Come mettersi a dieta

Perdere peso non è solo una questione di cibo e di calorie: perché il metabolismo si sblocca solo quando tutta la nostra vita, nella sua globalità, ci spinge al cambiamento e alla ricerca di una nuova forma. Dieta: questa parola spesso richiama un’idea di rinunce, tristezza, lavoro in più in cucina, limitazione nei movimenti e nella socialità, malumore… Con queste premesse “pu­nitive” di certo non si va lontano. Stringeremo i denti finché riusciremo, ma sarà come tendere una corda al massimo: prima o poi si spezzerà e allora scatteranno le abbuffate compensatorie, i boicottaggi più o meno inconsapevoli e il conto alla rovescia per potersi permettere un piccolo strappo dopo tanti sacrifici.

Una dieta che faccia cambiare, per un tempo limitato, solo il nostro modo di mangiare non serve a nulla. Ecco perché, se hai intenzione di iniziarne una, o semplicemente di mangiare meno, il tuo programma dovrà prevedere un cambiamento a largo raggio, un mutamento di stile di vita che deve iniziare non dopo la dieta ma già mentre dimagrisci, se non ancora prima. Solo se la dieta cambia la tua testa potrà cambiar anche la tua forma fisica. E, per partire col piede giusto, programmiamo i nostri obiettivi.

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Programma contro cedimenti e smagliature

Il programma snellente a base di estratti proteici rassodanti comprende alcuni semplici trattamenti da ripetere 2-3 volte alla settimana per cicli di un mese. Basta un’ora di tempo, preferibil­mente la sera: dapprima si eliminano le cellule morte con un gommage a base di crusca e miele, in modo da restituire all’ epidermide la giusta ossigenazione; poi si procede con il bagno e il massaggio al latte e agli estratti di lumaca, che riattivano il collageno. E, se sei co­stante, già dopo un mese noterai che la pelle è più tesa, elastica e compatta, ed eventuali smagliature saranno meno evidenti.

Prima di tutto fai un gommage: la lieve azione esfoliante della crusca, che trovi nei negozi di cibi naturali, unita ai suoi principi nutritivi, libera la cute dalle scorie, apre i pori della pelle e ne stimola la rigenerazione. Il miele invece grazie alla sua ricchezza di enzimi, ha un effetto rassodante. Prepara lo scrub: la sera, prima del bagno, amalgama una tazza di crusca con un po’ di acqua tiepida fino ad ottenere una pastella di media consistenza. Aggiungi 2 cucchiai di miele grezzo, mescola e poi massaggia il composto sul corpo con un certo vigore, insistendo sui punti meno tonici.

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Per rassodare servono miele, latte e mele!

La pelle che “cede” ci sta dando un segnale ben preciso: è troppo piena di tossine e non à riesce più a rigenerarsi. Un eccesso di scorie, infatti, rallenta o addirittura impedisce la nuova formazione di collageno, la sostanza che è alla base di un’epidermide compatta e senza celluli­te. Di conseguenza la pelle diventa opaca, flacci­da e priva di tono. Soprattutto a fine inverno, quando la pelle co­perta da numerosi strati di vestiti pesanti non riesce a essere ben ossigenata, le flaccidità diven­tano più evidenti.

E se non vuoi rischiare di arri­vare alla bella stagione in linea ma con la pelle cadente, affidati a miele, latte ed estratto di lu­maca: i nuovi e potenti tonificanti naturali. La prima mossa da fare per ottenere un effetto rassodante sui tessuti flaccidi è seguire una cura depurativa a base di un eccezionale frutto spazzino: la mela. Per tutto marzo ogni mattina bevi un centrifugato di mela, o se non hai la centrifuga, un bicchiere di succo di mela trasparente senza zucchero; come spuntino pomeridiano, gusta una mela fresca o cotta la forno con una spolverata di zucchero di canna e cannella.

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Avena selvatica contro l’invecchiamento cerebrale

L’avena selvatica, appartenente alla famiglia botanica delle Graminacee, viene tradizionalmente impiegata nella terapia con i fiori di Bach per il trattamento di problemi di affaticabilità, irritabilità e mancanza di concentrazione. Forse però coloro che ne hanno sentito parlare per via del suo impiego fitoterapico non sanno che si tratta di una pianta erbacea che cresce spontanea non solo nelle aree rurali, ma anche sui cigli delle strade, dove passa per lo più inosservata, ed è attualmente  considerata dai più alla stregua di un’erbaccia o, nel migliore dei casi, di un sollazzo per i bambini.

