Grassi alimentari, com’è difficile mangiare quelli giusti

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Grassi, fosse solo un problema di quantità… Neanche la qualità dei lipidi che si assumono con la dieta, infatti, va lasciata al caso. Le raccomandazioni nutrizionali non si limitano a ribadire che i grassi alimentari non dovrebbero costituire più dei 30 per cento dell’energia assunta ogni giorno. Per cominciare ricordano che i famigerati grassi saturi dovrebbero essere una parte minoritaria dell’introito lipidico: un terzo dei 30 per cento, quindi il 10 per cento delle calorie totali (ma c’è chi dice il 7).

Anche sul fronte del grassi polinsaturi, ar­rivano indicazioni dettagliate: i noti “omega 3” dovrebbero rappresentare lo 0,5 per cento dell’energia, gli “omega 6”  il 2 per cento, e – importante – il rapporto tra le due quote do­vrebbe mantenersi costante. Tradotto per una dieta da 2 mi­la calorie al di, i grassi ne do­vrebbero dare 600 e quindi  non pesare fisicamente più di 66-67 grammi al giorno, e gli introiti “parziali” rispettare le proporzioni dette.

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Tutte le qualità idratanti del melone

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In estate, si sa, l’idratazione è molto importante, e per mantenerla ci sono tanti modi: a parte bere molta acqua, si possono introdurre liquidi nell’organismo attraverso la frutta di stagione, come il melone.

Mangiare tre fette di melone (circa 300 grammi) è come bere due bicchieroni d’acqua freschissima, e con questo frutto si fa anche il pieno di potassio: tre fette ne danno 1000 mg, in pratica un terzo di tutto quello che occorre durante la giornata. Quanto alle calorie non sono molte: 100 grammi di melone ne danno solo 33 e tutte in forma di zuccheri facilmente assimilabili, proprio quello che ci vuole per trovare un po’ di sprint. Attenzione, però: tutto questo vale per il melone giallo, mentre quello a polpa bianco-verde ha un contenuto di sali e vitamine decisamente più basso.

Oltre al potassio, sono proprio le vitamine l’asso nella manica del melone; tra tutti i frutti freschi è ai primissimi posti quanto a contenuto di vitamina A, ma il melone contiene anche parecchia vitamina C, al punto che due fette ne danno più di un’arancia. La vitamina A è ottima per proteggere l’epidermide dai raggi del sole, mentre la vitamina C, grazie al fatto che partecipa alla produzione del collagene, aiuta a mantenere la pelle elastica e fresca.

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La luce dirà se c’è glutine

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Sedersi a tavola senza l’incu­bo di essere colpiti da diarrea o da tanti altri disturbi gastrointe­stinali. È la chance che i celiaci aspettavano e che presto po­trebbe restituirgli a un’alimenta­zione meno limitata. La scoper­ta è targata Cnr Napoli e arriva dall’istituto di Biochimica delle Proteine che ha messo a punto un kit in grado di rivelare la pre­senza dei glutine negli alimenti.

Un metodo “fai da te” abba­stanza semplice e non più lega­to a costosi esami di laborato­rio. E non sarebbe un vantaggio da poco per i tanti soggetti ai quali è stata diagnosticata l’in­tolleranza alla sostanza. Per ora, come chiarisce Genna­ro D’Auria, il ricercatore che ha coordinato la ricerca, si tratta solo di uno studio promettente che, però, potrebbe diventare realtà nel giro di sei mesi. Il si­stema che individua il glutine non si basa infatti sui metodi classici che utilizzano gli anti­corpi, ma sull’interazione di pro­teine che legano, in maniera specifica, le sequenze tossiche per i celiaci, quindi quelle contenute nel glu­tine.

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Bouldering: tenersi in forma arrampicandosi sulle rocce

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Se siete tipe avventurose, amate stare a contatto con la natura e magari praticare sport che riescono ad unire all’esercizio fisico il superamento dei propri limiti, la disciplina che fa per voi è il bouldering, una specialità dell’arrampicata sportiva che si pratica su massi naturali o su blocchi artificiali alti poco più di 4 metri.

Il bouldering, da “boulder” cioè masso, roccia, consiste nel cercare di arrampicarsi su un masso di grandi dimensioni senza l’ausilio dell’imbracatura, ma a corpo libero; l’obiettivo non è riuscire a risalire una parete verticale, ma scalare un masso cercando di aggrapparsi solo con mani e piedi agli appigli naturali che si incontrano nella roccia.

