Combattere il caldo con la colazione

colazione anti caldo

L’importanza della prima colazione ormai è risaputa, in quanto fornisce le energie per affrontare con il piede giusto tutta la giornata; ora, una recente indagine sostiene che una sana e ricca colazione sia utile anche per combattere il caldo.

L’analisi in questione è quella condotta congiuntamente dall’Associazione dietetica e nutrizione clinica e dalla Nestlè, che ha analizzato le abitudini di circa 5.000 italiani; dall’indagine è emerso che il 13% degli italiani consumano la colazione fuori casa, e quindi al bar con il classico cornetto e cappuccino.

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Bere alcol da giovani mette a rischio le ossa

Se prima solo le persone di una certa età, in particolare le donne in menopausa, dovevano fare attenzione all’alimentazione a causa di un maggiore rischio di fratture ossee, ora lo stesso avvertimento vale anche per i giovani. Sotto accusa sarebbero però, non più le proteine animali ma le bibite alcoliche che si consumano durante le uscite serali. Questo è quanto affermano i ricercatori della Loyola University Health System.

Per fortuna il rischio non è immediato, tuttavia a lungo andare, e in precoce età adulta, i grandi bevitori di alcolici potrebbero trovarsi in spiacevoli situazioni. Secondo lo studio si verificherebbero delle importanti modifiche in centinaia di geni coinvolti nella formazione ossea. Questo è quanto si è constatato in laboratorio durante ricerche effettuate su modello animale. È da considerare che certi bevitori, durante una serata, possono arrivare a consumare addirittura 10-15 coktails. Questo accade soprattutto intorno ai 13 anni età per arrivare a un picco massimo intorno ai 22. La cosa positiva è che pare che negli anni successivi il consumo medio cala.

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Il pesce? E’ meglio cucinarlo al forno oppure bollirlo

Che il pesce faccia bene sia alla dieta che all’organismo è risaputo, ma forse non tutti sanno che il modo più salutare per cucinarlo è al forno o bollito. Il metodo di cottura del pesce è stato oggetto di studio da parte di team di ricercatori dell’Università delle Hawaii, presentato al Congresso dell’American Heart Association di Orlando, in Florida.

Lo studio è stato condotto per 12 anni con l’ausilio di 186.126 persone delle quali la maggior parte erano donne, di età compresa tra i 45 e i 75 anni e senza malattie cardiache in corso. Dallo studio è emerso che più omega 3 vengono assunti nell’alimentazione e minori sono le probabilità di contrarre malattie cardiache.

Inoltre, i ricercatori hanno analizzato i vari tipi di pesce e i modi di prepararlo, e hanno scoperto che, per quanto riguarda i condimenti, è bene non esagerare con il sale e preferire le spezie o le salse.

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Sei affetto da iperglicemia o diabete? Devi cambiare stile di vita

In Italia il 6% della popolazione, pari a circa 3,5 milioni di persone, soffre di diabete. Tuttavia,  circa un milione di persone non si rende conto di averlo. È una malattia che negli ultimi anni sta aumentando vertiginosamente, anche a seguito dell’aumento di obesità e del cibo spazzatura.  Una guida, dal titolo Iperglicemia e diabete, realizzata da Attilio e Luca Speciani di Eurosalus ed edita da Giunti Editore aiuta a fugare ogni dubbio sull’iperglicemia e sul diabete.

Secondo gli autori, uno dei fattori più importanti e determinanti è lo stress. Lo stress, infatti, alza i livelli di glucosio nel sangue. Un motivo a tutto questo c’è e risiede nella nostra natura. Gli esseri umani hanno una sorta di sistema di controllo che viene attivato nel momento in cui si avverte una minaccia. Come scrivono gli autori,

“Se ipoteticamente uno di noi si trovasse a tu per tu con una tigre, questo sistema ci permetterebbe di utilizzare istantaneamente le migliori fonti energetiche disponibili; bruceremmo istantaneamente tutte le nostre riserve di glucosio”.