Ebbene, i risultati ottenuti da un gruppo di ricercatori australiani dell’UniSA Nutritional Physiology Research Centre non solo confermano le proprietà benefiche dell’avena selvatica (o avena fatua) ma confidano anche nel fatto che sarà proprio questa a salvarci dall’ineluttabile declino cerebrale che ci attende in vecchiaia; questo apparentemente oscuro vegetale conterrebbe infatti delle sostanze in grado di migliorare le prestazioni cognitive, soprattutto degli over  65, aumentando il flusso di sangue al cervello.

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Science in Nutrition Roma 2010: due giorni per parlare di nutrizione

Venerdì 5 e sabato 6 marzo 2010 al Centro Congressi Parco dei Principi di Roma si terrà il Secondo Congresso Internazionale Science in Nutrition 2010, al quale parteciperanno i nutrizionisti di tutto il mondo per affrontare i temi legati alla nutrizione, al ruolo dei cibi nei processi anti invecchiamento e nella prevenzione delle malattie, e quelli legati all’alimentazione degli sortivi.

Il congresso, dal titolo “Indice glicemico nella nutrizione per la salute e per lo sport” è organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini e vanta il riconoscimento del Ministero della Salute e il Patrocinio concesso dal Ministero della Gioventù. Durante le sessioni del congresso verranno proposti approfondimenti sull’alimentazione basata non solo sulla quantità delle calorie ma soprattutto sulla scelta di cibi con un indice glicemico basso, in grado di influenzare in modo positivo il sistema ormonale.

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Alimentazione dei bambini: frutta secca per essere magri

Uno spuntino goloso, sempre pronto, che incontri il gusto di bambini e ragazzi: è la cosiddetta frutta secca, un alimento su cui è facile ricevere opinioni scordanti. Fa bene? Fa male? È adatta ai più piccoli o è assolutamente te da evitare? Vediamolo insieme. Innanzitutto, è bene fare una distinzione fondamentale la frutta secca rappresentata dai semi oleosi (noci, nocciole, pistacchi, mandorle e così via) e la frutta essiccata, ottenuta dalla disidratazione (all’aria o in forno a basse temperature) di molte varietà della frutta che viene di solito consumata fresca: uva, mele, albicocche, banane, prugne

Quest’ultima è povera di grassi ma ricca di zuccheri, oltre che di fibre e può contribuire ad aiutare un intestino un po’ pigro. Di contro, però, dato l’elevato contenuto di calorie, è necessario comunque limitare i quantitativi, soprattutto in caso di ragazzi con tendenza al sovrappeso.  Diverso è il discorso per la frutta secca propiamente detta, chiamata anche frutta a guscio lipidica perché povera di zuccheri e ricchissima invece di acid igrassi: in media, il contenuto lipidico va dal 55% al 65%.

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Dimagrire. Siete disposti a tutto pur di riuscirci?

cerotto chugay

Disposti a tutto pur di dimagrire. Deve essere senz’altro così per i pazienti del chirurgo plastico californiano Nikolas Chugay che si sono fatti impiantare una maglia di polietilene all’interno della lingua per raggiungere il tanto agognato traguardo. Sembra infatti che  questo tipo di impianto, simile a un cerotto, entrando in contatto con cibi solidi, provochi una sensazione di fastidio tale durante il pasto da indurre la persona  a mangiare esclusivamente cibi liquidi e semisolidi. Il risultato? 750 calorie in meno al giorno.

Come spiega Chugay

La miniplacca ha la funzione di un interruttore; mangiare cibi solidi diventa un’operazione scomoda e questo porta le persone a dire: da oggi solo zuppe e liquidi

Dallo scorso settembre ad oggi sono 35 le persone sottoposte all’intervento che hanno perso mediamente 10 chili a testa; tutti soggetti, spiega ancora il chirurgo, che avevano già tentato ogni tipo di dieta senza alcun successo e per le quali il cibo era una sorta di droga.

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Fare shopping fa dimagrire

fare shopping per dimagrire

Girare per negozi e fare acquisti aiuta le donne a dimagrire. Lo rivela una ricerca,commissionata dalla catena di negozi Debenhams e pubblicata dal quotidiano britannico Daily Mail. Gli studiosi hanno fatto un sondaggio, intervistando circa 2000 soggetti, tra uomini e donne di tutte le età, sul loro rapporto con gli acquisti, verificando poi il loro stato fisico (a partire dalla misurazione del grasso corporeo).

