Dieta in menopausa: florizina e isoflavoni della soia

florizina e isoflavoni

Nella donna, fino ai 30 anni, la concentrazione ormonale è caratterizzata da una rapida e co­stante impennata; in seguito e fino alla menopausa il livello estrogenico inizia a diminuire in modo lento e irregolare. E queste impercettibili oscillazioni della concentrazione ormonale sono il principale responsabile della comparsa di accu­muli di adipe in alcuni punti critici come braccia e fianchi. Oggi la ricerca ha individuato le sostan­ze che aiutano a dimagrire anche dopo i trent’an­ni.

Sono la florizina e gli isoflavoni della soia. La florizina e gli isoflavoni della soia contribui­scono a compensare gli effetti di un quadro or­monale non equilibrato. Questo permette ai messaggi veicolati dagli ormoni di raggiungere correttamente gli organi, proprio come succe­deva prima dei trent’anni, e di “ricordare” al corpo come faceva a dimagrire quando era più giovane. Questo porta non solo ad un evidente dimagrimento, ma addirittura ad una redistribu­zione armoniosa delle masse grasse del corpo.

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Contro ritenzione idrica e adipe localizzato cumino e altea

altea e cumino

Chi soffre di gonfiore e contemporancamente è  in sovrappeso, infatti, nota spesso delle forti oscillazioni dell’ago della bilancia; per esempio, si aumenta di 2 kg da un giorno all’altro, anche se a tavola non si è esagerato più di tanto. Con questo quadro clinico, pos­sono essere interessate simultaneamente dall’in­grassamento tutte le zone “critiche”, ovvero pan­cia, glutei, fianchi, ma spesso appaiono appesan­titi anche cosce, gambe e altri distretti corporei. La colpa, nel 90% dei casi, è l’abitudine a consu­mare troppi cibi lievitati.

Lieviti di  birra e di pane aggiunti alla farina inglobano aria. Da una parte consentono così di ottenere un prodotto alimentare più soffice e morbido, ma dall’altra rischiano di scatenare o peggiorare fenomeni di gonfiore alla pancia. Oltre a ciò i cibi lievitati e fermentati acidificano i tessuti, bloccando i processi metabolici e favorendo di riflesso l’accumulo di grassi e tossine. Se vuoi liberarti dall’intolleranza ai cibi lievitati ed educare il tuo palato agli alimenti privi di lievito, devi per almeno 15 giorni fare un piccolo sforzo ed evitare assolutamente di mangiare il pane, in parti­colare quello preparato con farina bianca.

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Dimagrire con il pane giusto

dieta e pane

La tavola autunnale, al contrario di quello che si crede, è inaspettatamente ricca di golosità dimagranti: i funghi, le mele (la loro buccia contiene una sostanza naturale bruciagrassi), i pani caserecci, addirittura le ciambelle. La cosa peggiore che potresti fare, per per­dere peso questo mese, è rinunciare a tutte queste prelibatezze. E allora, se hai qualche chilo da smaltire, impara a combinare in modo diverso gli ingredienti e gli alimenti e a utilizzare i condimenti giusti: così trasformerai i cibi di stagione in efficaci integratori, ideali per riattivare il metabolismo e combattere in­tolleranze, adipe e ritenzione.

 Il pane fa ingrassare o no? E quale preferire tra le diverse varietà che in panetteria fanno bella mostra di se? E se invece si opta per crachers o grissini? Sono tante le domande che sorgono quando si pensa al pane e soprattutto quando lo si vorrebbe tanto mangiare ma si teme così di eccedere con le calorie e di compromettere un regime alimentare. La prima regola fondamentale? Inserirlo nella dieta evi­tando di abbinarlo a pasta o riso, per non esagerare con i carboidrati.

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La dieta volumetrica, dimagrire mangiando

dieta volumetrica

La dieta volumetrica è stata elaborata negli Stati Uniti da Barbara Rolls e Robert Barnett in collaborazione con l’Eating lab in Pennsylvania. Si tratta di un programma dietetico particolarmente adatto a chi ha sempre molto appetito e non riesce a seguire una qualunque dieta dimagrante poichè ciò lo rende cronicamente affamato.

