Perdere peso nei punti critici

Per farcela devi per prima cosa disintossicarti e poi usare gli integratori naturali che sgonfiano e tolgono l’adipe solo dove serve. Lasciando curve e rotondità nei posti giusti. Gli accumuli di adipe e di liquidi in genere prediligono alcune zone del corpo, spesso  e risparmiandone altre in modo quasi completo. Così ci si ritrova con la pancia gonfia e le braccia snelle oppure col tronco esile ma gambe troppo pesanti, o ancora con l’addome piatto e fianchi debordanti: sono solo alcune delle tipologie più frequentemente riscontrate.

 È come se i depositi individuassero nel corpo dei punti di “fragilità” e si insinuassero in essi, come se conoscessero i nostri punti deboli. Ma allora: è possibile dima­grire in modo “mirato”, cioè andando a snellire soltanto o prevalentemente queste zone critiche? Chi ha praticato diete rigorose sa perfetta­mente che, quando si perdo­no tanti chili o comunque quando si dimagrisce oltre una certa soglia individuale, l’estetica ne può risentire. Molte persone, per esempio, non vogliono dimagrire più di un certo numero di chili, altrimenti poi il volto apparirà troppo scavato, il seno (nel caso delle donne) diven­terà cadente oppure compariranno flaccidità indesiderate e smagliature.

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Evitare le diete yo-yo, per dimagrire una taglia

Se continui ad alternare scorpacciate e digiuni, nel cervello si attiva un gene che ti spingerà a mangiare… il doppio! Ecco come aggirare l’ostacolo. Le cosiddette diete yo-yo, in cui si alternano fasi caratteriz­zate da restrizioni alimentari e fasi in cui ci si abbuf­fa, non fanno dimagrire ma anzi, sono spesso responsabili di un aumento del peso. Una nuovo studio condotto presso la Boston University, negli Usa, da due ricercatori italiani, e pub­blicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze PNAS, ha cercato di spiegare il fenomeno, analizzando gli effetti di questo modo di alimentarsi sul cervello.

E’ emerso che, quando si escludono dalla dieta gli alimenti più ingras­santi (come dolci, cioccolato, patatine ecc.), nel cervello, e in particolare nell’amigdala (un’area cerebrale coinvolta nelle risposte a stress, ansia e paura), si registra una “attivazione” del livello del gene Crf.

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La dieta dei giorni alterni

Secondo una recente ricerca dell’Università dell’Illinois, sarebbe possibile perdere peso adottando un regime alimentare che alterni giorni di dieta restrittiva, a giorni di normale alimentazione; per tradurla in calorie si potrebbe parlare di giorni in cui l’apporto calorico previsto è di 900 calorie, e di giorni in cui si può arrivare a 1.200, sempre mantenendo un’alimentazione equilibrata.

La ricerca dell’Università dell’Illinois, che si basa sul fatto che le diete monotone e restrittive sono destinate a fallire, è stata condotta su un campione di persone in sovrappeso che per 8 settimane hanno seguito la dieta dei giorni alterni; i risultati sono stati sorprendenti: i volontari hanno perso ben 6 chili, oltre ad aver migliorato la pressione arteriosa e ad aver ridotto il livelli di colesterolo cattivo.

Sicuramente il pregio più grande di una dieta a giorni alternati è quello di rompere la monotonia di un’alimentazione ipocalorica, ma anche quella di soddisfare la “voglia” di una piccola trasgressione senza vanificare i sacrifici di intere settimane. Tra i detrattori di questo regime dietetico ci sono coloro che dicono che una dieta a giorni alterni può provocare dei disturbi del comportamento alimentare e più precisamente quello relativo all’alimentazione incontrollata che si manifesta con delle abbuffate 3 o 4 volte alla settimana, intercalate da giorni di quasi digiuno.

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I condimenti light della dieta zen

Ieri vi abbiamo illustrato i benefici della dieta zen, un regime alimentare proveniente dall’Oriente che promette, oltre a far perdete due chili in una settimana, di restituire benessere ed energia dopo i grigiori dell’inverno.