Così è stato scoperto che un giorno passato girando da un negozio all’altro fa consumare circa 385 calorie extra, le stesse che si acquisiscono mangiando una fetta di torta o ancora bevendo un bicchiere di vino. Se l’amore per lo shopping rimane costante, in un anno si toccano le 48.000 calorie, (ovvero il carburante necessario per 25 giorni). Si consuma la stessa quantità di energia che si consumerebbe percorrendo a piedi 248 chilometri, solo in maniera molto più piacevole.

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La dieta delle combinazioni alimentari

La dieta delle combinazioni alimentari è un modello alimentare creato dal Dottor Herbert M. Sheldon che si basa sul principio che il nostro organismo sia in grado di digerire qualsiasi alimento a prescindere dal modo in cui viene fornito; da ciò deriverebbero i problemi digestivi di cui soffrono molte persone. Il Dottor Sheldon suddivise i cibi per classi, e studiò gli effetti che le varie combinazioni tra di esse potevano avere sulla digestione.

Numerosi esperti considerano errata la teoria del Dottor Sheldon perché prevede la nutrizione fondata sul momento della digestione e sulle associazioni correte o scorrette di alimenti in base al loro livello di digeribilità; in realtà, la digestione è soltanto uno degli aspetti della nutrizione e quindi un regime alimentare non si può basare solo su quello.

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La dieta vegetariana, le diverse tipologie di vegetarianesimo

Sotto la locuzione dieta vegetariana vanno in realtà almeno tre tipologie differenti di vegetarismo (o vegetarianesimo): il latto-ovo-vegetarismo, il latto-vegetarismo e la dieta vegan (detta anche vegetaliana). Si tratta di modelli alimentari accomunati dall’eliminazione, per motivi etici, ambientali, sociali o di salute, di cibi di origine animale; ma mentre la dieta lacto-ovo-vegetariana contempla l’esclusione dalla dieta delle sole carni, all’estremo opposto il veganismo oppone il proprio rifiuto non solo ai cibi animali, ma anche ai loro derivati.

Vediamole una per una:

Latto-ovo-vegetarismo

Dalla dieta lacto-ovo-vegetariana sono esclusi la carne e suoi derivati, il pesce, i molluschi e i crostacei. Sono invece permessi il latte, le uova e i rispettivi derivati. Ha il vantaggio di comportare carenze nutrizionali minori rispetto alla dieta vegana e latto-vegetariana, grazie proprio al consumo di alimenti di origine animale.

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Combattere l’avanzare del tempo con magnesio e betacarotene

Restare giovani e in forma più a lungo è la legittima aspirazione di moltissimi di noi; e se qualcuno per raggiungere l’obiettivo si affanna a correr dietro alla chirurgia estetica, molti altri invece sono convinti, a ragione, che il medesimo scopo sia perseguibile attraverso l’adozione di uno stile di vita sano rappresentato anche, anzi soprattutto, da buone abitudini alimentari.

Noi stessi ne siamo fermamente convinti ed è per questo motivo che abbiamo sempre dato ampio spazio alle diete anti-invecchiamento, si veda, solo per fare un esempio, la dieta Perricone, e siamo stati ben felici di parlarvi delle straordinarie virtù degli anti-ossidanti, sostanze contenute in molti cibi, ottimi amici di salute e bellezza perchè in grado di contrastare la produzione di radicali liberi.

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Per dimagrire serve concretezza

dimagrire con i lavori manuali

Tutte le volte che ti guardi allo specchio o rinunci sconsolata a un abito di cui ti sei innamorata in vetrina, ti dici decisa che devi assolutamente dimagrire. Ma, passato il momento critico, quello del disappunto e della consapevolezza, la volontà si disperde, si annacqua in mille opzioni teoriche che frenano la tua sana spinta pratica ad agire: sarebbe meglio rivolgersi al dietologo, però potresti anche ripetere quella dieta che ha funzionato allora, oppure più semplicemente basterebbe solo eliminare i grassi o i dolci

Se il desiderio di dimagrire, come molti altri, non si concretizza è perché, anziché formulare un piano semplice e realistico, ci perdiamo in considerazioni astratte, teoriche, puntiamo alla meta senza occuparci ciel “viaggio”, e cioè su quello che materialmente do­vremmo fare, giorno dopo giorno, fin da… subito. Hai deciso di dimagrire? Lo vuoi davvero? Ebbene: allora cerca di tradurre il tuo desiderio in un progetto concreto e fattibile. Questo vale per la dieta ma anche per tutto il resto: acquisire una mentalità pratica vuol dire diventare più incisivi, essenziali, concreti, ma anche padroni della propria vita e ca­paci di determinarne il corso.

