Noci, calorie e valori nutrizionali

noci

La noce è il frutto dell’albero del noce, una pianta originaria dell’Asia ma conosciuta in Europa fin dall’antichità; la noce è composta da un seme, chiamato gheriglio, coperto da una pellicina e contenuto tra due gusci di colore marrone. Esistono diverse varietà di noci, ma in Italia la più diffusa è quella di Sorrento, che possiede un gheriglio poco oleoso, e che quindi è in grado di conservarsi per diverso tempo, e che è tenero e croccante. In gastronomia le noci vengono utilizzate soprattutto per la preparazione di dolci e biscotti, ma sono usate anche nelle insalate, nei formaggi e nei condimenti.

Le noci sono alimenti molto energetici e contengono notevoli quantità di grassi polinsaturi, però sono ricche di antiossidanti che aiutano a contrastare l’invecchiamento della pelle e delle cellule. Ma non solo: le noci sono anche ricche di proteine e possiedono facoltà terapeutiche in quanto contengono un amminoacido, l’argina, che viene trasformato dalle cellule in nitrossido, una sostanza in grado di prevenire l’arteriosclerosi. Le noci sono anche ricche di sali minerali e di vitamine del gruppo B ed E.

Quando comprate le noci fate attenzione alla buccia che deve essere priva di ammaccature, e cercate quelle che hanno ancora attaccato il picciolo con le foglie perché vuol dire che sono state appena raccolte; per quanto riguarda la conservazione, se avete acquistato le noci con ancora il guscio, potete mantenerle per circa 5 mesi all’interno di sacchetti di carta in luoghi asciutti e freschi e lontani dalla luce; se invece avete comprato quelle prive di guscio, dovete conservarle in frigo per al massimo due mesi, chiuse ermeticamente in contenitori di vetro.

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Zucchero bianco o scuro?

zucchero bianco e scuro

Il saccarosio è uno zucchero raffinato e “impoverito” e, se si eccede con le quantità, può creare dipendenza. Ecco perché va limitato nella dieta dei più piccoli, sostituendolo se possibile con dolcificanti più sani. La voglia di dolce è comune negli adulti e quasi irresistibile nei più piccoli, che nella stragrande maggioranza dei casi apprezzano di più questo tipo di gusto ri­spetto a quello salato. Una preferenza che può essere considerata quasi innata nell’organismo umano, e che si collega al sa­pore del primo alimento in assoluto, il latte materno; ma anche la risposta istin­tiva al bisogno dell’organismo di produr­re energia, attraverso il “carburante” for­nito per l’appunto dagli zuccheri.

 

Come per tutte le categorie alimentari, insom­ma, anche gli zuccheri sono indispensabi­li per un corretto funzionamento dell’or­ganismo, sia per quanto riguarda i cosid­detti “zuccheri complessi” forniti dai carboidrati (come pane, pasta, patate…) a più lungo assorbimento, sia per quanto riguarda gli “zuccheri semplici“, che forniscono energia immediatamente dispo­nibile: una famiglia di sostanze (fruttosio, glucosio, lattosio, galattosio) di cui il principale esponente è il saccarosio, cioè il normale bianco zucchero bianco da cucina.. Il problema riguarda soprattutto le quan­tità: lo zucchero, infatti, ha un apporto calorico molto elevato (un grammo for­nisce circa 4 calorie) e più se ne aumenta il consumo più il palato si abitua al suo sapore, innescando un fenomeno di di­pendenza che fa incrementare sempre di più le dosi di zucchero ingerito.

 Quanto zucchero possiamo dunque per­mettere a bambini e ragazzi? In linea di massima, da 30 a 60 grammi al giorno per i più piccoli, e fino a 70/80 grammi per gli adolescenti, cercando in ogni caso di privilegiare lo zucchero più “naturale”, ovvero quello grezzo integrale di canna: oltre alle calorie, questo zucchero contie­ne anche preziosi nutrienti e ha un sapo­re più naturale, che non crea dipendenza dal dolce. Bianco o scuro? La zucchero di canna è spesso ritenuto più salutare rispetto allo zucchero bianco; ma quali sono le effettive differenze?