Una parte importante della dieta zen è data dai condimenti, che servono a dare sapore ai piatti e a renderli più gradevoli; la prima regola è che non devono essere grassi o eccessivi: quindi dimenticate il burro e usate con parsimonia anche l’olio, che comunque deve essere rigorosamente d’oliva. La cucina orientale propone dei condimenti che, oltre ad essere saporiti, sono anche leggeri; vediamoli insieme.

Il posto d’onore spetta alle erbe aromatiche, che aggiungono poche calorie ma tanto gusto, stimolano la digestione e contrastano l’accumulo di tossine; il gomasio è un prodotto di origine giapponese molto usato nella cucina asiatica a base di sale marino e semi di sesamo tostati e tritati, a volte arricchito con le alghe.

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La dieta zen

L’arrivo della primavera spinge inevitabilmente a pensare all’ormai prossima prova costume e alla dieta da attuare per arrivare in forma a questo temutissimo appuntamento. Ancora una volta un aiuto arriva dall’oriente che mette insieme tutti i suoi millenari segreti di alimentazione e benessere per creare una dieta che promette di far perdere due chili in una settimana, ovvero la dieta zen.

La primavera è il periodo ideale per dire addio a tossine e chili di troppo accumulati durante l’inverno, e in effetti il regime alimentare zen punta su piatti in grado di tonificare la silhouette e di riequilibrare emozioni ed energia.

Non solo dieta; secondo la medicina tradizionale orientale, per perdere peso, oltre ad una giusta alimentazione, è necessario fare una regolare attività fisica, in quanto il movimento aiuta a rafforzare gli obiettivi della dieta e ad eliminare più velocemente accumuli di adipe e tossine, e seguire un programma di agopuntura che serve a velocizzare la depurazione dell’organismo.

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Le tre diete per dimagrire dopo Pasqua

Ora che le festività pasquali sono finite ci ritroviamo a dover affrontare qualche chiletto in più, frutto degli stravizi dei pranzi di questi giorni; ormai è inutile piangere sul latte versato, e se colombe, cioccolata e arrosti hanno rovinato i sacrifici di intere settimane, l’unica cosa da fare è rimettersi a dieta. Per riprendersi dagli stravizi di questi giorni, il dietologo Pietro Antonio Migliaccio, presidente della Sisa, Società italiana di Scienza dell’alimentazione, consiglia di seguire tre tipi di dieta in tre momenti diversi.

Il primo step è la dieta lampo delle durata di una sola giornata da seguire nei giorni immediatamente successivi alla Pasquetta, e prevede l’assunzione, durante l’intera giornata, di soli 700 grammi di frutta, oppure di un frutto al mattino, uno a pranzo, e la sera un bicchiere di latte con due fette biscottate.

Nei giorni successivi a questo depurativo ci sono due possibilità: seguire una dieta veloce della durata di tre giorni dall’apporto di 850 calorie quotidiane, oppure seguirne una per dieci giorni da 1.200 calorie. Vediamo nel dettaglio il menù della dieta da 850 calorie.

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Dimagrire senza soffrire la fame

La strategia per evitare la percezione di vuoto gastrico provocato dall’assenza di pane e pasta condita, sta nella quotidiana assunzione di generose quan­tità di ortaggi di stagione (anche un chilo al giorno) e di frutta fresca (200-300 g al giorno). Ortaggi e frutta, oltre a garantire sazietà con poche calorie (mediamente 20 kcal per etto gli ortaggi; 40-50 kcal per 100 g di frut­ta) rispetto alle 340-350 di 100 g di cereali (pasta, riso, orzo ecc.) abbassano l’indice glicemico dei carboidrati grazie al loro contenuto di fibre e favoriscono la depu­razione per l’apporto di antiossidanti, acqua, fibra e po­tassio.

L’altro vantaggio degli ortaggi è costituito dalla possibilità di impiegarli per preparare ragù colorati e sa­poriti che rendono golosi i piatti senza appesantirli. Analogamente la frutta offre infinite possibilità di pre­parare voluminosi dessert, sani, gradevoli, ipocalorici. Per garantirsi un primo a pranzo e un altro a cena anche nell’ambito di una razione alimentare giornaliera “contenuta” da 1500 calorie, occorre non superare i 50 gr di cereali (pasta, riso, orzo ecc…) a porzione, da proporre in ricette che prevedano però l’impiego di 200-250gr di verdure per conferire il giusto  volume al piatto.