Questo riduce sensi­bilmente l’ansia (che di solito si trasforma in fame) e aumenta l’autostima. E allora, vediamo insieme come diventare più pratici e risoluti. Pesarsi ogni giorno, tenere d’occhio ciò che mettiamo nel piatto, stare attenti alla spesa: sono tutte modalità che ci aiutano a mantenere il contatto con la realtà. Datti il tempo che ci vuole per raggiungere gli obiettivi e “tara” la tua dieta sulla tua reale disponibilità. Sei lenta in tutto? Verosimilmente lo sarai anche nel calare di peso… Sei golosa di pane e pasta? Riduci le dosi e non eliminarli del tutto…

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Le diete delle stars di Hollywood

Vi siete mai chieste come fanno le dive di Hollywood a rimanere sempre in forma oppure ad avere un fisico perfetto subito dopo una gravidanza? Semplice, adottano dei trucchi salva linea, e oggi vi sveliamo quali sono quelli di alcune famose stars.

Per avere un fisico da ventenne nonostante i cinquant’anni suonati, Madonna ha fatto dell’attività fisica la sua parola d’ordine: si allena tutti i giorni, sia da sola che con le amiche, eseguendo sia esercizi di resistenza che aerobici, ma senza strafare: ogni seduta di allenamento, infatti dura circa tre quarti d’ora; inoltre segue la dieta vegetariana.

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Suggerimenti psicologici per aiutare a dimagrire!

immagini e dimagrimento

Hai in casa un album di fotografe? Trova nella giornata un momento in cui puoi chiuderti in una stanza da sola e sfoglialo. Scegli una foto dove ti trovi bella, dove senti che eri a tuo agio quando l’hanno scattata, e toglila dall’album. Mettila ìn un portaritratti e tienila nel luogo dove soggiorni di più (studio, camera da letto, sala da pranzo) e, ogni tanto, nella giornata, guardala. Vedrai che, senza accorgertene, finisci per dimagrire. Una ricerca americana ha messo recentemente in luce il nostro rapporto con le immagini e il loro potere terapeutico. Ancora più forte l’effetto dimagrante. In genere chi si mette a dieta fallisce perché si obbliga ad un regime alimentare severo, come se si mettesse in gabbia.

Il nostro inconscio detesta le privazioni, gli obblighi e le frustrazioni e, per questo, fa fallire ogni regime dietetico. Per dimagrire ci deve essere dentro di noi un valido motivo e la motivazione più forte è quella di ritrovare la nostra immagine migliore, quella che ci fa sentire a casa, sì pro­prio a casa nostra dentro noi stessi. Sfogliare l’album vuol dire ritrovare il nostro volto, quando ci piaceva. Fateci caso, care lettri­ci, e scoprirete che nel periodo in cui vi hanno scattato quella foto eravate contente, vedevate intorno a voi le persone con cui stavate bene, oppure avevate con loro un rapporto che allora funzionava.

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Arance rosse di Sicilia, ottime per bruciare i grassi

Secondo uno studio realizzato dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e dal Centro di Agrumicoltura di Acireale, in provincia di Catania, il succo di arance rosse inibisce l’aumento di peso corporeo e l’accumulo di depositi di grasso. Più precisamente, a possedere una prodigiosa azione brucia grassi sarebbero le arance rosse di Sicilia varietà Moro, in virtù del loro contenuto di antocianine, pigmenti blu e rosso scuro con un elevato potere antiossidante.

La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati dall’International Journal of Obesity e presentati in occasione di un convegno sulla promozione delle arance rosse di sicilia Igp patrocinato dal Ministero delle Politiche agricole e dal Comune di Roma, prevedeva la somministrazione di succo d’arancia rossa a topi da laboratorio sottoposti ad una dieta molto ricca di grassi.

Come ha spiegato la coordinatrice dello studio Lucilla Titta, dell’Istituto Oncologico Europeo:

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