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Magnesio: l’importanza di questo minerale

Il magnesio è un minerale essenziale per il benessere del nostro organismo, in quanto partecipa a molti processi per il suo corretto funzionamento, come ad esempio quelli di comunicazione delle cellule muscolari e nervose.

Questa è soltanto una delle tante funzioni del magnesio, il quale serve anche per la trasmissione degli stimoli elettrici, per il corretto funzionamento delle cellule nervose, per ottenere una buona contrazione muscolare e per produrre energia; inoltre il magnesio partecipa a oltre 300 reazioni enzimatiche ed è importante per lo sviluppo e per mantenere in salute ossa e denti.

Il nostro corpo assume magnesio attraverso l’alimentazione, per questo una dieta equilibrata e ricca di questo minerale, permette di mantenere l’organismo in buona salute. Il magnesio si trova nelle verdure a foglia verde, ma anche in altri alimenti come le banane, i legumi, i cereali integrali, il tofu, la crusca, la farina di soia, i pinoli e le mandorle, e in altri cibi più sfiziosi come il cioccolato e il cacao in polvere.

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Quando bisogna pesarsi?

Quello con la bilancia è un rapporto problematico per tutti: sia per chi è a dieta che per chi la usa solo periodicamente per monitorare il proprio peso, l’importante è non farsi ossessionare dal responso della bilancia e soprattutto evitare di pesarsi troppo spesso.

La direttiva arriva proprio dai dietologi che consigliano di evitare di pesarsi troppo spesso, in quanto il nostro peso corporeo cambia in base a diversi fattori, quindi, se al mattino pesiamo un certo numero di chili, alla sera potremmo essere aumentati di qualche etto. In poche parole, non sempre il peso che segnala la bilancia è veramente indicativo della nostra situazione corporea; bastano anche delle piccole cose, come qualche bicchiere d’acqua in più o in meno, l’aver consumato una bevanda gassata, oppure fattori naturali a causa dei quali si tende ad essere più gonfie come il ciclo mestruale o i giorni che lo precedono.

Il nostro peso corporeo non dipende esclusivamente da quello che mangiamo, ma soprattutto dalla costituzione del nostro organismo, ovvero dalla massa delle ossa, dagli organi interni, dalla massa muscolare, dal glicogeno muscolare, dall’acqua intra ed extracellulare, dal contenuto intestinale e dalla massa grassa.

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L’acido folico migliora le prestazioni fisiche e le funzioni cardiache

Le donne, in particolare quelle che si allenano duramente possono incorrere in una situazione di amenorrea, ossia un blocco del ciclo mestruale con conseguente aumento del rischio di sviluppare malattie cardiache. Questo problema può essere evitato per mezzo di una supplementazione di acido folico, secondo uno studio pubblicato sul Clinical Journal of Sport Medicine. I ricercatori del Medical College of Wisconsin a Milwaukee, negli Usa, hanno scoperto che l’acido folico può sostanzialmente migliorare la dilatazione mediata del flusso sanguigno nelle arterie, aumentando di fatto il flusso di sangue al cuore.

La dott.ssa Anne Hoch e colleghi hanno coinvolto nello studio 20 ragazze di età compresa tra i 18 e i 35 anni tra le quali vi erano delle corritrici regolari. La metà delle donne partecipanti allo studio soffrivano di amenorrea. Quelle del gruppo di controllo, che non praticavano l’atletica, avevano mestruazioni normali. A seguito delle analisi è emerso che le ragazze affette da amenorrea presentavano una dilatazione dei vasi sanguigni riscontrabile nelle donne in menopausa.

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L’alimentazione iposodica

dieta iposodica

Come evidenziato da molti studi, noi italiani siamo grandi consumatori di sale, tanto che ne assumiamo dieci volte in più delle dosi consigliate, forse perché tendiamo a preferire i cibi saporiti rispetti a quelli con un minor apporto di sale.  