Per praticarlo non serve nessuna attrezzatura particolare, se non un paio di scarpe specifiche molto aderenti al piede e con la suola in gomma per aumentare l’attrito, e un sacchetto di magnesite, la polvere bianca che si stende sulle mani per farle aderire meglio alla roccia.

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Lattobacilli e agnocasto per combattere gonfiore addominale e tensione mammaria

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La pancia gonfia e sporgente può essere il se­gnale della sindrome del colon irritabile, più nota co­me colite. Ci dice  Marcello Mandatori, medico chirurgo, nutrizionista, specialista in Ecologia Clinica

«Può dipendere dalla costituzione, da un’intolleranza alimentare o da un’alterazione della flora batterica intestinale. Più spesso le cause sono stress, ansia, disturbi emotivi»

Contro il gonfiore addominale, oltre ai fermenti lattici adeguati (consultare un medico per la prescri­zione) è utile il carbone vegetale (carbone attivo). Spiega l’esperto

«E una polvere ottenuta dalla combustione di pezzetti di legno dolce, come il tiglio e il salice, che lega chimicamente numerose sostanze e gas»

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Ricetta extra light: sorbetto al tè verde e menta

sorbetto-te-verdeL’estate, si sa, porta con sé una grande voglia di dolci freddi e rinfrescanti, che però, alcune volte sono un autentico attentato per la linea. Per fortuna, però non sono tutti “pericolosi”.

Oggi, vi presenteremo la ricetta di un gustoso dolce molto estivo ma soprattutto estremamente light: pensate che contiene solo 50 kcal per porzione!
Sorbetto al tè verde e menta

Ingredienti per 4 persone
Tè verde in foglie, 4 cucchiai di zucchero, menta fresca in foglie, un albume, un’arancia rossa, sale

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Papaya: aiuta a rimanere giovane e cura l’ipertensione

papaya

 

Il “miracolo” della papaya fermentata continua inarrestabile soprattutto per le tasche di chi la vende, spinta com’è da un capillare bat­tage pubblicitario che non risparmia nessun palcoscenico. Premesso che la nostra non è una posizione “di principio”, avversa agli integratori, e che la capacità antiossi­dante della papaya è ben nota, rilanciamo l’ennesi­ma riflessione su questo frutto tropicale.

 

 Avocado e banana (a elevatissima capacità di scavare i radicali perossilici), mango, ananas, frutti della passione (oltre al­la nostra beneamata pa­paya) posseggono un’elevatissima capacità antios­sidante. Altrettanto vale per cocomero (in valori elevati), arance, limoni, pesche, uva, susine, pru­gne ma anche a fragole e lamponi si attribuiscono altissime capacità protet­tive dai danni dei radicali liberi. Se pensiamo alla pa­paya e alle qualità che le vengono attribuite, qualche straccio di prova di sperimentazione clinica che ne sostenga l’im­piego nella malattia di Parkinson, nella Sars, nella depressione sarebbe il caso di esibirla.

 

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Street fitness, ovvero usare la città come palestra

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Un parco, il lungomare, un percorso cittadino lontano dal traffico: con la bella stagione si moltiplicano le possibilità di trasformare gli spazi aperti in una palestra per il proprio allenamento, e non soltanto per fare jogging.

Approfittando di strutture ed oggetti dell’arredo urbano, infatti, si può costruire un training fai da te articolato, completo, efficace e soprattutto economico. Con un pizzico di inventiva, anche il gradino dei marciapiedi, un muretto, una panchina, la cancellata di una recinzione, una balaustra o una scala possono diventare attrezzi utili.

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Dimagrire con la terapia comportamentale

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Mandare via definitivamente i chili di trop­po è possibile, a patto che si scelga la strada meno velo­ce. Le linee guida interna­zionali e italiane auspicano una perdita di peso dell’or­dine del 10 per cento, nei primi sei mesi, come primo obiettivo importante per chi intenda intraprendere una cura dimagrante. Riu­scire a raggiungerlo e a consolidarlo nel tempo, è già un bel successo, se è vero che ciò basta a minimizzare i ri­schi di insorgenza delle patologie correlate a sovrap­peso e obesità.

 In ogni caso a chiunque intenda fermarsi a questo primo livello, o aspiri a mi­gliorare ulteriormente la performance, giova ricor­dare cosa dicono le Linee guida obesità Italia , in materia di modalità di dimagrimento. Senza dimenticare che la riduzione della razione ali­mentare è solo una compo­nente della strategia: le al­tre si chiamano attività motoria e tecniche di terapia comportamentale, oltre a farmaci e bisturi, da riser­vare ai casi più gravi.

