Salame, calorie e valori nutrizionali

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Il salame è un prodotto insaccato e stagionato tipicamente italiano il cui nome deriva dal processo di salatura cui viene sottoposto per essere conservato. Viene preparato con una miscela di carni, in genere di maiale, grasso e spezie (pepe bianco o nero, in polvere o in grani, aglio, finocchio ecc.) macinata e insaccata in un involucro di budello animale o sintetico. Mentre il tipo di carne impiegata può variare (carne suina mischiata a bovina, carne di cinghiale ma anche di pecora, oca, capra e asina) il grasso utilizzato è sempre quello di maiale.

Come è facile immaginare si tratta quindi di un alimento estremamente calorico che, anche per la salvaguardia del nostro stato di salute, va consumato con molta moderazione. Infatti, come vedremo meglio in seguito, il salame contiene una percentuale piuttosto elevata di grassi, colesterolo e sodio.

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La pasta: il piatto che fa bene alla salute

pasta e linea

La pasta è salutare soprattutto per la linea, per il sistema cardiocircolatorio e gli organi intestinali. Secon­do le più recenti linee guida dell’Oms la dieta dovrebbe contem­plare una quantità di carboidrati complessi per coprire il 45-48% delle calorie giornaliere complessive. Di questa quantità, la metà dovrebbe provenire dal consumo di pasta. A differenza degli amidi contenuti in altri alimenti, che hanno un indice glicemico molto alto e tendono a trasformarsi direttamente in grasso, la pasta contiene un amido più resistente, che si trasforma in zuccheri attraverso una lenta stimolazione del pancreas.

Il rilascio calibrato degli zuccheri garantisce inoltre un rallentamento dello sviluppo di sovrappeso, ipertensione ecc. Nella dieta mediterranea la pasta è la principale fonte di carboidrati complessi, fonte ideale di energia indi­spensabile per svolgere le attività psicofisiche. Per il suo contenuto di glucosio e triptofano, questo alimento favorisce la sintesi di serotonina (neurotrasmettitore/ormone con effet­ti antidepressivi) nell’organismo e migliora l’umore.

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Pistacchi, calorie e valori nutrizionali

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I pistacchi

I pistacchi sono il frutto dell’albero omonimo che cresce spontaneo in Medio Oriente. La parte commestibile dei pistacchi è quella verde rivestita da una pellicola rosso-viola e custodita in un guscio doppio di forma ovale.

Al momento dell’acquisto dovete prestare attenzione a scegliere quelli con il guscio integro e dal colore brillante, sintomi dell’avvenuta maturazione della pianta. Dovete stare attenti anche a non comperare quelli con la polpa raggrinzita perché sono troppo vecchi per essere consumati. I pistacchi possono essere conservati per 6 mesi in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e contenuti in sacchetti chiusi ermeticamente, altrimenti rischiano di perdere il loro sapore.

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Conserve e marmellate perfette e salutari

conserve

L’inizio di settembre corrisponde alla preparazione conserve e marmellate fatte in casa: del resto portare in tavola un sugo fatto con le proprie mani a partire dai pomodori è una bella soddisfazione! Un altro fattore positivo è che non è un compito difficile: per destreggiarsi tra vasetti, passaverdura, ortaggi e pentole, servono solo un buon ricettario e molta attenzione nella preparazione per evitare intossicazioni alimentari.

Tra le più insidiose c’è quella provocata dalla tossina botulinica, una proteina prodotta da un batterio noto come botulino; è un veleno interferisce con il sistema nervoso, provocando la paralisi dei muscoli; cresce negli ambienti privi di ossigeno e con un basso grado di acidità, perciò può trovare terreno fertile nei prodotti mal conservati come vegetali e altri alimenti sott’olio e al naturale; meno esposte sono le conserve acide, come sottaceti, passate di pomodoro e marmellate.

Per fortuna i casi di botulino sono rari, ma per evitare tutti i possibili rischi, dovete prestare qualche attenzione particolare. I vegetali devono essere freschi e integri poi vanno lavati e asciugati con cura, soprattutto se sono destinati a finire sott’olio; occorrono vasetti a chiusura ermetica, con la guarnizione di gomma, oppure con il tappo a vite, ideali per tutti i tipi di conserve. Prima di usare i vasi e le guarnizioni bisogna farli bollire per 15-20 minuti e asciugarli capovolgendoli su uno strofinaccio pulito.