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Dolci delle feste: il Panforte

panforte

Anche se oggi non è un giorno strettamente natalizio, siamo ancora in pieno periodo festivo, e quindi nel pranzo domenicale troveranno sicuramente spazio i dolci tipici del Natale; dopo avervi parlato del torrone, del panettone e del pandoro, oggi è il turno del panforte, conosciuto anche come panpepato.

Le origini di questo dolce tipico del Natale sono molto antiche, infatti risalgono all’anno Mille, quando veniva chiamato Pane Natalizio o Pane Aromatico. La sua preparazione era ad esclusivo incarico dei farmacisti dell’epoca e degli speziali ed era destinato solo ai ricchi, ai nobili e al clero, in quanto alcuni dei suoi ingredienti, come le spezie, erano molto costosi per quel tempo.

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Le calorie del panettone e del pandoro

panettone e pandoro

Con le feste di Natale ormai alle porte l’acquisto dei dolci natalizi è d’obbligo; considerando che sono tutti piuttosto calorici, una domanda sorge però spontanea: fa ingrassare di più il panettone o il pandoro? Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e i valori nutrizionali dei due dolci natalizi per antonomasia.

Il panettone, pur non essendo molto saziante, è piuttosto calorico, infatti fornisce circa 400 calorie ogni 100 grammi di prodotto; se a questo si aggiunge che di solito viene proposto alla fine di un pasto già abbondante si capisce perché i nutrizionisti consigliano di mangiarlo in quantità limitate, e comunque lontano dai pasti principali, magari a colazione intingendolo nel latte, in modo da far aumentare il senso di sazietà. Ovviamente, e questo vale anche per il pandoro, la versione farcita con cioccolato, creme e glasse varie, è molto più calorica di quella tradizionale e anche meno salutare perché contiene grassi vegetali, a volte idrogenati.

Il pandoro possiede caratteristiche nutrizionali simili al panettone e per questo va consumato con moderazione e preferibilmente lontano dai pasti; il pandoro contiene più burro e uova del panettone, ma le differenze non sono sostanziali.

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Spumante, calorie e valori nutrizionali

spumante

Fra quattro giorni sarà Natale e quindi sarà tempo del tradizionale brindisi di auguri con parenti e amici a base di spumante; sicuramente è bello bere un bicchiere in compagnia, ma attenzione alle calorie: un bicchiere da 150 ml di vino spumante contiene circa 100 calorie, e quindi, davanti alle tavole riccamente imbandite è meglio limitarsi ad un solo brindisi finale senza concedersi troppi “goccetti” sparsi durante il pasto.

Per vino spumante si intende un tipo di vino che all’apertura della bottiglia emette della spuma a causa dell’anidride carbonica contenuta all’interno del contenitore e prodotta per fermentazione. L’antenato dello spumante è lo champagne, che secondo la leggenda sarebbe nato nel XVII secolo in Francia nell’abbazia di Hautvillers, grazie al monaco Dom Pierre Pérignon, anche se pare che un medico italiano già nel 1622 avesse individuato delle caratteristiche terapeutiche dei vini fermentati in bottiglia.

Come dicevamo, bere un bicchiere di spumante per festeggiare non fa male, ma è meglio non esagerare se non vorrete trovarvi dopo le feste con troppi chili da smaltire, quindi cercate di limitarvi a un solo bicchiere a fine pasto al momento degli auguri; attenzione anche alle bevande dolci e ricche di zuccheri, e a quelle amare come gli apertivi perché stimolano l’appetito.

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Ricette light con panettone: dolce di panettone ai frutti rossi

avanzi panettone

Visto che il panettone è già buono così com’è, perchè insistere nel volerlo combinare con altri ingre­dienti, facendo oltretutto aumentare pericolosamente l’introito calorico a porzione? In fondo, basta davvero poco per dargli quel tocco in più in grado di stupire anche l’ospite più esigente. È il caso di questa ciambel­la, che prevede come accompagnamento una deliziosa gelatina ai frutti di bosco aromatizzata con succo di me­lagrana, una miniera di antiossidanti preziosi per l’atti­vità metabolica: un trionfo anche del colore rosso, tipi­co delle feste natalizie.

Con questa preparazione molto facile da realizzare ma senza dubbio di grande effetto, si ottiene un duplice scopo: utilizzare in modo alternativo il panettone, però senza mettere a ri­schio la linea.