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Prova costume, prepariamoci con la dieta frazionata

La dieta frazionata è una dieta suddivisa in sei pasti: colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena e dopocena. Ciascuno di essi deve essere composto da alimenti iperproteici, ipercalorici, di piccolo volume ed altamente digeribili; in altre parole si tratta di mangiare poco ma spesso in modo da distribuire le calorie necessarie lungo tutto l’arco della giornata.

Più che di una vera e propria dieta dimagrante, si tratta di un regime alimentare seguito in genere da sportivi allo scopo di aumentare la massa muscolare e ridurre la massa grassa e proprio per questo motivo è fondata sul consumo di cibi iperproteici; tuttavia si adatta molto bene anche alle esigenze di chi avverte subito un certo senso di sazietà dopo aver mangiato piccole quantità di cibo salvo poi sentirsi nuovamente affamato dopo poche ore.

Dieta frazionata, esempio di menu giornaliero

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Pasqua: gli ultimi eccessi alimentari prima della dieta per la prova costume

Ormai ci siamo: domani sarà il giorno di Pasqua e con esso arriveranno gli inevitabili stravizi alimentari dovuti al pranzo più elaborato, alla colomba, al cioccolato delle uova e poi dalle leccornie proposte nel pic nic del Lunedì dell’Angelo. Per fortuna con il giorno di Pasqua si conclude il ciclo di feste più pericolose per la linea e finalmente potremo dedicarci a rimetterci in forma per  prova costume, che ogni anno è sempre temutissima.

Il nutrizionista Carlo Cannella, professore ordinario di Scienza dell’Alimentazione all’Università La Sapienza di Roma spiega:

Già a Pasqua le abbuffate sono meno pesanti che a Natale, perché fa più caldo e ci sono verdure di stagione come piselli, fave e asparagi che ci aiutano a mangiare meno. E le classiche gite fuori porta, con abbacchio e fave e pecorino, certo ci appesantiscono ma non come il cenone di Capodanno.

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Come perdere più di 10 chili

perdere 10 chili

Le minestre di boccioli, ricche di ormoni vegetali, e gli estratti di alghe marine rimettono in moto i meccanismi bruciagrassi. Tutti i rimedi naturali attivi sul metaboli­smo vanno assunti soltanto dopo un’ade­guata fase di drenaggio, disintossicazione e disinfiammazione dell’organismo, come visto in precedenza. Infatti, solo in questo modo essi risultano pienamente efficaci. Al contrario, se il loro utilizzo non è anticipato da un trattamento depurativo appropriato, essi rischiano di ingolfare ulteriormente gli organi (in particolare fegato e reni).

Se il tuo sovrappeso raggiunge i 10 chili, per prima cosa segui i consigli che ab­biamo nei post dei giorni scorsi, e poi assumi per 2-3 settimane gli estratti “sveglia-metabolismo”. Evita o almeno non esagerare con i grassi animali, in particolare burro, margarina (controlla sempre sul­l’etichetta degli alimenti, per esempio molti prodotti da forno come i cracker possono contenere questi grassi), strutto, lardo, insaccati, carne di maiale. Come condimento usa l’olio di oliva (non più di un cucchiaio a pranzo e un cucchiaio a cena) o i semi oleosi (in particolare quelli di lino che riattivano anche la funzionalità intestinale, non più di un cucchiaino al giorno).

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Perdere 5 chili prima dell’estate!

L’intestino pigro e uno stomaco stanco provocano uno stato di irritazione generale che “pesa” sulla linea. Allora, per dimagrire, devi disinfiammare. Quando circolazione linfatica, fegato e reni non ce la fanno più a smaltire le tossine circolanti, queste ultime si accumulano nei tessuti e provocano una specie di blando stato infiammatorio che blocca il metabolismo e alla lunga porta a gonfiore (soprattutto nella zona alta dell’addome) e sovrappeso. In questa fase che spesso si riflette sul fegato rendendo difficoltosa la digestione, non serve solo drenare le tossine , ma occorre anche disinfiammare l’organismo in profondità.

