Ecco come aggirare l’ostacolo. Le cosiddette diete yo-yo, in cui si alternano fasi caratteriz­zate da restrizioni alimentari e fasi in cui ci si abbuf­fa, non fanno dimagrire ma anzi, sono spesso responsabili di un aumento del peso. Una nuovo studio condotto presso la Boston University, negli Usa, da due ricercatori italiani, e pub­blicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze PNAS, ha cercato di spiegare il fenomeno, analizzando gli effetti di questo modo di alimentarsi sul cervello.

E’ emerso che, quando si escludono dalla dieta gli alimenti più ingras­santi (come dolci, cioccolato, patatine ecc.), nel cervello, e in particolare nell’amigdala (un’area cerebrale coinvolta nelle risposte a stress, ansia e paura), si registra una “attivazione” del livello del gene Crf.

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Piccoli consigli per dimagrire in modo sano

Molti credono che basti imporsi la dieta, ridurre le calorie, obbligarsi a digiuni forzati per perdere peso. Niente di più falso! Tutti si sottopongono a sforzi di volontà che non servono a niente e non fanno l’unica cosa che serve per dav­vero: cambiare mentalità. Sì, basta modificare l’approccio con se stessi e con la vita, per ottenere risultati veramente esaltanti. La prima cosa da fare è non rimandare niente. Mai dirsi: <«Comprerò il vestito, che ho visto in vetrina e che mi piace tanto, solo quando sarò magra”. Vado nel negozio e lo compro adesso. Chi rimanda finisce per non comprarlo mai, mentre chi lo indossa stimola nel cervello le energie femminili.

Per questo è importante sentirti bella. Se ti piaci fai produrre al sistema nervoso le sostanze della gioia di vivere: ci penseranno loro a farti dimagrire. Insomma, ti devi innamorare di te, smetti di vedere i difetti, finirai per deprimerti e mangiare di più. Lo sapevate, che il 70% delle persone che si innamorano, dimagriscono senza dieta? Per piacere al loro partner si rimodellano il corpo e dimagriscono senza accorgersene. Funziona se è un amore pieno di piacere e di desiderio e non di contrasti. Alla larga quindi dagli amori tormentati!

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L’alimentazione contro i malesseri primaverili

Proprio in primavera, ovvero nel periodo in  cui la natura si risveglia, molte persone si sentono stanche, apatiche e hanno difficoltà a concentrarsi; niente paura, questi sintomi sono dovuti al fatto che l’organismo deve adattarsi al cambio di stagione.

Per fortuna esistono dei piccoli accorgimenti che permettono di alleviare questi malesseri; quelli più importanti sono sicuramente legati all’alimentazione e più precisamente dall’assunzione di integratori che permettano di apportare vitamine e sali minerali, dei micronutrienti che aiutano l’organismo ad adattarsi ai cambiamenti.

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Torna di moda la camomilla

Messa in ombra dalle molte erbe in uso oggi nella fitoterapia, torna a far parlare di sé la camomilla, l’antico rimedio per prendere sonno, per calmare gli animi agitati, per attenuare crampi e dolori mestruali. La camomilla torna in auge dopo che un recente studio, condotto con analisi avanzate, ne ha evidenziato le proprietà curative.

La ricerca sugli effetti metabolici della camomilla, pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, è stata condotta su un campione di quattordici volontari, sette uomini e sette donne, che per due settimane consecutive hanno bevuto cinque tazze di camomilla al giorno.Per sei settimane sono stati raccolti dei campioni di urine, iniziando due settimane prima dell’inizio dell’assunzione di camomilla e proseguendo nelle due successive. Il profilo dei metaboliti presenti è stato rilevato usando la spettroscopia a elevata risoluzione insieme con metodi chemiometrici.

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