Pranzo di Natale: quante calorie consumeremo?

Il pranzo di Natale, nella tradizione culinaria italiana, è sempre molto ricco di piatti saporiti e anche belli da guardare. Come resistere ai peccati di gola? Pensiamo al tipico cenone: aperitivo, antipasto, primo piatto, secondo piatto, frutta, dessert…ah! dimenticavo i contorni! Quante calorie ingeriamo in media con un singolo pasto?

Aperitivo: stuzzichini e cocktail

Bene…in genere durante l’aperitivo si bevono alcolici e analcolici e si mangia qualche stuzzichino. Un bicchiere di alcolico apporta da 100 calorie a 250 calorie. Se all’alcool aggiungiamo i vari stuzzichini il numero di calorie sale: le calorie di un pezzetto di formaggio stagionato sono circa 80, un pezzetto di torta salata circa 50, noccioline (pistacchi, arachidi, ecc.) circa 50, ecc. Se poi si aggiunge la maionese (per ogni cucchiaio circa 70) che arricchisce il sapore il conto va in tilt! Forse meglio scegliere succhi analcolici (ananas, pompelmo, ecc.) ed evitare il passatempo preferito: sgranocchiare!

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Antipasti per Natale, qualche idea light

Non sempre è facile trovare un menu dietetico per un’occasione speciale e ancora meno se parliamo del pranzo di Natale! Da un lato vogliamo stupire i nostri ospiti dall’altro però conserviamo dentro di noi il desiderio di non arrivare a fine giornata con una sensazione di affaticamento e un senso di pesantezza di stomaco. Ma come trovare un menu non troppo calorico meno che mai nel periodo delle festività natalizie? In questo caso potrebbe essere utile qualche idea per un  antipasto light.

Involtini di Bresaola con ripieno di ricotta di mucca

1 fetta di bresaola (15 gr hanno un apporto calorico di 22 calorie) mentre 10 gr di ricotta di mucca, meno calorica della ricotta di pecora o della ricotta di bufala, hanno circa 15 calorie. Questo antipasto rappresenta una buona alternativa rispetto ad altri alimenti più calorici: per esempio, sostituendo la bresaola con il prosciutto crudo e la ricotta di mucca con la più grassa ricotta di pecora avremo un aumento di calorie per ogni involtino farcito. Infatti, 1 fetta di prosciutto crudo da 15 gr ha un apporto calorico di 24 calorie mentre la più calorica ricotta di pecora ha, per 10 gr, un apporto calorico di 17 calorie.

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Lo stoccafisso fa bene alla linea e all’amore

Lo stoccafisso è buono in molti modi diversi: in umido alla genovese, soffritto, bianco con le olive e pure fritto.  A differenza del baccalà, è povero di sale e può essere mangiato anche da chi soffre di ipertensione o sta seguendo una dieta iposodica, magari per aiutare la circolazione o per sconfiggere la cellulite. Altro non è che merluzzo che viene conservato a basse temperature per circa tre mesi e al chiuso: questa tecnica permette di mantenere inalterate le proprietà del pesce, ricco di numerosi minerali necessari all’organismo come ferro, potassio, fosforo e iodio.

Questa caratteristica lo rende perfetto per chi è attento alla linea, perché contiene pochissimi calorie e grassi: 1 grammo ogni 100 di stoccafisso messo in ammollo in acqua. Tenete conto che lo potete tranquillamente paragonare a una fettina di pollo alla griglia. Ma c’è molto di più. È perfetto per i bambini. Lo so che l’odore forte e l’aspetto lo rendono poco invitante, ma una volta cucinato se ne dimenticheranno completamente.  Se poi è abbinato a delle verdure (per esempio le patate o i pomodori) avrà un sapore più dolce e morbido.

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Cantuccini, calorie e valori nutrizionali

In questo periodo dell’anno è normale iniziare a pensare ai dessert dei pranzi e delle cene di Natale, per questo, oggi, vi vogliamo presentare una delle specialità dolciarie tipiche della Toscana, ovvero i cantuccini.

I cantuccini non sono un dolce tipicamente natalizio, ma se cercato un’alternativa al panettone, al pandoro o al torrone sono sicuramente l’ideale, soprattutto se serviti con un bicchierino di vin santo, ovviamente rigorosamente toscano, meglio se casareccio.

cantuccini, o cantucci, sono dei biscotti dalla forma obliqua, ottenuta dal taglio in diagonale di un impasto cotto; questi biscotti sono caratterizzati dalla presenza, al loro interno, di numerose mandole intere e sgusciate. L’impasto tipico di questi biscotti è composto da farina, uova, zucchero, farina, pinoli e mandorle, quest’ultime né spellate né tostate bensì intere; poi ci sono le varianti con le gocce di cioccolato e le noci.