Gli stati infiammatori spesso rendono difficoltosa la digestione e fanno dilatare l’addome. Se assumendo i rimedi sfiammanti senti che lo stomaco sta lavorando meglio ed è meno gonfio, vuol dire che la cura funziona e inizierai presto a perdere peso Per almeno 5 settimane dovresti abolire i cibi raffinati, in particolare lo zucchero bianco (e tutti i cibi che lo contengono), le farine bianche e il riso sbiancato. Sostituiscili con gli equivalenti integrali e il miele. Mangia ogni giorno 1-2 porzioni di avena, segale e orzo biologici: depurano il tratto digerente con un notevole effetto sgonfiante.

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Togliere 3 chili con cardo, solidago e lime

Tre chili sono un “piccolo” problema di sovrappeso ma, se si depositano nei punti sbagliati, rovinano la linea. Per eliminarli, riattiva il fegato e i reni e ti liberi dalle scorie più ingrassanti. Disintossicarsi  significa riattivare la circolazione linfatica, che trasporta le tossine dalla pe­riferia al centro, convogliandole nel sangue venoso. In secondo luogo, drenare significa aiuta­re fegato e reni a compiere il loro naturale lavoro di depuratori dell’organismo. Il fegato riceve il sangue intestinale dove sono presenti le molecole introdotte dall’alimentazione che verranno trasformate, ac­cumulate, rimesse in circolo o eliminate. I reni invece filtrano il sangue, eliminando le scorie idrosolubili. Il segreto per dimagrire qual è?

 Usare i cibi e le erbe che riattiva­no fegato e reni. Frutta e verdura provenienti direttamente dall’orto o da agricoltura biologica e/o biodinamica: mangiane a volontà, meglio cruda che cotta, anche 4-5 porzioni al giorno. Cominciamo il programma naturale di dimagrimento: innanzi tutto ogni mattina bere il diuretico: per stimolare il drenaggio renale è utile una miscela composta da diuretici naturali come Berberis vulgaris D4, Solidago D3 e Sarsaparilla D6. Per favorire anche l’attività dei fegato si assocerà questo mix di gocce a Lycopodium D4 anch’esso nella versione compositum, in cui è associato per esempio a Taraxacum D4 e Cynara scolymus D6, altri due noti rimedi drenanti del fegato. Infine, per aiutare la circolazione linfatica sì assocerà Juglans regia D3 miscelato a Myosotis arvensis D3: tutti questi rimedi si trovano nelle farmacie con reparto naturale. Poni 30 gocce di ciascun rimedio in un litro di acqua naturale da assumere durante tutto l’arco della giornata sorseggiando l’acqua e tenendola in bocca qualche secondo prima di deglutirla.

 

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Il mantenimento della dieta dei tre giorni

Qualche giorno fa vi avevamo parlato della dieta dei tre giorni, un regime alimentare grazie al quale, in sole 72 ore avreste potuto perdere fino a due chili, grazie ad alcuni menù studiati per disintossicare l’organismo. Per mantenere i risultati raggiunti, dopo questi tre giorni di dieta è necessario seguire un programma di mantenimento, che aiuti a consolidare quanto ottenuto. Per far ciò è necessario potenziare l’esercizio fisico, seguire una dieta da circa 1.200 calorie e seguire 5 semplici regole salva linea.

Per prima cosa non eccedere con le porzioni, soprattutto con quelle più caloriche; per non servirsi porzioni troppo piccole, cercatele magari di arricchire con della verdura; la quantità ideale di una porzione è di circa 60 grammi. Cercate di bere in abbondanza, soprattutto acqua oligominerale alcalina, che ha effetti diuretici e disintossicanti; bevete soprattutto lontano dai pasti per prolungare l’effetto sazietà. Evitate le bevande zuccherate, quelle amare, gli aperitivi che stimolano l’appetito e gli alcolici in genere.

Cercate di separare i carboidrati dalle proteine, in quanto distribuire i nutrienti nel corso della giornata facilita il consumo di grassi e calorie, ostacolando l’accumulo di peso; attuare una dieta dissociata è semplice, basta consumare a pranzo i carboidrati come il pane, la pasta e i cereali e a cena i cibi proteici.