I cibi troppo salati fanno male, non solo perché provocano la ritenzione idrica e la comparsa di quel fastidioso inestetismo che è la cellulite, ma soprattutto perché troppo sale mina il benessere e la salute del nostro organismo; infatti, l’eccesso di sodio è fra le principali cause dell’ipertensione e delle malattie cardiocircolatorie. Secondo gli esperti, la dose giornaliera raccomandata di sale è compresa tra 575 e 3500 mg/giorno, e quindi per scongiurare problemi di salute, è bene attenersi a queste dosi.

La prima regola è non usare il sale per condire ma usare le spezie, come il pepe, il peperoncino, l’origano, l’erba cipollina e la maggiorana che, oltre a donare sapore ai cibi, fanno bene al nostro organismo.

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La dieta vegetariana aiuta contro la depressione

Alla dieta vegetariana avevamo dedicato già diversi approfondimenti, uno tra i quali spiegava che, secondo uno studio, i vegetariani sarebbero più empatici rispetto agli onnivori; oggi torniamo a parlare dell’alimentazione vegetariana alla luce di una ricerca condotta da alcuni medici giapponesi del National Center for Global Health and Medicine di Tokyo, secondo i quali, una dieta esclusivamente a base di vegetali sarebbe molto utile per combattere e prevenire la depressione.

Lo studio è stato condotto dal dottor Akiko Nanri e pubblicato on line sulla rivista scientifica European Journal of Clinical Nutrition. La ricerca è stata condotta con  l’ausilio di 500 persone alle quali è stato fatto compilare un questionario sulle abitudini alimentari e uno per scoprire la presenza di sintomi depressivi.

In base ai dati raccolti, i medici hanno sviluppato tre tipi di diete: quella classica occidentale basata su una prima colazione abbondante, una a base di grassi animali e una a base di alimenti vegetali come carote, zucche, funghi, vegetali a foglia verde, cavoli, ravanelli, rape.

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Buone abitudini contro il cancro

dieta anticancro

Gli oncologi, sostenuti dai risultati di numerosi studi, lo affermano da anni: il cancro si può prevenire almeno nel 40 per cento dei casi a patto di mettere in atto comportamenti preventivi rappresentati sostanzialmente da uno stile di vita sano ed equilibrato. Il tumore infatti, è ritenuto una malattia ambientale su base genetica e non è un caso che ad ammalarsi di più  siano le popolazioni dei paesi industrializzati, ovvero quelle più stressate, maggiormente sottoposte ad agenti tossici e inquinanti, che fumano e bevono di più e che “vantano” pessime abitudini alimentari rinforzate dal dilagare dei fast food e dei cibi pronti.

Per non contare che una dieta troppo calorica, il consumo eccessivo di zuccheri semplici, cibi raffinati e carni rosse a fronte di un ridottissimo consumo di cibi naturali e non trasformati, comune soprattutto fra i più giovani, espone al rischio di un congruo numero di patologie quali obesità, diabete, infarto e ictus. Ed ecco che ciascuno di noi, se non può rallentare i ritmi frenetici che la società dei guadagni e dei consumi ci impone, può fare prevenzione ogni giorno non tanto attraverso l’osservanza di alcune semplici regole, come siamo soliti dire, quanto piuttosto cambiando il proprio stile di vita:

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Caffè, vino e cioccolato fondente sono amici del cuore (il nostro!)

Lo si sapeva già ma adesso gli esperti lo confermano: anche caffè, vino rosso e cioccolato fondente sono amici del cuore. La buona notizia arriva del 21esimo International Thrombosis Congress, in corso a Milano fino al 9 luglio.

Due bicchieri di vino al giorno, infatti non solo svolgono una funzione protettiva nei confronti della trombosi venosa ma giocano un ruolo anche nella prevenzione cardiovascolare secondaria. Come ha spiegato Augusto Di Castelnuovo dell’università Cattolica di Campobasso, bere una quantità modesta di vino ogni giorno:

è uno strumento per evitare l’insorgenza di nuovi eventi cardiovascolari ischemici in pazienti colpiti da ictus o infarto. I numeri parlano di un 20% di rischio in meno, cioè un evento risparmiato ogni cinque.

