La cipolla aiuta nel controllo del peso corporeo e della pressione

Ipertensione, diabete e peso corporeo. Le cipolle possono tenere a bada tutti e tre i valori. Già proprio così. Si usano per cucinare e dare sapore ai piatti, i più temerari la mangiano cruda e poi c’è chi la snobba perché puzza, causa alitosi e alcune volte è difficile da digerire. In realtà, la cipolla è davvero un alleato prezioso in cucina e per rendere piacevoli i piatti e per mantenersi in salute.

Secondo uno studio dell’University of Southern Queensland in Australia protegge dal rischio di pressione alta, dal diabete e aiuta nel controllo del peso corporeo, fattore decisamente importante se siete a rischio yo-yo. La ricerca è stata condotta su modello animale e ha messo in evidenza le sostanze contenute in questa verdura dalle proprietà benefiche.

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Fibra: dove la troviamo e perchè è importante consumarla

Un ritmo intestinale regolare è sinonimo di salute e benessere, tuttavia, numerose le persone che accusano spesso fastidi e disagio quali intestino pigro, stitichezza o diarrea, gastrite, ecc. Quello che è importante sapere è che, per prevenire tali disagi, è importante avere un’alimentazione sana ed equilibrata che includa un consumo quotidiano di fibre. Esistono due tipi di fibre, ugualemente necessarie al nostro corpo: fibre solubili e fibre isolubili.

La prima tiplogia di fibre, fibre solubili, si trova prevalentemente in alimenti quali avena, orzo, prugne, carote, mele, agrumi, legumi secchi, mentre le fibre insolubili si trovano nei cereali integrali, farina di grano, crusca, piselli, cavolo, ecc. Inoltre, oltre alle fibre naturalmente contenute in alcuni cibi abbiamo anche un’altra tipologia di fibre non presenti negli alimenti ma aggiunte chimicamente.

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Niente caffè dopo un pasto al fast food

Per chi segue un’alimentazione sana e per chi è a dieta il cibo dei fast food non è proprio indicato, anzi, sarebbe meglio evitarlo del tutto, però a volte non è possibile: vuoi perché ci vogliono andare i bambini, vuoi perché gli amici insistono per provare l’ultimo panino, a volte ci ritroviamo a pranzare con hot dog e patatine.

Cerchiamo almeno di contenere i danni: basta semplicemente di evitare di prendere il caffè subito dopo; a sostenerlo è uno studio condotto dall’Università di Guelph, in Canada, e pubblicato sul “Journal of Nutrition. Secondo gli esperti infatti, dopo aver mangiato al fast food, i livelli di zuccheri nel sangue sono alti e si rischia di farli alzare ancora di più se si assume a fine pasto del caffè o una bevanda contente della caffeina.

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La dieta vegana fa bene al cuore?

Sulla dieta vegana esistono studi di tutti i tipi e ovviamente due fazioni: pro e contro. Tempo fa avevamo riportato studio pubblicato su Journal of Agricultural and Food Chemistry che metteva in evidenza come le persone che seguono un regime dietetico vegano avevano maggiori possibilità di avere patologie cardiovascolari.  Non sono per nulla d’accordo gli esperti della Loma Linda University in California: mangiare verde fa bene al cuore.

Secondo i medici, infatti, riduce la possibilità di avere disturbi cardiaci, ma anche di sviluppare il diabete. Inoltre, tra i vegetariani vi sarebbe circa un 36% in meno di prevalenza della sindrome metabolica. Un quadro che sponsorizza decisamente questo regime alimentare: ci sarebbe da chiedersi chi ha ragione.

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Uomini con la pancetta, attenzione ai problemi di vista

Uomini, attenti alla pancetta. Non è solo un classico inestetismo maschile, contro cui combattere, ma il girovita allargato può mettere a rischio la salute: aumenta il rischio di degenerazione maculare e malattie metaboliche. Questa notizia non farà sicuramente stare tranquilli i signori, perché il problema riguarda soprattutto loro. La colpa? Come sempre è degli ormoni.

