Fagioli, la carne dei poveri

fagioli borlotti

I fagioli sono talmente ricchi di proteine che una volta venivano definiti, anche per il loro basso costo, la carne dei poveri; il loro contenuto proteico è infatti pari al 10% nei fagioli freschi e sale al 20% in quelli secchi. Seppure carenti di alcuni amminoacidi essenziali rispetto alle proteine nobili di carni, pesce e uova, i fagioli possono offrire comunque un pasto completo ed equilibrato se abbinati a cereali quali pasta, pane, riso e orzo. D’altra parte non per niente la pasta e fagioli rimane uno dei pilastri della cucina italiana.

All’elevato contenuto proteico si accompagna una discreta quantità di amidi, fondamentale riserva di energia per l’organismo, fibre solubili (che aiutano a mantenere sotto controllo il colesterolo) e insolubili (utili a regolare la funzionalità intestinale) e sali minerali quali ferro (ne contengono più degli spinaci), fosforo e calcio.

Fagioli, le varietà principali

Borlotto

I fagioli borlotti hanno un sapore molto intenso e sono ideali per le cotture prolungate. Il colore del seme va dal bianco al beige intenso con caratteristiche sfumature marroni o rosse. Fresco lo si trova solo in estate, mentre secco e surgelato è disponibile tutto l’anno.

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Riso integrale: per sgonfiarti prima delle abbuffate natalizie

riso integrale biologico

E’ ormai assodato che, più i cibi sono naturali, integrali e non trattati, più contribuiscono a conservare il metabolismo attivo perché liberano il corpo dalle scorie che rischiano di trasformarsi in adipe. Il riso bio­logico integrale  fa parte di questi cibi con una marcia in più: a differenza dei cereali bianchi o brillati, questo tipo di riso non subisce i processi di sbiancatura e di raffina­zione che distruggono gran parte dei principi depurati­vi e snellenti.

Il procedimento di raffinazione viene utilizzato perché, così facendo, il riso può avere una scadenza più lunga e cuocersi più in fretta. Vantaggi davvero minimi rispetto ai benefici del riso grezzo.  Il riso integrale bio contiene amido più di qualsiasi altro cereale, una bassa percentuale di proteine (7-9%), una buona quantità di sali minerali ed è altamente digeribile.

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Mandorle, calorie e valori nutrizionali

mandorle

La mandorla è il seme dell’albero mandorlo; i semi sono contenuti all’interno di un nocciolo oblungo, chiamato anch’esso mandorla, e possono avere un sapore sia dolce che amarognolo. Le mandorle vengono usate soprattutto in pasticceria come ingrediente o ornamento per molti dolci; frullando le mandorle e allungando il composto ottenuto con l’acqua, è possibile ottenere il latte di mandorla, una bevanda molto salutare che però va consumata subito o conservata in frigo in quando inacidisce molto velocemente.

Dalla spremitura dei semi di mandorle dolci si ottiene l’olio di mandorla, usato soprattutto in cosmetica, in quanto ammorbidisce la pelle, la rassoda e previene le smagliature; per uso alimentare, l’olio viene assunto come lassativo. Le mandorle sono piuttosto ricche di trigliceridi, ma all’interno dei semi ci sono anche vitamine e sali minerali; sono un alimento molto digeribile e proteico, ma anche ricco di calorie: quasi 600 per 100 grammi. Per questo vanno consumate con moderazione, diciamo in dosi di 10 o 15 grammi al giorno.

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Proteine vegetali, quali alimenti ne sono ricchi?

proteine vegetali

A seconda dell’età dal 14 al 18% circa del nostro peso è costituito da proteine; queste rappresentano componenti fondamentali dei nostri tessuti corporei e sono coinvolte in moltissime funzioni del nostro organismo. Ne consegue che è fondamentale per il mantenimento del nostro stato di salute che queste siano presenti in giuste quantità nella nostra alimentazione quotidiana, più precisamente ciascuno di noi dovrebbe consumare ogni giorno all’incirca un grammo di proteine per ogni chilo di peso corporeo (Livelli di assunzione Raccomandati di energia e Nutrienti).

