Dieta vegetariana, pare che non faccia così bene all’ambiente

Secondo uno studio condotto dall’istituto di ricerca finlandese Mtt e dall’Università di Helsinki anche se tutti rinunciassimo alla carne e mangiassimo solo prodotti della terra questo non cambierebbe di molto le sorti del pianeta, come sostenuto invece dai vegetariani e da molti ambientalisti; se tutta la popolazione mondiale si convertisse al veganesimo infatti le emissioni di gas serra diminuirebbero solo del 7%.

Stando alla conclusione degli studiosi, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Progress in Industrial Ecology, la coltivazione del suolo è la fonte principale di emissioni inquinanti nell’atmosfera e questo a prescindere che le terre siano destinate alla produzione di ortaggi, cereali e quant’altro per il consumo diretto dell’uomo piuttosto che per rifornire di foraggio gli animali.

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I sette alimenti che ingannano la dieta

dieta3Seguire una dieta è sempre un sacrificio. Se poi alla fatica di osservare un’alimentazione corretta si deve aggiungere quella di evitare gli alimenti che ingannano chi è a dieta, lo sforzo è doppio. Proprio così, esistono alcuni cibi che sembrano sani e salutari, ma che si rivelano essere nocivi per la linea, in quanto ricchi di grassi e calorie. Innanzitutto è bene diffidare delle zuppe cremose. Questa pietanza potrebbe rivelarsi più calorica di quanto si pensa, perchè spesso tra gli ingredienti sono presenti il latte o la panna.

A torto si pensa che i biscotti privi di zuccheri non apportino molte calorie e per questo sia lecito consumarne in grandi quantità. E’ un errore. Basta controllare l’etichetta per accorgersi che gli alimenti senza grassi e senza zucchero contengono le stesse calorie di quelli regolari. Una bevanda ideale quando si è a dieta è il caffè perché di per sé privo di calorie. Molte persone hanno però l’abitudine di aggiungere il latte, senza rinunciare allo zucchero, aumentando così il rischio che il caffè si trasformi in una piccola bomba calorica.

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Obesità, adesso si cura con un tubicino nel naso

nutrizione enterale chetogenaSi chiama nutrizione enterale chetogena (Nec) ed è il nuovo metodo per combattere l’obesità messo a punto presso il Servizio di Nutrizione Clinica del Policlinico di Roma dal dottor Gianfranco Cappello, docente di chirurgia generale alla Sapienza e nutrizionista. Il metodo consiste nell’applicazione al paziente di un sondino nasogastrico collegato a una sacca contenente una soluzione a base di proteine che vengono trasportate nello stomaco e sostituiscono l’alimentazione abituale. Nessun cibo dovrà dunque essere ingerito dal paziente durante il trattamento, che dura dieci giorni, fatta eccezione per liquidi quali tè, acqua e caffè, rigorosamente senza zucchero.

Il risultato? Un dimagrimento significativo in pochi giorni, anche in quei soggetti che non sono mai riusciti a perdere peso seguendo le tradizionali diete ipocaloriche, con il 50% dei pazienti trattati, secondo quanto riferito dallo stesso dottor Cappello, che riesce a mantenere il peso a distanza di un anno. La perdita di peso è dovuta alla chetogenesi, un processo che avviene nell’organismo quando viene privato degli zuccheri e si trova costretto a bruciare i grassi di riserva, dettaglio questo che non ha mancato di destare lo scetticismo di alcuni esperti.

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Il latte fermentato aiuta a perdere peso

Il latte fermentato sarebbe in grado di ridurre l’assorbimento dei grassi e quindi di aiutare a perdere peso; a stabilirlo è uno studio giapponese pubblicato sulle pagine dell’European Journal of Clinical Nutrition. La ricerca, condotta dal dottor Yukio Kadooka ha scoperto che integrare l’alimentazione con del latte fermentato, ovvero quello usato per la produzione dello yogurt, limita l’assorbimento dei grassi e quindi, favorisce la perdita di peso.

Lo studio è stato condotto su un campione di 87 persone in sovrappeso, alle quali sono stati dati 100 grammi di latte fermentato al giorno in integrazione alla loro normale dieta; un altro gruppo di persone, invece, ha continuato a seguire l’alimentazione abituale.