Il vino, inoltre, spiegano in una nota gli esperti intervenuti

permette una riduzione dei livelli di fibrinogeno e fattore VII, oggi considerati marker di rischio cardiovascolare. Proprietà che non sembrano avere i superalcolici.

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Piatti freddi d’estate? Sì, ma con attenzione

piatto freddo

Con le temperature torride di questi giorni cambia inevitabilmente la nostra alimentazione, nel senso che tendiamo a prediligere alimenti freddi, ed è una cosa perfettamente normale: la temperatura del nostro corpo è più calda e quindi cerchiamo, anche non intenzionalmente, tutto ciò che può contribuire a farla abbassare.

Se i cibi pesanti vanno eliminati, è comunque assolutamente vietato il digiuno in quanto serve solo ad indebolire ancora di più il corpo, basta adottare qualche accorgimento per superare la calura estiva.

Innanzi tutto, togliete dalla vostra alimentazione grassi e sughi a favore di frutta e verdura per reintegrare i liquidi persi dall’organismo con il sudore provocato dal caldo. Prediligete tanti pasti piccoli piuttosto che una grande abbuffata, bevete almeno un paio di litri d’acqua al giorno, mentre evitate alcool e bevande gassate. Masticate bene: oltre a digerire meglio vi preserverà da una possibile congestione.

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Combattere l’insonnia, alcuni utili consigli

Se dormire sul materasso giusto e mantenere la temperatura ideale in camera da letto sono due accorgimenti indispensabili per un buon riposo notturno, anche fare qualche piccolo aggiustamento alle nostre abitudini alimentari, e non solo, può aiutarci a raggiungere l’obiettivo.

La buona notte, come il buon giorno, si vede dal mattino; cominciamo quindi la giornata con una colazione equilibrata in cui non manchi la frutta. Non guastiamoci la pausa pranzo, che sia in casa o in ufficio, appesantendoci con pietanze troppo elaborate ma neppure restiamo a digiuno trangugiando un panino magari davanti a un computer: mangiamo a sufficienza cibi leggeri e digeribili in modo da non arrivare troppo affamati e stanchi all’ora di cena.

Quest’ultima, si sa già, non dovrà essere troppo pesante, pena un sonno disturbato, e andrà consumata almeno due ore prima di mettersi a letto. Sapete già che fare un po’ di esercizio fisico aiuta ad allentare lo stress; se riuscite a fare una passeggiata a passo lento dopo cena bene, se invece siete frequentatori serali di palestre e centri sportivi o se dopo il lavoro vi concedete un’oretta di jogging, sappiate che dovrebbero trascorrere almeno quattro ore tra l’allenamento e il meritato riposo.

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Un pezzo di cioccolato al giorno combatte l’ipertensione

L’ipertensione è una patologia che colpisce una sempre più larga fetta della popolazione mondiale. Tra i primi interventi, oltre a quello farmacologico, c’è sempre un controllo sulla dieta. In particolare si tende a ridurre l’apporto di sale e a controllare l’apporto di altri tipi di alimenti. A chi, però, sarebbe venuto in mente che mangiare un pezzo di cioccolato al giorno potesse essere una pratica salutare anziché un peccato di gola? Ad un team di ricercatori australiani dell’University of Adelaide sì, tanto che ha deciso di condurre uno studio in merito.

Secondo la ricerca condotta dalla dott.ssa Karin Ried e colleghi, non sempre c’è bisogno di ricorrere ai farmaci per tenere sotto controllo la pressione arteriosa. Ci sono, difatti, alcuni tipi di alimenti che possono contribuire ad aiutare a mantenerla a livelli adeguati. Uno di questi è il cioccolato che, grazie alla presenza di flavonoidi, può aprire in maniera del tutto naturale i vasi sanguigni e facilitare lo scorrimento del sangue.