Questo tipo di dieta, introdotta con qualche variazione nel nostro paese, si fonda  sul potere saziante, a parità di calorie, di alcuni cibi rispetto ad altri. Secondo i suoi ideatori infatti il necessario controllo delle calorie è facilitato dalla scelta di cibi con un’elevata capacità saziante, quali frutta, verdura, ortaggi e legumi e questo “stratagemma”  consentirebbe di ottenere il tanto desiderato dimagrimento principalmente tenendoci alla larga dalle tentazioni.

Più precisamente, la valutazione di quali alimenti sia più opportuno consumare avviene in base al calcolo della loro densità calorica, che si ottiene dividendo il numero delle calorie apportate da ciascun alimento per il suo peso in grammi: più bassa è la densità calorica, maggiori sono le porzioni di quell’alimento che si possono consumare senza preoccuparsi di prendere peso.

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Effetto plateau, un inconveniente che si può superare

effetto plateau

Da mesi seguiamo una dieta rigorosa, abbiamo già perso molti chili e siamo più che soddisfatte, ma arrivate a un certo punto sentiamo che qualcosa si è inceppato e non riusciamo a buttare giù gli ultimi chili che ci separano dal nostro peso ideale; e questo nonostante il nostro impegno sia rimasto invariato. Se questo è il vostro caso niente paura, si tratta infatti di ciò che i dietologi chiamano effetto plateau, in virtù del quale il dimagrimento ottenuto con tanta fatica si arresta o rallenta.

Si tratta di un avvenimento del tutto normale dovuto al fatto che l’organismo si è abituato al minore introito calorico giornaliero (occorre circa un mese di tempo perchè ciò accada) ed ha quindi rallentato il proprio metabolismo; è quindi proprio sull’attività metabolica che si interviene perchè riparta conducendoci verso l’obiettivo prestabilito.

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La dieta metabolica

dieta metabolica

La dieta metabolica è stata messa a punto dal medico canadese di origini italiane, Mauro di Pasquale. E’ una dieta che promette un dimagrimento veloce fondato sul “dosaggio” dei carboidrati allo scopo di abituare il corpo a bruciare i grassi. La prima fase prevede quindi, come molte altre diete iperproteiche, una drastica riduzione del consumo di carboidrati a favore di grassi e proteine per almeno 12 giorni, cui seguono due giorni in cui questi nutrienti vengono reintegrati pienamente nell’alimentazione allo scopo di evitare la perdita delle proteine muscolari.

Quindi, dopo le prime quattro settimane di dieta, nelle quali ciascuno dovrà determinare la quantità minima di glucidi che gli occorrono per non incorrere negli inevitabili, spiacevoli effetti collaterali come nausea, cefalea e stanchezza dovuti alla formazione di corpi chetonici, si cominciano ad alternare 5 giorni di scarico e due di carico dei carboidrati (seconda fase della dieta metabolica).

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La dieta Marazziti

dieta marazziti

Come avrete potuto notare, la gran parte delle diete dimagranti delle quali si trova notizia sul web proviene da oltreoceano: la Scarsdale, la Atkins e così via sono infatti tutti programmi alimentari elaborati da medici statunitensi. Si tratta in genere di diete cosiddette low carb o iperproteiche, fondate cioè sul consumo di proteine, e grassi, a scapito dei carboidrati. La dieta della quale stiamo per parlarvi adesso è invece molto diversa dalle solite: si tratta della dieta Marazziti, tutta italiana e bilanciata.

Messa a punto dalla dottoressa Paola Marazziti, endocrinologa romana che si occupa di cura dell’obesità sin dagli anni ’70, la dieta Marazziti è una dieta povera di grassi saturi centrata soprattutto sul consumo di cibi ricchi di iodio in grado di attivare il metabolismo. Fra questi soprattutto il pesce, che rappresenta, in questo regime alimentare, l’alimento privilegiato in assoluto.

Nel corso del programma dietetico, elaborato individualmente, i carboidrati possono essere consumati soprattutto nella prima parte della giornata e risulta molto ridotto il consumo di carni rosse, sostituite quasi interamente dalle bianche. Al contrario di molte altre diete, nella Marazziti non compaiono con molta frequenza minestroni e zuppe di verdure; questo per evitare gonfiori e ritenzione idrica causate dal rallentato metabolismo dell’acqua (eventualità che riguarda soprattutto le donne sopra i 40 anni) che, per lo stesso motivo, va bevuta solo nelle quantità desiderate.