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Le calorie dei dolci di Natale

I dolci di Natale sono davvero pericolosi per la linea. Torrone morbido o duro, fette di panettone o pandoro con crema di mascarpone e come si fa a dire no a un pezzetto di panforte? Durante le feste non si può non fare onore a queste meraviglie di pasticceria, sarebbe scortese. Peccato che la silhouette, il sette di gennaio, si mostri, solitamente, un po’ appesantita. Il modo migliore per superare le feste senza acquistare chili di troppo è concedersi qualche peccato di gola con un po’ di buonsenso.

È inutile, infatti, mettersi a digiuno forzato la settimana prima seguendo una fantasiosa dieta prenatalizia, per poi abbuffarsi per tre giorni consecutivamente. Molto meglio mangiare in modo completo, magari un po’ più leggero del solito, e concedersi qualche sfizio, conoscendone però i valori nutrizionali e soprattutto le calorie dei principali dolci di Natale. La stima, che vi propongo ora, è fatta su 100 grammi di prodotto.

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Antiossidanti, il carotene allunga la vita

Si crede sempre che per vivere a lungo ci voglia una cura miracolosa, in realtà mangiare bene potrebbe essere già un primo passo. Un elemento della nostra dieta fondamentale per la salute è il carotene, importante antiossidante. Lo dimostrato uno studio, firmato dal dottor Chaoyang Li del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta e pubblicato sull’Archives of Internal Medicine (JAMA).

La riduzione delle malattie croniche e del cancro sembra essere collegato all’aumento di livelli di alfa-carotene nel sangue. Ma non solo: l’alfa-carotene, il beta-carotene e il licopene, insieme formano una mix potentissimo che contrasta l’ossidazione del corpo. Ma come possiamo integrarli nella nostra alimentazione? Queste sostanze si trovano naturalmente in molta frutta e verdura, sono il modo migliore per assumerle.

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Legumi: tutte le proprietà

Si dice spesso che l’alimentazione dei mesi freddi sia più elaborata e pesante di quella estiva, in realtà non è proprio così, in quanto l’autunno e l’inverno offrono degli ottimi nutrimenti, perfetti per il benessere dell’organismo e della linea. Ne sono un esempio i legumi, che rappresentano uno degli ingredienti principali di minestre e zuppe e che, oltre ad essere energetici pur senza contenere troppi grassi, forniscono diversi nutrienti essenziali per la salute.

Le proprietà dei legumi

I legumi sono un’ottima fonte di proteine, ne contengono tantissime, quasi quanto la carne, poi sono ricchi di fibre, di aminoacidi essenziali, di vitamine e di sali minerali, soprattutto ferro, calcio e fosforo; pur essendo molto energetici, i legumi contengono pochi grassi e non fanno ingrassare, tanto che sono diventati protagonisti di una dieta tematica, ovvero la dieta dei legumi.

Ceci, piselli, lenticchie, soia, fave e fagioli, ossia i legumi più comuni, vanno consumati preferibilmente cotti, perché tramite la cottura perdono le sostanze antinutritive.

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I lamponi neri prevengono il cancro all’intestino

L’alimentazione è uno degli strumenti più efficaci per tutelare la salute e prevenire anche gravi malattie, dal diabete alla sindrome metabolica. Secondo uno studio pubblicato su Cancer Prevention Research, i ricercatori dell’Università dell’Illinois di Chicago (Usa) hanno individuato i lamponi neri (anche chiamati lamponi americani) come potenti alleati nella lotta contro il cancro: secondo i medici, infatti, ridurrebbero il rischio di tumore al colon retto fino al 60%. Molto spesso si parla delle proprietà dei frutti di bosco, perché sono ricchi di antiossidanti e migliorano la circolazione.

La ricerca è stata condotta su animali. I medici hanno preso due gruppi di topi: i primi erano predisposti geneticamente all’insorgenza del cancro al colon, mentre i secondi alla colite – un’infiammazione dell’intestino crasso che può contribuire allo sviluppo del cancro colorettale. I roditori sono stati nutriti per 12 settimane con una dieta “all’occidentale”, ricca di grassi e povera di calcio e vitamina D.

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La cottura non rovina gli antiossidanti

Bisogna fare molta attenzione al tipo di cottura, per non rovinare le proprietà dei cibi. Lo sappiamo bene e ne abbiamo discusso di recente parlando della pasta ripassata e delle patatine fritte. Ma questa regola vale anche a livello industriale? La cottura, infatti, può distrugge molte vitamine ed elementi essenziali ma, secondo uno studio pubblicato sul Journal of the Science of Food and Agriculture, non riesce a distruggere gli acidi fenolici. È una bella notizia, perché significa che non tutte le proprietà degli alimenti si disperdono prima di essere consumate.