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Ricette light: menù tipo della dieta della nicchia ecologica

La colazione è particolarmente importante, dunque deve essere ricca e completa. Prevede: una porzione di yogurt magro (meglio se di capra) o una porzio­ne di formaggio di capra; una porzione di cereali integrali da colazione senza zuccheri ag­giunti, o una fetta di pane integrale biologico; una porzione di frutta fresca; una spremuta di agrumi preparata al momento e senza zucche­ro aggiunto; 3 noci o 4-5 mandorle; tè verde senza zucchero.

Menù con tacchino brasato: Pinzimonio di verdure fresche, se­dano, finocchio, carote, insalata verde, condite con un cucchiaio di olio d’oliva. Brasato di tacchino al vino rosso: mettere in una ciotola una porzione di carne: ricoperta di vino rosso con un pezzetto di carota e di sedano, chiodi di garofano, cannella, pepe in grani, alloro, ti­mo e uno spicchio d’aglio e la­sciare un quarto d’ora. Rosolare a fuoco vivo la carne, preceden­temente tolta dalla salsina, con pochissimo olio d’oliva, aggiun gere quindi la salsa di vino rosso con le spezie. Portare a ebollizio­ne, poi abbassare la fiamma e cuocere a fuoco lento per un’ora. Servire con fagiolini lessati e una formella di riso integrale lessato o scolato. Come frutta una porzione di ana­nas fresco al naturale. Si può bere, se gradito, un bicchiere di vino rosso.

Menù con dentice: Insalata di carote, sedano e finoc­chi, condita con un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e limone fresco. Una porzione di dentice al vapore o lessato condito con un filo di olio d’ oliva e limone fresco, broccoli lessati. Una piccola porzione di spaghetti al dente conditi con aglio e prez­zemolo tritati, noci al naturale smi­nuzzate, pepe di Cayenna e un cucchiaio d’olio d’oliva.

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A dieta senza soffrire: piccoli suggerimenti per cominciare a perdere peso

Tra poco tornerà la primavera e il problema del sovrappeso comincia a farsi sentire. L’idea della dieta è sempre uno spauracchio per via delle rinunce a cui ci costringe. Vediamo insieme come non alleggerire il bilancio quotidiano di calorie in modo da mangiare senza compiere grandi sacrifici e dolorose rinunce. Dal primo al dessert, ci sono infinite possi­bilità di evitare cibi e bevande che possono influire sul nostro girovita.  Cominciamo, ad esempio, dagli aperitivi.

 Al posto di un calice di spumante, si può optare per un cocktail analcolico, a base di frutta fresca. Naturalmente, non va associato a noccio­line o patatine ma a verdure crude in pinzi­monio, perfette non solo per la linea ma anche per la salute. Per quanto riguarda l’antipasto, invece, il classico piatto di affettati andrebbe sosti­tuito con una fetta di torta salata, in grado di fornire non più di 100 calorie. E veniamo ai primi piatti.

Qui, i trucchi per evitare di appesantirsi sono molti. Par­tiamo dal classico sugo per la pasta. Qui, si possono risparmiare calorie rinunciando a ricette elaborate e privilegiando il pomo­doro. Un esempio? Un piatto di trenette al pesto rilascia 580 calorie, uno di pasta al ragù 500 e uno di cannelloni può arrivare a rilasciarne addirittura 600. Un bel piatto di spaghetti al pomodoro, invece, non supera di solito le 450 calorie. Vale la pena, dunque, di cominciare a risparmiare da qui. Se poi vi prende la voglia di pizza, ordinatela senza mozzarella, farcita con pomodoro e verdure grigliate! Un piatto unico di grande sapore e che vi farà risparmiare almeno 80 calorie. Se proprio non volete rinunciare al formaggio, sostituite la mozzarella con della ricotta. Cento grammi di quest’ultima corrispondono a 160 calorie, contro le 250 della mozzarella.