A sostenerlo è una nuova ricerca dell’Università di Melbourne, che ha evidenziato l’importante ruolo degli estrogeni. Gli ormoni femminili che oltre a proteggere dalle malattie cardiovascolari, proteggono anche dai problemi agli occhi: ecco perché gli uomini sono più a rischio. Pensate che un aumento della pancia può far salire il rischio di degenerazione maculare (AMD) del 75%, anche se pochi anni prima si aveva la tartaruga al posto degli addominali.

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I succhi di frutta fanno bene?

I succhi di frutta, da sempre dividono gli esperti. C’è, infatti, chi sostiene che siano ottimi per reintegrare le vitamine e mantenere la linea, e chi, invece, è fermamente convinto che siano deleteri per la salute.

E proprio in questa spaccatura, si inserisce la ricerca dell’University of California di Davis, negli USA, diretta dalla dottoressa Dianne Hyson e presentata all’Experimental Biology 2011, che si sta svolgendo a Washington in questi giorni. I ricercatori, infatti, hanno passato al setaccio 60 studi di genere, per arrivare ad una conclusione che mettesse finalmente tutti d’accordo.

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Lo stress indebolisce le difese immunitarie

Lo stress, riduce i batteri presenti nell’intestino, con ricadute negative per il sistema immunitario, che ne risulta indebolito. A sostenerlo, sono un team di studiosi dell’Institute for Behavioral Medicine Research dell’Ohio State University guidati da Michael Bailey. L’esito della ricerca, è stato pubblicato su su “Brain, Behavior and Immunity”.

Come hanno spiegato gli esperti, i miliardi di batteri intestinali, svolgono un ruolo molto importante, perché mantengono costantemente attivo il sistema immunitario innato, affinché sia pronto ad una reazione immediata di fronte ad un’eventuale infezione.

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Il vino protegge dai grassi cattivi

Quante volte abbiamo detto che un po’ di vino fa bene alla salute? Ormai non si contano più. Oggi aggiungiamo un interessante tassello a quest’informazione, grazie a uno studio italiano dell’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione. Il vino protegge dalla circolazione nel sangue di grassi degenerati. In altre parole, gli esperti hanno verificato la capacità del vino di ridurre l’aumento nel sangue dei grassi ossidati dopo un pasto molto ricco.

Per la serie, un bicchiere non fa male.  La ricerca è stata condotta su un campione di 12 persone sane (metà donne e metà uomini), tra i 24 e i 35 anni. La prova del nove si è verificata quando i volontari hanno mangiato un doppio cheeseburger di 200g con 300ml di acqua. Dopo 2 settimane l’esperimento è stato ripetuto e il pasto è stato accompagnato con 300 ml di vino rosso.

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Obesità, la religione fa ingrassare

Avete mai pensato che la vostra linea può non dipendere solo da quello che mangiate o dall’attività fisica? No, non sto parlando di tiroide o predisposizione genetica. Secondo i ricercatori della Northwestern University, la religione potrebbe essere un fattore di rischio. Gli esperti hanno notato che i giovani più legati alla chiesta sono quelli con la probabilità maggiore di diventare obesi in età adulta. La tesi arriva da un’associazione di laici o atei.

Non pensiate che ci siano condizionamenti culturali, perché lo studio si è svolto in modo serio e scientifico: sono state analizzate per 18 anni più di 2.400 persone, scelte tra i partecipanti allo studio multicentrico Coronary Artery Risk Development in Young Adults, svolto in tutti gli stati. Sono stati messi a confronto la partecipazione religiosa tra i 20 e i 32 anni  e l’indice di massa corporea 18 anni dopo.

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Ritrovare l’equilibrio psico-fisico con l’idrodeambulazione

L’idroterapia è ancora oggi una delle tecniche maggiormente utilizzate per la cura e il trattamento di numerosi problemi fisici e psicologici. Essa, grazie all’utilizzo consapevole dell’acqua, si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento di stati di stress, problematiche a carico del sistema digestivo, potenziamento delle funzioni del sistema linfatico, regolatore insomma di tutto l’organismo.