Le proteine però non sono tutte uguali dal punto di vista nutritivo ma differiscono in base al proprio valore biologico, ovvero al contenuto di amminoacidi essenziali: gli amminoacidi sono i componenti che costituiscono le proteine, tra di essi solo una ventina è di fondamentale importanza nella nostra dieta poichè proprio a partire da questi l’organismo sintetizza tutte le proteine necessarie per svolgere le proprie funzioni vitali; di questo gruppo di venti amminoacidi di base nove vengono definiti essenziali perchè il nostro organismo non è in grado di autoprodurli da altre sostanze e deve necessariamente introdurli attraverso l’alimentazione.

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La polenta: saziante e ottimo anticellulite

polenta dietetica

Dagli anni Sessanta in poi l’uso della polenta, un tempo particolarmente diffusa nelle zone rurali del Nord Italia, purtrop­po si è notevolmente ridotto. Dico purtroppo poiché, visto che uno dei principi cardine del­l’ alimentazione equilibrata è la varietà, questo alimento andrebbe riscoperto e reintrodotto nelle proprie “abitudini alimentari“. Chi ha la neces­sità di dimagrire, può di certo utilizzare setti­manalmente la polenta, tenendo conto di al­cuni suggerimenti qui proposti.

 Mangiare polenta anche solo una volta la settimana ci dà la possibilità di gustare un piatto unico e altamente saziante che introduce varietà nella dieta e fa bene al metabolismo. In particolare, l’uso della farina di mais (priva di glutine) consente di ridurre l’eccessivo uso di fari­na di frumento che, oltre a non essere tollerata dai celiaci (per  il suo contenuto di glutine) può, in al­cuni casi, favorire gonfiore e ritenzione idrica.

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Il riso integrale biologico: proprietà dietetiche, terapeutiche e mediche!

riso integrale biologico

Il riso integrale biologico è  un ottimo alimento per chi soffre di allergie e di intolleranze alimentari perché rinforza la mucosa intestinale e il sistema immunitario, prevenendo le infiammazioni digestive. Tra l’altro, il riso integrale combatte anche il colesterolo ed è utilissimo per chi soffre di colite e fermentazione intestinale. Non ultimo, le fibre contenute nel riso aiutano anche a contrastare la formazione di polipi intestinali.

Per avere un’idea del patrimonio nutritivo che si perde nel consumare il riso bianco raffinato, basta ricordare che la percentuale di sali minerali si abbassa fino al 70% e anche l’amido, le vitamine e le proteine si riducono visibilmente. E la fibra? Sparisce del tutto! Questa è una grave perdita perché la fibra contribuisce a mantenere l’organismo in salute e l’amido pare abbia un ruolo determinante nel prevenire i tumori al colon perché genera, una volta raggiunto il tratto intestinale, delle sostanze antiossidanti capaci di prevenire le neoplasie in questa sede.

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Piatti pronti, fanno bene o male?

piatti pronti

I piatti pronti fanno sempre più di frequente la propria comparsa sulle tavole degli italiani: primi piatti, sughi pronti, insalate e verdura in busta hanno registrato, secondo dati diffusi da Coldiretti, un aumento delle vendite nel 2008 pari al 16% per i primi e la 14% per i sughi. Il motivo del loro successo si nasconde senza dubbio nella praticità e velocità della preparazione che ci permette di portare in tavola quando vogliamo deliziosi manicaretti anche se non abbiamo il tempo o la voglia di cucinarli noi stessi.