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Come conservare i cibi durante l’estate

Con il gran caldo di questi giorni, il Ministero della Salute ha deciso di diffondere alcuni consigli su come conservare il cibo nel modo migliore, per prevenire disturbi come gastroenteriti e intossicazioni alimentari.

Per prima cosa attenzione ai venditori ambulanti, soprattutto quelli sulla spiaggia, in secondo luogo non comprate mai confezioni danneggiate, rotte o prodotti congelati che presentano la brina. Le bibite e le bottiglie d’acqua non devono mai essere esposte a fonti di calore dirette.

Se decidete di acquistare cibi surgelati o refrigerati metteteli nel carrello solo quando vi state avviando alle casse, in modo da non farli scaldare o scongelare, e per portarli a casa utilizzate i sacchetti termici e non sistemateli mai vicino a cibi caldi o precotti. Inutile dire che la spesa va portata a casa il prima possibile e non lasciata nel portabagagli della macchina sotto il sole.Una volta arrivati a casa sistemate subito la spesa, riponendo i cibi refrigerati e congelati nel freezer; la carne e il pesce vanno messi nel reparto più freddo del frigorifero per migliorare la conservazione.

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Combatti il raffreddore da fieno con lo yogurt

Nonostante il caldo siete stati colpiti dal raffreddore? Con gli sbalzi di temperature che da qualche anno caratterizzano il cambiamento delle stagioni è facile essere colpiti dal raffreddore da fieno, anche durante i mesi più caldi. Ma come è possibile combattere questo fastidioso male e godersi l’estate? Innanzitutto è bene conoscere il nemico. Il cosiddetto raffreddore da fieno è in realtà la rinite allergica, una patologia infiammatoria acuta e tuttavia ricorrente che ogni anno, puntuale, colpisce milioni di persone nella sola Europa.

Le soluzioni a oggi non sono molte, e nemmeno efficaci e durature. Ma ecco che un team di intraprendenti ricercatori forse ha avuto un’idea che potrebbe rivoluzionare questa situazione. Partendo dall’idea che i probiotici hanno un ruolo nel rafforzare le difese immunitarie, alcuni scienziati britannici stanno studiando un drink allo yogurt che potrebbe fornire una cura per questo tipo di problema.

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Test ORAC, misurare il potere antiossidante degli alimenti

Abbiamo già parlato dei radicali liberi, le sostanze di scarto prodotte dal nostro organismo, responsabili, quando non riescono ad essere smaltite e quindi si accumulano dando luogo al cosiddetto stress ossidativo, dei processi di invecchiamento precoce e del più generale decadimento del fisico.

Abbiamo anche visto che per contrastare l’azione dei radicali liberi è fondamentale assumere ogni giorno, attraverso la dieta, una buona quantità di sostanze antiossidanti (beta carotene, vitamine A ed E, zinco e selenio, acidi grassi omega 3 e omega 6) in modo da coadiuvare l’azione di quelle già prodotte dal nostro organismo, e quali alimenti ne costituiscono le fonti migliori (pesce, cereali integrali, verdure, legami frutta fresca e secca).

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I mirtilli rossi proteggono la salute delle vie urinarie

Le infezioni urinarie colpiscono le persone più di quanto si pensi. Una tra le più conosciute è senz’altro la cistite, spesso causata dallo stress, ma ve ne sono anche altre più o meno serie che sono provocate, per esempio, dall’Escherichia Coli. Un buon modo per prevenire e contrastare queste infezioni è quello di assumere le sostanze attive contenute nei mirtilli rossi.

Ad affermarlo è un recente studio condotto dalla dott.ssa Amy Howell del Marucci Center for Blueberry and Cranberry Research and Extension presso la Rutgers University del New Jersey , negli Usa, che sostiene anche però che l’effetto anti-infezione è dose-dipendente, ossia funziona solo se si assume una certa dose di proantocianidine cranberry, PAC , al di sotto della quale non si ottengono risultati positivi. In questo studio i ricercatori hanno analizzato l’attività delle PAC nelle urine per capire come queste esplicassero un effetto anti-adesione dei batteri responsabili delle infezioni.

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