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Le tisane che regalano energia

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Ci sono tanti modi per ricaricarsi di energia e affrontare con vitalità il caldo che ormai incalza nelle nostre giornate; c’è chi ha bisogno di liberarsi delle scorie e delle tossine accumulate durante l’inverno, chi ha bisogno di sostanze rigeneranti, chi, invece, desidera dormire bene e combattere stress e tensioni.

Per soddisfare tutte queste esigenze ci sono le erbe, i fiori e le spezie di stagione, ricchissime di sostanze attive che faranno rifiorire il nostro organismo.

Il modo più semplice per godere di tutti i loro benefici è utilizzarli per preparare tisane calde o fredde; per questo vi suggeriamo alcune ricette che vi aiuteranno ad affrontare con vitalità l’estate.
Gli ingredienti indicati nelle ricette si possono acquistare in erboristeria e corrispondono a 100 grammi di miscela, sufficiente per preparare circa 10 tazze di tisana.

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Dieta per gli ultrasessantenni: mangiare poco ma spesso

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Molto spesso gli anziani presentano problemi di funzionalità dell’apparato digeren­te che possono indurli a seguire una dieta troppo restrittiva o non equilibrata. In caso di difficoltà nel­la masticazione, piuttosto che escludere certi alimenti basterà usare delle piccole accortezze: pre­ferire gli alimenti morbidi (purè, minestre, pasta dì piccolo formato, formaggi freschi, frutta ben matura, pesce, uova, pane all’olio o al lat­te) e preparare gli altri cibi in mo­do da renderli più teneri (carne tri­tata, frutta e verdure cotte o frulla­te, legumi passati).

A chi ha problemi di digestione si consigliano pasti piccoli e fre­quenti distribuiti in tutta la giorna­ta: l’ideale è fare i pasti principali (compresa una colazione all’italiana” a base di caffè, latte, fette bi­scottate e marmellata) e 2 spuntini. Inoltre è buona nonna masticare a lungo prima di deglutire, evitare le bevande gassate e i cibi troppo grassi (fritti) e non distendersi immediatamente dopo il pasto.

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La cucina “fredda” dell’estate

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In pinzimonio oppure condite in insalata, le verdure danno il loro meglio a crudo, soprattutto d’estate, e data la varietà dei prodotti, non è difficile comporre mix sempre nuovi e gustosi.

Qualche esempio? I pomodori si sposano benissimo con la lattuga, così come i finocchi sono perfetti con le carote, e anche la frutta può aggiungere un tocco speciale alle insalate estive. L’importante è condirle nel modo giusto e l’olio extravergine d’oliva rimane il condimento migliore; le sue virtù sono note: digeribile e ricco di fattori antiossidanti, vanta anche diverse proprietà curative, in quanto aiuta nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie, stimola la digestione e migliora la funzionalità intestinale, ha un’unica pecca: come tutti i grassi fornisce parecchie calorie.

Per chi ha problemi di linea non mancano però le alternative, prime tra tutte le salse a base di yogurt che uniscono alla gradevole cremosità di questo alimento i suoi pregi dietetici.

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Pizza leggera dall’antica provenza: Pissaladina o Pissaladière

pizza leggera pissaladina

Finalmente domenica, come diceva un bellissimo film di alcuni anni fa. Se anche voi, come me, quando siete a casa amate cimentarvi nella preparazione di pranzetti e cenette succulenti ma che non attentino alla vostra linea, seguitemi e non ve ne pentirete. La pissaladina è una specie di pizza molto diffusa nel sud della Francia ma anche nella nostra liguria. E’ decisamente più leggera della nostra pizza in quanto non ha formaggio né mozzarella ma è ricca di cipolle che favoriscono, tra l’altro, la diuresi, e le alici.

Adattissima quindi a chi, come me, non vuole rovinarsi quando arriva la domenica ma che ama stare con le persone che ama senza troppe privazioni. Per rimanere intorno alle 600kal. vi conviene poi concludere il pasto con una bella macedonia di frutta!

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Ciliegia, un frutto dimagrante

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A giudicare dal loro sapore dolce forse non si direbbe, ma le ciliegie contengono addirittura meno zuccheri delle mele, al punto che 100 grammi forniscono al nostro organismo solo 38 kcal: praticamente un “niente” che le rende una golosità accessibile a tutti, addirittura consigliata a chi vuole perdere peso.