Ma in che modo consumare cibi pronti in luogo di quelli cucinati in casa con ingredienti freschi incide sulla nostra salute? Tralasciando in questa sede i cosiddetti freschi refrigerati (verdure, insalate, pasta ripiena, macedonia di frutta), bisogna  tenere presente che tanto i cibi in scatola (legumi, ortaggi, cereali lessati, carne, tonno e zuppe) quanto quelli in brick (passati di verdure, zuppe e minestre) e in busta anche quando non contengono conservanti vengono preparati con l’aggiunta di esaltatori di sapidità, quale il glutammato monosodico, farine, lieviti e aromi che ne distorcono il sapore originario.

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Nocciole, calorie e valori nutrizionali

nocciole

Le nocciole sono i frutti del nocciolo, un albero spontaneo tipico dei paesi dal clima mediterraneo; la raccolta delle nocciole avviene in autunno, ovvero quando hanno raggiunto la loro piena maturazione e l’involucro è capace di staccarsi con facilità; alla raccolta seguono operazioni di pulitura e di essiccazione in modo da conservare l’alimento il più a lungo possibile.

Se decidete di acquistare delle nocciole con il guscio, dovete conservarle in un luogo asciutto e a temperatura ambiente, mentre se preferite comprarle sgusciate, e quindi tostate, mantenetele all’interno di un contenitore chiuso, al riparo dalla luce del sole e consumatele entro pochi giorni.

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Prugne, calorie e valori nutrizionali

prugne

Le prugne sono i frutti di un albero coltivato in tutta Europa e negli Stati Uniti, e si trovano in commercio sia fresche che secche, in particolare sono famose quelle californiane. Nelle prugne secche la concentrazione dei nutrienti è molto superiore, rispetto a quelle fresche.

Le prugne sono conosciute per la loro azione lassativa, che funziona già con un dose minima: è, infatti, garantita con l’assunzione di soli 50 o 100 grammi di prodotto; questa effetto è dovuto alla presenza di alcuni acidi organici, zuccheri e altre sostanze che, grazie alle loro proprietà, sono utilizzare anche nella realizzazione dei farmaci lassativi. Se le prugne secche vengono acquistate come evacuanti devono essere lasciate in ammollo per un notte e consumate il mattino seguente insieme all’acqua rimasta; se volete esaltarne l’effetto lassativo assumetele insieme ad altri complementi naturali come i semi di lino o di psillio.

Attenzione, però, a non esagerare con il consumo di prugne, perché può causare effetti indesiderati come diarrea e meteorismo a causa della fermentazione dello zucchero a livello intestinale. Mangiatele con moderazione anche nel caso in cui soffriate di colite spastica perché potrebbero ampliare gonfiori e spasmi.

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Frutti di bosco, alleati di bellezza e salute

frutti-di-bosco

Forse non tutti amano i frutti di bosco a causa del loro sapore acre e pungente, eppure mirtilli, lamponi, ribes, more di rovo e uva spina dovrebbero fare più spesso la propria comparsa sulla nostra tavola. Certo, freschi è meglio, ma anche in infusi, decotti e tisane possono dare molto di sè.

Ricchi di vitamine, sali minerali e antiossidanti sono infatti un valido aiuto per tenersi in forma e in salute. Vediamoli uno per uno per scoprirne le proprietà benefiche:

Mirtillo

Noto per le proprietà astringenti e antibatteriche, il mirtillo è sempre più spesso impiegato nella cura di alcuni disturbi circolatori, quali vene varicose ed emorroidi, sui quali avrebbe un effetto benefico grazie al suo contenuto di antociani, pigmenti colorati dotati di una spiccata azione antiossidante.

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Ketchup, calorie e valori nutrizionali

ketchup

Chi resiste a un po’ di ketchup sulle patatine? Sicuramente, quasi nessuno; ma quanti di voi sanno cos’è veramente il ketchup? Scopriamolo insieme.