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La dieta Fricker

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La dieta Fricker porta il nome del suo ideatore, il medico francese Jacques Fricker, nutrizionista presso l’ospedale Bichat di Parigi ed autore del libro “Mangiare meglio per dimagrire”. Nonostante sia noto al grande pubblico come dieta lampo, il programma alimentare del dottor Fricker si articola in realtà in due fasi: delle due solo la prima, detta appunto ad alta velocità o pendolino, promette una perdita di peso rapida e notevole, mentre la seconda permette invece di conseguire un dimagrimento meno veloce ma duraturo ed aiuta a stabilizzare il peso raggiunto con la fase ad alta velocità.

Il programma alimentare della prima fase va osservato per un massimo di 15 giorni e si basa sul consumo di pesce, carne, frutta e verdura, mentre sono rigorosamente vietati dolci, pane, pasta e farinacei di ogni tipo. La fase a velocità moderata può essere invece seguita per tutto il tempo che si vuole e vede la reintroduzione dei carboidrati nel menù giornaliero.

Fase ad alta velocità, giornata tipo:

Colazione

1 yogurt magro e 1 frutto

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Effetto yo yo: ecco come dirgli addio

effetto yo yo

Dimagrire dovrebbe fare rima con costanza, ma spesso bastano un paio di sgarri ed ecco la bilancia torna là a segnare il peso di un paio di mesi prima: è il temuto effetto yo yo. Succede quando i buoni propositi non sono supportati da una strategia a lungo termine; per raggiungere l’obiettivo occorre non solo costanza ma anche traguardi chiari, con un regime alimentare adatto alle tre fasi del processo: l’inizio, la fase di mezzo e quello finale, di mantenimento.

La prima fase mira ad eliminare 4-5 chili in tre settimane, a questa ne segue una più leggera in modo da perdere 4 chili in un mese, e per non vanificare tutto, una fase di mantenimento con un regime ipocalorico.

Nella prima fase occorre seguire per tre settimane una dieta disintossicante; il calo del peso è maggiore perché un regime dietetico di questo tipo, oltre a stimolare il metabolismo, provoca una disintossicazione dell’organismo che si manifesta attraverso la diuresi; è importante anche non eccedere nelle porzioni

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Conformazione androide, ovvero costituzione fisica a mela

androide

Braccia e gambe lunghe e sottili, glutei sodi e ventre pronunciato. Se vi riconoscete in questa descrizione, la vostra costituzione è di tipo androide, e accumulate grasso in modo tipicamente maschile. È un tipo di soprappeso ad alto rischio cardiovascolare, spesso correlato a problematiche diabetiche; molto dipende dallo stile di vita: mangiare male, disordinatamente, lasciarsi andare allo stress, fare poco moto sono tutte cause della cosiddetta “pancetta”.

Non c’è niente di peggio di un pasto troppo veloce: il cibo ingurgitato in fretta provoca gonfiore di stomaco e problemi digestivi; mangiate con calma, stando sedute e masticando ogni boccone. I nemici del ventre sono gli zuccheri, i latticini, eccetto lo yogurt, i legumi secchi, i piatti in salsa, le bevande gassate. Via libera, invece, alle verdure cotte, alle carni magre, al pesce, ai cereali integrali e alla frutta, che però va consumata fuori pasto.

La distribuzione dei pasti nel corso della giornata dovrebbe prevedere una buona prima colazione, un pranzo compensatorio, una merenda leggera nel pomeriggio e una cena piuttosto frugale la sera; puntate poi sulle fibre che, regolando il sistema digestivo, garantiscono un ventre piatto.

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Conformazione ginoide, ovvero costituzione fisica a pera

ginoide

La conformazione cosiddetta ginoide, o a pera, è quella più comune tra le donne ed è caratterizzata da fianchi larghi, cosce abbondanti, spalle e seno minuti e magri; questo tipo di costituzione fisica si rivela inestetica quando si hanno dei chili di troppo.

Il problema è soprattutto ormonale e della natura femminile: destinate ad avere figli e ad allattarli le donne tendono biologicamente ad immagazzinare delle riserve di grasso nella parte inferiore del corpo; questa tendenza determina un problema di ritenzione idrica, responsabile numero uno della cellulite. Nel dimagrire occorre quindi rendere in considerazione due fattori: un soprappeso localizzato dal ventre in giù e la cellulite. La regola base è non esagerare con il sale che aumenta la ritenzione idrica; per dare sapore ai piatti usate le spezie e prendete l’abitudine di cucinare evitando i cibi pronti, che di solito abbondano di insaporitori.