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Torrone calorie e valori nutrizionali

torrone

Natale non è ancora arrivato e il pensiero di prendere qualche chilo di troppo in occasione di cenoni, pranzi e serate con gli amici già vi preoccupa? Non possiamo certamente dire che i vostri timori siano infondati, tuttavia non pensiamo sia il caso di rovinarsi le feste mettendosi a dieta proprio il giorno di natale. Piuttosto siamo convinti che sia opportuno evitare eccessi che possono avere ripercussioni negative anche sulla nostra salute e che per raggiungere l’obiettivo possa essere utile conoscere quali cibi tipicamente natalizi possono nuocere di più se consumati in “dosi eccessive”  limitandoci di conseguenza solo a qualche piccolo assaggio di questi.

Per questo motivo abbiamo scelto di darvi informazioni circa i valori nutrizionali di uno dei dolci di natale più amati in assoluto: il torrone.

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Salmone, calorie e valori nutrizionali

salmone

Abbiamo già parlato delle proprietà salutari del salmone, che sono così importanti da far diventare questo pesce l’ingrediente principale di una dieta, la dieta del salmone, appunto. Il salmone è un pesce ampiamente utilizzato per la preparazione dei piatti per le festività natalizie, e quindi, oggi, e ne descriveremo le varietà, vi consiglieremo la scelta e la giusta conservazione e naturalmente, vi indicheremo le calorie e i valori nutrizionali. Ricordiamo brevemente che il salmone è ricco di acidi grassi omega 3 utili per contrastare le malattie cardiovascolari, l’arteriosclerosi e per abbassare il colesterolo nel sangue.

Innanzi tutto un po’ di storia: il salmone nasce e vive nelle acque dolci dei fiumi nordici fino ai due anni, dove ritorna in inverno, con la classica risalita della corrente, per la riproduzione; negli altri periodi dell’anno vive lungo le coste settentrionali dell’Europa e lungo le rive atlantiche dell’America. Fisicamente si presenta con il corpo affusolato, la pelle grigio-verde sul dorso con macchioline argentate o blu sui fianchi.

Le varietà più conosciute di salmone sono quello dell’atlantico, che possiede la carne rosa e saporita e che è considerato il più pregiato, la varietà King, che è anche la più grossa, dalla carne che varia dal rosa all’arancio, il salmone rosso, che possiede una carne soda e saporita di colore rosso che cambia in cottura, il salmone argentato dalla carne rosso-arancio e dalla punteggiatura blu-argento, e il salmone rosa, la varietà più piccola e meno pregiata perché la carne tende a sbriciolarsi.

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Per un cenone light usa curcuma, peperoncino e frutta secca

cenone light

Per trasformare il cenone in un pasto appagante ma anche dimagrante, prova a cambiare l’approccio, e invece di pensare con rammarico a tutto ciò cui si deve rinunciare, convoglia le tue energie ancora di più verso quei cibi go­losi (come pesce, crostacei, frutta secca e cioccolata) che ti fanno sentire meglio, con conse­guenti risultati positivi davanti allo spec­chio e sulla bilancia. Pensandoci bene, come mai risulta così difficile dire “no grazie” all’offerta di una fetta di panettone extra proprio in questo mese rispetto al resto dell’anno? Perché questo dolce è così strettamente legato alle feste da esserne diventato una sorta di icona, e un rifugio per sfuggire allo stress che accompagna sempre il periodo di fine anno.

Basta scardinare questo meccani­smo mentale per accorgersi che si può fare a meno di questa morbida “coperta di Linus” alimentare regalandosi all’interno di aperitivi, pranzi e cenoni altri piaceri. Tra i vari trucchi alimentari, ce ne sono alcuni che consentono di sostituirei cibi killer dei cenoni (come gli arrosti, gli stracotti, i salumi degli antipasti, gli alco­lici, i cibi salati e il sale stesso) con degli equivalenti a volte ancora più gustosi e senz’altro più salutari: scopri quali sono e impara a sfruttarne non soltanto le pro­prietà dimagranti e anzi fame ma anche le virtù cosmetiche.

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Il burro ghee nella cucina ayurvedica

ghee ayurveda

Il ghee è un burro, usato nella cucina ayurvedica sia come alimento, sia nella preparazione di medicinali. Secondo la mitologia Indù, il signore di tutele creature, cioè Prajapati, ha creato il ghee strofinando le mani l’una contro l’altra e poi ha originato la sua discendenza buttandolo nel fuoco.