Oltre a dare poche calorie, le ciliegie forniscono un’alta quantità di acqua (è circa l’85%) che rende questi frutti degli ottimi reidratanti, diuretici e depurativi, ideali per facilitare l’eliminazione delle scorie prodotte dall’organismo.

Le ciliegie sono, inoltre, ricche di fibre solubili, che contribuiscono a stimolare efficacemente il senso di sazietà nello stomaco e riducono l’assorbimento dei grassi, facilitando ulteriormente la perdita di peso.

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Dimagrire mangiando lentamente

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Secondo una ricerca condotta da Sgf per conto della Coldiretti, il tempo passato dagli italiani in cucina continua a calare: nel 2008 è stato di ap­pena 34,9 minuti per il pranzo di mezzogiorno e di 33,1 minuti per la cena, con una riduzione rispettivamente del 4,7 e del 2,7 per cento ri­spetto all’anno precedente. Al cucinare poco e in fretta si affianca spesso il vizio di mangiare velo­cemente.

 Un vecchia massima dei tempi andati raccomandava di masti­care un boccone 33 volte prima di deglutirlo. Un’usanza eccessiva, nata nelle comunità monastiche per rendere omaggio ad ogni anno di vita di chi ci dà “oggi il nostro pane quotidiano“. Eppure risponde al principio di garantire sia un buon assorbimento dei principi nutritivi, sia una più agevole digestione.

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Tutti i consigli per un fegato sano

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Il fegato è la ghiandola più grande del nostro corpo e svolge compiti fondamentali, ma non sempre gli viene dedicata la giusta attenzione: trascurare quest’organo è sbagliato: nonostante sia molto resistente le sue cellule si possono ammalare e a farne le spese sarà l’intero organismo.

Il fegato si trova nella parte destra del corpo, subito sotto il diaframma, ed è ricoperto da una membrana dura e resistente formata da gruppi di ghiandole che hanno il compito di filtrare e di depurare il sangue. Il fegato produce la bile, un liquido necessario per la digestione delle sostanze grasse e per l’assorbimento di alcune vitamine.

Le sue principali funzioni sono: depurare il sangue, trasformando oppure eliminando le sostanze di scarto o nocive, immagazzinare gli zuccheri, produrre alcuni enzimi utili per la digestione e fabbricare proteine, elementi fondamentali per l’organismo.

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La Piramide Alimentare Italiana

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Allo scopo di orientare gli italiani verso comportamenti alimentari più salutari, il Ministero della salute ha affidato, nel 2003, a un gruppo di esperti il compito di elaborare un modello di dieta in armonia sia con gli stili di vita odierni che con la tradizione alimentare del nostro paese. E’ nata così, ad opera dell’Istituto di Scienza dell’alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza”, la piramide alimentare italiana. Questa particolare piramide alimentare indica i consumi alimentari giornalieri consigliati in base al criterio della quantità benessere (QB).

Più in generale, la piramide alimentare è una rappresentazione grafica che può essere utilizzata per descrivere un qualunque tipo di dieta al fine di visualizzare con immediatezza su quali principi si basa il modello alimentare in oggetto. Qualunque sia il modello dietetico rappresentato, la logica secondo la quale viene costruita la piramide è sempre la stessa: alla sua base troviamo collocati gli alimenti che vanno consumati tutti i giorni e man mano che si sale verso l’apice quelli la cui frequenza di assunzione consigliata si dirada.

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Combattere la cefalea da week end con l’alimentazione

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Avete mai sentito parlare della cefalea da week end? È un tipo di mal di testa che si manifesta quando ci si rilassa dopo un periodo di stress o uno sforzo fisico intensi, oppure in seguito a un cambiamento di abitudini, che può essere anche il semplice andare a letto più tardi e dormire di più.

La cefalea può anche essere causata dall’abuso di cibo e di alcol; infatti, secondo le ricerche scientifiche ci sarebbe una stretta relazione tra alimenti e mal di testa: pare infatti che alcune sostanze siano in grado si scatenare degli attacchi dolorosi nei soggetti più predisposti. Queste sostanze sono la tiratina, la feniletilamina e l’istamina, contenute soprattutto nei prodotti fermentati, come vino, birra, carne e pesce conservati, formaggi stagionati, torte, pane e salsa di soia; inoltre, la feniletilamina si trova in quantità nel cacao, negli agrumi e nei frutti di bosco.

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