Sulle bibite zuccherate c’è da sempre una grande varietà di opinioni: c’è chi dice che facciano ingrassare e chi, invece, sostiene che non siano dannose per la linea. Fino ad oggi, l’unica cosa certa era che fossero in grado di ridurre lo stress grazie alla presenza del glucosio che aiuta a gestire le situazioni stressanti; ora, grazie alla ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università Queen Margaret di Edimburgo, pubblicata sulla rivista “Appetite“, si può dire che le bibite zuccherate non fanno ingrassare.
Lo studio è stato condotto con l’ausilio di 53 donne di età compresa tra i 20 e i 55 anni, tutte in sovrappeso, le quali sono state monitorate per cinque settimane, una di base e quattro di test vero e proprio; le pazienti sono state divise in due gruppi e sono state offerte loro quattro bottigliette al giorno di bevande zuccherate o dolcificate con aspartame. Nel periodo dello studio, le donne dovevano tenere un diario nel quale annotare i loro stati d’animo dopo che avevamo bevuto le bevande.
Durante le cinque settimane di ricerca, inoltre, le pazienti dovevano praticare un po’ di esercizio fisico e seguire una dieta. A prescindere dal fatto che al termine dello studio alcune donne avessero preso o perso peso, questi cambiamenti non sembrano imputabili alla presenza di saccarosio.
Secondo i ricercatori, il dato che emerge da questo studio è ancora la convinzione psicologica che le bibite zuccherate facciano ingrassare.
Ecco quello che hanno dichiarato gli esperti in proposito:
Le cause principali degli effetti negativi dello zucchero sulle scelte alimentari e l’umore, può essere psicologica. La pubblicità diffusa circa i presunti effetti nocivi dello zucchero può rendere più probabili tali effetti, credendo lo zucchero essere nocivo può incoraggiare le emozioni negative dopo aver mangiato pasti zuccherati e condurre a un effetto da violazione dell’astinenza.
E a proposito degli effetti dello zucchero sulla linea, hanno spiegato:
Lo zucchero assunto con moderazione ha un ruolo neutrale nella dieta equilibrata, ma un ruolo emotivamente carico nella psicologia della scelta degli alimenti.