Con la proposta di abolizione della pausa pranzo da parte del ministro Gianfanco Rotondi, si è accesa la curiosità dell’opinione pubblica sulle abitudini alimentari dei lavoratori; su questa linea è stata svolta, una ricerca promossa da Acor Services in collaborazione con l’Unione Europea, atta soprattutto a combattere l’obesità, i cui risultati si sono rivelati interessanti. La ricerca si è svolta analizzando i comportamenti alimentari di circa 4.500 lavoratori di sei paesi Europei, Italia, Svezia, Repubblica Ceca, Francia, Belgio e Spagna.
Secondo la ricerca ognuno preferisce a mangiare i cibi tradizionali: ad esempio gli svedesi e i cechi amano pranzare con la zuppa, i francesi preferiscono i formaggi, gli spagnoli i salumi, e, naturalmente gli italiani non rinunciano al piatto di pasta. Una tendenza diffusa è quella del miglioramento della qualità della pausa pranzo, che un po’ dappertutto diventa meno fast: solo il 3% mangia al in piedi al bar o in un fast food, in quanto la maggior parte preferisce la trattoria o la mensa del luogo di lavoro. In diminuzione anche i lavoratori che scelgono di portarsi il pranzo da casa, in quando non c’è più tempo di prepararlo.