Tra le tecniche che fanno parte dell’idroterapia vorremmo presentarvi una tecnica che potete sperimentare anche in casa: l’idrodeambulazione. L’idrodeambulazione, nata moltissimi anni fa, prevedeva il camminare a piedi nudi su un torrente ghiacciato, i più temerari potrebbero seguire la “ricetta originaria”, io preferisco senza dubbio la sua variante che si presenta decisamente più sopportabile e più facile da fare.

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Tre banane al giorno per ridurre il rischio d’ictus

Per mantenersi in salute, bisogna mangiare sano. Questa è una delle teorie che più sponsorizziamo, perché il cibo deve essere uno strumento per mantenersi in forma e belli dentro e fuori. Se siete degli amanti delle banane, sarete felici di sapere che per abbassare del 21% il rischio di ictus bastano tre frutti al giorno. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Warwick (Regno Unito) e dell’Università di Napoli.

A svolgere l’azione preventiva è il potassio, presente in circa 500 mg in ogni frutto di media grandezza, in grado di ridurre la pressione sanguigna, uno dei principali fattori di rischio per l’ictus. Ovviamente il risultato sarebbe ottimale, se accanto a questo suggerimento si seguisse anche quello di abbassare il sale. Secondo gli esperti tutto ciò si tradurrebbe in una riduzione di ben 1.155.000 morti per ictus in un anno su scala mondiale.

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Consigli utili per migliorare la qualità del sonno

Dormire è tra le attività migliori per mantenersi in forma, molti studi dimostrano il ruolo svolto dal sonno per mantenere la linea e un umore alto. Nel passato, gli psicologi sperimentavano le condizioni che creavano maggiormente disagio nelle persone e quasi tutti i risultati portavano ad un’importante conclusione: dormire bene aiuta a superare meglio tutte le difficoltà che si presentano nella vita. Ma come si può migliorare la qualità del sonno

Tante, forse troppe, le persone che al mattino accusano stanchezza pur avendo dormito per un quantitativo di ore sufficienti. Eliminando i casi di insonnia che possono essere affrontati in vari modi,  possiamo cercare delle soluzioni per migliorare la qualità del sonno, basta seguire alcune semplici ma efficaci regole. Per prima cosa, rallentare i propri ritmi prima di mettersi a letto, almeno 2 ore prima di dormire dovremmo evitare di stare davanti al PC o alla televisione (la luce dello schermo sovraeccitano l’organismo), evitare di fare attività fisica in tarda serata, evitare (per quanto possibile) di avere discussioni.

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Digiuno, una tecnica per prevenire il diabete

Digiunare fa bene alla salute. Qualcuno sostiene il contrario, soprattutto appena sente bussare i morsi della fame. Eppure secondo i ricercatori dell’Heart Institute dell’Intermountain Medical Center di Murray (Utah, Usa), il digiuno, se programmato ed effettuato sotto stretto controllo, riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e di malattie coronariche.

Non stiamo quindi parlando di saltare il pasto occasionalmente o di regimi alimentari improvvisati, ma di un digiuno studiato, magari proprio da un medico. Il motivo di questo risultato? Non mangiare provoca la fame, ovviamente, e il nostro corpo in risposta produce più colesterolo, permettendo così di utilizzarlo come fonte di combustibile al posto del glucosio. Questo meccanismo fa diminuire le cellule adipose: meno se ne hanno, meno è probabile che si sviluppi il diabete.

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Alitosi: maggiori cause e possibili rimedi

L‘alitosi può essere causata da numerosi fattori, primi fra tutti i problemi di igiene mentale o la presenza di carie che causano dei cattivi odori. Escludendo la scarsa igiene orale e/o la presenza di tartaro o carie, i motivi che stanno alla base dell’alitosi possono essere ricondotti anche a problemi gastrici, in particolar modo situazioni di reflusso gastroesofageo o ernia iatale, oppure da patologie a carico di fegato, reni e presenza di diabete.