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Il peperone contro ristagni e flaccidità

peperone contro ristagni e flaccidità

I suoi colori, già di per sé, sono un vero inno alla gioia e un invito all’assaggio: che sia verde, giallo o rosso, il peperone dà ai piatti quel tocco di vivacità in più che lo rende ortaggio principe dell’estate. E  forse è proprio per questa sua bella presenza che quando nel XVI secolo sbarcò in Europa i botanici del tempo lo battezzarono capsicum annuum, prendendo spunto dalla parola greca kapto, che tra­dotto letteralmente suona come “mangio avidamente“.

 C’è anche un’altra versione: “Capsicum‘ deriverebbe dal la­tino capsa, ovvero scatola, nome che si addice alla forma dell’ortaggio e al fatto che all’interno ha molti semi. Ma nonostante ciò, il peperone è un ortaggio che divide (c’è chi lo adora e chi invece lo ritiene indige­sto), pur essendo una miniera di virtù preziose per conservare il peso forma. Il peperone, infatti, ha po­chissime calorie (23 ogni 100 grammi) perché è co­stituito in larga parte da acqua (più del 90%), con­tiene una buona dose di provitamina A (rassodante) ed è soprattutto un’ottima fonte di vitamina C (an­tiossidante e rassodante), presente in quantità maggiore rispetto anche agli agrumi.

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Uva, proprietà e calorie

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La tarda estate è il momento migliore per portare in tavola l’uva fresca, frutto dalla spiccata azione dissentante e disintossicante formidabile alleato della nostra bellezza e salute. Nonostante non si distingua per l’elevato apporto di vitamine e sali minerali (fatta eccezione per il potassio) infatti, l’uva, ricca di acqua e povera di sodio, stimola la diuresi e aiuta quindi a purificare l’organismo. Inoltre grazie al contenuto di alfa-idrossiacidi favorisce l’idratazione della pelle, contrastando allo stesso tempo la comparsa di macchie e impurità.

Dal punto di vista nutrizionale non esistono differenze importanti fra uve bianche e uve rosse, queste ultime risultano però più ricche di ferro e flavonoidi, sostanze anti-ossidanti fondamentali per il mantenimento di un buono stato di salute. Caratteristica questa che contraddistingue non solo l’uva rossa, ma anche i suoi derivati; molte ricerche hanno infatti dimostrato che bere vino rosso in quantità moderate apporta diversi benefici per l’organismo: diminuisce l’aggregazione piastrinica e favorisce l’abbassamento del livello di colesterolo cattivo aumentando al contempo quello di colesterolo buono riducendo di conseguenza il rischio di patologie cardiovascolari.

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Pomodoro, tutte le virtù del “frutto” più amato dagli italiani

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Il pomodoro (Solanum lycopersicum) è il frutto di una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di patate e melanzane) originaria del Centro e Sud America. Il pomodoro, che era parte integrante della cucina azteca, fu introdotto in Europa nel 1540 dal conquistatore spagnolo Hernàn Cortés, ma la sua coltivazione si diffuse solo a partire dal XVII secolo, per lo più a scopi ornamentali. Per lungo tempo infatti si ritenne che le belle bacche rosse non fossero commestibili; in effetti  le parti verdi della pianta e i frutti ancora acerbi contengono una tossina, la solanina, non degradabile neppure attraverso la cottura, della quale però non resta traccia nel pomodoro maturo che risulta invece ricco di sostanze anti-ossidanti, sali minerali e vitamine A e C.

Coltivato soprattutto in Sicilia, Campania, Puglia, Calabria ed Emilia Romagna, il pomodoro trova largo impiego nell’industria conserviera, ma è diffusissimo anche consumato fresco in insalate e piatti freddi leggeri e gustosi. Il nome italiano si deve al colore dei primi frutti arrivati nel nostro continente, che si presentavano appunto di colore giallo oro, i quali furono successivamente soppiantati dalle varietà di colore rosso, mentre il nome di “pomo d’amore” diffuso in alcune regioni del sud Italia, si pensi al siciliano puma d’amuri, deriva dalle proprietà afrodisiache che gli venivano attribuite un tempo.

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Gelato o sorbetto? Una lotta a colpi di bontà!