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Calorie a bada se i piatti sono presentati bene

1052_MEDIUMA tavola gli occhi vogliono la loro parte. Chi pensa di iniziare una dieta lo deve tenere a mente, perché il senso di sazietà arriva più guardando una pietanza che gustandola. Lo rivelano i risultati di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Universitiy of Illinois e pubblicato sulla rivista scientifica Obesity Research, secondo il quale i fattori percettivi concreti come quelli offerti dalla vista hanno un’influenza sulle nostre scelte che è più forte di quella indotta da conoscenze astratte quali il valore nutritivo di un certo alimento.

E’ stata sottolineata, inoltre, l’importanza di mangiare lentamente così da dare il tempo al nostro organismo di inviare segnali di sazietà al cervello. Questa ricerca ha anche dimostrato quanto l’importanza di stimoli visivi, quali il modo in cui si presentano le porzioni, può influire enormemente sulla quantità di cibo ingerita ingannando lo stomaco circa la reale richiesta di calorie che l’organismo fa.

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Saltare la colazione fa ingrassare

colazionegrSempre più diffusa fra le persone che intraprendono una dieta dimagrante è l’abitudine di saltare la colazione, privandosi perfino di un semplice caffè, convinte che in questo modo possano dimagrire o comunque non ingrassare. Uno studio proveniente dall’America, invece, asserisce perfettamente il contrario.

Fare un’abbondante colazione, infatti, da un forte senso di sazietà, rallenta la fame che si accumula poi all’ora di pranzo e soprattutto impedisce gli spuntini pomeridiani, molto deleteri per la forma fisica. Queste sono le conclusioni dei nutrizionisti statunitensi, i quali aggiungono anche che le calorie assimilate durante la mattina, sono molto più facili da smaltire durante il giorno anche per chi conduce una vita sedentaria, visto che il metabolismo raggiunge il suo massimo picco di lavoro proprio nelle ore centrali della giornata.

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Bruciare più di 400 calorie con il thai chi dance

thai chi dance

Il tai chi, l’antica disciplina orientale fatta di gesti ampi, controllati, ispirati alle arti marziali si unisce all’hip hop, la più giovane e la più energetica delle danze occi­dentali. E’ il tai chi dance, una nuova discipli­na che ha conquistato le palestre degli Stati Uniti e si sta diffondendo rapidamente anche in Italia. Due culture a confronto che trovano il modo di comunicare tra loro creando un mix davvero esplosivo. La prima ha radici profonde e lontane, nasce infatti in Cina nel 1000 a.C.: è una forma di combattimento trasformata nel tempo in gin­nastica dolce e tecnica di medicina preventiva.

L’hip hop ha invece una storia recente (risale agli anni ’70) ed è una danza tipica delle co­munità afroamericane e latine del Bronx, un quartiere di New York. Entrambe hanno in comune l’amore per gli spazi aperti: vengono praticate soprattutto in strada o nei parchi. E hanno una profonda valenza antistress: aiuta­no a scaricare le tensioni, a riappropriarsi del corpo ricaricandolo di energia. Dal tai chi, la nuova disciplina prende i movimenti ampi, flui­di, a onda.

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Il metodo della dne

La Dieta della Nicchia Ecologica è stata ideata dal dottor Lorenzo Bracco, medico, che ha studiato a Parigi e a Torino, specialista in fisia­tria, psicoterapeuta membro della Federazione francese di psicotera­pia e psicanalisi e terapista del trauma, che ha illustrato il suo meto­do nel libro DNEQ fa Diete della Nicchia Ecologica, edizioni Tecni­che Nuove. Gli abbiamo chiesto di spiegarci in cosa si differenzia que­sto stile alimentare. Qual è l’idea alla base della dieta?

E una dieta che parte dalla studio non solo della fisiologia ma anche della psiche umana e dal concetto di “ecologia” inteso come rispetto della natura dell’uomo e dell’ecosi­stema che lo circonda.