A differenza di quanto spesso si pensa, il ketchup non è un prodotto di origine americana bensì orientale; sconosciuta è la genesi del suo nome, ma non il suo arrivo: è infatti attorno al 1.600 che i marinai olandesi e inglesi importarono questa salsa in Europa ed iniziarono a lavorarla, anche se l’impiego del pomodoro nella sua preparazione risalirebbe a circa 100 anni più tardi, grazie all’introduzione da parte di alcune industrie americane. La commercializzazione di questa salsa risale al 1812, anno in cui fu lanciata sul mercato americano la prima “Tomato Ketchup”.

Dal punto di vista della composizione, il ketchup è un prodotto preparato con pomodori, zucchero, spezie e aceto; di per sé possiede un apporto calorico medio-basso e la caratteristica principale è sicuramente la pressoché completa assenza di grassi, che, se ci sono, derivano da minime percentuali di zucchero e glucosio; a queste considerazioni va aggiunto anche il fatto che il ketchup non viene consumato in grandi quantità. Il vero problema legato al consumo di ketchup sono le calorie che danno i cibi che normalmente accompagna: ad esempio, aumentando l’appetibilità delle patatine fritte, può aumentarne il consumo, con conseguenti danni alla linea.

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Aperitivi light, non solo mocktails

aperitivi light

Anche voi trovate che il momento dell’happy hour sia in assoluto il più gustoso e stuzzicante della giornata? Non vi sbagliate affatto, soprattutto se rappresenta per voi il momento ideale, dopo una lunga e faticosa giornata, per fare due chiacchere con gli amici e socializzare un po’. Tuttavia, vi abbiamo già avvertito in più occasioni di quanto questa piacevole abitudine rischi di rivelarsi dannosa per linea e salute.

Bevande dolci e alcoliche, stuzzichini troppo grassi, salati e ipercalorici rappresentano in questo senso un pericolo da non sottovalutare; basti pensare che occorrono solo 10 patatine per mettere insieme 165 calorie e che un cocktail alcolico può apportarne anche 300! Come vi abbiamo già detto esistono però diverse interessanti alternative light ai cockailt tradizionali: accanto al mocktail, stanno infatti cominciando a diffondersi sempre di più gli smoothies, centrifugati di frutta e verdura simili a mousse cui talvolta viene aggiunta di una goccia di alcol, che apportano all’incirca 50 calorie a porzione.

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La merenda dei bambini: leggera e nutriente

merenda dei bambini

Meglio due fette di pane e pro­sciutto o una merendina? Di­pende. Perché oltre alla qualità a fare la differenza dello spuntino di metà mattina è la quantità, pre­supposto base per evitare il so­vrappeso nei bambini, sempre più diffuso. Altrimenti le tanto incrimi­nate merendine diventano lo snack ideale, quello suggerito dai nutrizionisti per mantenere l’ap­porto calorico giornaliero corretto.

Alle mamme perplesse o confuse su cosa è preferibile mettere nello zainetto del proprio bam­bino per la colazione da portare a scuola, un orientamento arriva dai consigli del dottor Andrea Ghiselli, dell’INRAN, l’Istituto Na­zionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Av­verte Ghiselli

“La cosa migliore è non dare nes­suna merendina ai ragazzi laddove viene fornita dalla scuola, pratica attuata in molti comuni d’Italia. Questa la cosa migliore da fare perché, anche se perfettibile e migliorabile la scuola dovrebbe farsi carico dell’ alimentazione completa quotidiana. Fornendo ai bambini, ad esempio, il pranzo di mezzogiorno (dove si fa il tempo pieno ed è attivo il servizio mensa) l’istituto dovrebbe dare loro anche la merenda di metà mattina: sapendo cosa è previsto per pranzo, i dietisti possono prevedere lo spuntino ideale da inserire in una dieta equilibrata, secondo le esigenze dei piccoli”.

Ma sempre più spesso dallo zai­netto spunta di tutto, dai cracker (che poi si frantumano sempre in mille pezzi), alla pizzetta rossa (avvolta nella carta intrisa d’olio) alle merendine tipiche del reparto frigo (che invece rimangono con­servate negli armadietti).