Per chi non lo sapesse, gli acidi fenolici, sono un tipo di antiossidanti che si trova in gran quantità nei cereali integrali, perché  è presente in alte concentrazioni proprio nelle pareti cellulari aleurone, nella parte esterna del seme e del suo embrione. Questi, generalmente, vengono rimossi durante il processo di produzione industriale. In commercio però ci sono farine integrali e frutta e verdura antiossidante, perché in questi anni si alimentata l’attenzione verso la cucina sana ed equilibrata.

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I funghi non fanno ingrassare

Tra i prodotti più amati dell’autunno ci sono senz’altro i gustosissimi funghi che in tutte le loro varietà commestibili sono perfetti per creare piatti gustosi. I funghi, infatti, sono l’ingrediente principe di molte ricette: dalle zuppe ai contorni, passando per i primi piatti, senza dimenticare che sono buonissimi anche da soli.

Come per molti alimenti, anche i funghi sono vittime di luoghi comuni, come ad esempio quello di essere calorici e di fare ingrassare; bene, dopo le castagne sfatiamo ancora un falso mito: i funghi non fanno ingrassare, anzi, sono nutrienti, ricchi di sostanze benefiche e possiedono proprietà brucia grassi. Tra le sostanze nutritive presenti nei funghi sono da segnalare le vitamine, le proteine, i sali minerali e l’acido folico, mentre sono poveri di grassi e di carboidrati.

Oltre a non far ingrassare, ci sono alcuni tipi di funghi che possiedono proprietà terapeutiche; ne sono un esempio i funghi shiitake, che contengono degli elementi in grado di rafforzare in sistema immunitario.

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Le castagne non fanno ingrassare

Tra i frutti più buoni dell’autunno ci sono sicuramente le castagne; gustose e saporite, sono però molto spesso additate come alimenti dall’alto tasso calorico, ma non è così: le castagne non contengono né molte calorie né fanno ingrassare, anzi contengono diverse sostanze benefiche.

Innanzi tutto sfatiamo il mito delle calorie: ad esempio, le castagne lesse contengono solo 130 calorie per etto, quantità che non le rende così caloriche come si crede; questi frutti donano un senso di sazietà immediata ma contengono pochi grassi e poche calorie. Passiamo poi ai componenti; le castagne contengono consistenti quantità di minerali, soprattutto di quelli in grado di stimolare le difese immunitarie, ossia zinco, rame e manganese, e visto che siamo in tempo di influenza, una bella scorta di anticorpi non fa mai male.

Le castagne contengono anche molte fibre e diverse proteine, l’ideale sarebbe mangiarle insieme a qualche mandorla o a qualche noce in modo da rendere ideale il rapporto tra proteine e carboidrati. Insomma, uno spuntino a base di castagne non vi farà ingrassare, e di sicuro è da preferire ad una merenda a base di crackers o altri snack industriali.

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Dieta sana e pistacchi per mantenere basso il colesterolo

Il colesterolo è chiamato anche il killer silenzioso. È un’espressione che fa un po’ ridere, ma che dà bene l’idea di come questo valore del sangue agisca senza dare alcun sintomo. Ecco perché è importante prevenire. Per fare ciò esistono tanti metodi diversi: prima di tutto una vita sana, tanto movimento e un’alimentazione corretta. Se a questo aggiungete una manciata di pistacchi al giorno, vedrete alzarsi il livello di antiossidanti abbassando quello del colesterolo.

A sostenere questa tesi è una ricerca della Pennsylvania State University che racconta le  preziose virtù per cuore e arterie dei pistacchi, che non riescono eliminare del tutto i rischi del colesterolo, ma regalano ottime possibilità di ridurlo. Perché? Prima di tutto perché contengono molta più luteina, beta-carotene e gamma-tocoferolo rispetto ad altri tipi di frutta secca.

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La dieta degli italiani è povera di ferro e ricca di zinco

Gli italiani bocciati a tavola. Non è la prima volta e gli ultimi dati dell’Osservatorio Nutrizionali non hanno dato segno di miglioramento. Nonostante tutte le recenti iniziative di sensibilizzazione per migliorare la salute, tenere sotto controllo l’ipertensione e i rischi dell’obesità, la tavola tricolore scarseggia in verdure e ferro. Mediamente, infatti, non si arriva a 200 grammi al giorno, quantità molte basse e molto lontane da quelle consigliate per una sana alimentazione. Si mangiano pochi agrumi, meno di 50 grammi al giorno, spesso dimenticando che limoni e arance sono ricchi di vitamina C, la quale ha un’azione antinfiammatoria, aumenta le difese immunitarie dell’organismo e lo protegge dalle infezioni provocate da virus e batteri.