La prima regola sembra la semplicità nelle scelte…

Si, cibi sani, il più possibile natura­li, che rispecchiano la tradizione e le ricerche sulla giusta alimentazione. Scelti con consapevolezza ma in modo personalizzato, rispettando i propri gusti e il sano istinto naturale che si è perso negli ultimi decenni con un tipo di alimentazione “artificiale”, soprattutto troppo ricca di zuccheri, di farine raffinate, di sale, di patatine fritte e di grassi cattivi. Oggi, a causa degli errori nutrizio­nali e di uno stile di vita poco equili­brato, sono molto aumentale le al­lergie e le intolleranze alimentari, come quelle al glutine e al latte.

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Con l’età le donne assumono più peso degli uomini

Anche se le donne e gli uomini d’oggi sono più longevi e più dinamici rispetto ai tempi passati, tutti in vecchiaia tendono ad avere una composizione corporea diversa, costituita più di grasso che di massa magra. La donna, in particolare, in 40 anni, ovvero dai 20 ai 60 anni, assume mediamente 11 chili di grasso .

“Questo aumento di peso è dovuto alla trasformazione del corpo, alla gravidanza affrontata nel corso della vita che fa accumulare grasso e alle modificazioni ormonali che si subiscono in menopausa“.

Lo ha sottolineato il professor Carlo Cannella, insegnante di scienza dell’alimentazione all’Università La Sapienza di Roma, e coordinatore dei diplomi di dietista, analizzando insieme ad un team di ricercatori le motivazioni che spingono molte donne, dopo le festività, a riprendere con più energia l‘attività fisica sottoponendosi a diete strette per arrivare in forma all’estate.

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Il merluzzo e i suoi derivati sono utili per combattere l’obesità

merluzzo contro obesità

L’avreste mai detto che il merluzzo è un ottimo alleato della dieta e un antidoto all’obesità? Forse no, ma è quanto emerge da uno studio islandese della Landspital University Hospital & Faculty of Food Science and Nutrition e dell’University of Iceland. Il merluzzo e i suoi derivati, ovvero stoccafisso e baccalà sono alimenti magri che, secondo le ricerche, contribuirebbero alla perdita di peso nei regimi dietetici ipocalorici.

La ricerca dell’Università islandese ha coinvolto 126 persone obese di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che sono state divise in tre gruppi e che hanno consumato per otto settimane una dieta a basso contenuto calorico comprendente un numero variabile di porzioni di merluzzo.

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Pensare ai dolci fa dimagrire

21Per perdere peso basta pensare o osservare un cibo dolce o comunque particolarmente gustoso. Lo ha confermato il risultato di uno studio condotto dal “National Institute for Physiological Sciences” del Giappone, guidato dal dottor Yasuhiko Minokoshi. La squadra del dottor Minokoshi si è concentrata sullo studio delle funzioni e delle particolari proprietà dell’orexina, un ormone presente nel cervello, la cui funzione è quella di legarsi all’ipotalamo quando si è in procinto di mangiare alimenti golosi.

Tale processo innesca una serie di segnali chimici nel cervello che portano ad aumentare la richiesta di glucosio da parte dei muscoli, consumando così calorie senza ingerire nulla. Per verificare questa tesi, gli scienziati hanno fatto esperimenti sulle cavie da laboratorio. L’esperimento, di per sè particolare, è stato abbastanza semplice e si è svolto senza alcun problema. I ricercatori hanno privato alcune cavie dei recettori neurali, quelli in cui entra in funzione l’orexina, lasciando le altre con i recettori in funzione; a tutte è stato iniettato tale ormone direttamente nell’ipotalamo, per osservarne gli effetti.

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La DNE, ovvero la dieta della nicchia ecologica/1

dieta nicchia ecologica

La DNE ovvero la Dieta della Nicchia Ecologica, è uno stile alimentare e di vita che consente all’organismo di funzionare al meglio, ritrovando il ritmo ottimale delle sue funzioni vitali. Aiuta a riconquistare e mantenere il peso forma in modo naturale, senza regole rigide e restrizioni eccessive e può essere il punto di partenza per un benessere completo, fisico e psicologico. La nicchia ecologica è per ogni specie animale l’insieme dei fattori favorevoli che le permettono di vivere al meglio: l’habitat, le relazioni all’interno e all’ester­no della specie, la possibilità di procurarsi il cibo più adatto. Anche per l’uomo, vive­re all’interno della propria “nicchia ecolo­gica” significa rispettare il programma al quale si è adattato nell’arco di centinaia di generazioni, in cui rientra anche alimen­tarsi nel modo giusto.