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L’ampeloterapia ovvero la cura dell’uva

ampeloterapia

Finalmente gli esperti ci assicurano che la vendemmia 2009 sarà buona, sia come quantità (non inferiore a quella dell’anno passato) che come qualità, dandoci ottimi vini italiani, conosciuti in tutto il mondo. Inol­tre, nonostante le piogge e le temperature non proprio normali del mese di luglio, quest’anno anche l’uva da tavola sarà particolarmente dolce e succosa. E allora sarà un autunno all’inse­gna di questo storico frutto, grande alleato di bellezza e benessere, oltre che efficace antidoto contro lo stress generato dal rientro alla vita normale dopo un periodo di va­canza e relax, grazie alle sue pro­prietà tranquillanti.

La melatonina contenuta nella buccia dei chicchi di uva infatti, come spiegano gli esperti del­l’istituto di patologia vegetale del­l’Università degli Studi di Milano, può contribuire a com­battere il cosiddetto “stress da rientro al lavoro” dopo la pausa estiva, regolando i ritmi circadiani (i ritmi biologici che hanno più o meno la durata di 24 ore) negli esseri umani, proprio come fa l’ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale situata nel cervello.

La melatonina regola il ritmo sonno-veglia ed in pratica indica al nostro organismo quando è il mo­mento di andare a dormire, ma ha anche un’interessante attività anti-tumorale ed è un potente antiossidante. E’ tempo quindi di ampeloterapia, (dal greco “am­pelos”, vite) la cosiddetta “cura dell’uva” utilizzata nell’antica Gre­cia (la raccomandava anche Ga­leno) e nella Roma imperiale, che si rivela benefica per il nostro or­ganismo, sia perché lo depura sia perché ci aiuta a mantenerci in forma.

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Ricette light del ciambellone: ciambella integrale con mandorle e pinoli

ciambellone integrale

I ciambelloni sono un piacere da preparare, da soli o in compagnia, e il profumo che emanano appena sfornati è un irresistibile richiamo che sa di casa, di amore e di infanzia. Inoltre, se tra gli ingredienti c’è anche la frutta secca, ricca di diverse sostanze importanti per il benessere della circolazione e dei tessuti nervosi, assieme al gusto e alla voglia di dolce si appagano anche le esigenze dell’organismo. Però le ciambelle possono anche essere una trappola: perché, senza rendersene conto, aggiungendo tanti ingredienti salutari ne aggiungiamo altrettanto calorici ad un unico impasto, si finisce con l’infornare una vera bomba calorica, magari non tanto dolce né pasticciata o ricca di creme, però decisamente fin troppo nutriente.

Ma basta qualche piccolo accorgimento per evitare questo rischio e trasformare un dolce così gradito a colazione o a merenda in un delizioso spezzafame per affrontare l’autunno senza timore di ingrassare. La ricetta del ciambellone integrale con mandorle e pinoli è un mix salutare di gusto e leggerezza: abbinare la farina integrale e i semi oleosi, ricchi di acidi grassi essenziali, è un’ottima mossa, sia dal punto di vista del gusto (entrambi hanno un sapore piacevolmente rustico e quindi si esaltano a vicenda) sia da quello della salute e del risparmio di calorie;

la farina integrale ne contiene infatti circa 20 di meno per ogni 100 grammi (340 sono le calorie della farina di frumento bianca, contro le 319 di quella integrale). E poi, la farina integrale è più generosa di micronutrienti utili all’organismo perché contiene tutte le vitamine e i minerali che si trovano sulla parte esterna dei chicchi: a patto però di dare la preferenza alla farina integrale di origine biologica per scongiurare qualunque rischio di residuo di sostanze chimiche sul chicco. Ovviamente anche in questo caso è d’obbligo non esagerare con le porzioni.