Puntate poi sulle proteine che creano muscoli invece che grasso: formaggi magri, uova, pollame, pesce: tutto va bene purché sia cotto a vapore, alla griglia o al forno. Bevete tanta acqua per depurare l’organismo, e per renderle più gradevole aggiungete di tanto in tanto fettine di limone o foglioline di menta.

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La dieta I love New York

dieta ney york

La dieta I love New York, nota anche come dieta New York, è stata messa a punto da David Kirsch, personal trainer delle più acclamate dive di Holliwood. Inutile dire che si tratta dell’ennesima dieta low card che promette un dimagrimento fino a sei kg e una riduzione del girovita di 10 cm in sole due settimane. Per ottenere lo scopo è richiesta però un’enorme forza di volontà, si tratta infatti di una dieta molto restrittiva.

Il programma alimentare si articola in tre fasi per la durata di un mese: durante la prima fase (prima e seconda settimana di dieta) sono vietati pane, pasta, patate, alcolici, frutta secca, dolci, fritture, latticini e caffè. Via libera invece a petto di pollo, funghi, albume di uovo, verdure a foglia verde e frutta (300 grammi al giorno). In questa fase l’apporto calorico giornaliero si aggira intorno alle 800-1000 calorie.

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La dieta Max Planck

dieta max planck

La cosiddetta dieta Max Planck è una di quelle diete dimagranti che si diffondono soprattutto attraverso il passa parola e, da qualche anno a questa parte, anche mediante internet. Al contrario di quanto potrebbe far crede il suo nome, non ha nulla a che vedere con il noto Istituto di ricerca tedesco Max Planck, che ha ritenuto addirittura di doverne prendere le distanze, e anzi in realtà non si sa molto sulle sue origini e su chi l’abbia realmente messa a punto.

D’altra parte la dieta di Planck non sembra avere alcun fondamento scientifico e, a differenza di altre, non si basa su alcun principio nutrizionale accertato. Piuttosto, si tratta di una dieta da fame che presumibilmente porta al dimagrimento solo in virtù di una drastica riduzione delle calorie giornaliere. Non a caso questa dieta promette un dimagrimento fino a 9 kg in due settimane, promessa che l’Associazione tedesca dei consumatori Stiftung Warentest definisce a dir poco illusoria.

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La dieta del tè verde

dieta del tè

La cosiddetta dieta del tè verde apporta circa 1200 calorie al giorno e permette di perdere fino a 4 chili in un mese. Infatti, grazie al contenuto di sostanze anti-ossidanti quali polifenoli e tannini, tra cui la caffeina, il the verde agevola la combustione dei grassi e rallenta l’assorbimento di zuccheri e lipidi contrastando allo stesso tempo l’azione dei radicali liberi e, di conseguenza, l’invecchiamento precoce.

Nonostante tutti i suoi effetti benefici però bere più di tre tazze di tè al giorno è sconsigliato a chi soffre di ansia o di insonnia così come a chi è affetto da ulcera. In questo caso quindi è meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia prima di cominciare una dieta di questo tipo.

Lunedì

Colazione: 1 tazza di tè verde, 1 vasetto di yogurt magro o un bicchiere di latte scremato, 3 fette biscottate o 4 biscotti secchi integrali.

Spuntino: 1 tazza di tè verde con 2 biscotti secchi.

Pranzo: 1 tazza di tè verde; 1 vasetto di yogurt magro o un bicchiere di latte scremato; 3 fette biscottate o 4 biscotti secchi integrali.

Merenda: 200 g. di frutta fresca.

Cena: 1 porzione di petto di pollo; insalata di lattuga; mezzo panino.

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Come sgonfiare la pancia piena d’aria: aiutatevi con la rodiola

pancia-gonfia

A volte l’ingrassamento del punto vita è dovuto  alla formazione di gonfiore: ma se la pancia è piena d’aria, si fermano tutti i meccanismi metabolici e l’adipe inizia ad accumularsi. I rimedi che ti suggeriamo in queste pagine evitano quindi che il gonfiore si trasformi in grasso e puoi anche utilizzarli a titolo preventivo quando cioè la circonferenza addominale e lo spessore della plica di grasso sono al disotto dei livelli di guardia.