Nutrirsi con la DNE non vuol dire imporsi privazioni, divieti rigidi: è una scelta al positivo. Non si mangia meno, si mangia meglio. Per questo le quantità non sono fissate in modo rigido. Un organismo efficiente è anche guidato dal sano istinto che orienta ogni animale non solo nella scelta del cibo, ma anche nelle quantità da assu­mere, che non sono mai eccessive. La DNE aiuta a uscire dalle dipenden­ze alimentari e dalle catti­ve abitudini. Questo aiuta a mantenere nel tempo un’alimentazione corretta e, di conseguenza, il proprio peso forma, smaltendo i chili di troppo.

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La dieta delle spezie

dieta delle spezie

Le spezie, complice la passione per la cucina etnica, sono sempre più apprezzate. Possono essere aggiunte anche ai piatti più semplici e danno un sacco di novità e di benessere rendendo anche una ricetta ipoca­lorica sfiziosa e invitante. Permet­tono di ridurre la quantità di sale e condimenti, sono ricche di vitami­ne e sali minerali come calcio, po­tassio, magnesio e manganese. Esaltano i sapori delle pietanze e alcune (pepe, peperoncino, noce moscata, zenzero, curry) sono to­nici naturali, in grado di stimolare, anche se in modo blando, il meta­bolismo.

Per questo sono amiche della linea e, sapientemente ag­giunte ai menù di chi è a dieta, aiutano a perdere peso più rapida­mente. Tutte le spezie hanno poi spiccate proprietà digestive. Contrastano i gonfiori e hanno una funzione di­sintossicante. La dieta delle spezie fornisce circa 1.300 calorie al giorno e aiuta a perdere 4 chili in un mese. Prevede pesce, legumi e carni bianche ricchi di proteine e poveri di grassi. Mentre le quantità di latticini e carne rossa sono controllate per evitare un eccessivo apporto di grassi saturi. Grande spazio è dato alle verdure di stagione, preziose per il loro contenuto di fibre, vitamine e sali minerali. Al mattino appena sveglie bere un bicchiere di acqua oligominerale tiepida con un cucchiaino di radice fresca di zenzero tagliata o grattugiata al momento

Lunedì:

Colazione: un vasetto di yogurt magro con un pizzico di cannella e 3 mandorle.
Spuntino: un bicchiere di spre­muta di arance
Pranzo:60g di riso cotto con 200g di zucca a pezzetti e un piz­zico di curry: 50g di prosciutto crudo magro: 200g di insalata di sedano e lattuga
Merenda: un frutto di stagione
Cena: 200g di cavolfiori al vapore; 150g di petto di tacchino grigliato; 200g di insalata; 50g di pane

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PastaTrend Bologna 2010: il primo Salone mondiale della Pasta

salone della pasta bologna 2010

Tutti gli amanti della pasta dovranno tenersi liberi dal 24 al 27 aprile, quando a Bologna si terra la prima edizione di PastaTrend, ovvero il Salone della Pasta; una quattro giorni interamente dedicata alla pasta, ai sughi e agli abbinamenti alimentari legati a questo alimento, organizzata da Avenue Media.

PastaTrend sarà anche l’occasione per ribadire il primato italiano della pasta, sia nelle tecnologie che nella produzione: non ha caso la pasta prodotta in Italia rappresenta il 75% della produzione dei Paesi dell’Unione europea.

Per descrivere al meglio PastaTrend basta affidarsi alle parole degli organizzatori, che definiscono l’evento come:

la grande piazza dove il consumatore potrà finalmente incontrare il produttore ed essere direttamente informato. Sarà uno spazio in cui effettuare assaggi, fare acquisti eccellenti, acquisire e conservare esperienze, ma anche un Salone da vivere, una risposta alla crisi che ha investito il sistema produttivo e commerciale, da parte di chi lavora e investe sull’eccellenza.