Inoltre, la presenza di condotte alimentari disturbate (disturbi del comportamento alimentare) si manifestano spesso con alitosi così come la tendenza a continui digiuni. Se da una cura medica approfondita, i problemi di alitosi legati a possibili patologie organiche sono state escluse è opportuno valutare attentamente i cibi che assumiamo o i nostri stili di vita che possono nascondere i fattori che causano l’alitosi.

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Scegliere gli alimenti giusti per la salute degli occhi

Gli occhi sono tra le parti più delicate del nostro corpo maggiormente esposti a rischi provenienti dall’esterno (polvere, inquinamento, raggi solari, ecc.) e dall’interno (pressione alta, problemi al fegato, ecc.). Essi sono tra gli organi che segnalano immediatatamente problematiche fisiche, infatti, attraverso un esame oculare è possibile individuare malattie quali: disturbi tiroidei, itterizia, ipertensione, diabete, ecc. 

Con il processo di invecchiamento, gli occhi indeboliscono le proprie difese naturali e possono andare incontro ad una serie di problematiche che talvolta possono limitare e influenzare negativamente la vita della persona. Alcune parti dell’occhio, con l’avanzare dell’età, richiedono un aiuto che possiamo fornire attraverso il consumo di alcuni cibi che contengono sostanze importanti per la loro salute.

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Sushi: controlli sulle importazioni giapponesi

Il sushi finisce nel mirino e scattano i controlli sulle importazioni giapponesi in tutto il mondo. Dopo l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima, infatti, è stata rilevata la presenza di sostanze radioattive sia nel cibo, che nell’acqua.

Alcuni Paesi, hanno persino bloccato del tutto l’import. I dati sono allarmanti, e sembra che la situazione in Giappone sia destinata a peggiorare di ora in ora.

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L’alimentazione che fa bene ai reni

Chi soffre di reni deve necessariamente seguire una dieta, intendendo questa parola non la perdita di peso bensì una corretta alimentazione che serve a garantire la salute di questi organi così importanti per il nostro organismo: non dimentichiamo che i reni sono gli organi che eliminano le scorie.

Sulle abitudini alimentari relative alla salute dei reni ci sono diversi luoghi comuni, primo fra tutti è quello di bere almeno due litri di acqua al giorno per pulire i reni: si deve bere quando si ha sete, ossia quando lo richiede l’ organismo.

Il sale è un altro dei falsi miti dell’alimentazione di chi soffre di reni: non serve mangiare cibi insipidi, basta solo non abusare del sale; attenzione anche ai sali dietetici che contengono, sì, meno sodio ma se associati a certi farmaci possono provocare delle reazioni. Per sostituire il sale basta affidarsi alle spezie, mentre è da evitare il dado perché contiene molto sodio.

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Ora legale: l’alimentazione per combattere l’insonnia

La scorsa notte è entrata in vigore l’ora legale con il conseguente spostamento delle lancette dell’orologio un’ora più avanti; se è vero che ne guadagniamo in termini di ore di luce e di risparmio energetico, questo cambio dell’ora può provocare qualche disturbo al nostro sistema, soprattutto quelli legati all’insonnia.

Infatti, il dormire di meno, anche solo un’ora può provocare difficoltà di adattamento, tanto che la Coldiretti ha pensato di stilare una specie di “dieta dell’ora legale” indicando quali alimenti possono aiutare ad adattarsi al cambio dell’ora.

Nella nota si legge, infatti:

Pane, pasta e riso, lattuga, radicchio, aglio, formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta dolce favoriscono il sonno e aiutano l’organismo a rilassarsi; mentre alimenti conditi con curry, pepe, paprika e sale in abbondanza, salatini, alimenti in scatola e minestre con dado da cucina rendono più difficile addormentarsi.

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