Per tutti gli amanti del caffè è in arrivo un’ulteriore prova delle proprietà benefiche di questa bevanda: secondo uno studio di un’equipe di ricercatori dell’Università di Harvard, il consumo abituale di caffè sarebbe in grado di ridurre il rischio di insorgenza di cancro alla prostata.
Una buona notizia che va ad aggiungersi a quella resa nota da uno studio svedese dei giorni scorsi, vale a dire che il caffè sarebbe utile anche per prevenire il tumore al seno. Per quanto riguarda lo studio americano, l’equipe di medici si è avvalsa di una ricerca condotta su circa 50mila uomini e durata 20 anni.
Gli uomini coinvolti nella ricerca hanno riferito, per tutta la durata dello studio, le loro abitudini giornaliere sull’assunzione di caffè; dai risultati è emerso che bere almeno 6 tazzine di caffè al giorno riduceva del 60% la possibile insorgenza di tumore alla prostata; un 60% che diventava un 30% se le tazzine erano solo tre.
Una precisazione d’obbligo: essendo lo studio condotto in America, il caffè assunto non è quello espresso e le tazzine a cui si riferiscono sono in realtà le tazze da cappuccino, per cui, paragonato con il “caffè italiano” le quantità da assumere aumenterebbero notevolmente.
Molto interessante in questo studio è anche il fatto che non vi sia differenza tra il caffè decaffeinato e quello normale: ciò si spiega, almeno secondo i ricercatori di Harvard, con il fatto che non è la caffeina la sostanza in grado di difendere l’organismo dall’attacco dei tumori e, per questo, i medici stanno studiando possibili relazioni con altre molecole presenti nella bevanda.
Lo studio in questione deve essere ancora approfondito ma se venisse confermato aprirebbe nuove visioni sulla possibilità di ridurre il rischio d’insorgenza di tumori alla prostata; per contro ci sono le alte dosi di caffè che bisognerebbe assumere e che, alla lunga, potrebbero causare altri danni all’organismo.