Ma non è tutto. La vitamina c favorisce l’assorbimento del ferro, soprattutto quello contenuto nella verdura, che altrimenti non sarebbe disponibile per essere assimilato. Bene invece l’assunzione di zinco, che rientra nei valori stabiliti. C’è da dire che è difficile che ci siano delle carenze in tal senso, perché è contenuto negli alimenti di origine animale, più ricchi in proteine. Comunque lo potete assumere anche mangiando cereali integrali, legumi e prodotti a base di crusca.

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Colesterolo, il tuorlo è più pericoloso del cibo spazzatura

A volte si cerca di seguire una dieta per non aumentare i livelli di colesterolo nel sangue e si commettono errori enormi, consumando alimenti apparentemente indicati, perché magari si possono cucinare senza l’aggiunta di grassi e di condimenti. Il tuorlo, per esempio, ha un contenuto altissimo di colesterolo che lo rende un potenziale pericolo per la salute cardiovascolare, maggiore che non mangiare fritti o cibo spazzatura.

Quante volte vi siete fatti un uovo in camicia o alla coque pensando di consumare un pasto light. Purtroppo non è così e i ricercatori canadesi hanno lanciato l’allarme (non è il primo). Sostengono, infatti che nel tuorlo d’uovo, a seconda della grandezza, ci possa essere da 215 a 275 mg di colesterolo. Confrontato con un doppio piatto di pollo fritto che, secondo loro, ne conterrebbe solo 150 mg, il tuorlo d’uovo ne esce bollato come un potenziale killer.

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Il miele Ulmo è più potente degli antibiotici

Non è la prima volta che parliamo di miele, perché è un prezioso alimento dolce quanto lo zucchero ma decisamente più salutare.  Questo cibo è stato oggetto di un nuovo studio che ne ha valutato l’efficacia nel combattere le infezioni da Stafilococco ed Escherichia Coli, due noti e pericolosi batteri resistenti ad antibiotici come la meticillina. La scoperta è stata davvero interessante, anche perché si è rilevato un combattente nato e ha messo al tappeto non uno ma due avversari, al punto da risultare meglio del famoso antibiotico.

La ricerca è stata fatta dai ricercatori irlandesi del Dipartimento di Microbiologia Clinica, Royal College of Surgeons di Dublino i quali, per questo studio pubblicato sul BMC – Complementary and Alternative Medicine, hanno utilizzato un tipo di miele detto Ulmo, proveniente dal Cile.

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Fichi, calorie e valori nutrizionali

Quando si pensa ai frutti autunnali, i primi che vengono in mente sono i fichi, ovvero i frutti di una pianta originaria dell’area mediterranea, il Ficus carica. Notizie dei fichi si hanno fin dall’antichità e, oltre all’indubbio utilizzo alimentare, venivano usati anche con scopi curativi e, addirittura, presso i Romani, erano simbolo di buon augurio e fortuna. I fichi possono essere consumati sia freschi che secchi; i secondi si ottengono facendoli essiccare naturalmente sulla pianta per poi continuare il processo dopo la raccolta.

Di solito, i fichi freschi vengono consumati al naturale, perché costituiscono un ottimo accompagnamento a salumi, formaggi e carni, oppure possono essere impiegati nei dessert o nelle macedonie; i fichi secchi vengono consumati da soli o farciti con noci o cioccolato. I fichi freschi vanno acquistati solo se sono morbidi ma con il picciolo sodo, mentre vanno scartati quelli troppo molli, ovvero troppo maturi; i fichi secchi non devono essere troppo duri.

I fichi devono essere conservati in frigorifero per un massimo di due giorni, meglio se in contenitori chiusi per non far assorbire loro l’odore degli altri cibi; i fichi secchi, invece, devono essere mantenuti in un luogo fresco e asciutto.

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Cucinare con le Alghe

Non sono passati molti giorni da quando avete trovato proprio sulle pagine di Dietaland un post dedicato all’ambiente e allalimentazione. La notizia di questi giorni è proprio quella che il consumo esagerato di proteine animali fa male alla salute, ma anche al nostro ecosistema. Ecco quindi che il consiglio di molti esperti è quello di favorire una cultura del cibo più vegetariana. Come fare? Non ci sono solo la frutta e la verdura tradizionale, anche le alghe sono importanti.

A tal proposito vi consiglio il libro Cucinare con le alghe di Alice Savorelli, che spiega come le verdure di mare siano ricche di iodio, ferro, potassio, manganese, fosforo, silicio e selenio. Ma anche proteine e vitamine. Mentre contengono solo una minima quantità di grassi che si aggira intorno all’1-3%.

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Il ribes rosso

Il ribes rosso (Ribes rubrum) è il frutto dell’omonimo arbusto appartenente alla famiglia delle Grossolariaceae che cresce spontaneo nei boschi dell’Europa centrale. Rientra nel novero …

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