Il ghee è più versatile del burro tradizionale perché resiste a temperature più alte ed è più digeribile. Il ghee è un alimento dolce e fresco indicato soprattutto per le costituzioni dosha vata; possiede proprietà toniche e emollienti ed è molto nutriente; in più il ghee facilita la digestione e l’assimilazione del cibo. Questo tipo di burro è considerato una sostanza che allunga la vita perché è in grado di agire sul sistema nervoso, migliorando la memoria e la vista; inoltre è in grado di rafforzare il fegato e i reni.

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Capodanno 2010, zampone o cotechino?

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L’arrivo delle festività natalizie porta con sè più di un tormentone: già alla fine di Novembre stiamo tutti lì a chiederci se fare il presepe o l’albero, se comprare regali per tutti o solo per i più intimi, cosa cucinare per pranzi e cene e, passato il fatidico giorno di Natale, persino, che ci crediate o no, se cucinare zampone o cotechino per la notte di capodanno. Non che qualcuno ci perda il sonno per carità, ma ogni anno ne vedo più di uno indugiare smarrito e pensieroso davanti al banco del salumiere dove questi nobili insaccati fanno in genere bella mostra di sè appesi accanto a gustosi prosciutti.

Forse però non tutti sanno che questo dilemma è superfluo, e adesso vi svelo il perchè: la differenza tra zampone e cotechino è infatti rappresentata unicamente dall’involucro che li racchiude; lo zampetto del maiale per il primo, il budello per il secondo. Fatta questa distinzione non c’è praticamente altra differenza significativa fra i due prodotti: entrambi sono insaccati di puro suino preparati con un impasto di carne magra e grasso cui vengono aggiunte delle spezie.

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Lenticchie, calorie e valori nutrizionali

lenticchie

Le lenticchie, da sole o come contorno, sono un classico delle feste natalizie e di Capodanno, perché da sempre sono considerate il simbolo della fortuna e della ricchezza, a causa del loro aspetto: questi legumi ricordano piccole monete che dovrebbero garantire prosperità e soldi per l’anno a venire.

Secondo la tradizione, ne va mangiato un cucchiaio prima di brindare e all’ultimo rintocco della mezzanotte, quando sta per scoccare l’anno nuovo, ma con una piccola accortezza: vanno mangiate senza olio, altrimenti i soldi scivolano via. Questo è un rituale che affonda le radici nell’antichità e in particolare nei riti pagani durante i quali si regalavano dei portamonete pieni di lenticchie l’ultimo giorno dell’anno.

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Ottimi brucia grassi: cardo e cavolo

cardo e cavolo brucia grassi

Sicuramente il fegato è un organo centrale del metabolismo. E’ deputato alla trasformazione e all’immagazzinamento dei principi nutritivi (carboidrati, proteine e grassi) introdotti con la dieta, alla detossíficazione delle sostanze nocive e alla loro trasformazione in prodotti di scarto. Questi ultimi vengono poi immessi nella bile, attraverso la quale raggiungono l’intestino per essere eliminate. Tra i segnali iniziali di un sovraccarico del fegato possono esserci stanchezza, sonnolenza, sbadigli frequenti, pigrizia, umore depresso.

Il peso può essere normale (ma poco alla volta inizia ad aumentare) oppure si avverte un gonfiore diffuso. In seguito, si modifica l’attività intestinale, con alterazioni dell’aspetto delle feci o della frequenza delle evacuazioni (stipsi e/o diarrea, anche alternate). La pancia è tesa e dolente e può esserci steatosi (accumulo di grasso nel fegato), aumento del livello di cole­sterolo nel sangue, aumento delle transaminasi.