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La dieta della nicchia ecologica a basso indice glicemico

indice glicemico

Oggi tutti gli amidi raffinati e gli zuccheri aggiunti contenuti nei prodotti alimentari commerciali, come il saccarosio presente in dolci e bevande, fanno sì che il glucosio, che è lo zucchero pre­sente nel nostro sangue, au­menti troppo come quantità, troppo in fretta e per un periodo di tempo troppo breve per poi crollare bruscamente nella fa­mosa “crisi ipoglicernica” che scatena la fame. Quindi non so­lo l’eccesso di glucosio nel san­gue fa ingrassare, ma paradossalmente aumenta anche la sensazione di fame. Questi cibi con farine raffinate e con troppi zuccheri aggiunti non sono mai stati presenti nella nic­chia ecologica alimentare naturale dell’uomo.

Per questo dovrebbero essere eliminati e so­stituiti da cibi che fanno alzare il tasso di glucosio nei sangue in quantità moderata, lentamente e per lungo tempo, come verdu­ra (da mangiare in grande quan­tità), frutta, legumi e cereali inte­grali (questi ultimi, invece, da consumare in quantità limitata). Questi cibi vengono detti ‘a basso indice glicemico’. Una dieta a basso indice glice­mico, come è appunto la DNE, favorisce una glicemia né trop­po alta né troppo bassa, rallenta il tempo di assorbimento intesti­nale, prolunga il senso di sazie­tà e nello stesso tempo permet­te di bruciare la massa grassa in eccesso.

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La dieta dei tre giorni

Ridurre il giro vita, asciugare glutei e cosce, eliminare una taglia e perdere due chili in sole 72 ore si può? Pare proprio di sì, con la dieta dei tre giorni che promette di riacquistare la silhouette in poco tempo. Se poi volete depurare a fondo l’organismo potete continuare con  una settimana di mantenimento che promette un ulteriore dimagrimento. Tranquille, non aspettatevi un regime dietetico da una manciata di calorie al giorno: nei tre giorni di dieta dovrete assumere circa 1.000-1.100 calorie che non sono tante ma neanche poche come di solito lo sono nei regimi detox.

La dieta dei tre giorni è a base di cibi proteici, e non prevede il consumo di zucchero, pasta, cereali, legumi e patate: l’unico carboidrato ammesso è il pane e comunque integrale e da assumere al mattino durante la prima colazione.

Al contrario, via libera alle verdure, mentre semaforo rosso per la frutta, ad eccezione di pompelmo e ananas dalle proprietà drenanti, perché considerate troppo zuccherine. La dieta dei tre giorni prevede anche il consumo di tisane dall’effetto drenante e rilassante.

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La DNE, ovvero la dieta della nicchia ecologica/1

dieta nicchia ecologica

La DNE ovvero la Dieta della Nicchia Ecologica, è uno stile alimentare e di vita che consente all’organismo di funzionare al meglio, ritrovando il ritmo ottimale delle sue funzioni vitali. Aiuta a riconquistare e mantenere il peso forma in modo naturale, senza regole rigide e restrizioni eccessive e può essere il punto di partenza per un benessere completo, fisico e psicologico. La nicchia ecologica è per ogni specie animale l’insieme dei fattori favorevoli che le permettono di vivere al meglio: l’habitat, le relazioni all’interno e all’ester­no della specie, la possibilità di procurarsi il cibo più adatto. Anche per l’uomo, vive­re all’interno della propria “nicchia ecolo­gica” significa rispettare il programma al quale si è adattato nell’arco di centinaia di generazioni, in cui rientra anche alimen­tarsi nel modo giusto.

Nutrirsi con la DNE non vuol dire imporsi privazioni, divieti rigidi: è una scelta al positivo. Non si mangia meno, si mangia meglio. Per questo le quantità non sono fissate in modo rigido. Un organismo efficiente è anche guidato dal sano istinto che orienta ogni animale non solo nella scelta del cibo, ma anche nelle quantità da assu­mere, che non sono mai eccessive. La DNE aiuta a uscire dalle dipenden­ze alimentari e dalle catti­ve abitudini. Questo aiuta a mantenere nel tempo un’alimentazione corretta e, di conseguenza, il proprio peso forma, smaltendo i chili di troppo.

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