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Fresco spuntino per un pieno di energia, preziosa integrazione alimentare, proposta alternativa per un pranzo leggero: il gelato può contribuire in tanti modi al benessere e alla salute, senza tralasciare il gusto! Anche se il denominatore comune di ogni gelato è la sua fresa bontà, le caratteristiche nutritive cambiano secondo la qualità e la quantità degli ingredienti.

Una distinzione fondamentale, in questo senso, è quella tra sorbetti alla frutta e gelati alla crema: i primi sono composti sostanzialmente da acqua, frutta e una certa quantità di zucchero, mentre le creme si arricchiscono dell’apporto di latte e di uova. La differenza sul piano nutritivo non è da poco: mentre 100 grammi di sorbetto al limone non arrivano a 150 kcal, un cono panna e cioccolato fornisce circa 300 kcal, con una presenza significativa di proteine, calcio e grassi.

Ecco allora delinearsi le due “facce” del gelato:
il sorbetto si presta in modo ideale a rinfrescare l’organismo, aiutandolo a combattere la disidratazione, a ristabilire rapidamente il tono energetico e a reintegrare i sali minerali persi attraverso il sudore; per la sua leggerezza è ideale anche per chi è a dieta.

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Cocco, il frutto dell’estate rinfrescante ma calorico

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Nonostante le noci di cocco siano disponibili sul mercato tutto l’anno, è durante la stagione estiva che questo delizioso frutto esotico comincia a comparire con prepotenza sulle nostre tavole (e sulle nostre spiagge!). Per questo motivo credo sia esatto definire il cocco uno dei frutti dell’estate per eccellenza, insieme alle succose angurie.

La noce di cocco è il frutto di una palma, la palma da cocco neanche a dirlo! Si tratta di un albero molto longevo che può raggiungere dimensioni ragguardevoli (anche 40 metri di altezza) originario dell’Indonesia ma attualmente coltivato in tutti i paesi tropicali. La parte commestibile della noce di cocco è rappresentata dalla polpa bianca e soda custodita al suo interno, questa è molto ricca di grassi, in gran parte saturi, e sali minerali, soprattutto potassio, caratteristica che rende la polpa di cocco un alimento ideale per reintegrare i sali minerali perduti a causa della calura estiva.

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Frutta secca, un toccasana per il cuore da “usare” con moderazione

Tradizionalmente protagonista assoluta delle ancora lontane festività natalizie, la frutta secca rappresenta anche un ingrediente fondamentale di ogni happy hours che si rispetti. Spesso però la troviamo anche inserita come spuntino o ingrediente aggiunto alle insalate nell’ambito di particolari regimi dietetici. Questo avviene perchè la frutta secca, in virtù del suo contenuto di grassi buoni, è un vero toccasana per la salute del cuore, a patto però di essere consumata in quantità moderate.

Ma facciamo un passo indietro: dal punto di vista nutrizionale esiste infatti una distinzione tra frutta secca lipidica e frutta secca glucidica. Al primo gruppo, ricco di grassi e povero di zuccheri, appartengono sia frutti che semi e legumi (noci, nocciole, anacardi, arachidi, pinoli), al secondo, ricco di zuccheri e meno ricco di grassi, appartiene la frutta che in genere consumiamo fresca (prugne, mele, banane, una, mango, pere, cocco, datteri, ananas, albicocche). Ad avere un’azione benefica sull’organismo è soprattutto la frutta secca lipidica.

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Frutta e miele al naturale per ritrovare le energie!

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Quanti pazienti (e anche noi) in questi giorni si lamentano del caldo, del fatto che si sentono fiacchi e non hanno voglia di far nulla? La mancanza di energia e di stanchezza è quasi una costante delle alte temperature ed è perfettamente normale che con il caldo il nostro organismo reagisci in questo modo; in aiuto però ci viene l’alimentazione, in particolare preparare un bel frullato al naturale ci aiuta a sopportare meglio l’afa di questi giorni.

Ma il vero elemento energizzante sta nell’aggiungere il miele; infatti sostituire lo zucchero con il miele significa non solo ridurre calorie ma anche dolcificare parecchio per dare energia. Fatevi un bel frullato la mattina, aggiungete più tipi di frutta e del miele e vedrete lo sprint che avrete! La ricetta per una bibita nutriente e leggera? Frullate una mela, aggiungete del succo di arancia con del limone e del miele e vedrete come vi sentirete anche più dissetati. Il miele infatti contiene zuccheri semplici che sono facilmente assimilabili dall’organismo.

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