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Contro ritenzione idrica e adipe localizzato cumino e altea

altea e cumino

Chi soffre di gonfiore e contemporancamente è  in sovrappeso, infatti, nota spesso delle forti oscillazioni dell’ago della bilancia; per esempio, si aumenta di 2 kg da un giorno all’altro, anche se a tavola non si è esagerato più di tanto. Con questo quadro clinico, pos­sono essere interessate simultaneamente dall’in­grassamento tutte le zone “critiche”, ovvero pan­cia, glutei, fianchi, ma spesso appaiono appesan­titi anche cosce, gambe e altri distretti corporei. La colpa, nel 90% dei casi, è l’abitudine a consu­mare troppi cibi lievitati.

Lieviti di  birra e di pane aggiunti alla farina inglobano aria. Da una parte consentono così di ottenere un prodotto alimentare più soffice e morbido, ma dall’altra rischiano di scatenare o peggiorare fenomeni di gonfiore alla pancia. Oltre a ciò i cibi lievitati e fermentati acidificano i tessuti, bloccando i processi metabolici e favorendo di riflesso l’accumulo di grassi e tossine. Se vuoi liberarti dall’intolleranza ai cibi lievitati ed educare il tuo palato agli alimenti privi di lievito, devi per almeno 15 giorni fare un piccolo sforzo ed evitare assolutamente di mangiare il pane, in parti­colare quello preparato con farina bianca.

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Pancia dilatata e ristagni di liquidi? Cime di rapa in aiuto

gonfiore addominale e cime di rapa

Le fermentazioni e la ritenzione idrica nella parte bassa del corpo sono quasi sempre i segnali di un’intolleranza a latte e derivati. Ecco come liberartene in 2 settimane con i cibi e gli integratori mirati. In questo tipo di intolleranza non è necessariamente pre­sente un sovrappeso grave: il peso corporeo può essere normale, ma non resta fisso e tende a oscillare. Il gonfiore è il vero problema: è una sensa­zione di peso localizzata alla regione dell’addome e spesso è associata a una pancia tesa e gorgogliante (meteorismo). Il gonfiore si accentua alla fine o durante un pasto; talvolta sono presenti anche disturbi del tubo digerente, come dolo­ri addominali crampiformi, stitichezza c/o diarrea, acidità, flatulenza, eruttazioni, colite ecc.

La pesantezza aumenta quando si consuma il latte vaccino e i suoi derivati (formaggi, yogurt, burro ecc.), e spesso sono presenti ristagni. Il gonfiore dipende dall’incapacità dell’organismo di metabolizzare il lattosio, che è lo zucchero naturalmente contenuto nel latte e nei derivati del latte. Per essere assorbito dall’organismo, esso deve essere scomposto nelle sue due componenti, glucosio e galattosio, da parte di un enzima (lattasi). L’intolleranza al lattosio si può manifestare quando l’apporto di lattosio supera la capacità dell’organismo di metabolizzarlo.

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Dieta e formaggi: magri, semi-magri e grassi

dieta e formaggi

Non sono certo da consumare tutti i giorni, né si può abbondare in quantità, ma i formaggi non sono nemmeno una categoria di alimenti da eliminare drasticamente dalla dieta. Prima di tutto per­ché l’universo dei latticini è così vasto da consentire di scegliere di volta in volta quello più adatto, anche se c’è qualche chilo da eliminare. In secondo luogo, per­ché non c’è niente di più pericoloso dell’eliminare drasticamente un alimento per iniziare a sognarlo notte e giorno, col rischio di mangiarne e mangiarne in quantità smisurata.

E molto più sensato cercare di conoscere meglio  le caratteristiche dei formaggi (in Italia ne esistono circa 400 tipi!) per diversificare la loro presenza in ta­vola e identificare quelli più pericolosi per la linea. Una prima distinzione suddivide i formaggi tra freschi e stagionati, ed è importante specificare che entrambi sono una preziosa fonte di elementi impor­tanti per il nostro organismo, pur avendo una serie di pecche e di difetti. Tutti i formaggi sono di fatto un concentrato del latte, del quale mantengono più o meno l’elevato valore nutrizionale.

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