La rodiola (Rhodiola rosea) è una pianta dimagrante e stimolan­te del metabolismo, scioglie i grassi nei tessuti, riducendo lo spesso­re dei pannicoli adiposí e il peso corporeo totale. Inoltre placa la fa­me su base ansiosa ed evita il gonfiore tipico dei soggetti che ingurgitano aria mangiando o continuando a “piluccare”. Posologia: assumi l’estratto secco di rodiola in capsule, una ca­psula tre volte al giorno per un mese.

Per mantenere i risultati ottenuti e sgonfiare i tessuti, utiliz­za, gli oli essenziali di cedro e patchouli: 3 gocce di ciascun rimedio diluite in 2 cucchiai di olio di jojoba. Applicalo lo­calmente a tutto il girovita e nelle zone del corpo che ap­paiono più gonfie, almeno 2 volte alla settimana per un me­se, frizionando e massaggiando le varie aree in modo circo­lare oppure nel corso di una seduta di massaggio rilassante generalizzato. Associando cibi, integratori e oli ripulisci in profondità i tessuti, in particolare il tubo digerente, con un’azione snellente generale.

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La dieta che mantiene i benefici dell’estate

mantenere benefici delle vacanze

Se dopo un’estate vissuta al top volete rimanere in forma e piene di vitalità, la cosa migliore da fare è seguire una dieta che vi aiuti a mantenere i benefici della stagione estiva per più tempo possibile.

Per prima cosa evitate di mangiare più di quando vi serve: è importante non incamerare più calorie di quelle necessarie conformi al vostro stile di vita. In secondo luogo, non privatevi dei nutrienti essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo, come le proteine, i grassi e i carboidrati. Infine, non saltate i pasti, anzi: cercate di distribuire il cibo equamente durante tutta la giornata, in modo da abituare l’organismo ad una giusta immissione di alimenti.

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Come togliere adipe dalla pancia: incenso e caffè verde

circonferenza pancia

Se la circonferenza della pancia supera i 102 cm serve un programma bruciagrassi più generalizzato, che non sia limitato all’addome. Infatti, in queste situazioni l’accumulo di grasso è diffuso anche ad altri distretti del corpo e penetra i tessuti in profondità. E per eliminarli può essere necessario un po’ più di tempo, almeno un mese. I semi di caffè verde (Coffea arabica) so­no ricchi di antiossidanti e caffeina. Han­no un’azione bruciagrassi naturale: sciolgono gli accumuli lipidici, facilitando la perdita di peso.

Inoltre riducono la fame di zuccheri. Assumere una capsula di estratto di caffè verde per 15-30 giorni, sempre alla mattina. La caffeina può avere effetto eccitante e provocare insonnia, nervosismo, tachicardia e agitazione: smettete subito l’assunzione se notate che questi sintomi si intensificano Due o tre volte al giorno praticate un massaggio utiliz­zando 3 gocce di oli essenziali di incenso e cannella di­luiti in 10 ml di olio di rosa mosqueta.

Queste essenze possiedono un’azione drenante, riattivano la circolazione linfatica e rendono più morbidi i tessuti dove si sono accumulati i grassi maggiormente difficili da sciogliere. Per 15 giorni, evita le farine bianche, intasano il metabolismo e stimolano uno degli ormoni più implicati nell’ingrassa­mento della pancia: l’insulina. Sono troppo pieni di grassi animali e di zuccheri che favoriscono l’accumulo di trigliceridi.

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Il rientro dopo le vacanze: cambiare per mantenere il peso forma

rientro dalle vacanze

Il miglior proposito per settembre? Inserire quante più novità nella propria giornata.Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Washing­ton ha messo in luce il rapporto che esiste tra l’atteggia­mento mentale e il sovrappeso. Chi ingrassa detesta la vita statica, abitudinaria, ed è sempre alla ricerca di cose nuove. Non solo: è anche attratto da cibi di­versi, cucinati ogni volta in modo più gustoso. Questo spiega perché le diete falliscono: costringono a man­giare in modo ripetitivo cibi poco conditi e quindi poco piacevoli.

Così le diete vengono vissute come una penitenza, una routine, un obbligo. Sono il nemico numero uno per chi vuole dimagrire per davvero. Chi cerca le novità ha uno spirito libero e questo deve essere stimolato e non regolamentato con costrizioni o doveri da seguire, come accade nei regimi dieterici. Bi­sogna assecondare il bisogno di novità e non bloccarlo: esattamente il contrario di quello che suggeriscono certi nutrizionisti, che conoscono poco la psicologia del sovrappeso.

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