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Il cibo determina gli odori del corpo?

dieta e odori

Il cibo determina gli odori del corpo? È vero oppure o no? Questo tema è fonte di dibattiti da diverso tempo e ha dato il via ad esperimenti quantomeno bizzarri. Forse anche voi avrete notato che l’odore della pelle cambia a seconda di ciò che mangiate, ma di sicuro non siete arrivati a fare ciò che ha fatto un equipe di ricercatori della Repubblica Ceca, quando, nel 2006 chiese a 30 uomini di non lavarsi per 15 giorni e di sottoporsi a due diete differenti.

Al termine del periodo di esperimento, alcune donne avrebbero dovuto annusare le camicie degli uomini sottoposti allo studio all’altezza delle ascelle; il risultato fu che coloro che avevano seguito una dieta a base di carne rossa puzzavano di più rispetto a quelli che avevano mangiato solo frutta e verdure.

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I falsi miti dell’alimentazione

Avete presente i miti alimentari frutto della saggezza popolare come:  “una mela al giorno toglie il medico di torno”? Bene, a parte questo sulle mele, gli altri, almeno secondo il Daily Mail, sono destinati a crollare uno dietro l’altro. Il quotidiano inglese ha demolito, in un articolo, tutti i miti dell’alimentazione, dimostrando scientificamente come in realtà siano ben lontani dall’essere le panacee di tutti i mali.

I primi ad essere messi sulla gogna sono i mirtilli, da sempre considerati il “cibo perfetto” perché ricchi di antiossidanti; in realtà, di antiossidanti ne contengono solo un tipo, tra l’altro presente sia nell’uva che nel cioccolato fondente. Ancora una buona notizia per i golosi, in quanto pare proprio che le barrette dietetiche, invece che dimagrire, facciano ingrassare in quanto ricche di zuccheri, carboidrati e dolcificanti sintetici.

Buone notizie anche per chi ama le uova, da anni accusate di far alzare il colesterolo: che lo contengano è indubbio, ma è anche vero che il corpo è in grado di regolarsi, e che l’uovo è un alimento altamente nutritivo; “scagionata” anche la margarina, da sempre accusata di far male al cuore; ciò era vero in passato, ma ora che è fatta con grassi monoinsaturi è più sana del burro.

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Il test del DNA ci dirà se dimagriremo con successo

dieta del dna

Secondo uno studio statunitense, le persone che seguono una dieta adeguata al loro genotipo perdono più peso rispetto a quelle che seguono una dieta che non risponde a questa caratteristica.

Lo studio, presentato qualche giorno fa al convegno annuale dell’American Heart Association, che ha avuto luogo dal  2-5 marzo a San Francisco, in California, è stato condotto da un team di ricercatori della Stanford University su un campione di 141 donne di mezza età e in sovrappeso, tutte appena sottoposte a una dieta della durata di un anno, delle quali è stato analizzato il Dna.

Dall’analisi sono emersi tre genotipi diversi: uno con una buona risposta a diete povere di carboidrati (le cosiddette diete low carb), uno maggiormente sensibile a diete povere di grassi e uno a diete bilanciate( con pochi grassi e pochi carboidrati); quindi, una volta incrociata l’analisi del genotipo con i risultati ottenuti dalle diete i ricercatori hanno osservato che le donne che avevano seguito la dieta compatibile con il loro Dna erano riuscite a dimagrire il doppio o il triplo più delle altre.

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La cottura saltata

Oggi continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle proprietà dei metodi di cottura più diffusi analizzando la cottura saltata o “al salto”. La cottura al salto è quella per cui un alimento di piccolo spessore viene cotto a fuoco vivo con del grasso riscaldato; la cottura saltata viene usata soprattutto per il pesce, le verdure e la carne.

La cottura saltata avviene per concentrazione, e la trasmissione del calore si verifica per conduzione e grazie al contatto con il grasso di cottura. I recipienti ideali per la cottura al salto sono le padelle con il fondo piatto e i bordi più o meno bassi.

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