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Ricetta dell’insalata russa light

insalata russa light

Ecco un’altra versione salva linea dell’insalata russa, trasformata in in­voltini di salmone: questo pesce contiene i famosi Omega 3, aci­di grassi essenziali che favoriscono la formazione del colesterolo co­siddetto “buono” (HDL) e ha una quantità di proteine che si aggira intorno al 20-25%. Il  salmone in fette è l’ideale per realizzare salu­tari involtini con un ripieno di insa­lata russa senza uova, meno calori­ca rispetto a quella tradizionale. In questo modo, basta davvero poco per ottenere un piatto che, oltretut­to, si presta bene ad  essere servito sia come antipasto che come secondo

Ingredienti per 4 persone:

  • 8 fettine di salmone affumicato (160 g)
  • 100 g di patate
  • 50 g di maionese light
  • 100 g di giardiniera
  • 100 g di piselli
  • 100 g di fagiolini
  • 100 g di carote
  • 25 g di capperi sotto sale
  • aceto
  • limone
  • sale

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Patatine fritte: abbiniamole sempre a carne o pesce per salvare la linea!

patatine fritte

Difficile trovare un bambino o un ragazzo che non ne sia goloso: le patate fritte restano uno dei piatti più amati e più richiesti. Del resto, proprio le patatine fritte sono una delle chiavi del successo planetario dei fast food: non a caso il consumo di questo alimento è stato sti­mato nella stratosferica cifra di 11 milioni di tonnellate al­l’anno. Però le patate fritte sono ormai il simbolo per ec­cellenza del cosiddetto “junk food“, il “cibo spazzatura”  contro il quale insorgono medici nutrizionisti ed esperti di alimentazione, accusandolo di essere il principale responsabile del sovrappeso, dell’obesità e del diabete giovanile.

 Ma quanto c’è di vero nella pessi­ma reputazione della patata fritta? davvero un piatto da evitare assolutamente o è invece accettabile togliersi di tanto in tanto qualche sfizio? Il primo problema riguarda gli oli in cui le patate vengono cotte: molto spesso nei prodotti industriali e in quelli di ristorazione collettiva vengono utilizzati l’olio di girasole, arachidi, riso o colza. Si tratta di grassi vegetali privi di Omega 3, che durante la frittura sviluppano dei radicali carboniosi pericolosi per la salute dell’organismo.

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Spremuta di arancia: molti gli effetti benefici

arancia elisir di bellezza

Novembre è la stagione ideale per gustare gli agrumi e in particolare le arance che, a sorpresa, sono anche delle ottime alleate al peso forma: l’80-90% della loro consistenza è infatti fornita dall’acqua, cui poi si aggiungono fruttosio, una buona percentuale di sali minerali e di vitamine (a cominciare dalla C ma anche del gruppo B e P), molti acidi organici (tra i quali l’acido citrico) e fibre.

I nutrizionisti concordano nel sottolineare come le arance siano un’ottima fonte di an­tiossidanti, che oltre a essere in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare causato dai radi­cali liberi, contribuiscono a rendere più forte il si­stema immunitario e più attivo il metabolismo. Le arance sono le più gettonate tra tutti gli agrumi, e si trovano con molta facilità dai primi giorni di novembre fino a primavera inoltrata. Poco caloriche (circa 35-40 calorie per etto); le arance sono suddivise in due grandi gruppi: le pigmentate con le varietà tarocco, moro e sanguinello, ideali da spremere e le bionde con le varietà naveline, ovale e valencia, ottime da mangiare.

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Riso, le virtù di uno dei cereali più diffusi al mondo

riso

Il riso è il cereale più diffuso al mondo dopo il grano, soprattutto nei paesi asiatici dove si concentra l’80% della produzione mondiale; si tratta di un alimento altamente nutritivo poichè, oltre ad essere ricco di carboidrati, ha un discreto contenuto di proteine, sali minerali, soprattutto fosforo e potassio, e fibre a fronte di un ridotto contenuto di sodio. Inoltre, grazie all’assenza di glutine, può essere consumato in tutta tranquillità dalle persone affette da celiachia. In media 100 grammi apportano 360 calorie.

Nonostante le varietà di riso attualmente conosciute siano circa un centinaio solo una dozzina di esse vengono impiegate a scopi alimentari in Italia e in Europa; tutte provengono da due sole sottospecie della varietà Oryza sativa: Oryza japonica (dalla quale derivano le varietà coltivate in Italia) e Indica (coltivata nei paesi tropicali).

Nel nostro paese il riso viene suddiviso in quattro gruppi: riso comune, riso fino, riso semifino e riso superfino; tale classificazione però non ha nulla a che vedere con le caratteristiche nutrizionali delle diverse varietà di riso quanto piuttosto con la forma del chicco. Vediamola brevemente:

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